Sapevate che esisteva un Lodo "Moro"? Oggi, 8/10/2015, su Q.N. per la
rubrica "misteri d'italia" a firma di Gilberto Dondi, è stato
pubblicato un esclusiva: un patto anti-attentati con i palestinesi negli
anni '70 fra l'italia e i palestinesi (loro non facevano attentati noi
chiudevamo un occhio sul traffico d'armi fatto da loro attraverso il
nostro paese): il tutto un mese prima del sequestro di Aldo Moro. In
realtà lo scoop è fatto in funzione della richiesta di una riapertura
delle indagini sulla strage di Bologna (cosa già avvenuta e chiusa dalla
Procura per mancanza di indizi ma non c'era ancora lo scoop del
giornale); nel memo reso pubblico dal giornale QN si richiama esso in
funzione di un possibile attentato che si andava preparando in europa e
si rapportava che il "contatto" dell'agente ha escluso che i palestinesi
vi partecipassero rispettando il cosiddetto "Lodo".. cosa è accaduto
dopo? Il rapimento Moro e l'attentato di Bologna. In materia di anni di
piombo ogni congettura è possibile non foss'altro perchè il nostro paese
era crocevia di intrighi, interni e non, e d'interessi per tacere della
necessità di fermare l'avanzata del PCI che terrorizzava non solo i
circoli della maggioranza silenziosa italiana, fra cui si annidavano
molti personaggi che poi sarebebro risultati iscritti alla P2 e
implicati nei vari fatti e fattacci della nostra storia ma pure tanti
"circoli" europei e, soprattutto, americani che erano disposti a tutto
pur di mantenere l'italia sotto le proprie grinfie: si doveva evitare a
tutti i costi e senza andare troppo per il sottile...... non era escluso
nemmeno il golpe, varie volte tentato e fallito o fermato all'ultimo
momento, pur di fermare la crescita del più forte partito comunista
occidentale.
Quella famosa area grigia dove tutto si perde nella
nebbia del doppiogiochismo nasconde molte cose: circoli anarchici che si
rivelano essere neonazi con componenti strumento dei servizi segreti
deviati; strani personaggi; attentati imputati a una fazione mentre
invece erano compiuti dalla fazione opposta con il potere deviato che
tirava i fili del tutto; coinvolgimento estero in storie poco chiare
italiche; sequestro Moro che avviene con modalità "militari" ....... e
chissà cos'altro potrebbe venir fuori se si aprissero gli armadi giusti:
ma c'è la volontà di farlo davvero? O.. anche questo scoop è una false
flag di cui il gironale è stato vittima?
E' proprio vero: questo
paese fin dalla sua nascita è nato con radici marce che mai nessuno ha
nemmeno pensato non di salvare ma nemmeno di curare......... anzi si è
perseverato nel tenerlo nello stato originario e se pensiamo a dove
siamo arrivato non si può non pensare che a questi dioscuri non
importava nemmeno di salvarle: i mali di oggi sono da ricercare proprio
nel passato, sarà per questo che si scoraggia la ricerca alternativa
sulle origini e sulle motivazioni alla base dell'unità italiana?
si parla di progresso, di evoluzione, di civiltà ci ritroviamo invece in un nuovo medio evo dove conta chi si nasconde dietro il potere o vi si allea con esso.
giovedì 8 ottobre 2015
Il Lodo Moro ......
Etichette:
Aldo Moro,
blog,
BR,
cronaca,
P2,
politica,
servizi segreti,
storia,
terrorismo
mercoledì 7 ottobre 2015
ma tu guarda che riforma..
Azzerare, azzerare sembra questa la parola d'ordine del governo: dopo
che le trattative dirette fra confindustria e sindacati sono
"fallite".... e su questo non c'erano dubbi; confindustriali, scavalcati
a destra da marchionne, e governo non potevano permettersi un esito
negoziale ma dovevano provocare l'intervento proprio del governo che, a
quanto pare, le idee in materia sembra avercele e anche chiare; ma
andiamo per ordine.
Quali siano i punti qualificanti è noto:
Non bastava tutto il processo avviato dalla riforma Treu del lavoro in poi ha progressivamente, e senza alcun contrasto, precarizzato il lavoro dei nuovi soggetti che si affacciavano nel mercato e cancellato progressivamente tutte le conquiste che nei decenni precedenti erano state strappate dalle lotte dei lavoratori, sia pubblici che privati, e che, in alcuni casi, erano all'avanguardia nel mondo. Ma l'Italia aveva firmato i patti del WTO e questi patti prevedevano la cancellazione della lavagna finora scritta, più o meno il modello latino-americano delle dittature fomentate dagli americani, e la ripartenza da zero ponendo sullo stesso piano datori e prestatori d'opera ossia una cosa contro cui giuristi, economisti (anche liberali), una parte della politica si erano scagliati ben comprendendo quanto fosse impossibile mettere il potere del ricatto della domanda di lavoro dell'imprenditore che pone le condizioni e il singolo prestatore che ha solo la propria professionalità da offrire... e se ciò non bastasse c'era anche la condizione tutta italiana dell'eccessivo collateralismo (in alcuni casi di commistione se non connivenza) del sindacalismo confederale e della politica (pensate che un terzo del personale politico proviene proprio dal mondo sindacale): una miscela pericolosa perchè quando devi chiedere devi anche dare qualcosa in cambio, è una legge di base nel collateralismo che qui hanno chiamato "concertazione": un cambio di termine ma il significato è lo stesso.
E la storia potrebbe proseguire ma presuppongo che la conosciamo tutti e giungo al punto..... gli obiettivi sopra indicati a cosa devono rispondere e se sono la cigliegina cosa rappresenta la torta?
Mettiamo insieme i componenti; oltre i tre punti succitati c'è sempre il faro del diktat del CEO della Goldman Sachs che affermò, anzi, ordinò l'adeguamento delle Costituzioni antifasciste al mercato e alle sue esigenze. Come fare? Facile:
Quali siano i punti qualificanti è noto:
- stretta sugli scioperi nei servizi pubblici;
- stretta sulla rappresentanza sindacale;
- salario minimo.
Non bastava tutto il processo avviato dalla riforma Treu del lavoro in poi ha progressivamente, e senza alcun contrasto, precarizzato il lavoro dei nuovi soggetti che si affacciavano nel mercato e cancellato progressivamente tutte le conquiste che nei decenni precedenti erano state strappate dalle lotte dei lavoratori, sia pubblici che privati, e che, in alcuni casi, erano all'avanguardia nel mondo. Ma l'Italia aveva firmato i patti del WTO e questi patti prevedevano la cancellazione della lavagna finora scritta, più o meno il modello latino-americano delle dittature fomentate dagli americani, e la ripartenza da zero ponendo sullo stesso piano datori e prestatori d'opera ossia una cosa contro cui giuristi, economisti (anche liberali), una parte della politica si erano scagliati ben comprendendo quanto fosse impossibile mettere il potere del ricatto della domanda di lavoro dell'imprenditore che pone le condizioni e il singolo prestatore che ha solo la propria professionalità da offrire... e se ciò non bastasse c'era anche la condizione tutta italiana dell'eccessivo collateralismo (in alcuni casi di commistione se non connivenza) del sindacalismo confederale e della politica (pensate che un terzo del personale politico proviene proprio dal mondo sindacale): una miscela pericolosa perchè quando devi chiedere devi anche dare qualcosa in cambio, è una legge di base nel collateralismo che qui hanno chiamato "concertazione": un cambio di termine ma il significato è lo stesso.
E la storia potrebbe proseguire ma presuppongo che la conosciamo tutti e giungo al punto..... gli obiettivi sopra indicati a cosa devono rispondere e se sono la cigliegina cosa rappresenta la torta?
Mettiamo insieme i componenti; oltre i tre punti succitati c'è sempre il faro del diktat del CEO della Goldman Sachs che affermò, anzi, ordinò l'adeguamento delle Costituzioni antifasciste al mercato e alle sue esigenze. Come fare? Facile:
- cambiare la Costituzione: work in progress;
- job act: fatto!
- spostamento sul lavoro del peso fiscale del lavoro: fatto!
- pensioni come bancomat: fatto!
martedì 6 ottobre 2015
il vero cahier de doleance
. e mica c'è solo il medioriente che conosciamo. C'è n'è un altro di cui parlano i soliti complottisti e basta.
Se andiamo però a vedere quali sono i reali attori e perchè agiscono vediamo che siamo sempre alle solite: stesse nazioni; stessi corruttori e corrotti; stessi interessi geo-economici, stessa finanza e suoi grossi papaveri, ecc.
Eppure qui, non solo in italia, viviamo nel limbo mediatico che induce il sonno della ragione e il risveglio dei mostri dell'id...
- l'Arabia Saudita continua a impiccare gente solo per aver protestato o perchè è gay e nel frattempo sta decimando sciiti nel vicino yemen con il placet occidentale che nascondono sotto il tappeto i veri crimini di guerra che si stanno commettendo? Anzi un rappresentante è stato appena nominato alla presidenza della commissione dei diritti umani!!
- Israele continua a martellare i palestinesi per ogni singolo accadimento senza che nessuno batta ciglio.
- le crescenti tensioni fra Bahrein e Iran;
- L'Iran che è sempre messo sotto pressione nonostante abbia raggiunto un accordo con gli Usa;
- I Kurdi, nazione negata fin dalla pace del 1918, che si trovano fra l'indudine e il martello e pagano lo scotto maggiore e che, almeno fino ad oggi, sono gli unici veri combattenti contro l'isis.
Se andiamo però a vedere quali sono i reali attori e perchè agiscono vediamo che siamo sempre alle solite: stesse nazioni; stessi corruttori e corrotti; stessi interessi geo-economici, stessa finanza e suoi grossi papaveri, ecc.
Eppure qui, non solo in italia, viviamo nel limbo mediatico che induce il sonno della ragione e il risveglio dei mostri dell'id...
domenica 4 ottobre 2015
Siria, il conflitto che ci riporta alla guerra fredda
Ecco un altro punto di vista.....
Dal Fatto Quotidiano del 4 ottobre 2015 a firma di Loretta Napoleoni
Dal Fatto Quotidiano del 4 ottobre 2015 a firma di Loretta Napoleoni
La
crisi medio-orientale non accenna a migliorare. Putin è intervenuto,
some sempre facendo tutto di testa propria e proteggendo i suoi
interessi, sfruttando la riunione straordinaria tenutasi pochi giorni fa presso le Nazioni Unite per discutere come debellare lo Stato Islamico.
Ed ecco la risposta russa: potenziando il regime di Assad, quello che
ha risposto alla primavera araba siriana con le pallottole. Da alcuni
giorni i cieli della Siria sono attraversati anche dai caccia russi, che
ufficialmente combattano contro l’Isis ma de facto bombardano
qualsiasi postazione ribelle. Naturalmente dalla Casa Bianca
arrivano le solite parole di condanna ma intanto Putin non solo le
ignora ma ha ricominciato a tessere la tela di ragno delle relazioni
diplomatiche intorno ai poteri europei che contano, e cioè la Francia e
la Germania. I motivi li conosciamo tutti: normalizzare la situazione
in Ucraina e risolvere la questione delle sanzioni.
Colpisce l’impotenza degli Stati Uniti
di fronte a Putin, e questa non è la prima volta che ciò succede tanto
che viene da domandarsi dopo un quarto di secolo dalla caduta del Muro
di Berlino se non ci siamo sbagliati su chi ha vinto la guerra fredda,
ma questa è una questione che richiede un’analisi a parte. Per ora
concentriamoci su a chi fa comodo l’entrata ufficiale russa nel
conflitto siriano? Naturalmente ad Assad. Dopo quattro anni di guerra civile e la perdita del nord del paese, l’esercito siriano a mala pena può contare su 90 mila soldati, prima dello scoppio delle ostilità ne aveva 300 mila.
Nonostante gli approvvigionamenti russi ed il supporto degli Iraniani
attraverso gli Hezbollah, armi, caccia e piloti scarseggiano. Fa dunque
comodo avere l’aviazione russa centrare con la precisione di un
cecchino gli obiettivi giusti. Questi si chiamano la coalizione
jihadista di Jaysh al Fateh, l’armata della vittoria, di cui fa parte
anche al Nusra.
Indirettamente i bombardamenti russi sono positivi anche per lo Stato
Islamico, in fondo colpiscono i suoi nemici, e cioè tutti i gruppi
armati finanziati dai paesi del golfo e dalla grande coalizione
occidentale che lo combattono. Ma c’è un altro aspetto che non va
sottovalutato: più le bombe cadono più la gente scappa verso la Turchia,
e l’Isis controlla i punti strategici di passaggio tra le due nazioni.
Per ogni profugo che lascia la Siria i trafficanti di uomini pagano
una tassa. Ma non basta, le bombe fanno anche bene al contrabbando, più
si distrugge e più c’è bisogno di importare i beni di necessità
basilari dalla farina ai medicinali al petrolio. L’Isis non solo
contrabbanda questi prodotti, ad esempio il petrolio o le derrate
agricole prodotti nei territori che controlla, ma tassa chi li smercia.
A
detta di un negoziatore europeo che ha contrattato il pagamento del
riscatto di alcuni ostaggi nelle mani dell’Isis nel 2014, ogni mese
questa tassazione genera dai 300 mila ai 500 mila dollari per lo Stato
Islamico. Si tratta di cifre da capogiro all’interno del conflitto
siriano.
Anche la Russia ha il suo tornaconto. Definita la guerra santa da Putin, l’ingresso ufficiale di Mosca
nel conflitto siriano rappresenta l’appendice di quello Ceceno. I
veterani sopravvissuti si sono spostati in Siria già da qualche anno e
adesso le forze fedeli a Putin domandano di poter seguirli per finire
questa brutta storia una volta per tutte. Ma per ora anche Putin non
intende spargere sangue russo. Certo tutto è possibile in questa moderna
guerra per procura che a poco a poco sta riassumendo le
caratteristiche di quelle classiche della guerra fredda.
Se nessuno fermerà Putin e se gli occidentali non la smetteranno di bombardare, l’esodo dei profughi continuerà con conseguenze umanitarie e politiche serissime per l’Europa ed il Medio Oriente.
Possibile che la situazione sia sfuggita di mano a tutti? Tutte le
parti in causa sono talmente concentrate a difendere la propria immagine
mediatica ed a nascondere le politiche scellerate che hanno prodotto
questa aberrazione da dimenticare lo scopo del conflitto: esportare la democrazia nel Medio Oriente. Impresa già fallita diverse volte negli ultimi 15 anni proprio per gli stessi motivi!
Etichette:
Barack Obama,
blog,
guerra,
Guerra in Siria,
ISIS,
ONU,
siria,
Vladimir Putin
Iscriviti a:
Post (Atom)
test velocità
Test ADSL Con il nostro tool potrete misurare subito e gratuitamente la velocità del vostro collegamento internet e ADSL. (c) speedtest-italy.com - Test ADSL |