.. riflettiamo su questa frase di D'Alema: "(la sinistra) una malattia accettabile solo grazie all'esistenza di questa destra".
Che significa?
Che il PD(menoelle) non E' un partito di sinistra ma di destra liberista temporaneamente a sinistra perché c'é il PDL?
Che la sinistra é un male ma necessario perché ..... c'é di peggio?
Che,
caduto il Muro di Berlino nel 1989, aveva ragione Norberto Bobbio che
nel pamphlet "destrasinistra" teorizzava il superamento destrasinistra
per una nuova classificazione "nuovo-vecchio" e "liberali versus
liberisti" dove il nuovo é solo ipotetico mentre il vecchio fa il
camaleonte spacciandosi per nuovo?
....
e ciò a cosa porta? che ormai non c'é più la necessità di ammantarsi di
ideologie vetuste né di schieramenti contrapposti, ma solo di élite,
formatesi nelle stesse accademie e che condividono le stesse opinioni ma
che hanno differenti punti di arrivo sull'applicazione delle teoria su
cui si sono formate, in primis come rendere passivi i "sudditi"; secondo
come eliminare eventuali stacoli di concorrenti (che so ... mafie? Qui
ci si convive e ci si tratta..); poi come mungere la mucca Stato e
infine come scaricare sulla massa informe i costi .... per giunta
dicendogli che se le cose andassero male "hanno vissuto al di sopra
delle loro possibilità" e che devono fare sacrifici per rientrare
nell'alveo originario mentre loro, le élite, continuano tranquillamente a
mungere e a mangiare.... la Regione lazio é solo l'ultima della serie
per fare un esempio...
Tutte queste domande dovrebbero portarci al punto principale del post:
Abbiamo
davvero compreso il recondito signficato, e le implicazioni, della
caduta del Muro di Berlino? Il turbocapitalismo non tollera freni ma
richiede reti di salvataggio da parte degli Stati. Per poter dispiegare
tutte le potenzialità necessitano due condizioni imprescindibili:
- Stati pronti a dissanguarsi per salvare i profitti privati con i soldi dei contribuenti;
- Passività dei cittadini.
Queste
due condizioni sono le fondamenta del costruendo regime dato che basta
che venga meno uno dei due e il sistema si ritorce contro chi l'ha
creato ... il compito della sinistra sarebbe questo: e chi meglio degli
ex comunisti per evitare che ciò accada? Prendiamo un esempio: la CGIA
di Mestre ha quantificato quanto la Fiat ha avuto dallo Stato (al netto
degli investimenti fatti) circa 1,4 mld di euro cui vanno aggiunti altri
miliardi evidenziati dagli atti camerali citati nel rapporto Giavazzi
sulla spending review per le imprese che, al netto delle varie casse
integrazioni e altre facilitazioni, possono essere quantificate in ben
2,7 mld, e si potrebbe continuare (le cifre le troverete a pagina 8 del
Fatto quotidiano nell'articolo di Salvatore Cannavò del 20/9/2012)
perché le cifre servono a poco; quello che invece mi preme sottolineare é
che nonostante le strombazzate fatte dal personale politico in realtà
il nostro capitalismo non é che una appendice di quello americano il cui
principio guida é la socializzazione delle perdite e le privatizzazione
dei profitti, il tutto in nome del libero mercato .... che non esiste,
né qui né tantomeno negli USA.Un altra prova? Proprio Marchionne l'ha
detto chiaro: "andiamo bene dove lo Stato da aiuti all'auto",
più chiaro di così .... quindi le cosiddette "riforme" fate NON
SERVIVANO A NULLA, PROPRIO NULLA MA ERANO SEMPLICI CONTENTINI PER
LIBERAL DEL PD(MENOELLE) E PER I CONFINDUSTRIALI; per quelli con ancora
le bistecche fiorentine sugli occhi significa che se te Stato mi dai
soldi io (i soldi tuoi) li investo in progetti di nuove auto, in lavoro,
ecc. senza t'attacchi e dato che vivi in una società di libero mercato
dove te Stato non puoi investire direttamente.... sei fregatoperché per
quanto mi riguarda vado altrove ossia laddove altri Stati lo fanno seza
discutere (Serbia, Brasile, ecc.); in pratica un ricatto bell'é buono.
In
una situazione come quella italiana come si sarebbero comportati i
governi se non fossero sottomessi ai tenutari della moneta?
il governo benthamiano (o liberista vero)
non
farebbe nulla dal punto di vista finanziario né tantomeno sociale
perché il mercato avrebbe trovato la sua stada da solo, l'occupazione
idem;
il governo paretiano (liberale classico)
sarebbe
intervenuto e avrebbe si dato finanziamenti ma condizionati ad alcuni
obiettivi usando la leva fiscale per riequilibrare il mercato; per
quanto riguarda il lavoro con alcuni minimi sussidi si sarebbe
assicurata la sopravvivenza;
il governo laburista/keynesiano
avrebbe
dato la preminenza all'aspetto sociale dell'econmia facendo leva su
interventi pubblici, deficit spending, e sostegno alle famiglie
anch'esso condizionandoli al mantenimento dei livelli occupazionali da
un lato e dall'altro lasciare che fosse il mercato, in base alla regole
date, a trovare un proprio equilibrio vista l'immissione, condizionata
anch'essa, di soldi freschi ...naturalmente a fronte di linee di
condotta come quella della Fiat non avrebbe certo allargato la borsa e
semmai avrebbe chiesto indietro i soldi dati....
...
che vi risulti i governi degli ultimi 20 anni hanno tenuto
comportamenti rientranti in uno di questi modelli, oppure sono
ondeggiati fra uno e l'altro? Io saprei la risposta ma preferisco farla
dire ad altri...