venerdì 9 febbraio 2018

Elezioni: qualunque sia il risultato, rapporti con UE saranno più tesi

Fonte: WSI 8 febbraio 2018, di Livia Liberatore
Secondo un’analisi sulle elezioni politiche italiane scritta dal Senior Currency Strategist Neil Mellor di Bny Mellon per The Aerial View il risultato che l’Unione europea preferirebbe vedere dopo il voto è quello di una grande coalizione fra centro destra e centro sinistra, simile all’accordo di governo raggiunto in questi giorni dalla Germania.
Uno scenario che il Primo ministro Paolo Gentiloni ha escluso alla fine di gennaio in un’intervista a Cnbc sottolineando che un Parlamento in stallo non sarebbe positivo per il Paese. Gentiloni aveva anche rassicurato l’Ue che l’Italia non finirà in mano a populisti ed euroscettici e riguardo la persona di Silvio Berlusconi aveva commentato: “non penso che sia populista ma prendo atto del fatto che nella sua coalizione populisti e anti europeisti non solo sono presenti ma predominanti”.
L’analisi di Mellor continua esprimendo le preoccupazioni per il sostegno di Forza Italia all’idea di una valuta parallela, che Berlusconi ha rilanciato durante l’estate 2017 come cavallo di battaglia per portare alla vittoria la coalizione del centro destra. L’idea è quella di una moneta nazionale complementare all’euro che abbia lo scopo di rilanciare i consumi e la domanda.
“In ogni caso”, si conclude l’analisi, “anche con il Partito democratico che vuole rinegoziare il Fiscal compact, si prevede che le relazioni fra Italia e Unione europea diventeranno più difficili dopo il 4 marzo”. Nella presentazione del programma del Pd così Matteo Renzi si era espresso sul Fiscal Compact: “chiediamo di superare il vincolo dell’austerità non per esigenze contabili interne ma perché la filosofia del Fiscal compact non incoraggia gli investimenti economici in Europa”. A febbraio il commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici ha sostenuto che l’esito incerto delle elezioni italiane rappresenta un rischio politico.

giovedì 8 febbraio 2018

Uk torna nel mirino di Soros: 400 mila sterline per far saltare Brexit

Fonte: WSI 8 febbraio 2018, di Mariangela Tessa


La Gran Bretagna torna nel mirino di George Soros. Il miliardario americano di origini ungheresi, noto come l’uomo che “ha distrutto la Banca d’Inghilterra”, starebbe sostenendo in maniera decisamente generosa una campagna per rovesciare la Brexit.
È quanto scrivono i quotidiani The Guardian e The Telegraph, spiegando che Soros avrebbe donato al gruppo “Best for Britain”, che sta pianificando per questo mese una campagna pubblicitaria a livello nazionale con l’intento di ottenere un secondo referendum sulla Brexit, 400 mila sterline.
La campagna- riferiscono i due quotidiani –  sta cercando di reclutare grandi donatori Tory nel tentativo di indebolire la premier britannica Theresa May.  Obiettivo finale: convincere i parlamentari a votare contro l’accordo finale sulla Brexit per innescare un altro referendum o elezioni generali.
Il documento strategico, trapelato da una riunione del gruppo, di cui sono venuti a conoscenza i due quotidiani, spiega che la campagna, che inizierà entro la fine di questo mese, dovrà “svegliare il paese e affermare che la Brexit non è un affare fatto. Che non è troppo tardi per fermare Brexit”.
Soros è famosos per aver inflitto, il 16 settembre 1992, una dura sconfitta alla Banca d’Inghilterra vendendo allo scoperto sterline per oltre 10 miliardi di dollari. La Banca d’Inghilterra fu allora costretta a far uscire la propria moneta dal Sistema Monetario Europeo e svalutare la sterlina. Soros in questo processo guadagnò circa 1,1 miliardi di dollari.

mercoledì 7 febbraio 2018

Germania: accordo storico, arriva la settimana da 28 ore

Fonte: WSI 7 febbraio 2018, di Mariangela Tessa


Dopo la settimana da 35 ore, come stabilito anni fa anche in Francia, presto in Germania entrerà in vigore la settimana da 28 ore, ma solo in alcuni casi speciali, come quelli di chi deve assistere parenti e bambini. È uno dei risultati raggiunti ieri dall’ accordo-pilota valido per ora solo per il Land del Baden-Wuerttenberg, il più grande dei Land federali e sede di tutti i maggiori gruppi automobilistici, raggiunto tra il sindacato tedesco dei metalmeccanici Ig Metall e gli impreditori.
L’intesa prevede non solo aumenti salariali del 4,3%, ma soprattutto la possibilità per i dipendenti più anziani di ridurre l’orario lavorativo da 35 a 28 ore per un periodo di tempo che può variare da un minimo di sei mesi ad un massimo di due anni. Successivamente il dipendente tornerà automaticamente alle 35 ore previste dal contratto originario.
In cambio i datori di lavoro avranno la possibilità di estendere la settimana lavorativa da 35 a 40 ore per tutti gli altri dipendenti che ne fanno richiesta. Le nuove regole valgono per 900mila dipendenti del settore.
L’accordo è arrivata dopo la mobilitazione delle scorse settimane, che aveva portato il sindacato a convocare addirittura le 24 ore di astensione dal lavoro. La controparte datoriale ha temuto che si arrivasse agli scioperi ad oltranza e ha ceduto.
Il sindacato non è tuttavia riuscito a ottenere anche l’approvazione di un conguaglio dello stipendio, rivendicato in prima battuta: chi sceglierà questa opzione vedrà quindi un taglio proporzionale in busta paga. Ma potrà essere compensato con otto giorni di ferie lavorative.
Non tutti in Germania applaudono all’intesa. Secondo diversi analisti, l’accordo salariale si rivelerà punitivo per le piccole e medie imprese del settore.

martedì 6 febbraio 2018

Perchè Canapa e Marijuana sono state Vietate - La Vera Storia

Un documentario ben fatto e completo, che riassume la storia della canapa, i motivi reali della proibizione, gli utilizzi industriali e terapeutici. Realizzato da Massimo Mazzucco per Arcoiris.tv Praticamente tutto quello che oggi viene prodotto dagli alberi e dal petrolio, potrebbe invece essere prodotto dalla canapa. Non sarebbe più necessario abbattere un solo albero per produrre carta. Combustibile pulito potrebbe essere ricavato dalla bio-massa dell'abbondante pianta di canapa. Questo nuovo combustibile potrebbe alimentare automobili, fabbriche, centrali energetiche, e potrebbe persino riscaldare le nostre case.

lunedì 5 febbraio 2018

Entrate: arriva il risparmiometro, controlli a tappeto sui conti corrente

Fonte: WSI 2 febbraio 2018, di Alessandra Caparello

ROMA (WSI) – Dopo il redditometro arriva il risparmiometro. L’Agenzia delle Entrate aggiunge al suo arsenale di strumenti per la lotta all’evasione fiscale uno strumento informatico nuovo, che andrà a esaminare in modo sistematico e generalizzato i risparmi degli italiani detenuti sui conti corrente.
Il risparmiometro è un nuovo algoritmo studiato dall’Agenzia guidata da Ernesto Maria Ruffini per verificare se la quantità di denaro conservata in banca è congrua rispetto alla dichiarazione dei redditi. Come funzionerà il risparmiatore prova a spiegarlo il sito Laleggepertutti.it.
Innanzitutto calcola la giacenza presente sul conto corrente, dato che ottiene grazie alle informazioni che le banche sono tenute a fornire in tempo reale all’Anagrafe dei rapporti tributari. Poi compara questo dato con il reddito dichiarato dal contribuente. In base al tenore di vita del contribuente e alla fascia di reddito in cui questo si inserisce, valuta l’entità di spesa che una famiglia media dello stesso livello può sostenere; la differenza costituisce il potenziale risparmio familiare. Ebbene, se il risparmio effettivo è superiore a quello potenziale stimato, allora scatta l’anomalia”.
Ovviamente come il redditometro, anche con il risparmiometro il cittadino potrà difendersi grazie al contraddittorio dinanzi agli ispettori del Fisco a cui potrà presentare prove della sua innocenza fiscale. A cadere nelle trame del risparmiometro tutte le persone fisiche, intestatari di rapporti finanziari in euro e unicamente a loro riconducibili, con codice fiscale presente e valido nella banca dati dell’anagrafe tributaria.
A finire nell’algoritmo del risparmiometro conto corrente, conto deposito titoli e/o obbligazioni, conto a deposito a risparmio libero vincolato, rapporto fiduciario, gestione collettiva del risparmio, gestione patrimoniale, certificati di deposito e buoni fruttiferi, conto terzi individuale e globale fino alle carte di credito, prodotti finanziari emessi dalle assicurazioni, acquisto e vendita di oro e metalli preziosi.

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