giovedì 27 marzo 2014

Averne 80 per pagarne molti di più: ecco gli sconti burla..... il monito di Papa Francesco

Allora ricorderete che in un precedente post ne avevo parlato degli 80 euro "regalati" ai lavoratori. Bene: eco il conto, soldi per soldi, che ci prenderanno in cambio. Ricorderete che citavo, fra le altre cose, anche le addizionali degli enti locali. Oggi, 27/3/2014, sul sito del Messaggero è apparso un articoletto che spiega molto bene come gli enti locali si "prendano" il taglio fiscale...... tenetevi forte. A febbraio arriva la mini stangata delle addizionali che, udite udite, saranno (fra conguagli e nuovi aumenti delle stesse) pari a 97 euro, si proprio 97 euro (ben 17 euro) in più delle promessa, finora non mantenuta, renziana: il 29,3% in più rispetto alle stesse voci dell'anno scorso: il tutto in media naturalmente (dati UIL). Le chiacchiere stanno a zero. Le bugie hanno sempre le gambe corte perchè, semmai saranno concessi, serviranno solo a coprire (in parte) gli aumenti dell'irpef "federale", poca cosa. Lazio (regione con l'aumento maggiore), Liguria, Umbria, Piemonte vedranno aumentare le proprie imposte nella misura succitata; le altre oscillano un pò più in basso. Stesso dicorso per la parte comunale che vede Roma fare la parte del leone e dietro tutte le altre: nessuno sta fermo, tutti aumentano (fare la lista è assurdo, ognuno può saperlo per il suo comune e la sua regione... è facile). Ma ora ecco la sorpresa: i numeri sopra sono, appunto, medi.... quelli reali son diversi e peggiori perchè complessivamente pagheremo ben 564 euro per i comuni e 409 quelle regionali; altro che detassazione. E mi fermo qui: ma ci sono le bollette e tutta la tassazione occulta che portano con se e di cui nessuno, chissà perchè, parla....
Mai come oggi, a fronte del cinismo della politica che deve fermare l'onda grillina (accreditata dall'ixe di un 25% di voti.. nonostante Grillo e le sue epurazioni), si è levata la voce di Papa Francesco: alta, forte, chiara come il sole che, durante la messa dedicata ai politici, ha con parole evidenti tirato loro le orecchie.... ecco il monito: “no alla corruzione, agli interessi di partito e ai ‘dottori del dovere’ e ai ‘sepolcri imbiancati”. Ma, se quanto detto ora non bastasse, ha sottolineato che al tempo di Gesù c’era una classe dirigente che si era allontanata dal popolo, lo aveva abbandonato, incapace di altro se non di seguire la propria ideologia e di scivolare verso la corruzione. Dominavano soltanto, ha ricordato Bergoglio, interessi di partito e lotte interne. “Il cuore di questa gente, di questo gruppetto – ha affermato il Papa – con il tempo si era indurito tanto che era impossibile sentire la voce del Signore. E da peccatori, sono scivolati, sono diventati corrotti. E’ tanto difficile che un corrotto riesca a tornare indietro. Il peccatore, sì, perché il Signore è misericordioso e ci aspetta tutti. Ma il corrotto è fissato nelle sue cose, e questi erano corrotti. E per questo si giustificano, perché Gesù, con la sua semplicità, ma con la sua forza di Dio, dava loro fastidio”; ha continuato: non diventate “dotti del dovere” e a vivere intensamente questo cammino quaresimale di conversione. “In questa strada della Quaresima – è stato l’appello finale di Francesco – ci farà bene, a tutti noi, pensare a questo invito del Signore all’amore, a questa dialettica della libertà dove c’è l’amore, e domandarci, tutti: ‘Ma, io sono su questa strada? Ho il pericolo di giustificarmi e andare per un’altra strada?’. Una strada congiunturale, perché non porta a nessuna promessa. E preghiamo il Signore – ha concluso Bergoglio la sua omelia – che ci dia la grazia di andare sempre per la strada della salvezza, di aprirci alla salvezza che soltanto viene da Dio, dalla fede, non da quello che proponevano questi ‘dottori del dovere’, che avevano perso la fede a reggevano il popolo con questa teologia pastorale del dovere”.
Mi pare chiarissimo.... chissà se l'entusiasta fan di Obama, alias il nostro Presidente del consiglio, ha avuto modo di leggere le news che arrivavano da questa messa.. e chissà se gli son fischiate le orecchie: è vero che siamo italiani e quindi abituati a esser pecore ma è anche vero che non tutte le pecore sono tali per nascita..... alcune lo sono per necessità, altre per scelta obbligata.

mercoledì 26 marzo 2014

BAGNASCO ORDINA AL MINISTRO: “VIA QUEL LIBRETTO DA SCUOLA” (Valerio Cattano). Da Il Fatto Quotidiano del 26/03/2014

“DISTRUGGONO LA FAMIGLIA” AL ROGO I LIBRETTI DEL DIAVOLO IL CARDINALE BAGNASCO CONTRO I TESTI DI “EDUCARE ALLA DIVERSITÀ” CHE INDICANO A INSEGNANTI E STUDENTI PERCORSI PER NON DISCRIMINARE.
Il presidente dei vescovi italiani chiede ai politici di mettere al bando i nuovi libri di testo per le elementari e le medie voluti dai governi Monti e Letta per combattere l’omofobia. Secondo il prelato, che ignora la laicità dello Stato, così si trasformano le aule in “campi di rieducazione”.
Allarme, la scuola italiana apre alla “dittatura di genere”. In altri termini alla normalizzazione dell’omosessualità. Parola del presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco. La “colpa” sarebbe di tre volumetti dal titolo Educare alla diversità a scuola destinati alle primarie e secondarie di secondo grado.

Il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, sulle pagine di Avvenire non usa mezzi termini: la scuola pubblica sta diventando un immenso campo di rieducazione perché quei libretti “instillano preconcetti contro la famiglia e la fede religiosa”. Un monito indirizzato forte e chiaro al governo Renzi e al ministro competente.
Di cosa si tratta? I volumi sono stati autorizzati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri (Dipartimento per le Pari opportunità) all’epoca del governo Monti e dall’allora ministro del Lavoro con delega alle Pari opportunità, Elsa Fornero. Il governo di Enrico Letta ha dato seguito nell’ambito delle nuove strategie nazionali anti omofobia. A curare le pubblicazioni l’Unar, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali. La realizzazione è dell’istituto Beck.
LE TEMATICHE si sviluppano in cinque schede che trattano le “linee-guida per un insegnamento più accogliente e rispettoso delle differenze” attraverso altrettanti capitoli: le componenti dell’identità sessuale; omofobia: definizione, origini e mantenimento; omofobia interiorizzata: definizione e conseguenze fisiche e psicologiche; bullismo omofobico: come riconoscerlo e intervenire; adolescenza e omosessualità. Si legge che non basta più “Essere gay friendly (amichevoli nei confronti di gay e lesbiche), ma è necessario essere gay informed (informati sulle tematiche gay e lesbiche). Lo scopo è avere un manuale contro il bullismo che si accanisce contro i “diversi” tanto che a pagina 18   c’è un vero e proprio manifesto scolastico contro il bullismo. “Bisogna che l’insegnante riveda la scheda sul bullismo. È importante, inoltre, che l’insegnante sia molto chiaro e deciso nello spiegare ai suoi studenti i seguenti punti: la scuola non tollera questo tipo di comportamenti. Il bullismo è sbagliato. Prendere in giro, minacciare, picchiare qualcuno, farlo sentire escluso, perché è grasso, perché è un “secchione”, perché è diverso da noi, perché pensiamo che sia omosessuale, è sbagliato. Ognuno ha diritto di essere com’è, ognuno ha qualcosa da insegnarci. Quanto più qualcuno è diverso da noi, tanto più ha da insegnarci. Essere bulli non è “figo”, è stupido”.
C’È POI UNO SPAZIO con le domande frequenti (faq) dove si risponde in modo schematico ai quesiti sulla sessualità. “I rapporti sessuali omosessuali sono naturali? Sì. Il sesso tra le persone dello stesso sesso è presente in tutta la storia dell’umanità, sin dall’antica Grecia. Inoltre, molti eterosessuali possono avere sporadiche fantasie omosessuali, così come molti omosessuali possono avere sporadiche fantasie eterosessuali. Un pregiudizio diffuso nei paesi di natura fortemente religiosa è che il sesso vada fatto solo per avere bambini. Di conseguenza tutte le altre forme di sesso, non finalizzate alla procreazione, sono da ritenersi sbagliate. Un altro pregiudizio è che con l’omosessualità si estinguerebbe la società. In realtà, come afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la sessualità è un’espressione fondamentale dell’essere umano. L’unica cosa che conta è il rispetto reciproco dei partner. Quindi potremmo ribaltare la domanda chiedendoci: “i rapporti sessuali eterosessuali sono naturali?”. Qui si arriva al terreno di scontro con la Cei, perché sono questi e altri passaggi che hanno fatto fare un salto sulla sedia al cardinale Bagnasco ; ad esempio quelli che riguardano la televisione e i media “che discriminano le famiglie omosessuali”, invitando i docenti a chiedere agli alunni come mai “in Italia non ritraggono diverse strutture familiari”. Passaggio “delicato”, il tentativo di far immaginare “sentimenti ed emozioni che possono provare persone gay o lesbiche”; e la masturbazione fra ragazzi è presentata “come un gioco”. Bagnasco ha sparato a zero: “Strategia persecutoria contro la famiglia”. Ancora: “Viene da chiederci con amarezza se si vuol fare della scuola dei ‘campi di rieducazione’, di indottrinamento. Ma i genitori hanno ancora il diritto di educare i propri figli oppure sono stati esautorati?”. E conclude: “I genitori non si facciano intimidire…non c’è autorità che tenga”.
p.s.
il post l'ho raccolto sul blog di triskell182
come sempre è questine di termini:"chiede" per dire "ordina": di fatti son stati ritirati; questo paese laico lo è solo nella propria testa perchè oltre e fuori di essa è nelle mani di persone del genere alle quali basta schioccare le dita per .... essere immediatamente ascoltati e accontentati!
Come mai Papa Francesco) che poco tempo fa proprio a proposito di diversità di genere ecc. esclamò: "chi sono io per giudicare?") e che in poco tempo ha fatto una vera rivoluzione in quel santuario della conservazione che è questa istituzione millenaria meglio nota come Chiesa si tiene vicino persone del genere? Ne condivide i fini ultimi o non può mandarlo in pensione?
Qualcuno, a parte le giuste rimostranze di normali cittadini e di qualche, sparuto giornalista, ha sentito qualche politico dire qualcosa? perchè questo è il punto: il silenzio assordante della politica su questi temi...

martedì 25 marzo 2014

Sequestro Moro, “ha un nome il presunto uomo del Sismi che aiutò Br in via Fani”

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 25 marzo 2014
Avrebbe un nome il misterioso motociclista al soldo dei servizi che, secondo la recente rivelazione dell’Ansa, avrebbe partecipato all’agguato di via Fani per proteggere la fuga dei brigatisti dopo il sequestro di Aldo Moro. Lo scrive la Stampa e il nome è quello di Antonio Fissore, originario di Bra in provincia di Cuneo, morto a Firenze nell’agosto del 2012 a 67 anni. Fotografo, regista tv, esperto di comunicazione, per un certo periodo anche commesso in un negozio di dischi nel quartiere San Paolo a Torino. Ma in cantina deteneva armi e una copia di Repubblica datata 16 marzo 1978, l’edizione straordinaria mandata in edicola il giorno del sequestro del presidente della Dc, ucciso 55 giorni dopo. Secondo il quotidiano torinese, “sarebbe lui l’agente X che, in sella a una Honda blu con un ‘collega’, avrebbe partecipato al sequestro Moro, proteggendo la fuga dei killer delle Br”. Spianando una mitraglietta contro un testimone, indicendolo ad allontanarsi.  Anche se, è sempre la Stampa a riportarlo, la moglie separata Franca Faccin lo difende: “Nel ’78 era a casa con noi, a Bra, mai stato nei servizi”.
Fissore è descritto come un uomo “alto 1,90, calvo, baffi, distinto”. A segnalare la sua presenza in via Fani una lettera anonima arrivata alla redazione torinese nel 2009, scritta dal sedicente “collega” che era con lui sulla stessa moto al momento del sequestro e del massacro dei cinque uomini della scorta. “Quando riceverete questa lettera sarano saranno trascorsi almeno sei mesi dalla mia morte come da mie disposizioni”, chiarisce il mittente. Non fa il nome del “collega”, ma offre indicazioni per identificarlo come il “marito” della commessa del negozio. Il giornale gira la lettera alla Digos di Torino, che rintraccia Fissore.
Il 24 maggio 2012 scatta la perquisizione nella villetta di Bra. In una scatola di cartone ci sono due pistole, una cecoslovacca e e una semi-automatica Beretta. C’è anche una copia di Repubblica del 16 marzo 1978. E, scriva ancora la Stampa, “una busta con un foglio dell’ex parlamentare dc Franco Mazzola, nel ’78 sottosegretario alla Difesa, ritenuto uno dei depositari dei segreti del caso Moro”. La conseguente indagine per «incauta custodia» delle armi viene archiviata dalla procura di Alba quando Antonio Fissore muore, tre mesi dopo la perquisizione. I risvolti legati al caso Moro prendono la via della Procura di Torino e da qui della Procura di Roma, dove tutto viene definitivamente archiviato. A ritirare fuori la storia, nei giorni scorsi, è l’ex poliziotto Ernesto Rossi, che racconta al giornalista dell’Ansa Paolo Cucchiarelli l’inchiesta finita in nulla: “Non so bene perché – racconta Rossi – ma questa inchiesta trova subito ostacoli”.
Trentasei anni dopo la strage di via Fani spuntano nuove suggestioni e piste inedite. Secondo le quali, pezzi dello Stato si sarebbero dati da fare per far sparire il politico del “compromesso storico” Dc-Pci non solo depistando le ricerche del prigioniero durante i 55 giorni del sequestro, ma addirittura agevolando le Br durante il sanguinoso assalto di via Fani. Un agguato – se lo scenario disegnato fosse quello vero – evidentemente conosciuto con scongruoanticipo. Ma la ricostruzione si basa su persone defunte che non possono confermarla né smentirla. Morto il presunto autore della lettera anonima, morto Fissore, morto il colonnello del Sismi Camillo Guglielmi – presente con certezza in via Fani quella mattina – ai cui ordini i due avrebbero agito.
Alla Camera è intervenuto sul punto il vicepresidente dei deputati Pd Gero Grassi: “L’estraneità dal commando brigatista della moto Honda presente a via Fani la mattina del 16 marzo 1978 è stata accertata dalla magistratura”, ha affermato. “Questo è un punto fermo, un fatto innegabile alla luce del quale considerare anche le recenti novità”. Grassi cita ’audizione del 9 marzo 1995 della Commissione Stragi ai pm Franco Ionta, Antonio Marini e Rosario Priore: il testimone Alessandro Marini disse che “un motociclista a bordo di una Honda aprì il fuocò, alcuni proiettili colpirono il suo ciclomotore; il giudice Santiapichi giudicò la testimonianza ‘una versione lucida degli eventi”. L’Honda in via Fani c’è e i brigatsti confermano più volte che i centauri non sono dei loro, anche se in tante altre circostanze hanno “ammesso il fatto senza identificare gli autori”. Il pm Marini concluse: “Noi riteniamo che se c’è la moto Honda, e vi deve essere, secondo la sentenza passata in giudicato, essa evidentemente nasconde una circostanza diversa rispetto all’organigramma brigatista. In sostanza si presuppone che vi potessero essere altre persone di supporto all’azione brigatista, che non fossero membri dell’organizzazione “.
p.s.
io non so se è l'ennesimo depistaggio e nemmeno so se mai si riucirà a togliere il velo o meglio... l'omertà mafiosa che ha legato gli alleati atlantici, i nostri politici, i servizi deviati e i tanti burattinai che ci hanno messo le mani: di una cosa ero e sono certo ossia che quanto prefigurato da Moro "non doveva avvenire".... il PCI e la DC "dovevano" restare antitetici e quell'incrocio della storia di questo paese non doveva arrivare; provate a immaginare se invece fosse avvenuto come sarebbe stata l'italia: peggiore di questa sicuramente no!

lunedì 24 marzo 2014

un uomo un voto? no, un euro un voto....

Ricorderete, forse, il saggio di Barber "Consumati, da cittadini a consumatori"; trattava di come il fenomeno consumistico ci abbia mutati in consumatori ossia in "utilizzatori finali" di prodotti di cui non è necessario sapere come e di cosa son fatti nè se si possono, in caso di problemi, riparare..... ora dal punto di vista politico-economico possiamo parlare di passaggio da motto "un uomo un voto (il principio base della democrazia)" a un euro un voto, ossia un diverso peso del voto come espressione prima e di base della società democratica?
Perchè questo è oggi il problema: la sfiducia verso i sistemi democratici dove a votare son quelli che ci stanno bene mentre se ne astengono coloro che non ci si sentono a proprio agio....... i secondi son quelli che, pur astenendosi dal partecipare al voto, sono i primi a pagarne lo scotto. Il nodo della crisi di rappresentatività nelle società occidentali è esattamente questo: i ceti che hanno da perdere lottano per lo status quo, anzi si organizzano in gruppi di pressione per fare lobbying (insieme a banche, sindacati, liberi professionisti, ecc.) ma numericamente sono numericamente ininfluenti (rappresentando quello che gli statistici definiscono l'elettore mediano quel, al massimo, milione di voti fondamentali, spesso, per far vincere le elezioni ad un partito o ad una coalizione... essendo mediani hanno molto da pretendere e poco da dare come peso sociale in quanto la loro ricchezza è spesso dovuta o ad ereditarietà o alla ricerca di rendita - la nuova frontiera del XXI secolo - per la rendita senza dare alcun profitto sociale anzi al contrario riceve molto a scapito degli altri ceti..... il famoso 1% della popolazione media di un paese occidentale peraltro diviso al suo interno in veri segmenti in competizione fra loro) che però hanno un peso specifico tale da rendere sensibile la politica ad essi ... fino al punto che la stessa politica spesso trae il proprio ceto dirigente proprio da essi. Nonostante quanto sostenga sia la destra populista (da NCD a FI) che quella economica (leggi pd nelle sue varie espressioni Renzi è solo l'ultima, fintamente buonista, epsressione) sono i ceti affluenti i veri protagonisti di un sistema di tal genere; gli altri o si astengono (almeno un terzo) o vi si accodano o perchè pensano di poter ricavarne qualcosa, molto poco, o per principio di emulazione con il nemmeno recondito pensiero di beneficiare in qualche modo dell'ascensore sociale.
Questo regime che sta avanzando, prima negli usa e ora anche nel vecchio mondo, è solo esteriormente democratico; in realtà è un regime liberale che ha adottato un suffragio universale ma che in realtà è censuario nel elettorato attivo, vista la alta astenzione, e oligarchico nell'elettorato passivo: in pratica son sempre gli stessi. Un altro pilastro di un regime del genere, ora messo in crisi proprio dai ceti che maggiormente lo sostengono, è la sua, presunta, ineluttabilità: non ci sono alternative. Non ci potrebbe essere balla maggiore: Giovanni Falcone, a ragione, sosteneva che tutti i fatti umani, lui parlava di mafia ma il concetto direi è universale, hanno una vita ossia nascono, crescono, maturano e muoiono o finiscono e come sta morendo la democrazia muore anche la sua degenerazione.... l'oligarchia che l'ha sostituita. E' questione di tempo o di .... voti. Un esempio l'abbiamo avuto in Islanda; un altro proprio qui in Italia con M5S un anno fa... ora Marine Lepen in Francia. E' una bufera che si sta alzando..... una vera tempesta che rischia non solo di travolgere quel che resta del sistema ma pure tutto il resto o meglio quel poco di buono che quel regime aveva per l'intera società.
I pensatori liberali, non quelli marxisti, più attenti (da Keynes a Polanyi passando per Isaiah Berlin) hanno più volte richiamato l'attenzione dei politici sul debito di democrazia che rischiava di distruggere l'intero sistema....... il liberalismo non è un sistema per tutti ma per pochi, molto pochi. E il resto? Ecco il punto: il resto: si ribella e si aggrappa a quello che trova perchè nessuno, non è nella natura umana, accetta di rimanere nel suo angolo predestinato perchè ognuno pensa, a volte giustamente, di poter aspirare a qualcosa di diverso...... eppure il sistema fa d tutto per scoraggiarli: taglia la scuola e l'università pubblica; taglia la sanità, taglia le pensioni ecc..... tutto per inculcare l'idea che non c'è tempo e possibilità di aspirare ad elevarsi quando... devi mettere insieme il pranzo con la cena o centellinare il cent per arrivare a fine mese. Se la pancia è vuota il cervello soffre e le energie sono tutte occupate per sbarcare il lunario e non certo per sentire quel tal poltiico che ti promette il migliore dei mondi possibili: una balla che un popolo ben nutrito, acculturato, sano ecc. spernacchierebbe e lo manderebbe in pochi secondi a zappare la terra..... questa ineluttabilità, complici i media, è un totem (o un drappo rosso) che funziona sempre, ma non per sempre: prima o poi il velo nel tempio si squarcia.... e si vede quelo che nasconde; il problema è il "chi e il quando" e personalmente prioma si fa meglio sarà per tutti....

domenica 23 marzo 2014

World Water Day 2014: Oggi e’ la Giornata Mondiale dell’Acqua.

22/03/2014 di triskel182
sabato 22 marzo 2014, è la Giornata Mondiale dell’Acqua, nota in tutto il mondo come World Water Day. L’appuntamento istituito dalle Nazioni Unite giunge quest’anno alla propria 23esima edizione. Si tratta di un’occasione per riflettere sull’importanza di salvaguardare un bene prezioso, allo stesso tempo fonte di vita e sempre più oggetto di inquinamento.
Ritorna oggi una questione fondamentale, cioè il riconoscimento ufficiale dell’acqua come bene comune, soprattutto dal punto di vista giuridico. A ricordarlo è il Cipsi, che si occupa di coordinare associazioni di solidarietà internazionale e che è impiegato da circa vent’anni sul tema dell’acqua. Il Cipsi protesta per l’assenza, nella comunicazione della Commissione Europea, di un esplicito divieto alla liberalizzazione dell’acqua.
Nel mondo 1,4 miliardi di persone non hanno accesso regolare ed adeguato all’acqua potabile, mentre 2,6 miliardi non beneficiano dei servizi igienico-sanitari. Nel contempo, la deforestazione e la desertificazione continuano ad avanzare, insieme alla riduzione di terre fertili e accessibili. L’acqua non viene più vista come un diritto umano ed interessa sempre di più gli speculatori finanziari.
Secondo quanto comunicato dal Cipsi, la Commissione Europea non ha intenzione di proporre nessuna legge, ma solo una consultazione pubblica per migliorare la qualità e la gestione delle risorse idriche.
“In Italia - ha sottolineato il Cipsi - la più grande criticità in materia d’acqua resta di natura politica - il non rispetto scandaloso da parte di tutti i poteri pubblici e privati preposti alla gestione delle acque della volontà espressa da 27 milioni di cittadini con i referendum abrogativi. Il che non diminuisce la gravità dei problemi legati al dissesto idrogeologico, al divenire critico dei fiumi, alla cattiva gestione dei servizi idrici, all’inquinamento delle acque di falda, alla debole copertura del trattamento delle acque reflue”.
Il Wwf, in vista della Giornata Mondiale dell’Acqua, ha lanciato un nuovo rapporto che mostra per la prima volta quanta acqua è nascosta nel cibo prodotto sul nostro territorio o importato. Sottolinea dunque la necessità di essere più consapevoli nella scelta dei propri acquisti alimentari. Secondo il Wwf, non si trovano a rischio soltanto le nostre falde acquifere, ma anche le risorse idriche degli angoli più remoti della terra. Attenzione dunque all’acqua impiegata per i processi produttivi dei cibi che portiamo sulle nostre tavole (consulta qui il rapporto del Wwf “L’impronta idrica dell’acqua”).
Legambiente presenta oggi il proprio Dossier sulla Qualità delle acque, da cui emergono gravi problemi di inquinamento. In Italia nel 2011 sono state emesse oltre 140 tonnellate di metalli pesanti direttamente nei corpi idrici e quasi 2,8 milioni di tonnellate di sostanze inorganiche (Cloruri Fluoruri e Cianuri) di cui quasi la metà derivanti da attività di tipo chimico.
Tra le sostanze organiche ritenute pericolose in via prioritaria rientrano l’antracene, il benzene, gliIPA (idrocarburi policiclici aromatici): sono state immesse 2,9 tonnellate di nonilfenoli cioè il 60% circa dell’ missione europea totale per questa sostanza, 1,25 tonnellate di IPA (pari al 39% della quantità totale dichiarata a livello europeo per il 2011) e 0,91 tonnellate di benzene legate quasi esclusivamente al settore della produzione e trasformazione dei metalli (scarica qui il Dossier di Legambiente sulla Qualità delle acque).
Di fronte alla crisi dell’acqua e ai problemi di inquinamento non mancano però le buone notizie. Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua comunica infatti che giovedì 20 marzo è stato depositato, presso la Camera dei Deputati, il testo aggiornato della legge di iniziativa popolare, presentato nel 2007, “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico”. Tale fatto, a parere del Forum, assume un valore aggiunto e una grande valenza politica poiché avviene proprio alla vigilia della Giornata Mondiale per l’Acqua.
La proposta di legge risponde all’urgenza di dotare il nostro Paese di un quadro legislativo unitario rispetto al governo delle risorse idriche come bene comune, introducendo modelli di gestione pubblica e partecipata del servizio idrico, procedendo da subito alla ripubblicizzazione dello stesso. Il Forum chiede che il Parlamento avvii subito la discussione di questa legge nel rispetto della volontà popolare.
Cosa possiamo fare noi? Cerchiamo di non sprecare l’acqua, anzi, proviamo a risparmiarla, sia in casa che in giardino.
Da greenme.it
p.s.
m'era sfuggito... lo posto in ritardo

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