sabato 11 dicembre 2010

medaglie con tante facce..................

C'erano cose importanti oggi: le newco della Fiat per le varie strutture aziendali con contratti fuori dalle regole (e il Governo o latita o applaude, così come la opposizione, cosiddetta, che vede con favore salvo salvarsi la faccia con affermazioni di circostanza); l'aumento della povertà; il precariato crescente e sempre più disperante; la protesta dei giovani che non si ferma (ma non é visibile quindi non esiste); e così via..... e invece ci ritroviamo a parlare della manifestazione, peraltro riuscita dimostrando quanto il popolo é lontano dai vertici (basta poco perché ancora si mobilitino) che fanno una manifestazione e poi trattano (e votano) sottobanco, del pdmenoelle e l'apparizione dell'amato Capo a Milano, per raccogliere le firme a sostegno del governo, che ha "aperto" alle colombe promettendo di parlarne dopo la fiducia delle questioni poste dai finiani (giusto i peones che "non sono traditori, al contrario dei finiani, ma responsabili"): come se qualcuno ci possa credere ancora. Lo spettacolino che sta dando il Parlamento non é degno delle istituzioni nate dalla Resistenza ma così é se vi pare però il vero problema non sarà nemmeno la fiducia, che sia scontata o meno non conta, ma cosa faranno dopo: perché in realtà chiunque ne uscirà vincitore le elezioni si sono avvicinate moltissimo e chi per primo sgarra ne pagherà le conseguenze in termini di voti e consenso; ma c'é secondo me la vera questione, lo ripeto, é quella di "quqnte eprsone realmente andranno a votare"? Sono sicuro che nei meandri della casta il vero timore é esattamente questo, l'astensionismo di massa dei votanti dei partiti maggiori, da cui potrebbero guadagnarne gli outsider, e questo spaventa (e a meno di non riuscire a ricompattare il partito dell'astensione rischia di vedersi affermare realmente come il partito di maggioranza relativa italiano) moltissimo chi ha fatto della propria permanenza sullo scranno una ragione di vita e di potere (senza parlare di eventuali "nudità" di chi ha da spiegare alcune cose ai magistrati): é questa la partita che ci sta di fronte e questo nelle stanze "grige" dell'economia e della finanza (per non parlare di quelle vaticane) si sta valutando perché se questo sistema non dovesse trovare "accoglienza" nel corpo elettorale in maniera adeguata l'intero castello di carte crollerebbe lasciando vuote le caselle dello stesso potere: unos cenario per chi ha qualcosa da perdere inimmaginabile a oggi ma possibile se i cittadini comprendono che, allo stato dell'arte, ci sono pochi che realmente vogliono girare pagina, gli altri, chiunque siano, non hanno interesse a perdere quanto "faticosamente" (si fa per dire) hanno guadagnato finora: ha ragione Travaglio, lo ripeto, con questa classe dirigente non si va da nessuna parte..... sono solo simulacri manovrati da altri e preoccupati solo di restare esattamente dove sono e basta

venerdì 10 dicembre 2010

Dilettanti allo sbaraglio .. o la paura fa 90?

Ma come si fa? come si fa a fidarsi di gente, pur se nominata, che é così facile da comprare? Questi dovrebbero essere i nostri rappresentanti, o meglio rappresentanti dei cittadini che "liberamente (...)" li hanno eletti. E invece a partire dal '92 il cambio di casacca, spessissimo in cambio di soldi e poltrone, é diventato (dopo il calcio) lo sporta nazionale; d'altronde dall'altra parte fanno di tutto per imitarlo, anche con i passagi di casacca, per fargli ponti d'oro auspicando in cuor loro che mai venga il giorno che cada perché sono congeniali agli stessi modi di pensare e agire e contemporaneamente gli sono, ha ragione Travaglio, debitori del proprio potere quindi non hanno la cattiveria tipica delle opposizioni europee che sfrutterebbero tutte le dfficoltà per rovescaire la maggioranza; no la nostra opposizione é più simile a quella del modello putin: é facile dire che mancano le ideologie e vivendo in una società di mercato tutto ha un prezzo mentre in realtà il gioco é differente, molto differente perché se l'amato Capo perde la fiducia si ritrova nudo contro quei comunistacci che da anni vorrebbero fargli alcune domande; dall'altra parte sono in molti ad essere preoccupati dei rivolgimenti perchése stavolta si va alle elezioni non é affatto detto che ci sarebbe una maggioranza che vota e nemmeno per quei pochi che voterebbero sono scontati che si orientino in maniera tradizionale.. insomma si rischia un risico che nessuno si sente di affrontare.... non é la guardia a essere stanca no stavolta é proprio la gente che si é stancata.

oligarchia, meritocrazia, gerontocrazia: ecco la "nuova" Italia

Ieri, 9/12/2010, sul fatto quotidiano c'era un bel contributo del Prof. Alberto Burgio dal titolo " La meritocrazia secondo Galli della Loggia" (pagina 22), nel quale il Prof. rispondeva a un articolo del noto opinionista del Corriere della Sera; da questo intervento ho tratto spunto per questo post per dire la mia sugli argomenti proposti, nel mio piccolo naturalmente non potendo, né volendo, competere e pesare, o pensare di pesare, nel dibattito: ma, appunto, dire la mia prendendone spunto. Hanno voglia ad affannarsi i "riformatori": si diceva una volta che la verità é rivoluzionaria. Ma cosa produrranno le riforme? Esattamente quello che c'é nel titolo del post: i tre veri pilastri della nuova Italia nell'era post caduta di Berlino; s'intende per "tal era" il periodo durante il quale l'amato Capo, attuale, risulta essere solo l'atto finale di un processo che ha visto la "ristrutturazione/riconversione" dei partiti tradizionali, crollati sotto i colpi della Magistratura e dell'indignazione popolare (in parte guidata) che si sono riposizionati sulla base della trasformazione sociale che avveniva nell'intero Occidente in seguito all'ondata liberista promossa dai vincitori della guerra fredda: gli USA reaganiani. Il processo prevedeva, nei vari paesi ove arrivava l'ondata, uno shock socio-economico e l'appiattimento dei partiti, tutti, sul pensiero unico dominante (il liberismo e l'assioma mercato=democrazia; falso come lo sono oggi le mille lire). Da noi non si sfuggì all'ondata; nel nostro paese c'era un terreno favorevole particolarmente ricettivo grazie ad alcuni fattori: la malavita italiana che vedeva di buon occhio l'assenza, o la cancellazione, delle regole (malavita sempre presente nelle zone grige della storia italiana con la quale tanta parte della casta politica di allora cercava di convivere da un lato e di trattarci mediazioni che favorisse entrambe le parti); gli spiriti animali, che negli italiani si evidenziano subito nel rifiuto di pagare le tasse, da parte di alcuni ceti sempre riconosciutisi nel centro del potere politico, e nel rifiutare qualunque tipo di regola che impedisce l'esplicarsi della libertà di fare quello che si vuole (esattamente il contrario di cosa relamente significhi il concetto di libertà); le corporazioni (politiche, economiche, finanziarie per limitarsi alle più grandi che prima dipendevano proprio dai partiti e che ora li dominano) che vedevano la possibilità di governare, per interposta persona, un intero paese senza risponderne direttamente attraverso il controllo pubblico. In un tal quadro "l'Avvento" dell'amato Capo era solo la naturale conseguenza, o lo sbocco finale, del processo: per dirla meglio se abbiamo Lui al vertice é perché ne hanno creato, volontariamente o meno é un altra storia, le condizioni sia sociali che politiche: era pronta la cornice, mancava il quadro e il soggeto principale di esso. Ora detto ciò veniamo al punto: come siamo ridotti così? Come mai quando devono "riformare" tirano fuori dall'armadio parole anacronistiche e svuotate del loro reale significato quali, ad esempo, la meritocrazia? Queste riforme siamo proprio sicuri che non siano meritocratiche? Lo sono eccome, almeno io ritengo che lo siano. Ma lo sono su un punto particolare: sono meritocratiche su chi é già predestinato ad assumere incarichi; predestinato per provenienza "familistica" o politica: lo dice il Prof. Burgia e io sono d'accordo. Il "predestinato", il prescelto, anche se avesse un Q.I. pari a 10, comunque arriva ai vertici: costui vede il "merito"premiato da quando studia a quando lavorerà in "fabbrichetta" a quando, e se, entrarà in politica perché in realtà non incontrerà "concorrenza" con chi, magari, ne ha davvero le qualità e il talento e che non avendo fondi o sponsor non farà mai carriere né vedrà realizzate le proprie aspirazioni e si dovrà rassegnare a una vita precaria e da precari. Ma anche se é proprio un incapace, e nonstante i soldi e gli sponsor, non ce la fa ..... c'é sempre un esamino facile che lo "aiuta" ad affermarsi nel campo che ha prescelto o a raggiungere la meta prefissata e a cui era predestinato. Il ceto che si é venuto così a creare, un ceto assistito e chiuso, in una siffatta situazione é un ceto che non ci sta a mettersi da parte: ma davvero secondo voi queste riforme servono a premiare il merito? Realmente una società meritocratica lascerebbe dove si sono messi oggi (poltica, industrie, ecc.) tanti inetti? Ci sarebbe un rivolgimento tale che verrebbero sconvolti tutti gli equilibri di potere attualmente costituiti e porrebbe nei problemi tutti quelli che hanno da piazzare nei posti clientelari amici e amici degli amici. Cari ragazzi che lottate per veder riconosciuto il VOSTRO futuro e il vostro merito non credete alle sirene che vi provocano (provocazioni verbali e non solo) né a quelle che vi dicono che queste riforme sono a vostro favore: non é vero perché queste riforme servono a solo a fare in modo che i loro "pargoli (diretti e "adottati" politicamente parlando) non abbiano concorrenti che li mettano in cattiva luce perché spesso incapaci e che davvero meriterebbero di andare a zappare o a raccogliere pomodori al posto dei tanti extracomunitari perché altro non saprebbero fare ........ una vera società meritocratica livellerebbe le classi verso l'alto eliminando in un colpo solo la generazione assistita che é nata e cresciuta, e si é arricchita, dopo la caduta del muro e sulla scommessa liberista ha scommesso il proprio futuro: volete davvero che questi qua debbano conoscere l'onta della disoccupazione e della cassa integrazione per politici e assimilati? Volete davvero che questi "poveracci" che prima del '92 avevano le pezze al sedere e ora viaggiano in ferrari ritorni al punto di partenza? Siiiiiiiiiii? ma siete proprio dei comunisti.... Realmente pensate che vivete in società democratiche? Realmente credete che Assange sia un bieco stupratore? Realmente credete che chi lo ha denunciato sia una "povera" ragazza che "non ha fatto di tutto per entrare nelle grazie, e poi nel lettone (non di Putin), del curatore di Wikileaks? La realtà, come sempre é ben diversa: c'é da crederci solo che, non trovando altro, i paesi democratici, o cosiddetti tali, si siano aggrappati a una fondamentalista cristiana che creasse le condizioni per poter cercare di fermare uno dei siti, e il suo curatore, che andavano a spulciare la polvere delle cosiddette democrazie occidentali mettendone in luce le contraddizioni e le ipocrisie profonde con le quali mentono ai propri cittadini; così come mentre da noi a ogni pié sospinto ci si scaglia contro "i comunisti" all'estero le stesse persone intrattengono relazioni "amichevoli" con i peggiori dittatori, spesso ex-comunisti, del pianeta queste persone cercano di venderci per "riforme" il peggior bidone della, breve e travagliata a dir poco, storia di questo sfigato e credulone paese?

mercoledì 8 dicembre 2010

Mercato e democrazia: e con questo ci fregano .......

Ogni volta che si sente qualche rapace papavero delle cosiddette "istituzioni internazionali (FMI, Banca Mondiale, BCE, grandi banche d'affari ecc.)" dire che ci vogliono riforme son sicuro che i veri liberali, a partire da J. M. Keynes, si rigirano nella tomba. Perché lo stravolgimento del pensiero liberale, e di conseguenza democratico che ne é figlio, compiuto dal liberismo é stato completo: ideologizzati e intolleranti i liberisti hanno trovato terreno facile presso i politici proprio perché avevano una risposta, sempre la stessa, per tutti e tutto; facile facile e senza problemi. Bastava eliminare le strutture statali che governavano l'economia, fare leggi che eliminassero controlli e lasciassero campo libero agli spiriti selvaggi del capitalismo affinché potessero correre liberi nelle praterie lasciate incolte: parole come riforme, privatizzazioni, liberalizzazioni diventano le massime espressioni dei nuovi sacerdoti della religione laica che dagli anni '50; improvvidamente questo teorema aveva tre falle: riducendo tutto a costi e ricavi escludeva in un colpo solo qualunque considerazione di carattere politico; essendo tutto a ridotto a mercato chi aveva basi di partenza più che buone poteva arricchirsi mentre chi non le aveva vedeva aprirsi davanti a sé il baratro della povertà; infine mettendo alla base di tutto "le performance competitive" non teneva conto che i popoli non possono essere ridotti a individui staccati dai contesti, soprattutto culturali, nei quali erano progrediti e, come nei fatti accaduto, quindi il primo fenomeno che si manifestava era l'anomia e l'alienazione ..... poi tutto il resto ivi compresa la povertà e la violenza dato che tutto era ridotto a competizione gli individui si trovavano costretti a farsi largo laddove potevano cooperare ottenendo gli stessi risultati senza doversi augurare la morte del proprio vicino. Questi tre limiti ogni volta che ci sono crisi di sistema vengono fuori: e cosa fanno i sacerdoti? Chiedono l'intervento dello Stato: ossia di quegli stessi cittadini che prima erano spinti a competere e di cui una buona fetta era costantemente appena sopra il livello di sopravvivenza cui veniva chiesto di "aiutare", attraverso minori servizi più tasse, coloro che invece spesso sono stati i promotori della stessa crisi e che riescono ad arricchirsi grazie ad essa. Un sistema siffatto in teoria non potrebbe durare a lungo se non ci fosse la variante, tanto odiata e eppur necessaria, Stato: il suo apparato repressivo (mediatico ecc.) é necessario affinché le persone possano essere remissive e tenute sotto controllo; quando non dovesse bastare s'inizia a usare la leva economica e tutti si spaventano dato che senza soldi oggi non si vive. Negli anni della Grande Depressione la paura di rivolte e del comunismo spinse i governi a rompere le alleanze con la grande finanza e a seguire le Cassandre che lanciavano allarmi: oggi tutto ciò non c'é e infatti si vede e mai come ora i grandi CEO si staccano ottimi assegni per se stessi mentre i governi tirano la cortissima coperta da un lato prima e dall'altro poi senza soluzione di continuità: nel nostro paese vi si aggiungono considerazioni, poi, di carattere "personali" dell'amato Capo che non possono che peggiorare le condizioni generali del paese che fa di tutto per restare in sella nella migliore tradizione del "giolittismo" precursore del fascismo. Possiamo sperare che se ne esca da questo imbuto? Si se quel 40% di italiani, che oggi vota i reduci del pci e della dc, smette di illudersi che chi é dentro questo sistema possa cambiarlo dal "di dentro" e con il buonismo: aveva ragione Barbara Spinelli sul fatto quando, facendo il pelo e contropelo a Marco Travaglio, affermava che la migliore caratteristica che si possa avere, oltre alla memoria, era l'abiura proprio del buonismo e quindi un pò di cattiveria; senza siamo perduti....

Nuovi giovani per nuovi lavori.....

I "nostri" giovani son da rottamare: ragionano e pretendono di avere dallo Stato quelle strutture che li supportino nel costruirsi un futuro: roba vecchia da paese comunista!!!!! da Prima Repubblica consociativa........
Dopo le riforme (lavoro, primaria, secondaria, universitaria, ecc..) ecco i nuovi lavori e i nuovi giovani





Son partite le procedure per l'indizione di appalti per la fornitura di ginocchiere e pomate lubrificanti: dei nostri giovani ci preoccupiamo che stiano bene......................

martedì 7 dicembre 2010

La cultura non da da mangiare. I Disabili? Un peso. Ecco come considerano il paese

Già é proprio così. La casta in questi casi si dice che non ha più il contatto con la realtà: in realtà se ne fregano. L'intera casta, non singoli partiti, usa tutto pur di catturare i voti: é l'unica cosa che gli interessi dato che attraverso essi può autoreferenziarsi e continuare a mantenere lo scranno parlamentare e tutti i benefici che ne derivano ed essendo a costo zero per le loro tasche non vale il discorso del "paradiso può attendere". Si potrebbe parlare dei "ragazzi/e" immagine che vengono assoldati per sventolare bandiere nei comizi; le ragazze "selezionate (speriamo per le proprie convinzioni politiche)" e messe nelle prime cinque file per cantare "meno ale che ...."; si potrebbe parlare dello scippo del 5 per mille scippato alle onlus per finanziare un pò tutti: dalle scuole private (..) all'editoria dei partiti e sodali passando per tutto il resto; si potrebbe parlare dei tagli alla sanità (famoso il libro bianco che favoleggiava della sanità privata), alla scuola (per spingere le famiglie verso quelle private, segnatamente cattoliche), all'università (per renderla di classe e chiusa alle classi povere) e si potrebbe continuare.... qualcuno protesta? Alla fine c'é sempre il manganello. Ora vorrei portare l'attenzione su un altro caso: i disabili che insieme ai poveri, quelli veri non quelli che fanno finta di esserlo, sono i veri invisibili. Sono un peso: l'INPS attraverso procedure vessatorie gli crea mille problemi; la casta a ogni piè sospinto non fa che parlare di falsi invalidi (insieme a fannulloni e extracomunitari possiamo definirli i nuovi mostri....); i tagli che da decenni li impoveriscono attraverso i mancati trasferimento agli enti locali sul sociale che li emarginano....... insomma nel nostro paese hanno diritto a vivere solo coloro che hanno un reddito e hanno visibilità: ossia possono ricattare i politici. Gli altri? *azzi loro e se hanno famiglie? idem come prima..... cosa ci manca ancora? Un lucano!! Non possono nemmeno eutanasizzarsi: é vietato... cari cittadini dovete capire che siete un sovrappiù, un peso: contate solo se consumate perché il mercato penserà anche per voi: non fate la fatica di pensare o si preoccuparvi se avete un parente disabile: anche per loro il mercato farà da panacea: forse si potrebbe innalzare un canto del tipo "meno che il mercato c'é".....; in altri casi non esistete e non avete cittadinanza: siete morti civilmente.

lunedì 6 dicembre 2010

tutti addosso a wikileaks......

Sembra il titolo d un film di Mel Brooks, ma non é così ..... purtroppo. Gli Stati (democratici, liberali, repubblicani, occidentali, in primis) hanno finalmente rtovato un terreno comune dove impegnarsi nella guerra, ora dichiarata, non al terrore o al bruto pedifilo e nemmeno al global warning, no niente di tutto ciò: hanno trovato un terreno comune contro Wikileaks, mettendo da parte tutto il resto e non é cosa da poco. Posso capire che violare le fonti "riservate" (per definizione in democrazia non dovrebbero esistere, ma si sa in giro ci sono tanti cattivoni) e mettere a nudo le comunicazioni dei diplomatici può dar fastidio; posso anche capire che queste sovrastrutture, gli Stati, con il tempo credono di essere onniscienti e quindi pensano di fare bene quando vengono meno al dovere di informare i propri cittadini (di esempi ce ne sono tantissimi e tanto per citarne uno cosa realmente abbiamo saputo in merito al fattaccio DC9 Itavia? Nulla se non quello che i Magistrati hanno scoperchiato ma il succo non traspare e nemmeno traspare il perché tutti o quasi quelli coinvolti sono morti in circostanze misteriose ..... non voglio fare dietrologia però come diceva "qualcuno" a pensar male non si sbaglia mai tnto più che ultimamente qualche esponente dell'attuale maggioranza ha ritiraro fuori la "storia della bomba" e il quadro torna ad essere inquietante): soprattutto nella democrazia americana l'informazione é vitale e tutte le Amminiastrazioni hanno il terrore di essere sputtanate da qualche giornalista investigativo. Ma perché allora, se la democrazia é il punto di riferimento, fare la guerrad un sito che fino a qualche anno fa i più non conoscevano? E' semplice: le oligarchie non aspettavano altro che liberarsi di un pericoloso spazio dove non valgono ricatti, potere ecc. (chiunque sia dietro Assange non si può ridurre tutto a un "chi c'é dietro" perchè chi lavora al sito non è una singola persona ma migliaia, un pò come "Q" o "Luther Blissett" qui in Italia) e quindi hanno preso spunto dalla violazione delle comunicazioni diplomatiche per farlo fuori (per ora il sito che é inaccessibile, poi il suo uomo immagine si vedrà..... magari un incidente d'auto dopo la prigione..) mentre il vero obiettivo era farli tacere: ricordate gli "scoop" sull'iraq? O quello prossimo annunciato contro le banche? Ci pensate? Le banche messe alla luce del sole.... insomma nel giusto o nello sbagliato che fosse questo sito aveva comunque il diritto di esprimersi: se si dimostrava che diceva fesserie sarebbe morto da solo e invece c'ha preso ed ecco perché deve sparire...... prove di dittatura in corso? E' questo il nuovo "ordine" mondiale che Obama profetizza? Se fosse così ne faccio volentieri a meno.........

domenica 5 dicembre 2010

.... a proposito di merito...

Volete un esempio di come, nonostante i proclami dell'una e dell'atra parte armate a nostro consumo, é visto il tanto decantato "merito" dalla casta? In Sicilia ci fu un concorso per presidi bloccato per irregolarità; che accade? Semplice-. una leggina e si aggira il blocco; una leggina bipartizan che vede tutti insieme abbracciati nel salvare i neo presidi. E i ragazzi che si vedono scippare il futuro proprio in nome della competizione e del merito?

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