sabato 29 agosto 2015

USA in recessione come nel 2008: crisi globale imminente

Fonte: eskander su altervista
L’economia statunitense sta crollando a un ritmo che non si vedeva da 2008-2009. Le vendite al dettaglio stanno evidenziando segni di deflazione, facendo calare le contrattazioni ad un ritmo mai visto.

Il settore al dettaglio non è l’unico a manifestare segni di debolezza: General Electric (GE), JP Morgan (JPM), Microsoft (MSFT), IBM (IBM), Citigroup (C), Johnson & Johnson (JNJ), Intel (INTC), Coca-Cola (KO), Oracle (ORCL), Honeywell (HON), Goldman Sachs (GS), e American Express (AXP) hanno tutte registrato un calo delle vendite anno su anno per il secondo trimestre del 2015.

Queste aziende non sono le uniche in questa situazione: su tutta la linea Standard & Poor’s 500   le aziende hanno annunciato un calo dei ricavi del 4%. Il danno è più pesante nel settore delle materie prime, in particolare in quello dell’energia, ma l’unica parvenza di crescita si ha nel settore dellaSanità, dato alterato dall’aumento dei costi per effetto dell’ “Obamacare”. Escludendo l’assistenza sanitaria, la maggiore prospettiva di crescita si limita ad un mero 2,4% , conseguenza per altro di alcune rare eccezioni in settori chiave.

Questo quadro definisce un secondo trimestre in netto calo rispetto all’anno precedente, unfatto che non si verificava dall’ultima recessione del 2009.8-14-15

Inoltre, anche gli utili, (che potrebbero essere sovrastimati per spronare alla crescita), stanno mostrando segni di debolezza. La crescita degli utili per le società S & P 500 è al suo punto più debole dal 2009. Questo perché, in realtà, non c’è alcuna crescita di profitto.

I guadagni previsti da Standard & Poor’s 500 per il primo semestre dell’anno segneranno una contrazione dello 0,7% rispetto a un anno fa, secondo i dati della ricerca FactSet. Nel primo trimestre si è registrato un modesto +1,1%, ma il secondo trimestre sarà anche peggiore, portando al 2,2% la previsione su base annua. L’ultima volta che l’indice S & P 500 ha segnato una flessione anno su anno per il primo semestre di un anno era il 2009, alla vigilia di una recessione globale che segnò un crollo complessivo dei mercati del 30,9%.

Fonte: Wall Street Journal

In sintesi, tutto fa presagire un imminente crollo dei mercati internazionali.

Fonte: http://www.zerohedge.com/news/2015-08-14/three-clear-signs-us-back-recession

p.s.
vuoi vedere che la "crisi" cinese serve come spauracchio per distogliere l'attenzione dai problemi "casalinghi"?

giovedì 27 agosto 2015

.. in libertà

Ormai dire che danno numeri è quasi anacronistico e scontato ..... ma almeno vogliamo prendere atto che ormai è tale la spudoratezza che per le menti ottenebrate dal vivere quotidiano val bene qualunque cosa?
Giorni fa si è strombazzato a destra e a manca che dei mitici 600 mila posti a tempo indeterminato che erano stati creati: i gufi erano serviti.. ma poi ecco la sorpresa: oops ci siamo sbagliati, sono (solo) la metà!!! Qualcuno verrà licenziato per questo? non si sa; qualcuno chiederà scusa? Macchè, era solo un errore umano e via dicendo.. ma l'effetto annuncio ha funzionato eccome: un ondata di indignazione contro i gufi si levò e fior di soloni pontificarono, sempre a destra e a manca, quanto fossero pericolosi i gufi per il morale nazionale (ammesso che questo paese abbia ancora un morale e non l'abbia svenduto alla troika.... insieme a tutto il resto); ma come ben sappaimo c'è stato un cambio di scenario ed è venuto fuori un altro scenario ossia tutto va bene, comunque, ma i numeri sono un tantino diversi...... pronto è stato il soccorso mediatico (hanno dato la notizia dell'errore senza richiamare quella precedente, che furbi vero?) per gettare sabbia ma la cosa è esplosa comunque è i "gufi" hanno visto le loro perplessità confermate in pieno: qualunque legge, job act compreso, non funziona e non funzionerà per il semplice motivo che chi fa impresa, crisi o non crisi, non fa beneficenza ma impresa e, di conseguenza, a fronte di una ennesima legge debole nelle sanzioni che colpiscono i furbi, non assumeranno mai qualcuno se lo Stato non ci mette dei soldi (per esempio con sgravi fiscali e non con regali alle banche che dovrebbero, col cavolo che lo fanno, aprire i cordoni delle proprie borse), e tanti per giunta..... il vero problema non è il lavoro ma il "rimetterci dei soldi" e quindi o li si lascia fare come vogliono o si continua con l'attuale andazzo: ti licenzio poi ti riassumo e mi rifaccio dei soldi, facile no? siamo in Italia e fin dalla nascita di questo paese lo Stato-bancomat ha sempre funzionato benissimo...

mercoledì 26 agosto 2015

la balla della bolla... cinese

Credo tutti conosciamo quanto accada nelle borse cinesi, ma proprio di bolla si può parlare o c'è, come ammettono anche alcuni osservatori qui in occidente, altro?
Qualcosa non torna: la Cina non è crisi di produzione, anzi... semmai c'è il suo opposto ossia è in sovrapproduzione e il monolite che è rappresentato dal partito ben sa che ormai all'estero c'è poco spazio per altro e quindi quei beni in sovrappiù dovranno essere venduti all'interno, ai ceti emergenti e a quelli che stanno beneficiando del boom del paese. Dal punto di vista finanziario anche qui non torna qualcosa perchè la potenza di fuoco della Banca centrale è semplicemente impressionante, al punto che semmai dovessero essere venduti i titoli di stato stranieri che la Cina possiede più di un paese occidentale si ritroverebbe in una situazione "greca".. USA in testa. Quindi dov'è il problema? Non è che qualcuno nelle sale di Wall Street ha deciso di fare pressioni sull'oligarchia cinese per... mettere sotto controllo anche quel paese, sotto il proprio controllo. Già perchè sembra questo il focus: i "democratici" mercati occidentali non possono correre rischi: la cina dev'essere normalizzata e per farlo sono disposti a tutto: tanto sanno che, anche se dovesse andar male, gli stati occidentali faranno fronte alle loro eventuali perdite se la guerra, per ora finanziaria, dovesse esplodere sul serio.... già perchè di questo si tratta, guerra... guerra normalizzatrice di un sistema si potere contro un paese; funziona sempre ma la Cina è particolare, però, e i conti potrebbero essere stati fatti male.... succede anche questo: il punto debole è proprio il monolitismo politico cinese a fronte della vitalità della società e dell'economia; ormai il mix liberismo economico-comunismo partitico alla società fa da tappo e, se messo sotto pressione, potrebbe saltare con tutte le conseguenze del caso che i mandarini al potere ben hanno presente e temono: questo in occidente è noto..... perchè non cercare di dare una spallata? Con la Russia ha funzionato, in parte, bene perchè quindi non provare con il colosso cinese? Chissà magari la s'imbrocca..... il problema però rimane: il debito sovrano in mano ai cinesi che rappresenta un arma potente di distruzione delle economie occidentali.  Come sempre siamo di fronte a un domino, la Cina:

è presente, in varie forme, in africa, asia, america latina, europa, usa;
fa parte dei Brics, anzi ne è uno dei pilastri e fa concorrenza alla finanza internazionale occidentale predatoria..... attenzione non ho detto che sono migliori ma sono un alternativa all'abbraccio venefico occidentale;
è uno scomodo vicino per gli interessi americani in asia: dal Giappone a Taiwan alle ex tigri asiatiche ecc. tutta l'area non può far finta di nulla e deve, volente o no, per forza di cose avere rapporti con il gigante cinese...
è, ormai, la prima potenza economica e la seconda dal punto di vista militare: ciò, soprattutto per gli americani armati fino ai denti,  rappresenta un bel problema....
come detto ha un bel gruzzolo di titoli di stato stranieri, soprattutto americani, e se dovesse decidere di venderli.. si potrebbe scatenare un enorme tsunami finanziario, altro che bolla!!!
sta partecipando alle trattative per i vari Trattati di libero scambio... ma lo fa alla propria maniera ossia con un piede dentro e uno fuori e ciò da fastidio.. molto fastidio.
E' un paese che fa gola a molti e vederlo piegato farebbe piacere ad altrettanti... magari ridotta a quel che era prima di Mao non dipsiacerebbe ad altrettanti: avranno fatto tesoro i cinesi e i loro governanti della storia?
Vedremo...

martedì 25 agosto 2015

ieri, oggi .... e domani?

da: Teoria e pratica del collettivismooligarchico. di E. Goldstein

Capitolo I: L'ignoranza è forza
In questo primo capitolo, viene dettagliata la continua lotta di classe che ha caratterizzato le società umane; iniziando con l'osservazione storica che le società si sono sempre organizzate in caste gerarchice e classi sociali: gli Alti (coloro che comandano); i Medi (coloro che lavorano per gli Alti e aspirano a prenderne il posto) e i Bassi (quelli che hanno come unico obiettivo la sopravvivenza). L'autore (Goldstein) osserva che ciclicamente i Medi depongono gli Alti, arruolando i Bassi nella loro causa facendo ricorso a temi quali la "giustizia" e la "fratellanza umana", convincendoli che, una volta conquistato il potere, avrebbero avuto condizioni di vita più favorevoli, fatto salvo, riconsegnarli alla loro precedente situazione una volta arrivati al potere.
Nella prima metà del ventesimo secolo, la classe Media cercò di conseguire il potere con una pretesa ricerca di giustizia per tutti: "In tutte le varianti del Socialismo apparse dal 1900 in avanti l'obiettivo di conseguire libertà ed uguaglianza venne sempre più apertamente abbandonato. I nuovi movimenti politici che comparirono alla metà del secolo...hanno avuto lo scopo specifico di perpetuare la non libertà e la disuguaglianza"; perché il vero obiettivo era terminare la Storia, diventando una perpetua classe dominante (gli Alti) - composta non da aristocratici o plutocrati ma da "burocrati, scienziati, tecnici, sindacalisti, pubblicisti, sociologi, insegnanti, giornalisti e politici di professione" originari della "classe media dei salariati e dai livelli più alti della classe lavoratrice".
Inoltre, nella metà del ventesimo secolo, la tecnologia ha reso possibile la fattibilità di una società totalitaria; apparecchiature elettroniche, quali i televisori rice-trasmittenti, rendono possibile lo spionaggio continuo della popolazione da parte del governo: "La possibilità di definire, non solo la completa obbedienza alla volontà dello Stato, ma la completa uniformità di pensiero su tutte le materie, ora esisteva per la prima volta". Dopo le rivoluzioni avvenute tra il 1950 e il 1960, la società si divise negli Alti (il Partito Interno), i Medi (il Partito Esterno) e i Bassi (i Proletari, o Prolet in neolingua); i primi utilizzarono la tecnologia per assicurarsi perpetuamente la posizione dominante. Il Partito Interno è guidato dal Grande Fratello, un leader che viene rappresentato come un semidio (probabilmente una figura fittizia) al quale tutti devono obbedienza e che tutti adorano. Il Partito Esterno ha compiti più amministrativi, e mette in opera le disposizioni del Partito Interno mentre i Prolet eseguono il lavoro di manovalanza.
La massa della popolazione non si ribella al Partito perché la propaganda del Minver nasconde fatti e informazioni che permetterebbero confronti tra gli stati e i sistemi politici e, quindi, scoprire il loro stato di schiavitù. Generalmente i Prolet non sono soggetti alla propaganda: "Gli si può concedere libertà intellettuale perché non hanno intelletto", perciò nessun desiderio di ribellione nasce da questa classe sociale. Invece, tutti i membri del Partito (Interno o Esterno) sono controllati grazie alla tecnologia affinché sviluppino solo pensieri ortodossi senza deviazioni intellettuali quali scetticismo o libero pensiero, perciò un membro del Partito "non deve avere sentimenti personali e niente meno che entusiasmo. Egli vive alla continua ricerca degli odiati nemici stranieri e dei traditori interni, e per servire il potere e la saggezza del Partito".
Al fine di salvaguardare la fondamentale fiducia nell'onniscienza ed infallibilità del Grande Fratello e del Partito, il MinVer pratica una continua falsificazione della storia in modo tale che il passato non abbia oggettiva esistenza, dato che esso risiede nei documenti e nella memoria. I documenti vengono quindi distrutti, falsificati o creati ex novo alla bisogna, e la memoria confusa con la propaganda, il bispensiero o quando necessario, il lavaggio del cervello, affinché la versione corrente della memoria storica collettiva coincida sempre con quella ufficiale del Partito. In sostanza, la storia non esiste più poiché se i fatti storici negano la versione ufficiale pro tempore decisa dal Partito, "si cambiano i fatti".

Al fine di prevenire la non ortodossia, il Partito inculca nei suoi membri l'abitudine di pensiero chiamata Bispensiero, ovvero la capacità di cambiare opinione all'istante, credendo con profonda convinzione nella nuova versione dei fatti anche se questa dovesse essere in palese contraddizione con quanto espresso pochi istanti prima. Una volta applicata, questa tecnica permette di ovviare allo Psicoreato ovvero la deviazione dall'ortodossia di pensiero dettata dal Partito e dal Grande Fratello.
Capitolo III: La Guerra è Pace
Nel capitolo viene illustrato il meccanismo della guerra perpetua, funzionale alla distruzione del surplus di produzione di beni e servizi e al mantenimento di un clima psicologico delle masse di isterismo e odio costante. In questo capitolo si spiega anche il funzionamento della scienza tecnologica coi limiti imposti dall'ideologia, dalla neolingua e dal bispensiero: la scienza in teoria è impegnata nello sviluppo di armi apocalittiche (addirittura i terremoti artificiali), ma in realtà essa resta pressoché bloccata in un eterno presente, data l'assoluta mancanza di necessità di nuove armi e - ovviamente - di ogni progresso che possa migliorare le condizioni di vita umane. In teoria piccoli progressi sono stati compiuti nelle tecnologie belliche (come la sostituzione dei bombardieri con armi teleguidate), ma in generale il livello medio della vita è regredito, tanto che per esempio la meccanizzazione agricola sembra scomparsa e le arature sono tornate alla trazione animale.
Il progresso viene infatti concepito solo per tutto ciò che possa allargare la sfera del potere del Socing e restringere la libertà dei singoli individui. Il capitolo riassume gli obblighi dell'élite del Partito Interno essenzialmente nel non consentire la morte dei propri sudditi in maniera massiccia (tale da costituire una minaccia demografica al proprio potere) e contemporaneamente mantenere il proprio superstato al medesimo livello militare degli altri due. Assolti questi due compiti del tutto funzionali solo ai propri scopi, l'élite può plasmare la realtà a suo capriccio
FONTE: WIKIPEDIA
P.S.
notate, per caso, qualche similarità con ... l'oggi?
.. a proposito .... sono tornato

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