sabato 22 gennaio 2011

laureato e censurato: mai requie per Saviano

Già mentre da un lato riceva la laurea ad honorem a Genova in Giurisprudenza, più che meritata, dedicandola, oltre alla propria madre, ai PM milanesi impegnati nelle indagini sull'amato Capo e sulle "signorine" che attorno a lui orbitano e, parassitandolo, vivono a sue spese (provocando l'orrore della figlia del Capo a sua volta capo di mondadori); in veneto i suoi libri sono censurati nelle biblioteche pubbliche insieme a quelli di altri scrittori rei di aver "appoggiato" Battisti: un chiaro pretesto da parte leghista e pdellina per fare i "conti" con gli scomodi controcanti. Il significato della laurea a un cittadino come Saviano é chiaro: si manda un messaggio alla società ligure, prima, e italiana, poi, di legalità ed é un messaggio forte che realmente fa da controcanto alla diffusa illegalità italiana oltreché alla penertazione malavitosa nel paese. La censura veneta é un pessimo segnale: si qualifica con un solo termine, ossia intolleranza per l'altro che non fa onore a una regione dove da sempre i valori civili e morali ne sono una delle bandiere che l'hanno sempre contraddistinta: non per nulla lì il volontariato ha una delle sue colonne più forti. Che strano paese é questo: capace di grandi gesti e passioni e di piccolezze degne di una repubblica delle banane e della peggiore specie per giunta...

venerdì 21 gennaio 2011

A macchia d'olio

S'era detto: solo Pomigliano (il si ha vinto con un certo margine); poi c'é stata Mirafiori (con una vittoria risicatissima); e ora? Cassino, naturalmente. Un pò alla volta la Fiat sta diventando americana, e i sindacati? Quelli gialli, che già lo sapevano, nicchiano e, al di là dele solite sparate propagandistiche, sperano in una ulteriore vittoria che gli consenta di affermare che i lavoratori sono d'accordo... la Fiom é sempre più inkazzata perché sente che stanno scavandole il terreno da sotto i piedi e sa che anche dentro la CGIL c'è gente che gli tifa contro e quindi si trova su una brutta china ed é costreta a ribadire colpo su colpo sprecando energie in quantità industriale senza avere il tempo letteralmente per altro. Insomma l'attacco é frontale e senza precedenti. Marchionnemente parlando la solfa sarà la stessa come il ricatto che porrà i lavoratori nella difficile condizione dei loro colleghi lombardi e campani. Come non pensare a questo punto che la Fiat é solo un cavallo di Troia (.....)? Come non pesare a questo punto che in realtà é dimostrare che se si piega la più importante categoria di tute blu, le altre si piegheranno per forza?e poi l'Italia nel suo intero mondo del lavoro? Con l'esito finale di fare quello che negli USA stanno provando a cancelaler qui si fa e riesce completamente..... con l'amorevole aiuto degli ex comunisti che con la testa e il cuore tifano per questo cambiamento mentre a parole dicono il contrario. Dire: aprite gli occhi é retorico; dire però occhio che qui ci svegliamo come l'ennesimo stato della federazione americana, quella da laboratorio, in piena decadenza non lo é, svegliati italia perché qui le ultime libertà ce le stanno cancellando proprio con quegli strumenti che erano stati creati per difenderli!!!

giovedì 20 gennaio 2011

Ci sono valori comuni......

Lo dice il Capo dello Stato e avrebbe ragione se fossimo in una situazione nella quale i partiti, i cittadini e le associazioni collaterali della cosiddetta società "civile" si legittimassero e riconoscessero reciprocamente su un terreno comune che di solito sono i valori ascrivibili nella Carta Costituzionale; invece dal '92 in poi una parte tira la coperta e demolisce sistematicamente proprio la Carta Costituzionale e se ne costruisce una propria "materiale" connessa ad una legislazione tutta tesa sia a eliminare gli ostacoli per la successiva presa del potere sia a creare le giuste condizioni affinché l'utilizzatore finale, seriale o meno, sia messo al riparo da sorprese giudiziarie successive per le tante magagne che ha sul proprio curriculum vitae ... obiettivo naturalmente pienamente raggiunto; e poi c'é l'altra parte (che é la maggior responsabile dell'attuale situazione perché é proprio questa parte che si é innamorata del modello liberista - dove lo Stato "é" il problema come diceva quel sincero democratico di Ronald Reagan amico della Thatcher e, perché no, di tipini altrettanto democratici come Pinochet e co.- e di parole quali "liberalizzazioni, modernizzazioni, ecc." auspicando, con l'adozione di un sistema elettorale pasticciato come il mattarellum, l'alternanza al governo) che condivide sia il quadro generale che l'orizzonte politico economico con gli avversari: e non solo dato che, avendo sottovalutato proprio l'avversario, proprio dal sistema messo su ne é stata prima svuotata e poi schiacciata perdendo in poco tempo anima ed elettori e lasciando senza rappresentanza un buon terzo del paese. E' vero che "pecunia non olet" e quindi "l'abbiamo una banca" farebbe gola a chiunque; é anche vero però che, mentre la controparte si rafforzava e si costruiva uno zoccolo (...) duro elettorale e sociale con il quale creava un circuito vizioso basato soprattutto sull'impunità fiscale, la parte in parola si adeguava con gioia al pensiero unico, debole e fluttuante del partito liquido che tanto assomigliava ai partiti di notabili di inizio '900 che furono i primi responsabili dell'avvento del fascismo nel ventennio successivo. Quest'appiattimento li ha resi prigionieri di se stessi bloccati davanti a uno specchio a rimirarsi perennemente mentre da sotto il golem cui hanno contribuito allegramente li distruggeva pezzo dopo pezzo. E mentre una si fa sempre più aggressiva e autocratica (sul modello putin) l'altra mimava i liberali d'antan facendosi cogliere sempre impreparata e divisa; mentre una, sentendosi al di sopra di tutto e tutti, si scatena esplorando tutto l'orizzonte senza alcun limite (dalla p3 al bunga bunga passando per tangenti ecc.) l'altra chiede, piuttosto sommessamente, le dimissioni ma svicola, perché ci perderebbe, quando si sente odore di elezioni; l'una tiene ferma un intera nazione l'altra si crogiola in una opposizione sterile e autocompiacente che calcola, sbagliando, di far cuocere l'avversario nel proprio brodo: dimenticando che l'avversario in questo pantano ci sguazza e ci vive quindi é nel suo elemento naturale mentre gli altri vi si arenano. Oggi sul fatto quotidiano c'era una illuminante intervista a Zagrebelsky (sui cui saggi mezz'italia, sottoscritto compreso, c'ha studiato e riflettuto) nella quale si leggeva chiaramente la completa sfiducia in una alternativa credibile ma soprattutto la presa d'atto che, essendo arrivati all'atto finale della tragedia, senza una prova di forza era quasi impossibile dare una scossa al sistema; ciò significa che sia una parte che l'altra potrebbero forzare la mano e andare allo scontro non solo in Parlamento ma anche nelle piazze..... e mentre ce li vedo nel farlo quelli della destra autocratico/populista visto che dalla confusione hanno tutto da guadagnarci ce li vedete voi quelli del pdmenoelle a fare attacchi parlamentari affondando il coltello nella piaga e chiamare la gente in piazza? E chi ci va? Che seguito hanno fra i ceti che storicamente erano "loro" e che ora sono senza rappresentanza o votano Lega? Ha ragione Signor Presidente della Repubblica, ci sono valori comuni.... ma non sono i loro.

mercoledì 19 gennaio 2011

Il cimitero...... d'Italia

SIA CHIARO CHE NEL NOSTRO PAESE CHIUNQUE E' INNOCENTE FINO A SENTENZA DEFINITIVA."Occorre un nemico per dare al popolo una speranza. Qualcuno ha detto che il patriottismo é l'ultimo rifugio della canaglie: chi non ha i principi morali si avvolge di solito in una bandiera, e i bastardi si richiamano sempre alla purezza della loro razza. L'identità nazionale é l'ultima risorsa dei diseredati. Ora il senso dell'identità si fonda sull'odio, sull'odio per chi non é identico. Bisogna coltivare l'odio come passione civile. Il nemico è l'amico dei popoli. Ci vuole sempre qualcuno da odiare per sentirsi giustificati nella propria miseria (tratto dal Cimitero di Praga di Umberto Eco, Romanzo Bompiani; RCS Libri 2010; pagg. 399-400)" e ancora "Quando saremo al potere, toglieremo dai programmi educativi tutte le materie che potrebbero turbare lo spirito dei giovani, e li ridurremo a essere dei bimbi obbedienti, i quali ameranno il loro sovrano. Invece di far studiare i classici e la storia antica, che contengono più esempi cattivi che buoni, faremo studiare i problemi del futuro. Dalla memoria degli uomini cancelleremo il ricordo dei secoli passati, che potrebbe essere sgradevole per noi. Con una metodica educazione sapremo eliminare i residui di quella indipendenza di pensiero della quale ci siamo serviti per i nostri fini da molto tempo......(idem come sopra pagg 491-492)". continua sul blog...

martedì 18 gennaio 2011

l'undicesimo comandamento: aiutare le/i diseredati/e

E' un uomo di cuore, l'amato Capo. Non riesce a trattenersi, come sa di qualcuno/a che é in difficoltà zac interviene e tutto va a posto nella maniera giusta e improvvisamente il/la diseredata/o si ritrova nella grazia assurgendo di nuovo fra i normali esseri umani. Non si riesce a fermarlo nemmeno stendendosi davanti alla macchina che porta i/le derelitti/e a casa sua. Però c'è un ma: oggi sul fatto quotidiano c'era il caso, questo si vero, di una donna che aveva scritto, forse spinta dalla necessità (vera), a lui per chiedere un aiuto; la risposta arrivò asciutta, pulita e legittima: in pratica, non ti possiamo aiutare e si auspicava che superi, evidentemente da sola e in altro modo (non si sa quanto avvenente fosse), le difficoltà nella maniera migliore. E la prodigalità verso i bisognosi/e? E l'amorevole compassione di cui fa vanto? Dov'é andata a finire? Qualcuno diceva che sembrava quantomeno strano che il campione di diseredati/e fosse così omogeneo (giovani, belle, procaci, disposte a tutto se "entravano", senza distinzione di colore e lingua ...... però niente russe per carità, chissà perché poi dato che é ormai famoso il motto che, grazie al fascino slavo, prescrive che le donne slave sono donne due volte e per un tombeur de femmes come passa per essere l'amato Capo non può che rappresentare una sfida) e così poco rappresentativo della totalità dei poveri italiani e non; una stranezza che dovrebbe risaltare agli occhi anche di chi vi ha posto dal 1994 bistecche da 5 kili! Quindi delle due l'una: o la liberalità é filodiretta quindi discrimina fra poveri; oppure tutti (dai Magistrati ai gossippari passando per i sepolcri imbiancati dei neo berlusconiani di oggi che furono i comunisti di ieri) hanno preso un enorme abbaglio e vedono solo le luci i lustrini ecc. e non la fila di morti di fame che poco più in là vi entrano per avere un piatto caldo............... ora é mai possibile che l'orologio della storia sia stato azzerato e da oltre 17 anni ci siamo tutti risvegliati nel medio evo quando c'erano signorotti che erano, o almeno si ritenevano (salvo rivolte popolari o guerre), al di sopra di tutto e tutti al punto da fare qualunque cosa senza temere, nemmeno alla lontana, alcuna ritorsione visto che leggi, norme e (allora) magistrature le facevano sempre loro?

E gli italiani, nel frattempo?

.... gli italiani, mah pruriginosamente corrono a leggere le intercettazioni; prendono la via migliore che é tipica degli individualisti che sono diventati in tempi di pensiero unico, debole e fluttuante: non schierarsi e attendere; in questo perenne 8 settembre che vivono essi aspettano per schierarsi: chi uscirà vincitore sarà incensato da essi e del perdente sarà fatta macelleria mentre i tombini ritorneranno a riempirsi di stemmini..... naturalmente non tutti gli italiani hano quest'atteggiamento: ci sono gli italiani che lavorano che hanno altro per la testa e certo non si fermano a pensare e riflettere sulle voglie di un satrapo (e non potrebbe essere altrimenti); hanno la vita reale da affrontare; hanno da far quadrare i bilanci familiari con le spese da sostenere; hanno da peroccuparsi per i loro figli che non hanno futuro se non come precari e emigranti; hanno la vita e quella non da requie nemmeno quando si dorme.

lunedì 17 gennaio 2011

5 milioni di ragioni......

Ahi, ahi, ahi....... altro che cene eleganti e decorose; qui si sorpassa anche la fervida fantasia del decameron con tutte le sue prurigini .... qui invece, nella loro richiesta (<----- qui trovate l'atto ufficiale) alla Camera, i Magistrati l'hanno messa giù durissima e mai come ora hanno parlato chiaro, credo a scanso di equivoci odierni e futuri. Di fronte a notizie di presuto reato fanno il loro mestiere e le loro indagini e poi, se mai si arriverà a un qualche giudizio, ci sarà un altro giudice che deciderà: per un comune mortale, se ci fosse stato un sospetto di un reato a grave allarme sociale, conseguenza di una vita "libertina" comprendente anche un presunto "contatto" sessuale con una minorenne, a quest'ora ci sarebbe già la galera. Ci sarebbe indignazione popolare; ci sarebbero collegamenti in diretta della trash tv con tutte le prurigini del caso 24 ore su 24 (Avetrana docet); i tuttologi di turno si scatenerebbero in arzigogolate circonlocuzioni; salterebbe fuori il solito "plastico" di seconda serata per spiegare in 3D la scena; insomma tutto il circo si metterebbe all'opera tenendo sulla corda la gente, o meglio quella porzione di persone che ancora si guarda la tv e se la beve tutta. E invece ..... il nulla. Si da, quando la si da, la notizia all'osso e si omette la "ciccia" che in altri casi non mancherebbe certo. Il Capo di Stato Israeliano in una situazione simile si é visto incriminare e ora é sottoposto a giudizio per reati sessuali, e qui? Ripeto, il nulla o meglio il silenzio pneumatico indotto. L'unico segno é stato dato con il messaggio registrato e trasmesso dalle televisioni dove si da la propria spiegazione dei fatti (perché non la si da ai giudici?) ai cittadini come se fossero essi i veri giudici e dimenticando che in un paese democratico ci sono poteri e controlli apposta per evitare la cosiddetta giustizia "popolare" la quale notoriamente é sempre parziale. La cosa sconfortante é che tanta gente gli da ancora credito e giustifica la cosa a priori: mi chiedo e se uno dei loro figli fosse coinvolto? Che farebbero? Avallerebbero sperando di trarne vantaggio o si preoccuperebbero, e magari s'indignerebbero? Così non si può continuare: questo paese é in catalessi, quasi morto per eutanasia; non possiamo stare sempre a vivere di queste cose mentre i giovani, quelli veri, non hanno prospettive future e i posti di lavoro si perdono giorno dopo giorno; come anche la crisi che ancora morde a causa della speculazione dei mercati (ma non ci sono leggi che colpiscono gli speculatori?) e visto che i conti in ordine proprio non sono, e nonostante le assicurazioni contrarie, si sta già pensando ad un ulteriore manovra di tagli da lacrime e sangue: per dirne una vogliono fa pagare ai dipendenti le visite fiscali, una primizia davvero in nome di quella finanza depressiva, prima era creativa ma erano altri tempi, che sta diventando il tormentone di questi anni ma che in realtà é il sintomo di come siamo nei guai e di come pervicacemente si persegua l'obiettivo di spremere all'infinito i soliti noti mentre non gli sfiora nemmeno alla lontana l'idea di introdurre tasse ai ricchi e agli straricchi dopo, naturalmente, averli stanati come evasori; no, questi non sono argomenti importanti; non hanno peso rispetto alla vicenda di questi giorni; dobbiamo stare inchiodati ancora su questioni che poco hanno a che vedere con il pubblico interesse; si guarda altrove ossia laddove questi vecchi incartapecoriti non vogliono arrendersi non solo all'età che passa ma, soprattutto, al fatto che ormai son superati da tutto ossia dalla storia in primis e da tutto il resto in secundis..... il mondo corre, nel frattempo: il Maghreb é in fiamme (fame, povertà, futuro rubato, corruzione, ecc.); il G2 (USA vs Cina) discute dei destini dell'intero pianeta; i paesi europei, pur tagliando drasticamente, mantengono un minimo di welfare e pongono le basi di una crescita ancora di là da venire; mi aspetto che anche la Chiesa batta un colpo e non continui a guardare, per pura opportunità, altrove; e noi? Ci sarebbero 5 milioni di ragioni di darci un taglio e invece: bunga bunga....

domenica 16 gennaio 2011

Fare la quadra.....

E mò li voglio...... fra un pò si vota a Torino come in mezz'Italia e fra i politici locali e nazionali la febbre da voto sale: bè a Torino sarà particolare e me la voglio proprio gustare la possibile non vittoria del pdmenoelle. Mi chiedo: quanti operai li voteranno dopo le "ardite" circonlocuzioni con le quali i suoi esponenti hanno più o meno apertamente appoggiato il marchionnismo spacciandolo per "riformismo" post-industriale? Già, ormai, la percentuale di operai che li votano son pochini (preferendogli la Lega o altri), e ora? Anche quei pochi rimasti che faranno? O si tureranno il naso e votarenno anch'essi "DC"? La logica direbbe di no; la tasca direbbe di no..... e allora? Personalmente ritengo che spariranno nelle preferenze operaie e li giustifico ampiamente: non essendoci una reale alternativa a questo sistema bloccato essi non potranno che trarne le giuste conseguenze, ossia votare per il male minore e questo male minore non é certamente il pdmenoelle ma proprio la Lega e, forse, altri che però son troppo piccoli per contare davvero. Le elezioni, a mio parere, sono ormai l'unica occasione nella quale tutti, compresi gli invisibili e denigrati come dinosauri operai e i ceti ai quali appartengono, hanno la possibilità di pesare sul destino di una città se non di un intero paese: la vicenda fiat non portà non essere un precedente pesante nelle loro scelte e quindi si determinerà la vittoria di un candidato anziché un altro. Se lo saranno meritato ampiamente e spero che questa tendenza si confermi anche a livello nazionale...... solo con un trauma si potrà aprire un processo ricostruttivo di una sinistra seria e attenta ai ceti che realmente sono la colonna vertebrale del paese e che la smetta di guardare solo al mondo della finanza e degli affari. E' chiaro che ormai parlare di destra e sinistra suona ormai fuori luogo perché viviamo in un mondo che alla sua base ha un pensiero unico, per giunta debole e fluttuante, e che movimenti e partiti non sono più portatori di idee alternative fra loro ma solo di diversi gradi di commistione con l'affarismo i cui danni fanno pagare a chi non ne ha responsabilità né diretta né indiretta: chi non fa aprte della parte "affluente" della società ha davanti a sé un solo destino ossia quello di essere il pantalon che sborsa e non deve nemmeno fiatare; non appena accadesse che apre bocca ecco che vediamo le scene del potere che si difende nel solito modo: la prepressione pura e semplice senza nessun ascolto del disagio che ci sono dietro le giuste proteste. Non siamo, ancora, ridotti come il Maghreb é vero; ma ci siamo dannatamente vicino e mai come ora ci vuole qualcuno che sappia prendere incanalare queste proteste, sintomo del disagio socio-economico, e che si faccia portatore delle esigenze della società che realmente conta: senza questo processo il distacco sarà definitivo e non ci vorrà molto che questi ceti, cui presto se ne aggiungeranno altri che vieppiù si troveranno impoveriti e emarginati, si accodino al "primo" che passa: anzi lo troveranno già lì bell'é pronto ad accoglierli come difatti sta accadendo. Siamo pronti a questa eventualità? Non credo. Non dimentichiamo che siamo italiani e che come popolo unito abbiamo radici quanto meno "problematiche" e mai chiaramente definite: questo vizio all'origine ci ha dato problemi in passato e c'é voluta una guerra di liberazione per, si sperava allora, sbarazzersene senz'aver però capito la lezione che quella guerra ci aveva lasciato: mai più demagoghi e dittatori. E invece .....

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