sabato 23 luglio 2011

Oslo: quando la pazzia è al lavoro..

Sembra definirsi l'ambito degli attentati a Oslo e sull'isola di Utoia e, nonostante alcune rivendicazioni jiahdiste in rete, pare (dico pare perché ancora non si da una pista ufficiale accreditata anche se non meraviglierebbe un legame fra l'internazionale del terrore e gruppuscoli interni) che la matrice fosse interna: da ascrivere alla estrema destra norvegese neonazista che usa parole d'ordine quali "invasione straniera" e simili fesserie che usa, è qui la cosa strana, gli stessi sistemi che usano i terroristi islamici. Inato la cosa certa è che un norvegese di 32 anni è stato fermato perché presente sull'isola e perché ripreso da telecamere alcune ore prima sul luogo dell'attentato orbitante attorno ai neonazisti. Più che attentato stile torri gemelle quest'attentato sembra avere molte similitudini con quello di Oklahoma city. Confesso che sono rimasto scioccato quando son cominciate a girare news di un attentato in quel paese, che fra parentesi è uno di quei paesi nel quale vivrei volentieri perché molto simile al mio ideale di vita e di lavoro nulla a che vedere con la caotica e decadente italia (c'ho provato a trasferirmi ma mi hanno risposto che son troppo vecchio ....... strano vero? qui son giovane e lì son vecchio a chi credere? propenderei per la seconda..), perché se c'è una nazione che è lontana dai giochi internazionali è proprio la Norvegia anche se si deve dire non è che siano completamente disarmati e sprovveduti: primo perchè, essendo fin dal 1942 membri dell'allora nato, avrebbero potuto (in caso di attacco esterno) chiedere l'applicazione dell'art. 5 del Trattato nord-atlantico che prevede la difesa comune di un paese membro come fecero gli USA nel 2001; secondo perché è la sede del Nobel e quindi ci dà l'orientamento della nazione votata alla tolleranza e alla solidarietà cosa rara al giorno d'oggi nel resto del pianeta. Nonostante ciò questo paese è importantissimo all'interno del contesto mondiale: è fermo nel non fare accordi e simili con satrapi e dittatori vari (....); è sempre in prima linea quando c'è da aiutare i popoli in difficoltà attraverso azioni di solidarietà; non fa mancare l'aiuto militare quando ci sono azioni internazionali (è presente in vario modo nelle varie misioni internazionali); poi, e questa ce l'aggiungo io, è fuori dalla UE (fa parte dello spazio economico europeo e degli accordi di schengen ma non è dentro la ue come noi ...... e per quanto mi riguarda, dato che aspiravo a una UE frutto di popoli che volontariamente si univano e non una UE frutto di oligarchie finanziarie e bancarie e dei loro sodali politici), da questa UE. Insomma se volevano colpire duro questo paese era l'ideale: il problema, irrisolto perché gli attentati purtroppo sono riusciti, era quando sarebbe stato colpito......

venerdì 22 luglio 2011

piaciuto cammello? ..... pagare moneta.

Nel titolo del post ho forzato una battuta per rendere l'idea della drammaticità della situazione nella quale si troverà la Grecia (e gli altri noi compresi) e di alcuni aspetti importanti che afferiscono ad aspetti che ritengo importanti quali sovranità e democrazia perchè presto ci troveremo anche noi ad affrontare. Letto i giornali? Piano Marshall per la Grecia; 160 mld di euro in aiuto del paese; defalut selettivo del paese; rollover (ne parlai in un post precedente); in Europa arriva il Fondo Monetario .... Europeo; ecc. ecc. Prima però facciamo un pò di storia: dopo gli accordi di Breton Woods furono creati due organismi (FMI e Banca Mondiale) che avevano il compito di aiutare paesi in difficoltà e riportarli nel consesso economico mondiale o, nel caso di paesi in via di sviluppo, di aiutarli ad entrarvi e in pratica questi organismi, formati da funzionari dei paesi creditori degli organi stessi, avrebbero dovuto obbedire alle direttive "politiche" che erano le uniche pubblicamente responsabili verso i cittadini. Nobile idea, vero? Peccato che la realtà fu diversa, molto diversa.In realtà questi organi ben presto si rivelarono per quello che erano: il braccio armato, a livello economico, dell'occidente rispetto agli altri paesi (e vista la preminenza statunitense al suo interno l'organo di controllo americano sui suoi alleati occidentali, cosa che avveniva attraverso le direttive del Dipartimento del Tesoro americano). Ma qual'era il metodo? Semplice ma inumano: un paese in via di sviluppo, la storia occidentale lo spiega benissimo, necessita di investimenti per creare le condizioni di una crescita sia economica che sociale senza perdere quelle che sono le proprie peculiarità storiche e le sue tradizioni? No problem arrivavano queste due istituzioni e dicevano: non hai abbastanza soldi? No problem ci pensiamo noi: mettiamo insieme un fiume di denaro e ti aiutiamo ....... ci sarebbero piccole clausole (sapete è come nei contratti nei quali le rogne sono scritte in piccolo a prova di microscopio? Uguale) da rispettare ma si supera....... tutto come da copione. Poi arrivavano i guai: una prima richiesta era la privatizzazione dei servizi (acqua, trasporti, ecc.); seconda richiesta era l'apertura dei mercati (mi sono sempre chiesto, anche quand'ero studente, che cavolo di mercati c'era da aprire se erano paesi in via di sviluppo dato che lì mancava tutto o tutto era in fase embrionale......) all'estero; una terza era la possibilità di far "gestire" in maniera ottimizzata ed efficiente (.....) le risorse (in pratica, america latina docet, far sfruttare alle aziende straniere le risorse naturali del paese) del paese; ogni tot di tempo arrivavano gli uomini in grigio delle due istituzioni a controllare se tutto filava liscio e se gli accordi erano rispettati mentre in realtà passato qualche tempo il paese si trovava soffocato: dovendo restituire gli interessi e le somme prestate ben poco rimaneva per fare i famosi investimenti e per far crescere il reddito della popolazione, anzi ci si trovava quasi subito di fronte agli aspetti peggiori di un siffatto sistema così creato: si creava un ceto parassitario, politico e sociale, che sfruttava allo stremo risorse e popoli arricchendosi alle loro spalle e accumulando enormi ricchezze... spesso, anche se si era partiti di stati democratici, questi paesi (oltre a essere a sovranità fortemente limitata) erano poi diventati dittatoriali ...... oops "moderati" e amici degli occidentali. E se c'erano rivolte o problemi insormontabili? Anche qui nessun problema: i capitali fuggivano; i debiti rimanevano; il paese ipotetico si ritrovava al punto di partenza, anzi (se possibile) anche peggio. E ciò in presenza di un mondo bipolare dove c'erano sistemi, sulla carta, alternativi fra loro. Caduto il Muro di Berlino e affossato uno dei due sistemi la realtà è diventata, se possibile, anche peggiore: la prima manifestazione è stata la finanziariazzazione dell'economia; poi son venuti gli spiriti animali del capitalismo (perfino in Cina dove il guru Milton Friedman insegnava a degli increduli dirigenti comunisti il verbo liberista); e infine le cicliche crisi finanziarie frutto di speculazioni, investimenti di ventura e scommesse sulle aspettative di fallimento che hanno fatto fallire interi paesi e continenti: insomma quello che ci vendono come "il migliore dei mondi possibili" e che invece nasconde un incubo per chi non ha voce perché si trova a pagare duramente scelte fatte a migliaia di km di distanza. Proprio con la trasformazione finanziaria dell'economia si realizzava lo scenario descritto dagli economisti classici, in particolare da "karletto" marx (però è in ottima compagnia perché Pareto, Smith ed altri erano, sia prima che dopo, giunti alle stesse conculsioni), ossia quello di uno scenario dove un sistema per potersi aggiudicare un saggio di profitto stabile riduceva la propria base economica e produttiva: in pratica divorava se stesso per consentire al capitale di trovare la sua remunerazione e, grazie alla versione liberista dell'economia, aveva trovato il modo di farlo praticamente senza rischi perché gli Stati avrebbero garantito gli investimenti fatti e se non facevano, e fanno, i bravi li si fa fallire (quello che efficacissimimamente N. Klein in Shock economy, Rizzoli editore, definisce lo Stato-bancomat) attraverso agenzie di rating che gli ammollano il marchio "spazzatura". E questa é la storia (sui generis sia chiaro perché il sottoscritto residuato bellico, egregio signor nessuno, di un altro millennio non vuole annoiare gli altri che passano di qui ........ se volete approfondire vi suggerisco alcuni testi: aa.vv. "la misura sbagliata", edizioni etas; Stigliz - premio nobel per l'economia - "la globalizzazione e i suoi oppositori" e "bancarotta" entrambi einaudi"; Rifkin "il sogno europeo" edizione mondadori; S. Latouche "l'invenzione dell'economia", edizione bollati Boringhieri) da cui evidentemente non abbiamo imparato nulla perché da tre anni stiamo provando sulla nostra pelle la stessa ricetta economico-finanziaria. E' vero tutto è cominciato negli USA nel 2001; é anche vero che si sapeva che prima o poi avrebbe sconfinato e sarebbe arrivata sul nostro groppone (già gravato dai nostri mali) e che le destre al potere nel vecchio mondo avrebbero fatto a gara nello scaricabarile sia fra loro che verso i paesi comunitari più deboli (leggasi sud europa). La prima a farne le spese è stata la Grecia costretta a incidere in profondità nella società: ma anche facendolo nessun politico greco, di qualunque colorazione, si è mai fatto prendere dal dubbio che era meglio fregare le banche franco-tedesche che i propri cittadini affamandoli perché nelle banche creditrici c'erano, forse, anche fondi dei ceti greci che realmente contano in quel paese? Il piano Marshall, si fa per dire, che hanno varato non è figlio della solidarietà ma del suo esatto contrario (totali 160, come già ricordato più su, miliardi di euro a tassi minori di quelli di mercato di cui 106 "pubblici" e il resto "privati" però a livello volontario ..... tanto, come hanno detto i finlandesi, lo Stato greco ha 300 miliardi di euro di beni da offrire come garanzia, fra cui il partenone, pensate un pò): hanno compreso che alla fine non sarebbe arrivato a nulla e il default di quel (e di tutti gli altri in bilico ... noi compresi)paese avrebbe comportato un danno enorme anche a Francia e Germania che si sarebbero viste non solo le proprie banche in difficoltà di liquidità ma soprattutto vedere cadere il castello di carta dell'euro con tutto quello che ciò, sempre per loro (e per le altre destre al potere), poteva significare: addio al liberismo che ha fatto dell'asse franco tedesco il motore della Ue monetarista che, dietro la crisi, sta facendo speme del welfare di cui, a parole, tutti andavano orgogliosi: prima negli altri paesi colonizzati dalla moneta e poi in casa loro stessa. C'é un solo paese che é andato controcorrente, e guarda caso non è nella UE, rispetto al pantano europeo: si chiama Islanda (noto, come mi ha spiegato Swala Simba, anche come paese degli elfi); sono letteralmente falliti ma anziché stare a preoccuparsi di ripagare e ripianare debiti "esteri" hanno scelto di prendere una strada che salvaguardava i propri cittadini convogliando le risorse a disposizione all'interno del paese e facendo passare in secondo piano le esigenze della finanza e mandando in galera, se non ci sono già, quelli che sono i responsabili dell'accaduto almeno quelli che non sono riusciti a scappare all'estero. Se i paesi del sud dell'europa ne avessero seguito l'esempio, naturalmente è un mio parere, a soffrirne sarebbero state le banche e non le popolazioni ... istituzioni per le quali provo lo stesso interesse che si può provare per una seccatura inutile anche se necessaria.

mercoledì 20 luglio 2011

Genova, 10 anni dopo.......

Sia chiaro: rispetto le sentenze e sono sempre per la presunzione d'innocenza però:

Sono passati dieci anni da quei giorni di fuoco durante i quali Carlo Giuliani fu ucciso.

E dieci anni son passati dalla macelleria sociale fatta alla Diaz di Genova.

E sempre dieci anni son passati dall'altra macelleria di Bolzaneto dove, a detta delle vittime e di alcuni coraggiosi funzionari delle forze dell'ordine e di alcuni sanitari (che peraltro hanno vista la carriera distrutta ...... chi in pensione, chi ha dovuto lasciare l'amministrazione penitenziaria), c'è stata l'altra macelleria "sudamericana".

Cos'è accaduto in questi dieci anni? Dei responsabili della morte di Carlo Giuliani nessuno, o quasi, ha pagato ..... nemmeno in dibattimento si è arrivati. Degli altri responsabili o si è andati in prescrizione o si è giunte a pene lievissime, anche se dal punto di vista civilistico sono responsabili di risarcimenti alle vittime: e tutti hanno fatto carriera; lo Stato non si è dimenticato di queste persone e di chi li guidava. Perché il punto é sempre lo stesso: qui prodest per gli incidenti di qeul giorno? Politicamente parlando forse l'obiettivo era spezzare le reni al movimento no global per farlo definitivamente naufragare, perchè era portatore, sull'onda del movimento generale delle società occidentali che aveva dato segnali forti di riuscire a condizionare governi e lobby, di idee forti come la tobin tax (che oggi a dieci anni di distanza è stata riproposta proprio dalla Merkel che sicuramente non è una no global e tantomeno è una comunista)? E se è vero che c'erano migliaia di black block (prego notare nella foto la singolare somiglianza delle scarpe dei fermati con quelli di chi li ha fermati o che escono da una via secondaria sotto gli occhi di uomini in divisa)

calati a Genova, come mai questi, in gran parte stranieri, dimostravano di conoscere benissimo le strade di una città che non avrebbero dovuto conoscere? E di domande ce ne sarebbero tante altre cui non si è data risposta, mai. E anche bene ricordare che quel movimento, in massima parte pacifista e non violento, era portatore di idee e iniziative che hanno creato l'humus per quello che solo pochi mesi fa ha partorito le vittorie di nuove figure in lacune città del paese ma, soprattutto, i referendum: bene comune fu un concetto elaborato allora e oggi esso è associato all'acqua, per fare un esempio. Così come la lotta del popolo della Val Susa hanno in quel movimento i prodromi e le premesse (anche in questo caso molti sono gli interrogativi a proposito di quest'opera che NON si farà e che rischia di devastare una comunità storicamente determinata, senza farsi influenzare dalla propaganda mediatica che li presenta tutti, senz'alcuna eccezione, come violenti e si sa qui come nel mondo reale che non è così e che non ci sono evidenze che quest'opera "debba" essere fatta) sia di difesa del territorio che di propositività nei confronti di un potere sordo alle loro richieste ma attentissimo alle istanze dei poteri economici e dei loro interessi: potere che evidentemente ha interesse a che si faccia un buco pur di usare il bancomat pubblico. Ha ragione Vittorio Agnoletto che oggi (20 luglio 2011) sul Fatto Quotidiano ha scritto un bellissimo articolo proprio sulla Genova del 2001 e sulla Genova di oggi (complice anche la crisi e il rinchiudersi nel proprio particulare della gente) che guarda, dice, anche un pò infastidita a questa ricorrenza facendo giustamente risaltare come quello che allora era una idea forte, "un altro mondo é possibile" oggi diventa un EMERGENZA: i tempi cambiano sia chiaro e la storia non si ripete ...... però a volte scrive con le rime.

martedì 19 luglio 2011

W l'Inghilterra!!!!!!

Ricordate la canzone di Baglioni? Come recitava? W, W l'inghilterra, pace donne amore e libertà..... ecco io fisserei l'attenzione sulla terza parola: libertà. Non come concetto anarcoide come da 20 ci hanno fatto credere ma un altro: quello vero. Ossia la capacità dei singoli di associarsi e di decidere dei propri destini, anche eleggendo propri rappresentanti che con quelli eletti dagli altri decidono in autonomia e scevri da pressioni per il bene comune. Questo accade altrove, non qui. Perché faccio l'esempio dell'Inghilterra? Perché in quel paese, nonostante tutto (anche nonostante la Thatcher), quando si sbaglia e si viene beccati, si paga .. e caro. Non sono un anglofilo, anzi; ma oggi guardando le immagini dello squalo Murdoch davanti alla Commissione parlamentare dire quello che ha detto in umiltà, e gli dev'essere costato molto credo, sotto gli occhi del paese intero, e del resto degli ascoltatori, mi ha fatto ammirare quel paese: sarà l'etica protestante da un lato e sarà anche il cinico calcolodi Murdoch (che vede sfarinarsi il suo impero mediatico visto che dopo l'Inghilterra rischia ora anche negli USA) dall'altro non posso non, ripeto, ammirare la democrazia di quel paese (per molti versi anche discutibile) che sa far subito attivare gli anticorpi se qualcuno va oltre le righe: e non c'è solo il cao Murdoch... ci sono anche le collusioni del Governo, in gravissimo imbarazzo, di Scotland Yard (e anche qui imbarazzo a fiumi e dimissioni dei grossi papaveri) e dei parlamentari che solo qualche mese fa erano stati beccati a "grattare" rimborsi non dovuti (per tacere i dvd di qualcun'altro pagati con i soldi pubblici) e finire in galera!!!!!!! E poi ..... poi mi giro intorno qui nel mio paese e cosa vedo? Inquisiti, plurinquisiti, processati e condannati tutti là ancora seduti sugli scranni parlamentari a disquisire sulle garanzie da dare ai parlamentari e sul fumus persecutionis .... così ho dovuto vedere fare leggi salvakiappe di qualcuno a scapito della generalità; così come, ancora, ho dovuto vedere fare manovre inique che pagano solo una fetta di cittadini di questo paese a fronte di nessun intervento per eliminare le tante, troppe davvero, prebende peculiari di chi siede in Parlamento e altrove in altri organi costituzionali o meno ..... così come devo vedere "donare" ogni anni 250 milioni a vario titolo dati al Vaticano in forza di un Concordato autolesionista e provvido di privilegi verso uno stato straniero; così come, ancora, devo venire a sapere che ogni anno in questo paese vengono evasi 275 miliardi di euro (si potrebbe ripianare il debito pubblico, con essi, in pochi anni) a fronte di accertamenti che pur vengono fatti e decantati come vittorie ma da cui ricaviamo poco, troppo poco data la, voluta, fagginosità del processo tributario italiano che è eccessivamente garantista, chissà perché...... e potrei continuare ma però so che queste son cose che sappiamo tutti e tutti ci rimuginiamo sopra: ma allora perché nessuno fa nulla? Perché a ogni tornata elettorale votiamo sempre per gli stessi personaggi, gli stessi? E perché continuiamo a farci del male da soli bevendoci le fandonie che ogni ci raccontano sulla crisi? Intendiamoci bene: la crisi c'é eccome; ma perché la si cura con la solita ricetta che è sempre unilaterale e mai che si cambi rotta (foss'anche per pura pressione popolare)? Una risposta l'avrei ma voglio citare un democrat americano, consigliere della moglie del mitico Presidente Roosvelt .... quello del new deal, il quale affermò che solo se a governare c'erano i migliori la democrazia poteva svilupparsi dato che il popolo non poteva essere in grado di farlo, anzi avrebbe dovuto accettare le loro scelte che rappresentavano il bene comune: i migliori ..... ora immaginate, come nei fatti è avvenuto nella storia repubblicana del nostro paese, che qui fosse stata applicata un idea del genere radicalmente, cosa poteva accadere che non sia già accaduto? nulla ........ ci sono i migliori di noi a governarci.

lunedì 18 luglio 2011

.. come volevasi dimostrare.....

Essendo il mercato un gioco o meglio una scommessa fatta su un certo accadimento (ed essendoci in ballo solo sensazioni e aspettative come teorizzato da grandi maestri dell'economia come Keynes e Hicks) secondo voi poteva basare una manovra come quella italiana che non manovra un bel nulla ma ridistribuisce ancora una volta il peso dei giochini speculativi sui soliti noti? E, secondo voi, (come fra l'altro già accaduto per Irlanda, Spagna, Islanda, UK, Grecia, ecc.) se notano che il bancomat funziona che fanno? Prendono altri soldi e finché ce ne sono va tutto bene. E' quello che oggi sta accadendo: la borsa italiana va giù come uno Stukas, caccia bombardiere tedesco della II° guerra mondiale, in procinto di sganciare le bombe; con se sta tirando anche le altre borse europee. Ora ci vorrebbe un autorevole governo che avesse la forza di dire: fermi i giochi ora non si pagano gli effetti speculativi; il debito va ristrutturato ora (e non dopo che si son portati via tutti i soldi.... o almeno quei pochi soldi che ancora ci sono al netto dei ladroni e parassiti nostrani) e non quando cadono le macerie e va consolidato: e chi rimane danneggiato da questo atto di autodifesa: affari, è proprio il caso di dirlo, suoi perché se pensava di trovare degli sprovveduti si sbagliava.....perché da un provvedimento del genere, a parità di altri indicatori che rimangono costanti (produzione, occupazione/disoccupazione, risparmio, ecc.), ad essere danneggiati non sarebbero le famiglie e, se sane, nemmeno imprese e artigiane, ma: banche, assicurazioni, agenzie di rating, banca centrale, FMI, Banca mondiale ....... insomma coloro che negli ultimi 60 anni (o almeno da quando gli accordi bretton woods furono "disdetti") hanno letteralmente affamato l'Africa e l'America latina ad esempio. Un colpetto così e, forse, anche altri paesi prenderebbero coraggio facendo lo stesso; gli unici a piangere sarebbero i liberisti e gli speculatori che leverebbero alte voci di protesta e poco più se il fronte dei paesi si allargasse!!!! E invece tutti, ma proprio tutti, a tremare e a mostrare ansie e timori: per primi i media e poi la politica che sanno che l'intero castello di carte e mercati virtuali, costruito dopo la caduta del Muro di Berlino, cadrebbe implodendo su se stesso: e insieme ad esso anche i ceti che qui, e in altri paesi, sono diventati oscenamente ricchi a scapito dell'intera società; è così grave far pagare a questa minoranza un pò di quanto accaparrato senza colpo ferire e senza grandi tasse da pagare? Secondo me, no....

.. e intanto spider truman su facebook continua a colpire la casta!!!!

domenica 17 luglio 2011

Una sinistra che si confonde con la destra....

Ha ragione chi lo affermava (fra gli altri Norberto Bobbio, decenni fa ...) e lo afferma. Proprio per la segmentazione della società ci troviamo a dover ragionare non in termini di programmi alternativi ma di virgole all'interno di programmi che sono poste in punti diversi se si confrontano quelli dei due schieramenti: dev'essere così proprio perché il frazionamento sociale lo determina; si è creata una sacca di elettori, pari al 5% del campione elettorale, che si definisce "mediano": è grazie a esso che si vincono le elezioni. Essendo venute meno le ideologie i partiti anch'essi sono cambiati nel senso che si sono trasformati in partiti di plastica che nascono crescono e poi implodono a seconda degli interessi contingenti dei vari notabili che sono sopravvissuti alla caduta del muro di berlino e, avendo perso il velo ideologico, hanno svelato il loro reale volto che è quello di rapaci predatori pro domo propria e di chi li mette lì......tanto grazie al liberismo c'è il popolo "bancomat" che paga, particolarmente quella parte che non può fare a meno di pagare e sono i soliti: lavoratori, artigiani, pensionati ecc. L'aria cambia? può darsi: non per questi qua, la casta, ma nella società e trasversalmente noi abitanti della penisola siamo strani: c'innamoriamo del primo arrivato che ci promette il migliore dei mondi possibili anche quando abbiamo ben chiaro che è irragiungibile più del sol dell'avvenire e di quello che sorge!!!!!! Ecco quindi la protesta che monta e si lega al carro di qualunque si presenti come nuovo o almeno non assimilato: così spieghiamo le vittorie alle ultime amministrative, anche se Pisapia comincia a deludere e De Magistris ha capito che i miracoli non si fanno e contro il malaffare, ormai stato nello Stato, non ci si può battere a meno di non volersi autodistruggere come sta facendo il neo-sindaco napoletano (di cui peraltro mi piace la sfida lanciata e a cui sono maggiormente vicino come modo di affrontare i problemi a differenza del meneghino pisapia che invece dopo i primi 100 giorni mi comincia a ricordare tanto la moratti... forse troppo e non son l'unico a quanto sembra) che è dovuto rientrare nei binari della politica per affrontarla e quindi trovarsi nel pantano che ha governato la città in precedenza: qui possono fare molto i napoletani e spero in questo. A parte queste eccezioni non mi pare che le prossime diano tante alternative, vero? Applichiamo il metodo del meno peggio o una volta tanto diamo fiducia a un qualche outsider? Dipende da noi perchè la casta, anzi le caste, impera e sarà durissima liberarcene....

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