venerdì 20 gennaio 2012

Salva ... cresci... ma di quale italia riformata parliamo?

Mi chiedo se proprio un professore dovesse dare lezioni di politica perché quello che si dice sia stato varato dal Governo tutto sembra essere ma non tanto da aggiungere alla parola liberalizzazione anche l'aggettivo...... fra cose che escono dal decreto, cose che rimangono lì dove sono e altre che entrano la confusione é totale, soprattutto per i cittadini. Di solito quando si liberalizza si danno anche regole che aiutino chi ci dovrà aver a che fare e a raccapezzarcisi, chiamatele authority o come vi pare, e non prima il lancio sul mercato per poi creare il controllore: non funziona così. Forse é voluto così se ragioniamo in termini liberisti perché, secondo le menti lucidissime che da oltre 20 anni ci rampognano con queste fandonie, se ci devono ESSERE MENO REGOLE POSSIBILI che intralciano il "libero" evolversi del mercato non é necessario che ci sia per forza un controllore, anzi se non c'è é meglio perché lo "scambio di informazioni fra operatori e consumatori" é tale che non servono regole e controlli tanto "la mano invisibile" dello stesso mercato farà il suo lavoro selezionando sia dal lato degli operatori che da quello dei consumatori. Un ipotesi inattaccabile, vero? Se non fosse che, perché ciò possa avvenire, tutti possano sapere e giudicare su tutto e tutti ma soprattutto che la concorrenza non ci metta lo zampino: dal lato degli operatori che sono spinti a ridurre i costi, in primis il costo del lavoro, se non la qualità dei prodotti per "stare sul mercato" e dal lato dei consumatori tutti possano avere accesso, leggi soldi, per "stare" anch'essi sul mercato. Questo lato oscuro non é mai citato, come mai? Semplice, perché se se ne dovesse parlare la teoria liberista diventerebbe improvvisamente molto meno affascinante: pensateci....
il prezzo di mercato determinato dall'interazione fra domanda e offerta non sempre è accettabile dato che può risultare alto per quei consumatori che hanno poche disponibilità finanziarie (e non mi si venga a dire che una scarsa richiesta comporta un abbassamento del prezzo perché non é così... basta guardare ciò che accade negli USA.... piuttosto chiudono che abbassare i prezzi o delocalizzano contribuendo a diminuire il lato della domanda dei beni di consumo);
senza regole e controlli, preventivamente creati e con forti poteri sanzionatori, il consumatore é nudo ed in balia delle "informazioni fornite dagli operatori (leggasi pubblicità)" senza possibilità di un controllo "neutrale".. di solito fornito dal pubblico;
dal lato dell'offerta, pur in assenza di controlli e regole, qualcuno mi spiega come si fa a sapere che i prodotti costano realmente secondo l'antica formula "capitale investito-lavoro fornito- profitto"? Perché anche se Monti s'illude, e credetemi NON s'illude, che concorrenza e mercato siano la panacea di tutti i mali come la mettiamo con la globalizzazione in base alla quale il mio vicino di casa se vuole può vendere lo stesso prodotto, che vendo io, in cina a un costo più basso pur sapendo che la qualità é decisamente minore? Perché la legge é questa e no ha alternative o produci bassi costi o sei fuori e se sei fuori devi licenziare contribuendo a ridurre la domanda..... ciò al netto naturalmente dei vari accordi fra operatori che minano la libera scelta e tengono il prezzo artatamente alto o mediamente alto per guadagnare un maggior profitto e creando le condizioni per una compressione del costo del lavoro che é l'unica voce costantemente ridotta... dov'è la regola in tutto ciò? Non c'é, semplice....
come credo sappiate tutto nacque dagli accordi che diedero vita al cosiddetto Gatt poi chiamato WTO: ossia da quando si passò dal concetto di bisogno a quello di servizio non solo nel commercio ma soprattutto in quei settori che incidono nella carne viva delle società quali elettricità, telefonia e comunicazioni, acqua, gas, trasporti, sanità, scuola e formazione, ecc. ecc. una cosa folle perché crea una selezione sociale a priori delle singole capacità individuali, altro che merito, che se hanno moneta hanno l'accesso o in caso contrario...... ci sono sempre la strada e i cartoni. Ecco cosa sta accadendo caro professor Monti e lei ne é solo l'artefice ultimo o, per meglio dire, l'esecutore finale e credo sappiamo benissimo chi invece ne sono l'origine: solo che preferisce stare nell'ombra e muovere i fili; quando lo si riesce a tirar fuori dall'ombra quasi sempre son guai e anche qui prima lo si farà meglio sarà per tutti..... ecco perché dopo qualche decennio di "trattamento" liberista i popoli si ribellano ed ecco perché un pò alla volta anche qui il magma della protesta sta venendo su saldandosi con altro magma: fossi in Lei ci penserei, se davvero vuole tenere unito questo paese, prima di spingere a fondo il piede sull'acceleratore dato che se é vero che l'essere umano é adattabile e flessibile a tutto ma se lo si riduce alla disperazione e alla fame s'inkazza e non poco: ieri pastori sardi e studenti; oggi i forconi.. e domani? L'unica vera alternativa é la decrescita unita a un rinnovamento totale della rappresentanza poltica, economica e sociale altrimenti il pettine a cui stanno arrivando i nodi prima o poi si romperà e a quel punto che farà?

giovedì 19 gennaio 2012

Forconi? basteranno?

E' solo grazie alla rete, e stasera a Santoro, che l'opinione pubblica italiana ufficialmente prende atto che la Sicilia é in rivolta... ok la confindustria parla di "infiltrazioni" e ci può anche stare visto che il malaffare, se tutto si blocca, può avere delle perdite e cerca di capire se serve o se si deve combatterlo. Eppure no é la prima volta che popoli, o parti consistenti di essi, danno la voce: da noi studenti, operai, pastori sardi e ora i forconi siciliani; credono davvero che basterà mostrargli come é ridotta la Grecia per spaventarli? Pensano forse che i siciliani, gente fiera, o i sardi, altrettanto fieri, si sgomentino o invece proprio il mostrargli la fame altrui può avere un effetto opposto, ossia fargli avere qiella scossa che li fa muovere e smuovere proprio perché hanno sotto gli occhi quelle immagini e storie (é di oggi la motizia dell'abbandono, da parte delle famiglie greche dell'ex ceto medio, dei propri figli presso scuole, orfanatrofi, chiese ... addirittura davanti alla case di sindaci) che ora ci fanno orrore ma potrebebro diventare, se non facciamo i bravi e ci pieghiamo o ci solleviamo democraticamente, il nostro quotidiano? Io non ne faccio un discorso di corporazioni: sia chiaro ci sono e sono forti (banche, assicurazioni, professioni, artigiani, tassisti ecc. ecc.) ma il punto non é e non dev'essere il mettere l'un contro l'altro armato: così il gioco dura poco perché la gente, pur se rimbambita dalla tv mediatizzata, apre gli occhi e prima o poi si sveglia e allora saranno dolori... circa un anno fa parlavo del pericolo, per la politica e non solo, della saldatura della protesta operaia e studentesca con gli altri segmenti sociali, a quel punto che si fa? Si usano i difettati F35 contro di loro? Storicamente, basta leggere un qualunque e serio libro di storia, il livello di sentimento nazionale italiano non é mai stato alto: semmai dovessero illudersi che chi può terà duro pur di non spaccare il paese si sbaglia di grosso perché siciliani, sardi (per ora) e operai, studenti, lavoratori, ecc. prima o poi daranno spallate sempre più forti e questo paese crollerà come un castello di carte: solo un colpo di stato li potrà fermare: sono disposti a correre questo rischio? Finiamola:
con il feticcio del mercato come panacea di tutti i mali perché uno dei dogmi del mercato é il ribasso dei costi per mantenere alti profitti e restare sullo stesso mercato;
con il privilegiare chi ci guadagna a fronte di milioni di persone che ne sopportano il peso..... metropolis (mitico film di F. Lang) insegna che prima o poi anche le formiche nel loro piccolo s'inkazzano .... e quando s'inkazzano a milioni, non una sola, si mettono in moto...;
con il bancomat-Stato a disposizione di chi ne conosce il "PIN" con i soldi di tutti.
Decrescita, e decrescita subito, se si vuole mantenere unito il paese; decrescita se si vuole l'europa dei cittadini; decrescita se anziché la post-democrazia (ri)vogliamo la democrazia: non c'è altra strada..........

mercoledì 18 gennaio 2012

vadaabordocazzo!!!!!

Ormai é un must.. su facebook, twitter, media, blog ecc. è diventato uno spartiacque: da un lato l'italietta così ben rappresentata dal "Codardante", meridionale, della Costa Concordia, dall'altra IL COMANDANTE della Capitaneria di Porto di Livorno, meridionale, che nel fare il suo dovere perde la pazienza di fronte alla sfrontata goffaggine (nonché furbesca incompetenza) del primo e gli intima perentoriamente di fare il proprio dovere assumendo il comando dell'evacuazione.... quando la nave era ancora eretta, non inclinata come il furbetto voleva far credere. Due Italie a confronto; due Italie che tutti i giorni si confrontano non ad armi pari: quella furbina con sotterfugi, lecchinaggi vari, vie traverse e forse chiamate in correità (alla Craxi, ricordate?) alla fine riusce sempre a pagare un dazio minimo, soprattutto grazie alla legislazione, come poi vedremo. L'altra tutti i giorni si sbatte, magari guadagnando anche meno, per riparare i danni fatti dall'altra e in parte vi riesce ma in gran parte no, perché? Perché:
quella furba é in netta maggioranza;
manca completamente del senso dell'onore;
per prima cosa salvarsi le kiappe... in tutti i sensi;
la stessa società sapeva e quindi tollerava...come detto in un intervista fatta dal Capo del RINA ..... poi puntualmente (costretto?) a dimettersi dopo averlo dichiarato in un intervista al Secolo XIX ..... intervista poi smentita sia dall'ente che dallo stesso mentre il giornale conferma tutto, non é inqueitante tutto ciò?
finché ci saranno personagi del genere non ci sarà mai la speranza finché nelle istituzioni e in posti chiave ci sono tanti siffatti furbetti sempre pronti a sfruttare le occasioni e a scappare in caso di pericolo, tanto poi qualcosa accadrà che permetterà di metterci una pezza.....
se ci sarà condivisione di responsabilità non ci sarà mai colpevolezza...... pensate che oggi una collega mi ha detto, "é facile essere al telefono su una sedia a Livorno e dare ordini".... ecco finché c'è questa sorta di giustificazionismo qui non ci risolleviamo più!!!!
E' interessante leggere l'editoriale di spalla, in merito, dal titolo "Casta Crociere" edito e pubblicato oggi da Marco Travaglio, perché paragonando i massimi esempi dell'italia furba con questa vicenda dimostra senza se e senza ma come l'italia prevalente sia quella del codardante della nave e, questo l'aggiungo io, nella costituzione da almeno 20 anni vi sia una norma non scritta ma pienamente in vigore che sostiene che più volpastro é meglio starà..... Lo si dovrebbe anche capire dal fatto che é stato messo agli arresti domiciliari, legge attuale, perché non ricorrono inquinamenti delle prove e pericolo di fuga: e perché mai dovrebbe fuggire? Se é vero che, lo dice sempre ad esempio Travaglio, ammazzando la moglie chiunque abbia un pò di soldi dopo circa 7 anni esce, il Nostro diciamo dopo ...... tre? Ho chiesto ad un ragazzo che é al terzo anno di giurisprudenza un parere: e mi ha fulminato perché dice che questo caso, in via relativa, é facile proprio perché la nostra legge ipergarantista impedirà al Nostro il vedersi comminata la piena colpevolezza, ma al massimo la colpa grave e l'imperizia .. e con la chiamata in correità della società e dei suoi ufficiali l'obiettivo sarà raggiunto: dovendo provare le varie responsabilità spesso la pena viene "suddivisa" e da principale responsabile diventa un semplice correo e il giochino é fatto, praticamente fra cavilli ecc. il Nostro é fuori in poco tempo, se non innocente per "prescrizione".... voglio sperare che non sia così, ma temo che se un ragazzo mi fa un analisi così puntuale c'è da scommetterci che se non proprio così ci si avvicinerà di molto al quadro; il che per l'altra Italia, quella per intendersi del Comandante della Capitaneria di Livorno, sarà una mazzata ... l'ennesima, forse quella fatale. Perché mai dannarsi ogni giorno se anche in questi casi c'è sempre la via di scampo? In tanti stanno dicendo la propria, ma per quanto tempo ancora sarà così? Volevamo un esempio, l'ennesimo, della nostra cronica faciloneria? Eccolo: non solo il disastro in sé ma anche il dopo... quel dopo che causerà una seconda tragedia e irriderà quei morti e dispersi perché si sa: in nome dell'io sono io e voi non siete un ca..... creato dalla casta politica, e da quelle satelliti, ache tanti piccoli esserini vi si possono richiamare salvando se stessi: gli gnomi all'ombra del gigante malato che godono della sua ombra.... come vogliamo sperare di sanare questo paese se la sua parte sana, in netta minoranza purtroppo, è rinchiusa nel fortino circondata dal mare magnum dell'ignominia?
p.s.
sia chiaro per me il Comandante della Capitaneria di Porto di Livorno é "L'ESEMPIO" da seguire tutti i giorni: andrebbe decorato pubblicamente e promosso, ma non messo da parte, ma .... lasciato lavorare sul campo perché é solo con questi baluardi che il pantano non ci sommergerà definitivamente... se ci sono UOMINI, non nel senso di "genere", così abbiamo ancora barlumi di speranza tutti noi, ma se li dovessimo promuovere per metterli da parte.... addio.

martedì 17 gennaio 2012

maschi/femmine: la risolviamo o no?

So che tocco per qualcuno un nervo scoperto e per qualcun'altro no; però ne voglio parlare perché trovo importante che se ne parli e poi perché c'é troppa confusione in giro su argomenti del genere e di "genere" e ogni tanto qualche solone ne tira fuori un altra aumentandola.. : "Ecco perché comandano i maschi" pubblicato sull'Espresso, una intervista alla prof. "Françoise Héritier antropologa francese, tra le più famose del mondo, considerata dal leggendario Claude Lévi-Strauss sua erede. Non mi metterò certo qui a fare la cronologia deilo sviluppo dei ruoli: sono certo che tutti, o molti, l'hanno presente. M'interessa piuttosto sviluppare il filo dei pensieri guardando all'oggi. E' vero che, nonostante gli indubitabili progressi, il ruolo della donna non é ancora quello cui ha pieno diritto e tantissima strada ancora rimane da fare, però devo anche dire, senza vis polemica giustificazionistica, che in tutti questi anni le donne non hanno nemmeno saputo e/o voluto proporre un proprio modello alternativo a quello dominante, trovando molto più agevole mutuare quello maschile, riadattandolo..... tentativi ci sono stati, sia chiaro, ma il modello di base rimane lo stesso e non si vedono all'orizzonte grossi cambiamenti: anzi l'impressione che ne ricevo che questo possa anche essere utile quando si tratta di "accontentarsi" di quote rosa o di trovare una via "breve" per assurgere oltre il livello sociale da cui si proviene (lo dico in un modo pulito ma nel secondo caso penso alle scorciatoie trovate dalle vergini che si offrivano al drago....). Eppure il movimento femminile e femminista ha elaborato idee in questi anni ma ha fatto un errore madornale: si é rinchiuso nel "genere", non ha saputo coinvlgere né le isituzioni ufficiali né altre realtà sociali e politiche né soprattutto .... l'altro genere; é questo, a mio parere, é il problema da affrontare e superare: senza questi passaggi necessari tutto rimarrà come prima, con qualche virgola in più o in meno, e di passi avanti sul cammino del riconoscimento del ruolo della donna non ne saranno fatti... ha ragione l'antropologa, in questo frangente, quando dice che l'uomo si é impadronito del corpo della donna ma la domanda che mi piacerebbe fare é: cos'hanno fatto realmente le donne per sparigliare le carte e affermare con forza non solo il ruolo femminile e il conseguente riconoscimento? E, salvo le avaguardie, lo vuole realmente un cambiamento (visto che ha adottato il modello maschile di affermazione)? Per esempio: nella nostra Costituzione esistono articolo che prevedono programmaticamente le condizioni di parità, eppure continuiamo a parlare di questioni di parità, pari opportunità, pari condizioni di lavoro e sociali, come continuano le violenze sulle donne ecc. ecc. come mai? Sia chiaro: NON sto usando teorie gistificazioniste; NE' dico che la colpa é anche loro, anzi; però non si può non tacere che troppo spesso le donne nelle riserve ci si rinchiudono da sole: un, troppo spesso, comodo guscio che le preserva dalla competizione e un sollevarsi, anch'esso troppo spesso comodo, dall'onere di navigare in mare aperto assumendosi il rischio di proporre alternatività reali e ideali....... posso sbagliare ma la mia impressione é questa e proprio posizioni come questa dell'antropologa me ne danno la conferma (quando afferma che é l'uomo... ma scusa la donna sa dire di no quando vuole..): ma io sono un uomo e, come dirà certamente qualcuno/a, non posso capire queste cose.

lunedì 16 gennaio 2012

e sempre a proposito degli indigeni..

Questi safari "umani" sono cose orribili e realmente sembra quasi che si voglia che, come sta accadendo a noi "civilizzati", si voglia che anche questi popoli debbano perdere le loro tradizioni e cultura: come ho sostenuto, in risposta a un commento di maresogno, forse questo essere in "sintonia" con la natura sembra quasi che ci desse fastidio e solo se perdono la loro orginalità e assumono i nostri, cosiddetti, valori li sentiamo e li riconosciamo come appartenenti al nostro consesso: ma siamo sicuri che sono proprio loro a dover essere aiutati? O forse non siamo noi a ricevere aiuto? E' chiaro queste considerazioni non vogliono assolutamente significare che da domani tutti dobbiamo correre nudi per campi con ghirlande in testa e flauti suonati da da pan..... in molti casi, come il mio, sarebbe non proprio un piacevole spettacolino, anzi decisamente lo sconsiglierei. Ma potrebbe invece significare, e in questo sono d'accordo con Massimo Fini primitivista ante litteram, che dobbiamo essere noi a riscoprire le nostre radici: in una parola dobbiamo essere noi a riscoprirle e non loro ad elevarsi, si fa per dire perché ho moltissimi dubbi che si tratti di una evoluzione da parte loro, verso di noi. I nostri figli sempre più spesso non giocano all'aperto, come magari noi da piccini, ma in posti a loro riservati (se non in casa) dove sono preservati da eventuali rischi e ferite: cosa giusta se non fosse che l'altro lato della medaglia é il non sempre positivo aspetto che così sviluppano troppo il senso gerarchico (e non equalitario come i loro coetanei che non lo fanno nei suddetti posti) e, altro aspetto non meno importante, perdono la capacità del "meravigliarsi" di fronte ai fenomeni e agli esseri che ne fanno parte; meravigliarsi che stimola anche fantasia e storie che contribuiscono non poco alla loro formazione; non é un caso che sempre più spesso i nostri figli sviluppano sindromi come l'ADHD che ne turbano la crescita e tanto spaventano genitori, prof e ingrassano, in termini economici e non solo, big pharma e strizzacervelli entrambi pronti non ad indagare cosa la causa ma a curarne i sintomi ..... ecco perché, visto che un pò alla volta sembra che qualcosa inizi a muoversi nei paesi avanzati (non da noi perché qui.. vabbè lasciamo stare lo sappiamo, no?), si dovrebbe riscoprire proprio quei valori naturali persi che invece quegli indigeni hanno... forse una parte dello squilibrio potrebbe anche sparire, che ne dite?Sentivo, dopo il post di ieri, di dover aggiungere qualcosa e, pur essendo il mio campo di indagine, cmpletare quello di ieri.... alcune notizie, devo dirlo per correttezza, le ho prese proprio dal saggio di Rifkin sulla terza rivoluzione industriale, particolarmente in materia di ADHD (pag 287 e segg)... come diceva Catalano per la precisione..

domenica 15 gennaio 2012

in cambio di cibo ..

Uno dei tanti mali della società moderna é lo sfruttamento della fame per sentirsi vivi.. già ci riteniamo "civili" e avanzati ma poi.... nelle isole andamane, India, già colpite da uno tsunami, è stato documentato con foto e video la danza delle donne in cambio di cibo. Queste tribù son protette e dovrebbero vivere isolate rispetto ai civili individui che li hanno ripresi e invece il turismo della curiosità, che nasconde un certo razzismo, nonché la fame, di queste persone crea queste commistioni: una cosa criminale nel vero senso della parola. E' vero che ormai abbiamo ucciso la nostra "gaia" ma proprio questo taglio con il cordone ombellicale con essa ci spinge a ricercarla altrove, in maniera morbosa senza alcun rispetto per le popolazioni: e non mi meraviglierebbe nemmeno che ci fosse anche mercificazione sessuale in quelle zone. Come non siamo capaci di rispettare noi stessi, ormai abbiamo anche perso il rispetto per gli altri che o per cultura o per scelta vivono diversamente da noi.... non sono nuovi fenomeni del genere: storicamente, per altri motivi (se possibile ancor meno nobili), incontri con altri da noi ci sono stati e non hanno mai avuto un esito positivo per le popolazioni contattate; un pò come se ora degli alieni discendessero sulla terra: portando la propria civiltà; la propria cultura; i propri "missionari" e simili che discettano se abbiamo un anima o meno....... e ci distruggono lasciando, magari, i superstiti in riserve per preservarci. Non ideale, vero? Bé l'abbiamo appena fatto con gli indigeni di quelle isole e non é stata che un altra tappa sul nostro cammino dis-evolutivo costellato di "contatti" del genere che hanno causato olocausti (amerindi, indiani d'america, tribù irokesi del canada per fare degli esempi in numero di diverse centinaia di milioni di persone ......... in buona sterminate per tacere di maori e aborigeni) che fanno impallidire quello perpetrato dai nazisti.

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