venerdì 6 dicembre 2013

Nelson Mandela , ci ha detto addio.. mentre la Lega dà fiato alle pulsioni peggiori: ‘belva assetata di sangue’


www.nelsonmandela.org
Madiba Nelson "Rolihlahla" Mandela, il simbolo della lotta contro l'apartheid a 95anni ha chiuso gli occhi; il padre del sudafrica moderno. Il pianeta perde uno uomo di pace che da solo e con il proprio esempio ha combattuto e vinto il regime razzista dei bianchi.
Addio Nelson
p.s.

l'italia avrebbe bisogno di uomini così!
p.s. 2
ecco alcuni esempi di come altri, persone culturalmente elevati, lo ricordano; tappatevi il naso, emettete un sospiro e fatene tesoro con i vostri amici, figli, nipoti, ecc.
questo che viene è il mondo vero composto da mostri e angeli da cui non possiamo prescindere...

buona lettura

qui sotto trovate un articolo che segnala come (sopra, a scanso di equivoci, ho messo la foto del post del padano) questo appartenente ha "ricordato" madiba nelson
dal fatto quotidiano del 5/12/2013 a firma di Beppe Giulietti
Oggi vogliamo ringraziare, si fa per dire, tale Vartolo, un consigliere di circoscrizione leghista di Verona. Il Vartolo, un nome che evoca i sette nani, ha pensato bene di non associarsi alla commozione per la morte di Mandela ed ha affidato alla rete il suo “pacato” commento: “Finalmente il terrorista Mandela, belva assetata di sangue, si troverà di fronte la gente che ha fatto assassinare…”, questo il Vartolo pensiero.
Naturalmente il sindaco di Verona Flavio Tosi ha detto, per fortuna, cose assai diverse e ha preso le distanze da questo microbo del pensiero; tuttavia Vartolo non ha fatto altro che dare fiato ad alcune delle peggiori pulsioni alimentate, in questi anni, dai Borghezio di turno, da quelli che volevano sparare ai “leprotti neri” a quelli che hanno paragonato la ministra Kyenge, e tanti altri immigrati, ad oranghi e scimmie.
Il delirio dei Vartolo di turno ha radici profonde, ha goduto di tolleranze diffuse e trasversali, è stato utilizzato per acchiappare consensi.
Vartolo, forse, sarà cacciato dalla Lega, ma i suoi cattivi maestri sono tutti al loro posto.
Mandela, per sua fortuna, non avrà occasione di incontrarli neppure nella sua nuova residenza perché i proprietari della sua nuova casa, chiunque essi siano, non hanno riservato alcuna stanza per Vartolo e per i suoi camerati
.
E nemmeno i grandi nomi del passato così osannati dal pd e dai benpensanti oggi come allora che fanno presto sia ad osannare tipini come la thacher e reagan come campioni del liberalismo e del nuovismo e poi a salutare con odi osannanti Mandela: schizofrenia o..... opportunismo e metamorfismo? Fate voi.. quello che qui registro è che ci fu una notevole assonanza fra quei due sopra, la signora di ferro e l'attore, nel dire che “niente sanzioni, Mandela è un terrorista”, capite? Bene, erano gli stessi che consideravano un amico pinochet: quest'ultimo si che era un vero campione della democrazia e paladino contro il comunismo.... ma sono morti e quasi non se ne parla più, per fortuna....
ora godiamoci invece una chicca
Mandela e J. Clegg


buon week end .. spero riflessivo sull'idea di come sia facile recidere un albero forte e sano e difficile distruggere la gramigna......
RICORDIAMO UN GRAND'UOMO DEGNO RAPPRESENTANTE DEL GENERE UMANO CHE HA SPAZZATO VIA UN ODIOSO REGIME E TUTTI I DETRATTORI DELLA VERA IDEA DI LIBERTA'....

giovedì 5 dicembre 2013

la sentenza della corte costituzionale sul porcellum: una vera tempesta in un vero bicchier d'acqua....

Riassumiamo: con la sentenza della corte costituzionale è illegittima la legge con cui sono stati eletti almeno x i parlamentari di 2 legislature ma andando al fondo della questione in realtà sono stati dichiarati illegittimi tutti i parlamenti dal 1992 ad oggi, il che significa che non solo le elezioni sono nulle ma che pure gli atti e le leggi approvati come pure le nomine decise sono illegittime come pure tutte le cariche approvate da questi parlamenti ....... Presidenza della repubblica e, ironia della sorte, corte costituzionale compresi. In un paese normale scatterebbero subito le dimissioni e sarebbero indette immediatamente le elezioni per ripristinare la legalità, in italia invece si alzerà un polverone per qualche giorno e poi .... nulla.
Mio post su facebook
Ora che si fa? Perchè è proprio questo il punto: se sono illegittimi DEVONO DIMETTERSI e indire elezioni, previa approvazione di nuova legge elettorale o in alternativa della legge così disegnata dalla stessa Corte: ma lo faranno? Non sono passati i due anni e mezzo per fargli maturare la pensione da parlamentare; non possono più cullarsi nel sistema delle liste bloccate e quindi DEVONO GUADAGNARSI L'ELEZIONE; spariscono tutti i marchigegni con i quali i partiti hano assunto il controllo dell'intero STato in ogni singolo suo aspetto e non vi rinunceranno facilmente; ecc.
Davvero c'illudiamo che faranno questa "riforma" e si metteranno da parte?
Davvero andranno tutti a casa dimettendosi e lasciando aperte le porte alla lotteria di un elezione prettametne di stampo proporzionale?
Davvero credete che gli eletti da questo Parlamento rinuncieranno alle proprie cariche sol perchè .... fatte da un organo illegittimo?
I primi segnali non lasciano ben sperare:
  1. i partiti nicchiano; si va dallo sparare a zero di FI (sempre in funzione del salvataggio dell'amato capo dichiarato decaduto da un organo illegittimo); al sopore del PDmenoelle che mal ha accettato questa sentenza che può avere un effetto dirompente... infatti il meno felice è Renzi (al quale la Corte dei Conti sta chiedendo 60 mln di euro di danni con sentenza) il più entusiasta, si fa per dire, pare sia proprio Civati (per motivi opposti) ..... ma non illudetevi: nessuno ci sta a mollare la presa sullo scranno del potere;
  2. il governo... bè saltella un pò qua e un pò la ma sa che il parlamento molla anche lui andrà via con tutto quello che potrà significare per i suoi referenti (banche, BCE, ecc) quindi il suo destino è legato alle camere a doppio filo e alla eurocrazia non piacciono queste "sorprese";
  3. Anche il Capo dello Stato si è subito mosso: sostiene che "la legittimità delle Camere non è i discussione".......segue insomma una linea che sembra, di fatto, assomigliare al “patto” Renzi-Letta per un sistema che ricalchi il modello francese. “La decisione della Corte costituzionale“, ha detto, “non può aver stupito o colto di sorpresa chiunque abbia ricordo delle numerose occasioni in cui sono intervenuto per sollecitare fortemente il Parlamento a intervenire, modificando la legge elettorale del 2005 almeno nei punti di più dubbia costituzionalità”. Questi punti, ha aggiunto, “erano stati segnalati già nelle sentenze emesse dalla Corte Costituzionale nel gennaio 2008 e nel gennaio 2012 esaminando le richieste di referendum abrogativi della legge vigente. Esatto: anche la corte ha più volte detto che quella legge non era costituzionale...... ma il Capo dello Stato sembra anche dubitare della reale volontà delle forze politiche di fare la riforma della legge elettorale.. quella giusta per loro stesse naturalmente e che cambi tutto affinchè nulla cambi
che casino..... e, come sempre, possiamo concludere con una certa sicurezza che mai come ora l'aforisma che meglio si addice al momento (visto che i partiti e i loro esponenti sono il nostro specchio) è "chi è causa del suo mal, pianga se stesso"... tradotto: ve li siete votati? Ora divertitevi...
p.s.
Gianfranco Pasquino, non certo un estremista, ha (in un articolo sul tirreno di oggi) fa un analisi illuminante della situazione del post sentenza quindi vi consiglio di leggervelo ma un piccolo passo mi ha colpito: [...] la Corte ha quasi (quasi che è come dire HA DETTO FRA LE RIGHE) detto che il Parlamento è illegittimo.... mi basta per dire
ANDATEVENE TUTTI A CASA, LIBERATECI DELLA VOSTRA ASFISSIANTE PRESENZA, LASCIATECI DECIDERE DA SOLI IL NOSTRO DESTINO ...... QUALUNQUE ESSO SARA'!
 

mercoledì 4 dicembre 2013

Stage, offerte choc per lavoratori: “40 ore a settimana in negozio cucina con rimborso”

dal fatto quotidiano del 4/12/2013 di Annalisa Dall'Oca, bologna
La Conferenza Stato-Regioni ha stabilito l'impossibilità di assumere a costo zero con la scusa di un periodo di formazione, ma un tirocinante costa comunque meno di un normale dipendente. E così le offerte "truffa" si moltiplicano. La Camera del Lavoro ha promosso lo studio Ho.Stage per rivelare gli abusi. Inviate le vostre segnalazioni, in non più di 1.500 battute, a redazioneweb@ilfattoquotidiano.it, specificando nell’oggetto “stage truffa”

Quaranta ore di lavoro a settimana con rimborso spese. Lo stage lo offre un negozio di articoli per la casa nel centro di Bologna. Sei mesi di contratto, poi si valuterà. Ma non solo. Chi si affaccia sul mondo del lavoro, con o senza laurea, di speranze ne ha poche. E a raccontarlo sono i tanti annunci che si trovano tra siti internet e agenzie. Uno stage per diventare commesso in un minimarket, in una tabaccheria o in un negozio di abbigliamento. Ma anche per vendere giocattoli, lavorare come cassiere, cameriere o venditore telefonico. La vasta gamma dei mestieri che contemplano un inserimento lavorativo tramite stage, o tirocinio “formativo e di orientamento”, è sempre più ampia, e copre qualsiasi professionalità. Anche la più inaspettata. Perché se lo scorso gennaio la Conferenza Stato – Regioni ha di fatto eliminato la possibilità di assumere stagisti a costo zero, introducendo un compenso minimo garantito che varia da regione a regione, in Emilia Romagna, ad esempio è di 450 euro mensili, pagare un tirocinante costa poco. In media meno della metà rispetto a quanto si spenderebbe per assumere un lavoratore a tempo determinato. E la formula piace, tanto che sono sempre più frequenti le offerte di lavoro che prevedono questa modalità di inserimento, a prescindere dall’orario lavorativo o dalla mansione ricercata.
Ad Anzola Emilia, ad esempio, il Toys Center, catena di negozi specializzata nella vendita di giocattoli, cerca stagisti da impiegare come commessi, remunerandoli attraverso un rimborso spese di 600 euro mensili a fronte di un’orario lavorativo uguale a quello dei colleghi assunti, 40 ore settimanali. Stesso discorso a Faenza o a Reggio Emilia, dove uno stagista – commesso deve lavorare lo stesso numero di ore di chi è contrattualizzato, quindi full time con “flessibilità”, disponibilità cioè per i festivi, ricevendo però un rimborso spese da 500 – 600 euro al mese. A Piacenza un minimarket cerca un addetto alle vendite “tuttofare, serio e volenteroso”: 40 ore settimanali per 400 euro mensili. Ovviamente “si richiede puntualità, senza problemi di orari e di giornate”. Ancora, a Bologna un negozio specializzato nella vendita di prodotti casalinghi cercava uno stagista da collocare come addetto alla vendita, “neolaureato o neodiplomato”, per “sistemare la merce, accogliere i clienti, tenere in ordine in negozio e seguire il magazzino”, sempre 40 ore settimanali, rimborso spese di 500 euro mensili e a San Lazzaro, appena fuori città, la Conad recluta commesse e cassiere tirocinanti: 40 ore lavorative settimanali, orario fisso su turni, un giorno di riposo e 600 euro al mese. “Quando le dipendenti del Conad prendono almeno il doppio”, precisa la Filcams Cgil di Bologna.
I casi non sono limitati alla sola Emilia Romagna, poi. A Siena “un’importante azienda leader nel settore abbigliamento” cerca “addetta alle vendite”, ovviamente stagista, rimborso spese previsto pari a 350 euro mensili. A Brescia la Life in S.p.a recluta stagisti da inserire in filiale con orario full time, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18, a fronte di un compenso da 300 euro più buoni pasto, mentre a Milano un commesso tirocinante deve lavorare sei giorni la settimana, orario di negozio, per 300 euro mensili. A Roma la P&R richiede tirocinanti “dinamici, socievoli, disposti a trasferte, operativi, creativi, pazienti e con spiccate doti di problem solving”: giornata lavorativa full time, rimborso spese di 300 euro. A Como, poi, persino per lavorare in tabaccheria serve uno stage: 36 ore settimanali per 350 euro al mese. Tutti contratti da sei mesi, o al massimo da tre mesi prorogabili, il limite previsto dalla legge, che poi però non forniscono alcuna garanzia occupazionale.
“Purtroppo il fenomeno dello stage come formula per risparmiare sul costo del lavoro è in crescita”, racconta Matteo Negri, collaboratore della Camera del lavoro di Bologna e responsabile della campagna Ho.Stage, un’inchiesta volta a delineare “le ombre, le contraddizioni, le ambiguità di questo strumento perennemente in bilico tra opportunità formativa e forma di sfruttamento di lavoro sottopagato (quando non del tutto gratuito) e non tutelato”. “Originariamente il tirocinio nasce come modalità formativa non retribuita in quanto, appunto, volta a imparare una professione. Queste disposizioni, previste dal pacchetto Treu, però, sono state modificate quando le istituzioni hanno capito che in realtà spesso le cose non stavano così: perché non solo lo stagista è, in molti casi, un lavoratore a tutti gli effetti, senza alcuna tutela, ma è impiegato per svolgere lo stesso ruolo di chi è assunto con un contratto”. Senza però godere di alcun beneficio: il tirocinio non è un vero inserimento lavorativo, e infatti non prevede uno stipendio, ma un rimborso spese. Che quindi non contempla ferie né permessi, maternità o malattia. “Ricordo una ragazza che lavorava per una grossa azienda bolognese – continua Negri – le avevano promesso, in seguito al tirocinio, un contratto di apprendistato, ma rimase incinta e venne lasciata a casa dall’oggi al domani”.
Secondo lo studio condotto nel 2012 dalla Camera del Lavoro di Bologna, in collaborazione con Ires Emilia Romagna, prima della modifica normativa 1 tirocinio su 4 non era retribuito. Su un campione di 1200 stage analizzati, poi, il 21% prevedeva un rimborso spese da meno di 400 euro al mese, il 28% inferiore ai 600, e solo il 10% era tra i 600 e i 700 euro mensili. Oggi una delibera regionale ha imposto una retribuzione minima di 300 euro mensili, più alta in Emilia Romagna, pari a 450 euro, e a livello teorico nessun tirocinio dovrebbe essere a titolo gratuito, “ma non ci sono controlli – continua Negri – e l’Università, uno dei principali canali a disposizione dei giovani per intraprendere uno stage post laurea, tende ad approvare tutto senza guardare di cosa si andrà a occupare il tirocinante”.
“Oggi – racconta il responsabile di Ho.Stage – in molti casi il tirocinio è utilizzato in maniera fraudolenta e i giovani, i disoccupati, gli inoccupati e le categorie deboli che si trovano in questo limbo tra regolamentazione e irregolarità sono sempre di più. L’aspetto più preoccupante è che il governo Letta sta trasmettendo un messaggio sbagliato. Passa l’idea che ‘qualcosa sia meglio di nulla’, anche se non ci sono tutele né controlli. Così però si rischia di legittimare uno strumento nato con altre funzioni, e forme di lavoro che in realtà sono sfruttamento”.
Inviate le vostre segnalazioni, in non più di 1.500 battute, a redazioneweb@ilfattoquotidiano.it, specificando nell’oggetto “stage truffa”.
p.s.
a volte un blog può anche fare servizio per i cittadini..... se ne siete a conoscenza segnalatelo agli indirizzi suindicati... non facciamo passarla liscia ai profittatori e a chi sfrutta il momento per far passare un messaggio non solo diseducativo ma dannoso e anticostituzionale
 

martedì 3 dicembre 2013

teoria della stagnazione...... eterna

Ci dicono che siamo in un asocietà di mercato ma stranamente .... qualcuno ne ha visto uno? No, naturalmente perchè non c'è: alcuni tecnocrati (legati a banche d'affari, agenzie di rating, ecc.) meglio noti come eurocrati hanno deciso che, in base a parametri da loro stabiliti (e dai parlamenti nazionali approvati perchè laddove si son tenuti referendum non è passato il disegno "europeo"), ogni singolo paese ha un ruolo: chi ha la manifattura (Germania e paesi satelliti), chi l'energia (Francia ecc.), chi la finanza (Gran Bretagna e ..... isole) e chi ..... la fame o meglio DEVE fare da mercato coloniale per pemettere agli altri di poter fare "mercato": in questa categoria ci sono Spagna, Portogallo, Grecia, e ..... Italia; come? Semplice, hanno deciso che:
  1. abbiamo un debito pubblico "insostenibile" (vero ma è indotto dal sistema del debito ossia dal sistema che prevede che gli Stati si riforniscano di moneta SOLO sui mercati e non anche SUI mercati come acadeva prima e alle proprie regole); peccato che Francia, Germania, Gran Bretagna stanno peggio, molto peggio ma chiudono gli occhi su questo "insignificante aspetto" anche perchè il loro debito lo finanziamo noi con i nostri soldi attraverso il FSM (infatti il trattato istitutivo prevede che si possono comprare solo titoli di stato di paesi con almeno AA+, tutto dire);
  2. abbiamo un sistema pensionistico che "allarma" i mercati. Che significa? Che mentre noi verismoa i contributi i mercati vogliono quei soldi e la politica deve trovare il modo di spingere i cittadini sulle polizze assicurative private, anche ad alto rischio (infatti tutti i fondi pensionistici dal 2008 sono in rosso profondo perchè sono costretti a comprare titoli pubblici e se, nel frattempo, altri - chi manovra lo spread e sappiamo che si può manovrare ... perchè da Barclays a Goldman dovranno pagare miliardi di risarcimento per la commistione fra loro e chi dovrebbe vigilare decidendo in anticipo quale sarebeb stato il libor, l'euribor ecc. tutti sono la base dello spread ossia dell'affidabilità di uno stato.. geniale - affamano gli Stati a tassi usurai e i ceti dirigenti, persa la propria mission del bene comune, se ne appropriano per i propri scopi ossia prelevano enormi quantità di contributi ma senza darne il corrispettivo reale ma una sua porzione) rapinandoci anche la nostra vecchiaia, oltre che il futuro dei giovani;
  3. abbiamo o meglio dobbiamo avere un mercato del lavoro dove offerta e domanda si dovrebbero incontrare ma.... c'è un ma perchè mentre la domanda, chi offre lavoro, ha dalla sua il miraggio di poter decidere il salario l'offerta, i lavoratori soprattutto in tempi di crisi, abbozzano e accettano condizioni di lavoro che in altri momenti storici non avrebbero mai accetato. Se poi aggiungiamo che per decenni, complici SINDACATI ADDOMESTICATI E CHE NON CONTANO PIU' NULLA, ci hanno detto che senza competizione non c'è lavoro e senza competitività non ci sono possibilità di far crescere l'economia... per il lavoratore la tenaglia è chiusa: o accetta la minestra pre-riscaldata e senza diritti o ..... può abbozzare a fare lavori precari, saltuari, pericolosi ecc. a vita per di più con figure lavorative che lo avvicinano di più a un libero professionista che, come dovrebbe essere, a un dipendente quindi con un futuro di basso salario e quasi nulla pensione.
  4. abbiamo, infine, una sanità che ci costa..... così come la cultura, la scuola, l'univeristà ecc..... perchè la lista potrebbe continuare per quanto è lunga e ampia l'attività dello stato moderno; "quello" stato che ha permesso un certo benessere dal 1950 al 1990 e che ora è visto come un nemico o meglio la bestia da affamare e ridurre affinchè tutto e tutti (il secondo termine fa riferimento agli appartenenti al genere umano) si possa vendere e comprare sul mercato.... quel mercato che finora è stato dimostrato che NON ESISTE nè potrà mai esistere perchè basato su teorie e modelli che, oltre che essere vecchie di oltre 200 anni (Bentham e Smith), è anche basato su un idea-forza che è sempre fallita ma che puntualmente  rispunta come un cancro maligno ma che trova sempre, dico SEMPRE, utili idioti (che: o per arricchimento personale o per opportunsimo o per semplice servilismo verso chi ha in mano i soldi) pronti a sostenerlo e a difenderlo anche mentendo e che, anche se vengono scoperte le magagne, continuano a mentire (è il caso dei tanti documenti, pubblicati anche su questo blog in precedenti post) e a mentire..... anche quando le magagne provengono da dentro le istituzioni simbolo del mercato come il FMI (è noto il rapporto interno a questa istituzione che dimostrava come fosse errato anche il presupposto econometrico su cui si basava la ricetta per la crescita che in realtà ha affamato interi Stati... la Grecia per esempio) o dalle università americane, non certo di stampo sovietico, dove è bastato che uno studente ha fatto due riscontri e quattro calcoli per .... sputtanare almeno un premio nobel per l'economia.
Naturalmente quando si supera il livello di guardia gli eurocrati, e i loro sodali nazionali, si preoccupano di eventuali "risvegli" dei popoli... ecco l'arrivo di ammonimenti al problema disoccupazione, giovanile e non, o alla mancanza di lavoro o a qualcos'altro: la paura fa sempre 90.. si dovessero svegliare ...... meglio fare confusione e alzare polvere. Poi ci sono gli affari: e quando si tratta di affari le furbate all'italiana non funzionano. Non è un caso che Olli Rehn (ex giocatore di calcio specializzatosi con una tesi su, indovinate un pò, Corporativismo e competitività industriale negli stati europei minori ha pensato bene di dirci che le spending review, anche in stile Cottarelli, e le privatizzazini  e alienazioni (in pratica la definitiva uscita del paese dall'industria e la svendita dei beni pubblici) non stavano avanzando con la dovuta decisione... e facevano il paio con gli impegni,a suo dire, disattesi e di conseguenza il debito non pareva ridursi, anzi.... naturalmente il nostro omette di dire che il debito aumenta anche perchè stiamo continuando a buttare soldi nella tav (con annessi sconti alle ferrovie AV), nella difesa (aerei, sommergibili, elicotteri, portaerei, ecc.), nel dare soldi alle scuole private (400 mln sbucati fuori proprio oggi), nel mantenere i privilegi della politica, nel finanziare la parte corrotta della sanità, nel creare l'imu per poi cancellarla per poi rimettere in pagamento la parte eccedente scaricandola sui cittadini dei comuni che hanno fatto i furbi, ecc. ecc. ci credo che il debito aumenta e anche di un bel pò.... eppure le piazze son vuote, almeno un mln di illusi andranno a votare alle primarie del pd per renzi (...), a genova il 3 c'erano, solo, 200 mila cittadini, altri mln di cittadini appena potranno evaderanno anche un euro (anche per difendersi dalla bestia-stato affamata dai politici) e qualche altro mln voterà sncora una volta per questi partiti.
Pensate davvero di uscirne .... da questo circolo vizioso?

lunedì 2 dicembre 2013

Prato, Italia: un calssico esempio di come non si dovrebbe fare mercato...

Ora le frasi si sprecano: si va dalla classica "disastro annunciato" all'"intervenga lo Stato".. passando praticamente per l'intro scibile di cui il paese ufficiale è capace per lavarsi la coscienza dalle proprie colpe.
Non c'è un solo personaggio pubblico che non le abbia dette: Il Governatore Rossi per esempio ha dichiarato "intervenga lo Stato"; ma lui cosa è? La massima espressione del pubblico a livello locale, elettivo, e uno dei rappresentanti massimi delle istituzioni e dice "intervenga lo Stato"? Un pò poco; e altri? non sono andati meglio anzi hanno fatto a gara: uno dei più originali ha detto che mancano i soldi per i controlli e quindi..... beh; c'è un aspetto di cui nessuno parla: ma come mai i cinesi sono diventati i padroni del tessile pratese? Forse perchè i "locali" imprenditori si sono disfatti delle loro attività a fronte di tanto cash alla consegna che i mandarini generosamente gli davano? Sapevate qual'era la base del contratto cui aderiva questa fabbrica? Era un "just in time" ossia: filosofia industriale che ha invertito il "vecchio metodo" di produrre prodotti finiti per il magazzino in attesa di essere venduti (detto logica push) nella logica pull secondo cui occorre produrre solo ciò che è stato venduto o che si prevede di vendere in tempi brevi. In termini più pragmatici, ma anche riduttivi, è una politica di gestione delle scorte a ripristino che utilizza metodologie tese a migliorare il processo produttivo, cercando di ottimizzare non tanto la produzione quanto le fasi a monte, di alleggerire al massimo le scorte di materie prime e di semilavorati necessari alla produzione. In pratica si tratta di coordinare i tempi di effettiva necessità dei materiali sulla linea produttiva con la loro acquisizione e disponibilità nel segmento del ciclo produttivo e nel momento in cui debbono essere utilizzati; [...] qualsiasi scorta di materiale, semilavorato o prodotto finito è uno spreco, uno spreco di risorse economiche, finanziarie e un vincolo all'innovazione continua. Più il processo è "corto" nella somma dei processi di progettazione e di produzione (sommando i tempi di produzione e transito) e più l'industria con i suoi prodotti e servizi (inclusi prevendita e postvendita) è vincente (fonte wikipedia); chiaro? Ritmi accelarati cui si aggiungono paghe da 1 euro all'ora e turni h 24....... un grande esempio di competitività proprio come piace ai nostri soloni, sia che siano politici che industriali: entrambi sempre pronti a sbattere in faccia che dobbiamo competere e che il costo del lavoro è sempre troppo alto rispetto agli altri, una titanica balla, oltrechè un criminale inno allo sfruttamento senza regole, controlli, ecc.
Ma, come ho sentito dire in treno stasera, erano pur sempre cinesi; ma perchè in italia è diverso? Per nulla: ci sono zone del nostro paese (Veneto, Puglia... giusto per fare due nomi buttati là) dove facciamo davvero concorrenza ai cinesi in termini di ore di lavoro, mancanza di controlli, salari bassi.... altro che cinesi.
Non è finita: oggi i sindacati, o presunti tali, per "impedire" alle aziende dei call center di andarsene, termine meglio noto come "delocalizzazione", dal paese .... hanno accettato un abbattimento fino al 60% delle tariffe minime sindacali: altro inno alla competitività, una cosa che sicuramente sarà piaciuta alle aziende e al governo ma .. ai lavoratori? Hanno fatto un referendum in materia? Non mi risulta.... ma come mai non si capisce che senza regole prima o poi succedono cose gravi come quella di Prato? E che senza diritti non si può pretendere che si possano comprare case, fare figli, chiedere perchè si vien messi in cassa integrazione (mentre l'azienda è florida.. è accaduto anche questo), o licenziati anche senza dover motivare perchè e mollando un irrisorio indennizzo al lavoratore..... non è nemmeno previsto che si dichiari in giornata l'assunzione del lavoratore o che lo si faccia passare per "collaboratore" mentre invece è un dipendente senza i diritti del dipendente: tutto è permesso in questo paese, proprio tutto; tanto:
  1. non ci sono soldi per i controlli;
  2. l'inps, quando s'accorge dell'evasione contributiva, ti manda la letterina ma te puoi fallire.... e mandare per strada i lavoratori;
  3. se ritieni di pagarli troppo.. ci son sempre i sindacati, no? Altrimenti, delocalizzi.
  4. in più abbiamo creato i distretti, e altre amenità del genere
ora c'è da meravigliarsi che di tragedie del genere non ne capiti una al giorno!

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