sabato 19 marzo 2011

Troppo tardi! O doveva andare così?

Chiariamoci subito: sono un pacifista. Il mio faro, in tema di guerra, é l'art.11 della Costituzione: l'Italia ripudia la guerra ....... sono convinto che c'é sempre la possibilità di evitare che i mastini della guerra, e le industrie che gli stanno alle spalle (siamo grandi produttori ed esportatori di sistemi d'arma e armamenti), si vedano sciogliere dal giogo dove la pace e la maturità dei popoli li hanno confinati, chiaro? Però non sono uno che "porge l'altra guancia (e qui ci sarebbe da chiarire subito che questo gesto, come é noto a molti ma non a tutti, non é affatto un gesto di resisteza passiva ma ha un significato ben preciso, ossia era il modo con il quale gli schiavi, ebrei o meno, facevano in modo di evitare di essere picchiati con il manrovescio - che nel simbolismo dei gesti veniva riservato, allora, a chi non era ritenuto pari e quindi degno di essere solo considerato umano - costringendo il padrone a usare il palmo e costringerlo a riconoscere almeno che chi era di fronte a lui non era pari a un animale o poco più)", anzi sono convinto che mostrare fermezza e anche forza, dico mostrare non usare, a volte con i folli vanesi serve moltissimo e risolva i problemi.
Detto ciò, a chiarimento della mia posizione, ora la "coalition" ha dato un segnale di vita e ha colpito qualche tank e poco di più e gli aerei sorvolano Bengasi: il segnale é chiaro. Ma, a detta di molti analisti, é troppo tardi: i mercenari gheddafiani sono ormai dentro Bengasi e quindi sarà difficilissimo colpirli dall'alto; altra cosa sarebbe stata se si fossero decisi a farlo 48 ore fa: l'opposizione avrebbe avuto qualche chance di poter reggere l'assalto dei governativi. Al momento tutto quello che si otterrà sarà che l'agonia di Bengasi sarà prolungata per un tempo lunghissimo e il confronto sarà solo una altrettanto infinita serie di agguati reciproci senza soluzione di continuità destabilizzando la regione della Cirenaica nel prossimo futuro.Ma perché va così? A mio parere questa situazione ha diversi aspetti, proviamo ad esaminarli?
Si sa che le democrazie sono lentissime e spesso appaiono deboli e troppo chiuse nella propria stanza a guardarsi allo specchio e a far di conto con il pallottoliere per capire se conviene o meno agire: accadde agli albori quando il nazifascismo era ancora aggressivo e, in nome dello spazio vitale, si annetteva intere regioni che non gli appartenevano.. solo quando arrivarono ad essere minacciate, invase, bombardate a ripetizione, quasi sconfitte le cosiddette democrazie si scrollarono di dosso il placido torpore e cominciarono a porre le basi della disfatta della dittatura. Ancora oggi, a parte la parentesi dell'esportazione della democrazia andata com'é andata, é accaduto così ossia di fronte a un satrapo si è aspettato, discusso, ridiscusso, fatto i conti economici (i "coalizzati" se vince la rivolta avranno buon gioco nel dire "senza di noi" eravate finiti; se va male a gheddafi diranno "come ti muovi ti fulmino" quindi ridiscutiamo tutto, ivi compreso lo sfruttamento delle risorse che la Libia ha ossia petrolio, gas ecc. ecc. in ogni caso, nel conto della serva fatto, pensano di guadagnarci e dietro di loro i poteri economici che cacceranno i soldi per questa guerra) poi ci si é decisi quando le milizie mercenarie gheddafiane sono già dentro la "Capitale" della rivolta.
Si sa che questi satrapi da operetta fanno la voce grossa ma poi sono tutt'altro che tigri.... tutt'al più son dei gatti spelacchiati anche se le unghie sono sempre afilate. Gheddafi che rientra, a mio parere, in questa definizione non é però uno sprovveduto: ha interessi e investimenti in europa e se ne avrà la possibilità li farà pesare perché prima o poi dovranno pur sbloccarli, no? Vale per il nostro paese, per la Francia ecc. quindi le belle animelle idealiste che cercano di infervorarci con la retorica della democrazia ecc. in realtà hanno paura che l'ennesimo scheletro esca fuori: attendiamo chiarimenti da wikileaks.
L'Italia. Mah che dire con questo governo che abbiamo che si é inginocchiato davanti a questo satrapo la credibilità é a terra, anzi sottoterra; infatti abiamo ingoiato un pò ala volta l'amaro calice: prima abbiamo nicchiato poi abbiamo dovuto allinearci agli altri; ora abbiamo dovuto anche "donare" le basi per l'attacco e infine i nostri aerei stanno partecipando alle missioni...... intanto ci siamo sputtananti perché con i nostri "fratelli" europei abbiamo fatto la figura dei difensori del dittatore; con i libici della rivolta non ci possiamo nemmeno presentare dato che li abbiamo snobbati e non ci possiamo aspettare certo la loro benevolenza ..... nemmeno dandogli tende, escort, bunga bunga e quant'altro a tutt'oggi possiamo mettere in campo. Se il satrapo ha la meglio: azz non basterà l'anello baciato ma una bella posizione prona........
Gli USA possono sperare di lavarsi la coscienza, sporchissima, per il passato e rientrano di corsa nella politica mediterranea ed euopea, ricordate wikileaks cosa diceva? Oltre ad avere, come logico, il controllo e il comando della missione; hanno, e avranno, anche la parola sul dopo: qualunque esso sia; insomma tutto come prima che Bush facesse danni in giro per il mondo e ora gli USA possono aspirare a essere, almeno, non malvisti nel mondo arabo.
Russia e Cina: ecco due fuorigioco, che faranno? Putin potrà sempre contare sull'amicone nostrano per tentare di mettere le mani sui tesori mediterranei ma è un incognita dato che l'amicone é bravissimo a saltare fossi e anche fiumi quando necessario; non riesce, ancora, a camminare sull'acqua ma ci sta lavorando..... la Cina invece potrà rappresentare un problema: é molto presente in tutta l'Africa; stavolta però ha toppato: c'è da scommetterci che una potenza come questa non perderà tempo a leccarsi le ferite ma c'é da scommetterci che inizierà subito a scavare il terreno sotto ai piedi ai "vincitori", chiunque essi siano.
Il Maghreb: ha dato la stura ha qualcosa di inaspettato e interessante. E, tranne che in Libia, ha dato una prova di modernità e orizzonti che sicuramente avrà almeno indispettito i cultori nostrani dello scontro di civiltà che vedeva il mondo arabo come un accolita di biechi buzzurri fondamentalisti e basta. Egitto, Tunisia (poi si spera Algeria, Yemen, Arabia, Giordania, Palestina, Mali, Mauritania, Qatar, ecc.) hanno dato, fra moltissime contraddizioni e incertezze, un segnale forte e chiaro: lì nel profondo della società qualcosa si é mosso e i risultati si son visti; noi occidentali abbiamo solo potuto tifare e cercare di "indirizzare (e meno male)" gli eventi e poco di più con la speranza stavolta che non ci si mettano di traverso poteri oscuri e grigi che rovinino tutto e tutti.
E' chiaro quindi che in un mondo così in movimento nulla più resta "assoluto" e quindi le future evoluzioni non possono essere previste chiaramente però se c'é una cosa che si può fare é: capire e lavorare per includere questi paesi nel consesso che gli spetta e smetterla di considerarli "Serie B" e basta perché se ora non partecipiamo attivamente con una politica d'inclusione essi non faranno che accumulare sospetti nei nostri confronti: e ciò non ci aiuta, soprattutto perché le risorse le hanno loro mentre noi abbiamo solo il modo di utilizzarle ... un pò poco vi pare?

Ma come si fa.....

.... ma non si può andare avanti così..... qui c'é uno che deve pensare ai suoi problemi, ha tante cose per la mente e tu guarda un pò quei comunisti cosa gli combinano per metterlo in difficoltà: prima un terremoto che fa sorgere dubbi sul nucleare (e mò i contrati con la edf come si fanno a onorare?), pensate che il gradimento del nuclare nel nostro paese é sceso al 22% secondo panel italia, e poi quello scriteriato di Gheddafi che si mette a sparare all'impazzata ai suoi, sotto gli occhi di tutti, e si fa puntare addosso le armi della nato (non poteva farlo in silenzio e a luci spente?); e come la mettiamo con sta immigrazione di clandestini, senza controllo, che stanno facendo inkazzare i lampedusani prima (ma cosa vogliono, chi sono?) e i leghisti (o sti leghisti..... chiedono chiedono e chiedono anch'essi ancora senza mai aiutarmi sul serio facendo meno casino) poi (non anno ancora capito che devono smetterla di creargli problemi perché ne ha già abbastanza di suo, il nostro, per potersi occupare anche di questi qui)? Proprio non c'è più religione: qui tutti bussano alla sua porta per chiedere oboli, promesse da mantenere, posti da dare (mica è il collocamento, perbacco), avvocati da pagare, e tutto sto bailamme solo perché lui ha problemi e deve restare lì dov'è ancora per un (bel) pò, solo per questo. Per non parlare dei processi e delle persecuzioni: tanti e non tutti, nonostante le tante leggi fatte, in scadenza per prescrizione o proscioglimento o quant'altro, maledizione!!!!!! Mai che vada in porto una bella immunità stile re sole che governava per Grazia di Dio e chiusa la storia!!!! Proprio non c'è pace fra gli ulivi!!!! Quasi quasi ci si dovrebbe tutti autoconvocare per proporre un giorno della salvezza, sua, da festeggiare insieme con canti, balli (....), cotillion da fare sotto casa sua (quale si saprà poi) per rallegrarlo: e che i comunisti non si mettano a malignare perché saranno tutte cose decenti, serene, dignitose, insomma easy. E' questa l'Italia che gli piace: mica quella che sta sempre a lamentarsi per cosucce come il lavoro perso o mai trovato, i giovani senza né arte né parte (e si trovano un ricco per farsi mantenere... di vecchi in Italia ce ne sono a centinaia, c'é posto per tutti), le donne che pretendono di fare carriera (c'è la tv per questo cosa vogliono di più?), la povertà (cos'é?), ecc. ecc. ma chissenefrega!!!!!

venerdì 18 marzo 2011

No fly che?

Hanno aspettato fino all'ultimo momento per approvare la no fly zone; si dirà meglio tardi che mai.. questo é poco ma si può pensare che l'immobilismo di grandi organizzazioni come l'ONU fosse solo dovuta al pletorico discutere e non invece per dare un segnale ai mercenari governativi e agli insorti, un segnale trasversale che sa più di lana caprina che di reale interesse per le sorti della gente comune? In fondo a tutti noi belle anime occidentali il satrapo fa comodo: a noi italiani poi è utilissimo sia per deportare gli immigranti sia per gli affari, cosa che c'interessa di più, di colossi come l'ENI; gli insorti sono un punto interrogativo per noi: si sa che odiano il satrapo ma, scottati da esperienze come la somalia, l'iraq e l'afghanistan (in tutti e tre i casi siamo riusciti a farci prendere a calci nel sedere per l'insensata politica seguita), non si sa se vincessero quale strada prederebbero: e anche se prendessero una via democratica questa per noi potrebbe essere un problema perché la loro autonomia per noi potrebbe significare maggiori costi e compromessi. Siamo così: a parole siamo campioni di democrazia ma nei fatti l'angolo economico é l'unico che c'interessa realmente perché le élite (che devono rispondere a poteri finanziari ed economici prima ancora che ai cittadini che li hanno eletti) diventano estremamente ottuse quando si tratta di dover mettere mano alle tasche per dare "protezione" al buio a chi potrebbe un giorno girarci le spalle: é normale per un popolo sovrano ma noi che abbiamo milioni di scheletri nell'armadio sappiamo, perché lo abbiamo fatto anche noi, che ciò potrebbe accadere e, terrorizzati, giriamo la faccia e guardiamo altrove... naturalmente con la no fly zone riteniamo di aver salvato la faccia e fatto il nostro dovere: ma non é così perché essa serve solo se c'é una provocazione sui civili; a mio parere ci voleva una no fly attiva e almeno un mese fa, allora si che il segnale arrivava forte e chiaro e il satrapo ci evitava una delle sue sparate quotidiane. Ormai é fatta e ancora una volta noi occidntali abbiamo perso un occasione per farci vedere sotto un altra luce del Maghreb....

giovedì 17 marzo 2011

Non si può lasciare l'Italia in mano ai comunisti, ecco perché resta. Mi chiedo: Ma se c'é questo problema (però sti comunisti, nonostante si provi sempre a liberarcene rispuntano sempre come funghi.. che conoscano la clonazione?), che solo lui vede (nell'eterno schema guelfi e ghibellini di cui siamo prigionieri), come mai ne adotta i sistemi di comunicazione, di controllo, di disinformazione? In attesa della rivoluzione liberale, e di quella democratica ancora da farsi nonostante i 150 anni passati, notiamo come c'è sempre chi prova a cercarsi una propria visibilità perché solo così può continuare a restare dov'é e ad assicurarsi che ci sia gente che continua a credergli.....

Massì, festeggiamo...


..... dice jigendaisuke in un commento, piccante, nel precedente post "che ci sono 360 giorni per parlare dei nostri guai", oggi dobbiamo farci venire il fervorino quando sentiamo l'inno, mettere la mano sul cuore, esporre la bandiera (fatto!!!!).
Massì dobbiamo essere contenti della festa nazionale strappata al boicottaggio leghista (a proposito chissà dove sono i leghisti che ricoprono le cariche pubbliche sia al livello centrale che nei vari organi locali e che non rappresentano se stessi ma, una volta eletti o nominati, rappresentano tutti, e cosa pensa di fare il Governo a proposito delle diserzioni ai festeggiamenti?) e all'egoismo confindustriale che ci voleva al lavoro, salvo riflessione di qualche minuto, dato che in caso contrario avremmo perso miliardi di euro e chissà cos'altro.
Massì dobbiamo essere contenti di essere arrivati al 150°, con tutto quello che abbiamo passato, è quasi un miracolo.
Massì dobbiamo festeggiare l'unità del paese, chissà se ci sarà un 200°.
Massì seguiamo la diretta dei vari punti della laica via crucis romana e italiana, è il nostro paese e dobbiamo andarne orgogliosi, per oggi.
Massì....
Ma,
abbiamo mai veramente riflettuto su questa storia? Abbiamo veramente fatto i conti con le cannonate di Bava Beccaris contro quei cittadini che protestavano contro il carovita e le condizioni misere nelle quali vivevano, Bava Beccaris incensato dal Savoia come chissà cosa avesse fatto?
Abbiamo davvero fatto i conti con i veneti, i lombardi, ecc. e la loro storia e specificità? Nessuno sminuisce l'importanza dell'insegnamento della lingua italiana, cosa che peraltro oggi è in grave pericolo, ma le lingue locali hanno il loro ruolo e la loro importanza oggi come allora... e si toglierebbe un bel volano di propaganda ai leghisti!!!!
Abbiamo fatto i conti con i veneti che nel passare dall'amministrazione austro-ungarica al regno sabaudo si videro alzare le tasse senza avere la stessa quantità e qualità dei servizi che avevno in precedenza?
E con i milanesi che si ribellarono agli austro-ungarici per essere autonomi, oal massimo federali, e non certo per finire sotto il giogo sabaudo che come i veneti, in pochissimo tempo si videro piovere addosso i decreti sabaudi che li "piemontesizzavano"?
Dalla Toscana si chiedeva autonomia, e non se ne tenne conto, idem per la Romagna e invece nulla.
E con i siciliani che si aspettavano autonomia e riforme e si ritrovarono nelle mani delle milizie baronali dopo che c'erano già stati massacri (Bronte, docet) ad opera delle giubbe rosse prima e dei soldati sabaudi poi?
E con i napoletani, come già detto in un precedente post, come la mettiamo? Qualcuno sa che a valore attuale dei 1500 miliardi di euro che circolavano nello stivale i due terzi erano concentrati nel solo Banco di Napoli? Qualcuno sa che al momento della unità italiana nel Regno delle due Sicilie c'erano industrie meccaniche, siderurgiche, navali? Qualcuno sa che nel Regno delle due Sicilie, che c'hanno insegnato essere arretrato ecc., c'era una delle Università più avanzate non solo dello stivla ma d'europa? Vulcanologia, economia, chimica, archeologia, storiografia erano le sue cattedre principali: dopo l'unità qualcuno la portarono al nord e le altre le, come dire, "riformarono".....
Fenestrelle vi dice qualcosa? Acculturatevi, allora....... lì ci fu qualcosa di molto vicino ai campi di concentramento e sterminio del XX secolo.....
La vera radice della questione meridionale sapete quale fu? Evitare a tutti i costi che potesse sorgere un meridionalismo autonomo rispetto allo Stato sabaudo sia dal punto di vita politico che economico (che rinverdisse i fasti precedenti) e che portasse alla luce le potenzialità del meridione italiano e lo condannasse definitivamente ad un assistenzialismo di comodo che aveva qualcosa di molto simile al regime coloniale grazie soprattutto all'alleanza fra borghesia industriale e politica del nord e baroni feudali latifondisti del sud.
Abbiamo fatto i conti con le cricche affaristiche che già allora (è una costante, a quanto pare, del nostro paese) s'impadronirono del nuovo Stato arricchendosi sulle spalle del neonato Stato senza aggiungere un solo punto al valore aggiunto; il primo scandalo del paese fu quello legato alla Società per la vendita dei beni dei regni preunitari, un degno preludio o no?
E quanto sopra per quanto riguarda il parto del paese; ma che dire della sua infanzia e della sua rinascita post resistenziale? Il salto dal regno al fascismo già fu traumantico perché se il regime fascista era appoggiato dalla borghesia, terrorizzata di perdere i privilegi, industriale e politica la monarchia non si dimostrò certo migliore sia prima che dopo. Con la rinascita post resistenziale nuove speranze vennero alimentate e la Costituzione ne fu l'emblema di esse: nonostante la leggenda del referendum pro repubblica ancora oggi viene rinverdita pro domo destra populista che ha tutto l'interesse, visto che ha preso di mira proprio la pietra fondamentale dello Stato repubblicano, ha delegittimare la nascita della democraiza in nome di un mondo migliore che si rivelerà un incubo dato che ci riproporrà, in stile oligarchico-liberale, quello che era il nostro paese prima della Resistenza. E' vero che la storia la scrivono e la raccontano sempre i vincitori; è anche vero che il nostro paese dopo il 1948 si è trovato stritolato nella guerra fredda che ha diviso il pianeta in due, perdendo l possibilità di scegliere il proprio destino e la propria sovranità assoluta diventando terra di confine fra due mondi e terra di scontro durissimo nella quale hanno scorrazzato tutti i servizi, deviati e non, segreti del pianeta alleati a mondi ancora più oscuri con i quali trattarono in vario modo ponendo le premesse per un futuro accrescimento del loro peso sull'italia futura.
Il 150° é una ricorenza importante per noi tutti, e non lo discuto, anzi vi partecipo anch'io convintamente; ma da qui a pretendere un, come dire, supplemento di felicità, no questo no dato che mai abbiamo avuto la forza di guardare alle nostre spalle per sciogliere i nodi gordiani della nostra storia che troppo spesso hanno creato le condizioni per svolte non lineari future. Se oggi siamo a questo punto è perchè nel recente passato nessuno ha voluto scegliere la via democratica della condivisione per scorciatoie elitarie che hanno avuto da un lato il risultato di allontanare i cittadini dalla partecipazione dretta alle decisioni e dall'altro hanno creato la deviazione populistica che sta portando il paese al disfacimento prima morale e ora istituzionale: festa o non festa un altro nodo si sta creando e potrebbe essere realmente quello che strozza il paese, quindi festeggiamo pure ma non imbeviamoci di retorica perchè i nostri guai hanno il brutto vizio di non aspettare la fine della festa!!!!!

fonti cui ho attinto:
Luzzatto, economia italiana dal 1861 al 1894; reprints einaudi.
wikipedia.it
treccani.it
Lorenzo del Boca, polentoni, edizioni piemme
Aprile, terroni, edizioni piemme
proprie ricerche e convinzioni.....


mercoledì 16 marzo 2011

150 anni e li dimostra....

FESTEGGIAMO PURE, MA PERCHE' SIA VERA FESTA INVITO TUTTI A RIFLETTERE SUL MALGOVERNO, LA MALAPOLITICA, LE CRICCHE, LE CASTE, I NOMINATI, I RESPONSABILI, I BUNGA BUNGA, SU COME SI E' GESTITO IL DOPO TERREMOTO IN ABRUZZO, SUGLI SCANDALI, SULLA MALAVITA, SULLE RIFORME SCRITTE DALLA COSIDDETTA SINISTRA NEGLI ANNI RUGGENTI E APPLICATE ALLA LETTERA DALLA DESTRA, SULLO STATO DELL'UNITA' DEL PAESE, SUI PRECARI, SUI CONTRATTI CAPESTRO PROPOSTI DALLA FIAT AI LAVORATORI, SUL LAVORO CHE NON C'E' PIU', SUI GIOVANI SENZA FUTURO, SUI BARONI CHE SONO RIMASTI DOVE SONO, SULLO SVUOTAMENTO DELL STATO PER FAVORIRE GLI AFFARI, SULLA RIFORMA COSTITUZIONALE CHE LA POLITICA VUOLE PER INGABBIARE LA MAGISTRATURA, E SI POTREBBE CONTINUARE..........



FESTEGGIAMO?



A DOMANI PER IL POST ....... PER STASERA MI FERMO QUI ...... SONO TROPPO INKAZZATO PERCHE' QUELLA CHE DOVREBBE ESSERE UNA FESTA E' DIVENTATA UNO SPOTTONE E BASTA MENTRE NESSUNO RIFLETTE SUI TANTI ANGOLI ANGOLI BUI DELLA NOSTRA STORIA
QUI L'APPELLO DELLA SORELLA DI HAMER, UCCISO DAL SAVOIA, AL PRESIDENTE NAPOLITANO E QUI IL VIDEO.....
BUONA FESTA DELL'UNITA' NAZIONALE

martedì 15 marzo 2011

4 x 25 x 35 x 13: i numeri della follia ....

Do i numeri!!!!!! E si, mi spiace ma anche io sono caduto sotto l'influsso degli alieni. Ma cosa rappresentano realmente questi numeri? Su Su uno sforzo di fantasia, dimostriamo che i giornali seri li leggiamo ai satrapi nostrani... Vi é venuto in mente? Ok, ve lo dico io? 4 = 4% sarà il contributo che fra 25 = 25 anni, con una spesa di 35 = 35 miliardi di dollari sostenuta dal nostro paese, dell'energia nucleare al nostro fabbisogno energetico: un inezia a fronte del restante 96% che autoproduciamo o importiamo. Il gioco vale la candela? Se avessimo politici e non affaristi al potere, la risposta sarebbe ovvia; invece il nostro paese ha già concluso una serie di accordi con la EDF francese (o li sta finendo di definire), che non vede l'ora di mollarci i reattori di terza generazione che gli sono rimasti sullo stomaco, che ci impegna a reintraprendere la strada nucleare volenti o nolenti: nulla si dice però che gli stessi francesi stanno già avviando alla produzione dei reattori di quarta generazione che, si dice, aggiungono un 5 % al livello di sicurezza, meglio che niente; ammesso che francesi e gli altri governi europei continuino a servirsi di questa pericolosa metodologia di produzione dell'energia (Giappone docet...) e non si avvi, magari gradualisticamente, su un altra strada meno perigliosa, che so magari un cocktail di energie alternative che la sostituisca, chissà. Da noi, no. Duri che durano politici (affratellati dal comune credo trasversale pdl e pd vanno a braccetto non ufficialmente ma potete scommettere che ad una voce subito se ne aggiungerà un altra in un orgia partitocratica per zittire chiunque alzi il ditino a dire il contrario, un esempio di unità del paese esemplare......... o pecunia non olet), lobby nucleare e interessi economici (trasparenti o meno non fa differenza in questo paese....) tirano dritti per la loro strada: anzi hanno anche la spudoratezza di dire che le costruiranno laddove non c'é rischio sismico ........ sono proprio curioso di capire dove pensano di costruirle ..... che mi risulti l'unica zona non sismica quasi completamente é la Sardegna, che facciamo sloggiamo i sardi e vi costruiamo centrali a gò gò? Se conosco i sardi, e qualcuno ne conosco, dovranno deportarli a forza per potervi costruirne una, immaginate cosa accadrebbe se pensassero di costruirne più di una in quella regione!!!! E, per ora taciamo l'aspetto dello smaltimento delle scorie radioattive: chiisà forse al sud del paese, dopo anni di sversamenti di munnezza "normale", ancora c'é posto per le scorie radioattive...... E allora, che si fa? Questi continueranno su questa strada, ci potete scommettere, e noi comuni mortali a quel punto che facciamo? Continueremo sulla strada autolesionista del "non nel mio giardino" o superiamo l'egoismo indotto da anni di liberismo populista in stile italiano, costruito dai governi di centrosinistra e applicato alla lettera dai quelli della destra populista, e finalmente come un sol uomo diremo un bel no anche a costo di rimetterci personalmente? Faremo il conto della serva per "gli incentivi" che sicuramente il governo, attuale o futuro non cambia la sostanza, darà agli enti locali per fargli ingoiare il nucleare sul proprio territorio oppure si farà pressione su essi e si spingeranno sindaci ecc. a dire di no? Belle domande vero? Dire semplicemente "chi vivrà vedrà" é autoriduttivo e lesionistico; dire "no però ..." ci si mette da soli nei guai........ io sarei per un NO senza se e senza ma.. ma in Italia siamo in 60 milioni di teste più o meno pensanti e la cosa mi preoccupa..... e a voi?

lunedì 14 marzo 2011

quei bravi ragazzi...

... mentre in Giappone s'incrociano le dita affinché il reattore non esploda per i danni da terremoto che supererebbe, per entità, Chernobyl il "dibattito" in Occidente continua ma non decolla: la gente é spaventata; alcuni governi nicchiano e prendono posizioni attendiste (la Germania, ad esempio, ha posticipato le decisione di prorogare, o meno, il funzionamento delle proprie centrali nucleari) altri, come il nostro, hanno messo immediatamente in moto la macchina mediatica per "banalizzare" il problema e gli eventi giapponesi rimangono sullo sfondo.... (tradotto significa che bollano come sciacallaggio chi ciritca le scelte del governo italiano e danno il minimo della informazione possibile per tenere all'oscuro i cittadini, il solito sistema insomma usato per tutto il resto e ora anche per le scelte nucleari....); insomma qualcuno si pone delle domande altri tirano dritti per la propria strada. Ma non é solo il problema del nucleare nel quale l'occidente si caratterizza per posizioni di questo genere: la rivolta del Maghgeb ne é un altro esempio. L'atteggiamento, infatti, comune a tutti é stato per dirla facile, ipocrita: a parole appoggiavano la rivolta ma nei fatti erano altri i calcoli che venivano fatti perché la preoccupazione principale era se si fossero persi i privilegi che i vari satrapi maghrebini gli avevano concesso pur di assicurarsi l'appoggio occidentale ricevendone in cambio sia la qualifica di "regime arabo moderato (tradotto significa che gli occidentali chiudevano entrambi gli occhi su piccole cosucce quali, ad esempio, quei valori, proclamati universali, con i quali hanno assaltato l'iraq e l'afghanistan ma che non valevano per i satrapi maghrebini)"; sia soldi e finanziamenti per autosostentarsi. Poco contava che i cittadini a stento sopravvivessero; poco contava che quei paesi fossero crogiolo di terrorismo che tanto ci terrorizzava (anzi proprio questo fantasma ci spingeva a sostenerli): l'apice dell'ipocrisia é stato, infatti, raggiunto con la Libia. A differenza di altri paesi del maghreb la libia, come nazione, era un vero banco di prova per assumere una posizione comune e condivisa che fosse una frattura rispetto al passato; lì il satrapo era andato al potere con il diretto coinvolgimento occidentale ma poi ci s'era rivoltato contro diventando prima il male, non assoluto, da sconfiggere a tutti i costi poi però .... però, dopo lo sdoganamento, ci tornava comodo perché bastava mandare fiumi di denaro per evitare che qui avessimo dei grattacapi (e non parlo solo degli immigrati). Con la rivolta cosa é accaduto? Che abbiamo avuto, l'ennesima, prova della fatuità di questi regimi che in realtà non sono altro che delle SpA familiari i quali per conto terzi, noi, gestiscono i paesi. In libia, poi, il processo era ancora più evidente dato che con la rivolta si é compreso che sotto la calma piatta di quel paese c'é un vulcano che ora é esploso violentemente, la domanda da porsi era: se siamo interessati a legarli al nostro carro ed evitare problemi futuro cosa dobbiamo fare? Appoggiare il satrapo o la rivolta? Qui nasce la ipocrisia: la Francia, dietro le parole pesanti del Presidente, mirava a creare una base per futuri investimenti scommettendo sulla rivolta (sempre a parole naturalmente dato che nemmeno un uomo é stato inviato a sostenere in qualche modo la rivolta stessa; si é parlato di istruttori e consiglieri ma in una situazione del genere é pochissima cosa perché un vero aiuto sarebbe potuto essere la no fly zone allora e non ora che le sorti sembrano segnate; congelare, poi, i soldi della famiglia del satrapo era una misura puramente precauzionale e null'altro e quindi non si deve nemmeno prendere in considerazione) altri paesi, magari perché non c'erano arrivati per primi, hanno immediatamente tirato il freno a mano e hanno cominciato a remare vigorosamente contro sia scottati dalla incontrollabilità di una situazione non gestibile (a differenza dell'egitto, ad esempio, dove il satrapo é stato deposto ma i suoi consigliori sono rimasti) che dal timore che il nazionalismo arabo, che mai ci ha visto sotto una buona luce (e non mi sento di dargli torto), potrebbe aver preso un altra strada rispetto a quella da noi sperata. E l'Italia: noi abbiamo investito in libia e siamo il primo partner di quel paese, e si é visto da come abbiamo frenato quando é esplosa la rivolta. Avevamo molto da perdere: perdevamo il guardiano delle nostre frontiere; perdevamo un produttore di petrolio e di gas; perdevamo un nostro presidio in africa da spendere in europa per farci dare soldi per la lotta all'immigrazione clandestina, ecc. ecc. la rivolta ci rompeva le uova nel paniere e ci siamo trovati in mezzo al guado: da un lato eravamo costretti a seguire l'europa e dall'altra non potevamo rinunciare al partenariato con la libia che ci tornava comodo, quindi che fare? Prima abbiamo nicchiato, poi abbiamo seguito la corrente e ora stiamo zitti aspettando la, ormai possibile, rivincita del dittatore libico sperando nella sua clemenza futura: sono sicuro che sarà pagata a caro prezzo questo voltagabbanismo nostrano, e non solo in termini finanziari. Quali conseguenze ci saranno? In primis: chiunque in libia vinca non fermerà, per un pò di tempo, i barconi se non dietro soldi sonanti dati da parte nostra; chiunque vinca non verrà certo da noi e dirà, ma non vi preoccupate... scordiamoci il passato .... troppo facile dato che Cina e Russia non aspettano altro che di entrare in quel paese e, non avendo ipocrisie verso i diritti umani, non gliene frega niente di cosa accade nel paese ma gli importa solo dei contratti stipulati e dei soldi introitati, l'ideale per i governanti di quel paese. Insomma se volevamo la prova che non abbiamo le idee chiare in politica estera questa é quella principe; se poi vogliamo parlare per simboli: chiunque dovesse vincere in libia non basterà certo un baciamano per farceli amici........ d'altronde noi non siamo certamente migliori visto che variamo riforme costituzionali che se fossero state approvate prima nemmeno Tangentopoli sarebbe esplosa!!!!!

domenica 13 marzo 2011

..... a proposito di energia .....

La tragedia giapponese ci costringe a riflettere: é mai possibile che un paese, per raggiungere l'autonomia energetica, debba avere ben 35 centrali nucleari? In un paese come il Giappone dove c'é un terremoto al giorno il nucleare era probabilmente necessario perché quel paese é povero di risorse e dovendo sostenere il miracolo economico nipponico forse era la via più breve e che dava maggiori garanzie di alti rendimenti a costi, allora, accessibili.... salvo però scoprire, ora, che quelle centrali erano "garantite" per scossoni non oltre l'8° grado della scala richter ...... eppoi quel paese é abituato ai terremoti e alle "onde del porto" (tsunami é una parola giapponese e il significato della parola é esattamente questo), altri no. E' proverbiale l'organizzazione della società giapponese di fronte alle calamità modello per gli altri. Ora non é possibile fare un raffronto con il nostro paese: siamo faciloni e troppo spesso badiamo al profitto e poco a cose come sicurezza, gestione delle emergenze, ecc..; siamo usciti dalla guerra ridotti ai minimi termini ma abbiamo saputo risollevarci e, com'era di moda allora, il nucleare sembrava una valida opzione da aggiungere alle altre (non per sostituirle): in primis le centrali idroelettriche in conseguenza della presenza di fiumi e laghi, soprattutto alpini, che ci consentivano di guardare con una certa tranquillità al futuro e invece ... invece il trend e l'affarismo ci spinsero verso l'acquisto all'estero di energia e non verso il completamento della catena energetica nostrana (con buonapace della ricerca dell'autonomia energetica): si può essere d'accordo o meno ma da allora a oggi, e di anni ne sono passati, il grado di autonomia energetica italiana non é mai aumentato oltre quello originale, anche se nel frattempo l'ente energetico é stato quasi completamente privatizzato ( rimanendo sempre in regime di monopolio o quasi che si é sostituito a quello pubblico; ci sono altre società ma hanno solo fette di mercato non significative; lo stesso ente ha creato due società che agiscono una secondo le vecchie regole e un altra secondo quelle di mercato e non si capisce perché... ma la chiave del mercato é sempre in mano all'ente e al grtn del Tesoro) e nulla é cambiato: si scaricano sempre sull'utente i costi di produzione della energia, e, come se non bastasse, si é approfittato per introdurre tasse e tributi di vario genere, soprattutto locali, nelle bollette che arrivano (da ultimo qualche genio ha pensato di far pagare anche l'abbonamento rai) ai cittadini (in piena sintonia con quanto accade ancora per la benzina dove ci sono accise statali e locali che definire anacronistiche é dir poco). Ma c'é anche altro (e suona come una presa in giro): nella bolletta paghiamo una quota all'ente affinché tenga in funzione centrali, altrimenti "antieconomiche", per evitare sia black out (puntualmente verificatosi), sia per affrontare emergenze e sia rafforzare proprio l'autonomia energetica... invece queste centrali in maggior parte non sono in funzione, nonostante i soldi nostri versati, e importiamo in grandi quantità energia dall'estero: qui prodest da tutto ciò? Perché non si rimettono in funzione, visto che paghiamo la quota per tenerle aperte? E perché, dopo un referendum che ci fece uscire dal nucleare per fortuna (visti gli attuali eventi), non si é spinto al massimo la ricerca nelle tecnologie alternative? Si proprio quelle: e non mi si venga a dire che sono anch'esse antieconomiche dato che proprio l'ente principale erogatore di energia ha inaugurato alcune centrali sperimentali ad energia alternativa che funzionano a pieno regime, quindi lo spazio per le alternative c'é perchè qui, fra guerre e disastri, abbiamo davanti un futuro di costi e bollette altissimi, quasi improponibili. Eppure, non foss'altro perché siamo un paese ventoso e sempre esposto al sole grossi ostacoli per le energie alternative non ci dovrebbero essere: anche qui sorgono problemi perché un aspetto é chi paga (non certo il privato o il privatizzato); un altro sono gli ambientalisti che esagerano nelle loro posizioni e nei loro no ma soprattutto, lo si disse a bassa voce qualche anno fa, la rete nazionale elettrica attuale non reggerebbe il maggior carico ..... e torniamo al punto di partenza: chi paga il potenziamento? Ecco quindi, secondo qualcuno, il coniglio dal cappello: il ritorno al nucleare, una genialata da nobel (mi chiedo perché non ci si é pensato prima!!!!). Se non fosse bastato Chernobyl; se non bastano i tanti "incidenti" capitati in questi anni anche gravi; se non basta il piccolo "particolare" che siamo in un paese sismico, non ai livelli giapponesi, e quindi a rischio di danni; se non bastano nemmeno a sconsigliarle i costi di costruzione delle centrali, si stima 35 miliardi di dollaroni per costruire un decente programma nostrano (mi chiedo, dove li prendono sti soldi se un giorno si e l'altro pure ci dicono che "soldi" non ce ne sono nemmeno per il normale funzionamento dei servizi pubblici) che porti da qui a un decennio un apporto significativo di energia al paese: senza contare la previsione di spesa per le scorie che sono costosissime e il cui smaltimento é, a dir poco, problematico. Eppure: paesi di antica tradizione nucleare ne stanno studiando l'uscita; gli usa, ad esempio, hanno investito 150 milioni di dollari nella ricerca di energie alternative (e altrettanti ne hanno messi privati). Eppure: realtà alternative di produzione proprio nel nostro paese ci sono nelle piccole comunità che se ne servono per evitare di aumentare i tributi locali; parchi eolici in costruzione laddove servono davvero (e non dove vuole il malaffare e la malapolitica) si potrebbero già ora costruire; teleriscaldamento; pannelli solari... ......se tutti seguissimo questo esempio le centrali nucleari se le potrebbero infilare lì, e invece le grandi lobby nucleari mai come ora nel nostro paese sono all'attacco in un poderoso accerchiamento mediatico senza precedenti trovando nel governo un volano mediatico enorme, e forse insperato. Riusciremo a resistere all'offensiva concentrica nucleare? non lo so: se ci sono milioni di persone che credono alle favole delle nipotine di capi di stato stranieri immaginatevi in questo caso......

come se nulla fosse accaduto......

Fra e tante cose storte che ci sono oggi nel paese, una cosa andata nel verso giusto ieri c'è stata: la NAZIONALE DI RUGBY IERI HA BATTUTO, PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA DEL TORNEO 6 NAZIONI, LA FRANCIA ......
Cose serie
ieri i giornali, nonostante la tragedia giapponese e il rischio nucleare in quel paese che ne ha 35 di centrali del genere (che pur non avendo rilasciato grosse quantità le persone hanno incamerato nei loro corpi radiazioni per un anno in un colpo solo, chissà quanti di essi si ammaleranno nei prossimi anni?), destroidi non sapevano faer di meglio che guardare nel proprio orto per rinsaldare gli eserciti che vacillano di fronte al disastro nucleare non sanno fare altro che parlare di sciacallaggio atomico e che qui non costruiremo mai (...) centrali del genere e che esse sono vecchie mentre qui saranno migliori ecc. ecc. dimenticando che non esiste la sicurezza al 100% e nememno al 80% in un campo del genere: l'unica sicurezza é non costruirle, e basta......
Ieri, ancora, il pdmenoelle ha fatto un altro passo avanti sulla via dell'auto estinzione: alcuni suoi esponenti hanno "aperto" al dibattito sulla riforma costituzionale della giustizia; e la gente comincia a comprendere che il problema non è l'amato capo (occupato in "altre" cose, sempre occupato in altre cose ha poco tempo per queste) ma i berlusconiani, di destra e di sinistra, che fanno più danni di lui... in questo caso, nonostante le tante manifestazioni a difesa della Costituzione, il pdmenoelle si conferma ancora una volta "IL" problema della sinistra italiana... prima sparisce meglio sarà; intanto nel pdl tutti battono cassa: l'amato capo è prigioniero dele tante promesse fatte e che non può mantenere..... dopo i compravenduti che presentano il cnto; dopo i piccoli partitini che presentano il conto; ora ci si metta anche quello che non si accorse che gli avevano acquistato la casa che non solo chiama a raccolta i suoi in Parlamento ma si distingue dall'amato capo con la creazione, o la minaccia di farlo, di un nuovo (l'ennesimo) gruppo ..... si accontenterebbe, naturalmente, di uno scranno ministeriale o poco meno.. questo é l'attuale livello della politica italiana... siatene orgogliosi o voi che votate per i due cloni.....
ieri c'è stata in molte piazze le manifestazioni a difesa della Costituzione, sono andate benissimo e l'aria che si respirava era realmente di festa e di coscienza della forza di un popolo che si sta mettendo in cammino e sta cercando una via per uscire dal pantano e far uscire anche il paese..... c'è un buon 40% di italiani che si é stufato della situazione; che comincia a capire che o si cambia o ci si avvierà verso un disastro tale che quello, e mi inchino alle vittime del terremoto, quello giapponese sarà nulla: fra disastri ambientali, malapolitica, malaffare, affarismo, ecc. non si avrà scampo se non tireremo il freno a mano, spegniamo per qualche secondo il motore, facciamo una sua revisione, eliminiamo i pezzi usurati e poi riaprtiamo a fari accesi... chiara la metafora?
In libia intanto.... il satrapo amicone nostro rischia di vincere per l'attendismo doppiogiochista europeo e italiano: come da sempre detto dai pochi che usano il cervello se si voleva l'ulteriore prova ceh questa è un europa monetaria e non politica, nè tantomeno democratica, questa é quella principe e non é certo una bella figura che facciamo dato che finoa qualche tempo fa volevamo "esportare" democrazia"......
L'impressione che ne ricavo da questi giorni tristi é che in questo paese di mediocri, dove si premia la mediocrità, non ci si può aspettare null'altro che quello che abbiamo ora e che se non si prende in mano le redini, per carità democraticamente, del proprio destino qui si affoga nel fango........

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