sabato 27 novembre 2010

il complotto internazionale demopluto.........!?

Un complotto si aggira per l'Europa. Un complotto, di tanti poteri e cricche, teso a rovesciare un grande paese; un paese che fa la sua"parte" generosamente e senza mai chiedere nulla in cambio...... un paese importante che ha una classe dirigente stimata, amata, intelligente, disinteressata, pronta a scarificarsi per il bene altrui che fa le riforme senza conflitti e, anzi, con la partecipazione amorosa delle genti che scendono in piazza per manifestare giornalmente in oceaniche parate, da far invidia a quelle cinesi, russe (neo-sovietiche) e coreane del nord, dove le varie parti sociali esprimono pubblicamente il loro amore: mi pare che oggi ce ne fosse una....... organzzata dalla Consociazione Gruppi Innamorati Leader. Questo complotto si manifesta in vari modi: fa crollare, con raggi laser dallo spazio le varie domus di Pompei e dintorni; fa moltiplicare la spazzatura nelle amate città ridenti del Sud (pare che appartenenti a questo complotto seguendo insegnamenti millenari abbiano carpito il segreto della moltiplicazione, ossia anziché pani e pesci..... munnezza, topi, gabbiani ecc.); si allea con stupratori e "oragnizzazioni "libere"o dette tali (tipo Wikileaks) che carpiscono (accoppiandosi, sessualmente e diffondendo - naturalmente - malattie, con membri delle libere amorevoli e compassionevoli) segrete comunicazioni fra le varie libere e compassionevoli che tanto si prodigano per il bene dei meno fortunati falsificandole e mutandone i contenuti per screditarle; i media che propalano notizie tese a screditare le suindicate società ...... é bene che si sappia che la stampa é TUTTA COMPLOTTARDA E NON C'E' STAMPA LIBERA (.....); la magistratura che non sta al suo posto (si pensi alle indagini , "naturalmente" costruiti per eliminare fisicamente il Capo e i liberi cittadini per esempio)su Finmeccanica, Enav, per dire due e nomi e alle indagini e processi e non perde il vizio di interessarsi di cose che la riguardano minimamente dovendosi solo occupare dei "comunisti", nel particolare......... clandestini, extracomunitari, rom ecc., che minano le basi della società dell'amore nazionale ed europea; le opposizioni delle opposizioni, ossia quei gruppetti che diffondono malattie e notizie che avvelenano i liberi cittadini e le loro menti e s'infiltrano nella parte buona della politica, anche quella dell'opposizione addomestica all'amore per il Capo, e la mettono a disagio; insomma un cancro che si sta diffondendo velocissimamente che riesce a resistere agli anticorpi della libertà...... i cittadini lanciano un'appello: difendete (insieme a promotori, volontari, escort, circoli, treni, aerei, macchine, ecc. della libertà) la società dell'amore del paese cui appartenete!!!! Se dovesse crollare, insieme al Capo nominato da Dio, un vero diluvio ne scaturirebbe!!! Potebbe sorgere un nuovo regime che non avrebbe l'amore alla sua base ma cose deprecabili come democrazia, equità, merito, libertà, elelzioni libere, stampa libera, telelvisioni libere..... dove tutti potrebbero dire cosa pensano senza paura di ritorsioni ecc..... insomma un comunismo vero e proprio!! Fermiamo il complotto! Difendiamo l'amato Capo! Difendiamo l'AMORE che lui prova per noi, puntualmente ricambiato, e che esprime sempre e in ogni modo con chiunque bussi a casa sua o si faccia presentare dai sacerdoti dell'amore!!
W L'AMORE! W L'ITALIA CHE AMA! W L'EUROPA CHE AMA! W IL CAPO E I SUOI AMICI SINCERI DEMOCRATICI CHE LAVORANO 30 ORE AL GIORNO PER TUTTI NOI!!!!!!!!!!!!

giovedì 25 novembre 2010

In Italia c'é pace sociale! che cosa vogliono.......

In Italia non c'é conflitto sociale, e le riforme si fanno senza colpo ferire: tutte le riforme. Sia la sinistra (....) ufficiale che la destra (....) possono lavorare per il bene comune senza avere di fronte effetti "perturbanti". A parte le sparute minoranze comuniste, le quali ancora non hanno capito che il comunismo é morto e con esso é morto il conflitto di classe, tutti gli altri hanno compreso che hanno a vivere nel migliore dei mondi possibile, perfettibile sicuramente, ma non si poteva non essere felici perché viviamo tutti nell'era dell'amore e dell'affetto reciproco. Questo é la prospettiva che giornalmente ci viene data; questa é la realtà che ci viene costruita intorno e c'é un buon 40% di nostri concittadini che ci crede e quindi non capisce come mai, ad esempio, i giovani (entità comprensibile solo quando danno di matto per i cellulari o per i jeans alla moda o per i casting del grande fratello, o quando fanno arricchire le società commerciali in qualità di consumatori in erba) scendono in piazza per protestare contro la riforma della scuola (materna, primaria, secondaria, universitaria) prendendosi per giunta anche le manganellate, e non capisce cosa mai volessero i precari che salgono sui tetti anch'essi per protestare contro i tagli: volevano merito e premialità, l'hanno avuta. E gli operai cosa vogliono? Mica possiamo garantirgli il posto a vita? quei comunistacci dei cinesi sono più bravi e costano meno quindi fora dalle scatole e accettate le regole del mercato.... un lavoro poi lo si trova sempre. Questa idiosincrasia, queste differenti realtà, non dipende solo dalla propaganda ufficiale ma anche trova riscontro nella volontà di chi la riceve: volontà di nascondersi la realtà e dalla realtà; nascondersi il fatto che oggi siamo alla fine del processo che proprio i governi di centrosinistra hanno innescato (e ci si sono anche arricchiti personalmente) ed é bene non dimenticarlo; siamo all'iperbole del processo e non ci si deve nemmeno nascondere il piccolo fatto che Berlusconi é figlio di quel processo e ne anche la conseguenza: chi é causa del suo mal pianga se stesso visto che chi poteva fermare il processo non l'ha fatto anzi prima l'ha sottovalutato, poi l'ha coadiuvato; infine, quando gli é scoppiato fra le mani rivoltandosi contro, cerca di combatterlo senza infliggergli troppi danni perché sa benissimo che se davvero crollasse lui crollerebbero anche gli altri dato che vi sono strettamente avviluppati: sapete l'impressione, che ora é certezza, ho? Che i primi liberisti in salsa berlusconiana non sono i suoi seguaci, ma proprio i suoi, finti, avversari e quindi dovremmo fare tesoro del motto "temi i Greci che portano doni" dovrebbe essere incastonato nella Costituzione italiana scolpito con lettere di fuoco a imperitura memoria, che spesso difetta, dei posteri.

mercoledì 24 novembre 2010

Mi sono rotto.... un pò di storia

Si, mi sono rotto i gioielli di famiglia nel sentire tutta questa prosopopea sul risorgimento, sulla volontà di diventare nazione, sulla bellezza dell'Italia unita (con il risultato finale che abbiamo tutti sotto gli occhi), sull'apprensione delle "giovine italie" a costruire lo Stato unitario repubblicano: insomma mi sono stufato. Perché? Semplice perché basta andare un pochino oltre la storia ufficiale scritta dai vincitori per scoprire che c'é un altra storia, a volte scritta e nascosta e altre volte negata, mai studiata e approfondita davvero. Mi sto spingendo a leggerla e sempre di più mi convinco che l'unità del paese non era affatto l'obiettivo del regno di Sardegna: il suo obiettivo era un altro. E per raggiungerlo non si sono fatti mancare nulla: nemmeno gli eccidi fatti dai "mitici" bersaglieri di inermi cittadini, appena italianizzati, fatti passare per briganti o di aristocratici che non aderivano al nuovo ordine (dell'amore?) precostituito. Un pò alla volta quest'aspetto però sta venendo fuori: anche a rischio delle carriere professorali e nonostante gli attacchi della storiografia ufficiale; capisco che il paese é ormai appeso a un filo e che ci troviamo nella stessa condizione del Belgio; capisco che oggi può sembrare anacronistico parlarne perché i problemi sono "altri (chissà perché son sempre altri i problemi e a forza di dire così é per questo che troviamo con tantissimi scheletri nell'armadio)"; capisco che sembra strumentale tirar fuori argomenti simili con un partito al governo che potenzialmente é secessionista; capisco tutto ma mi sono stufato di aggiungermi ai "ragazzi del coro" solo per far da controcanto agli altri "ragazzi del coro" ..... quelli in camiciotta verde. Perché mai dovrei accodarmi a queste speme? Perché dovrei avallare la lettura ufficiale che profila il paradiso mentre invece rese un inferno la vita delle genti appena liberate dall'oppressore? Si sapeva, ad esempio, che il regno delle due Sicilie aveva solo 5 tasse e quello di Sardegna ben 74? E che nonostante ciò il primo, almeno nel suo periodo migliore, era in concorrenza con la potenza economica inglese nel Mediterraneo? Si sapeva, ad esempio, che la prima raccolta differenziata, lo diceva anche Saviano ma ho controllato, si faceva nel Sud? Si sapeva che a Gaeta, durante scavi, si scoprirono corpi, trucidati dai sardopiemontesi, delle ultime milizie leali con i Borboni? Si sapeva che una volta introdotte le tasse, ben più alte di quelle del precedente regno borbonico, del regno sardopiemontese ci fu un letale impoverimento delle classi agiate e lo sprofondamento delle classi meno agiate verso i "lazzaroni" che erano per definizione poveri e nullatenenti dando il via al generale impoverimento di mezza italia e di cui ancora oggi se ne vedono le conseguenze? Insomma, ci decidiamo o no a dare il via ad una riconciliazione nazionale che faccia luce vera sulle tante balle che ci hanno propinato? Solo facendo così questo paese potrà avere un futuro perché se non si avrà mai chiarezza mai questo paese potrà andare avanti e i fantasmi "del natale passato" ce li troveremo sempre di fronte e in numero accresciuto!! Molti dei mali che oggi ci attanagliano in una morsa mortale hanno origini antiche che risalgono proprio alle modalità con le quali é nato: ivi compresi scandali (uno per tutti é quello legato alla Società, mista, per la Vendita dei Beni dei regni preunitari che scoppiò quando si venne a sapere che spesso chi vendeva e chi comprava appartenevano alla stessa cricca e, ancor più spesso, con lo stesso cognome), favoritismi clientelari, familismi amorali, trasformismo, dittature e quant'altro e se mai si analizzeranno mai ne usciremo, anzi ci troveremo ciclicamente a dover fare i conti con nai, ballerine, massoni ecc. cose di cui, da cittadino onesto di questo paese, comincio a essere stufo perché quelle sue radici malate, mai estirpate, hanno avvelenato tutta la pianta e, temo, uccisa; quindi dobbiamo scegliere: o eutanasia per piantarne un altra o intervenire per vedere se c'é qualcosa di recuperabile ....... il tempo stringe.

martedì 23 novembre 2010

23 novembre 1980 - 23 novembre 2010 passa il tempo ma .....

Una ricorrenza é una ricorrenza e il tempo anche in questo caso é stato galantuomo: allora come ora gli inviti a dare gli aiuti, monetari e non, a persone oneste caddero nel vuoto; é vero che allora non c'era un sistema di "protezione civile" misto privato (volontaristico)/pubblico (importantissimo ed efficiente dal punto di vista degli uomini e delle donne sul campo ma svalutato da tagli e corruzione della casta); é vero che allora non esisteva una mappatura del rischio e i piani regolatori erano in fieri mentre oggi, almeno formalmente (salvo condoni, varianti di piano ecc.), ci sono dei limiti. E' vero tutto ma com'é ormai acclarato la storia del post terremoto si é ripetuta almeno nelle sue forme principali: allora arrivò un fiume di denaro che é servito a tutto tranne che a ricostruire (dalle mafie ai politici ci si sono arricchiti tutti) e infatti fino a pochi anni le ferite materiali e sociali del terremoto del 1980 erano ancora visibili; oggi il fiume di denaro non é arrivato in così grande quantità ma l'arricchimento sulle spalle di chi l'ha realmente subito non é cambiato: ho ancora nelle orecchie l'intercettazione dei due "amiconi" che gioivano assaporando il futuro dei soldi che sarebbero arrivati a pioggia: in parte sono stati accontentati e in parte però gli é rimasto sul gozzo perché hanno e avranno molto da difendersi davanti ai giudici. Ancora una volta l'italietta non si brilla in materia di moralità e onesta: sia chiaro la gente comune si é ampiamente distinta per slancio di solidarietà oggi come allora; chi é mancata é invece la politica, o meglio la casta e si suoi sodali, che al di là di annunci spot, televisivi e non, comparsate, dichiarazioni di fine emergenza e quant'altro... dicevo al di là di tutto ciò materialmente non ha fatto nulla e non ha avuto nemmeno il coraggio d'introdurre una tassa orizzontale di scopo per aiutare gli Abruzzi: non poteva essere altrimenti per un ceto dirigente che ha fatto dell'evasore un eroe contro l'oppressione fiscale dello Stato e mi fermo qui perché tutti sappiamo di cosa si parla. Nemmeno l'opposizione (...) ha brillato ma questo si sa perché essendo decerebrata dal berlusconismo, e condividendone l'orizzonte di fondo, non poteva essere altrimenti. Mi chiedo: e se gli Abruzzesi dichiarassero la secessione ricostruzionale, mi spiego: se gli abruzzesi dicessero: andate a fan.... ce la vediamo noi e non permettetevi di venirci a chiedere oboli fiscali perché vi tiriamo addosso le macerie? Che faranno le caste? Li definiranno "terroristi (già lo fanno intendere e infatti sono stati puntualmente pamfìganellati)"? Li inseriranno nella black list insieme ad "Al Qaeda"? Fantapolitica? A guardarsi intorno, mica tanto dato che siamo al fai date perché loro sono solo presi dai loro problemi di scranni e sopravvivenza al loro post terremoto berlusconiano e non hanno tempo né voglia di occuparsi di cose che minimamente non li riguardano se non quando si tratta di chiedere voti, promettere, fare la comparsata solita e filarsela alla chetichella .... per continuare nei propri di affari e quando uno che appartiene al proprio ceto é nei guai (magari approvando un salva ex Ministro, distintosi in questi anni per il salto della quaglia da uno schieramento all'altro, che ha fatto dello storno di fondi pubblici per fini propri la base del proprio potere personale) muovono la "propria" protezione civile, efficientissima, che accorre sul luogo del misfatto facendo il miracolo, mai avvenuto altrove nel mondo reale, di prevenire l'eventuale "frana" che rischia di travolgere non solo il diretto interessato ma l'intero ceto politico locale e non....... tutto ciò chiamasi belpaese.

lunedì 22 novembre 2010

Aiuti? no, grazie.

La crisi finanziaria morde, eccome, eppure sembra fuori dal mondo non accettare "l'aiuto" che Europa e FMI si premuniscono di offrire: eppure, dal punto di vista economico, questi aiuti si configurano come vere e proprie polpette avvelenate; perché? E' un ragionamento puramente economico, quindi triste per definizione, però va fatto. In crisi da circa 10 anni (la fase acuta é arrivata ora ma le radici sono antiche) l'economia di mercato non ha saputo trovare rimedi: e non sarebbe potuto essere diversamente perché il mercato per definizione é una competizione (e nella competizione la democrazia ci "azzecca" come il cavolo a merenda, checché ne dicano i sacerdoti liberisti) e quindi non é minimamente capace di autoregolarsi: tutto quello che sa fare é espellere i non competitivi, sia che siano esseri umani sia che siano industrie o quant'altro. Detto ciò questa crisi, che pur sta interessando l'intero mondo occidentale, ha vari connotati atipici rispetto alle classiche crisi cicliche del capitalismo e somiglia a quella del '29 che di ciclico non aveva nulla, vediamo perché: é una crisi finanziaria ma le industrie ne approfittano sia per delocalizzare, sia per espellere lavoratori e pretendere, con contratti simil pomigliano o peggio, da quelli che restano più produttività a costo invariato; questa crisi ha colpito duramente le famiglie (sia per la quantità di lavoro perso, sia per i minori redditi che infine per la mancanza di prospettive di lavoro futuro per giovani e non) ma ha fatto ingrassare i portafogli della ristrettissima élite sovranazionale rappresentata dai CEO delle grandi compagnie finanziarie e bancarie cui si sono accodati i ceti che dal liberismo sfrenato traggono profitti; questa crisi ha eliminato ogni parvenza di democraticità dei governi, mostrandoceli per quello che realmente sono, ossia espressione della capacità delle élite nazionali di manipolare i cittadini attraverso informazioni sbagliate, o più spesso false, in merito alla propria linea di policy proposta e per la quale sono stati votati. Questi, e tanti altri, sono i reali motivi per cui si sono svenati, e stanno ancora facendolo, svuotando le casse pubbliche: essendo la finanziarizazzione dell'economia e della politica la loro caratterizzazione, sanno che, se dovessero crollare le istituzioni finanziarie, - le prime colpevoli della stessa crisi, - crollerebbe l'intera impalcatura:e in alcun conto si tiene naturalmente il comune sentire dei cittadini ,che in realtà saranno coloro che sostenerranno il costo dell'operazione di salvataggio. Perché parlo di polpetta avvelenata? Perché innanzitutto UE e FMI non brillano certo per tenere in gran conto il cosiddetto "sociale": ma questo sarebbe sarebbe il minimo; il vero problema sarà che questi "aiuti"non saranno indolori ma prevedono, per definizione (un esempio é la Grecia), che il paese "aiutato" (anziché presentare il conto a chi questa crisi l'ha provocata) debba mantenere impegni che sono principalmente basati su tagli: state pur certi che questi tagli non riguarderanno finanza e credito, ma la gente comune, peggiorandone la condizioni di vita, in una parola sono recessivi quindi impediscono l'aumento della domanda di beni, prodotti e servizi quindi di conseguenze la varie imprese e fornitori avendo meno ordini lavoreranno di meno (magari licenzieranno se sono onesti sennò, se vanno bene comunque, con la scusa della crisi delocalizzeranno all'estero) pagheranno meno tasse e così via in un circolo vizioso che avrà ulteriori effetti negativi sull'economia costringendo gli Stati a rivedere ulteriormente i programmi socio-economici e magari, se le cose vanno male (e non si ha il coraggio di combattere evasione, elusione, ecc. o di alzare le tasse) ma proprio male di dover far fronte ad aumenti dei tassi d'interesse a fronte delle emissioni dei titoli di Stato trovandosi ad essere penalizzati una seconda volta per colpa altrui ancora. Non sono un autarchico e quindi mi rendo conto che in economie strettamente intrecciate e specializzate se cade un tassello non ci può non essere una reazione a catena la cui ampiezza dipende da quanto la finanziarizzazione é in un paese avanzata: lo so e non me lo nascondo ma da qui ad accettare "aiuti" da istituzioni che propongono da 50 anni sempre la stessa ricetta (tagli, privatizzazioni galoppanti, liberalizzazioni ecc.), affossando la maggioranza dei paesi in via di sviluppo e non, liberista é realmente un volersi male a tutti i costi dato che queste ricette hanno un solo scopo: il perpetuarsi del cappio al collo finanziario delle società reali e null'altro. Alternative ci sono? Certo, ma servono nuove classi dirigenti e nuove politiche che non abbiano al centro il denaro ma la società: e prospettive così fanno paura e verrebbero subito tacciate di "comunismo e socialismo (guardate come hanno massacrato Obama, che certo non è un esponente né socialista né comunista ma é solo un "riformista" ossia uno che accetta tutte le regole delle società liberiste ma non chiude la porta all'attenzione per i meno fortunati)" spaventando proprio quelli che hanno già perso tutto ottenendo quasi l'effetto esattamente opposto di fargli contestare quelle iniziative che vanno a loro vantaggio..... insomma per dirla in termini retorici: il povero, nel temere di esserlo ancora di più, chiede allo straricco (che gli ha levato dalle tasche anche gli ultimi spiccioli) di lasciarlo così com'é e rifiuta sdegnosamente la mano tesa di chi vuole aiutarlo solo perché costui non sa dire la paroline magiche che altri sanno e usano cinicamente da decenni.

domenica 21 novembre 2010

Il dopo amato Capo.......

Prendevano in giro il pdmenoelle e ora accade a loro: nel morente pdl é iniziata la guerra per la successione all'Amato Capo. Erano uniti solo dal suo charisma (e dai suoi soldi) e dal potere che era in grado di elargire (a nostre spese) alle schiere di questuanti. Nato sull'onda dell'indignazione popolare susseguente a tangentopoli ben presto si é subito connotato per il campione della continuità della prima repubblica: d'altronde il personale che ne faceva parte era tutto o quasi proveniente dal precedente pentapartito quindi non poteva essere altrimenti che mantenere lo status quo. Per restare al potere serviva creare uno zoccolo duro elettorale e sociale ed, come aveva intuito Craxi, esso non poteva non essere che quelle "arti e mestieri" allergiche a uno Stato efficiente che chiede tasse e solidarietà sociale: per il resto della popolazione bastava spaventarli e/o rincretinirli con latv e il gioco era fatto. Una situazione del genere la si ebbe già al principio dell'unità del paese con la saldatura della borghesia industriale del nord e la proprietà latifondiaria del Sud italia attraverso un reciproco compromesso: il sud diventava "il" mercato coloniale tanto sperato e nessuno metteva in discussione l'arretratezza sociale che il latifondo aveva creato in metà del paese, anzi veniva difeso dal potere, nonostante le promesse dei garibaldini di riforma agraria per abbindolare i contadini ignoranti, sulla punta delle armi (cosa che provocò la nascita del brigantaggio fra le altre cose) dell'esercito piemontese poi chiamato italiano: una delle basi della cosiddetta questione meridionale ha qui le sue radici. Oggi come allora siamo di fronte a una saldatura sociale di una minoranza non coincidente con le classi sociali strutturate che ha fatto calare sul paese quella cappa di piombo i cui effetti sono sotto tutti gli occhi di tutti: almeno di quelli che hanno il coraggio di guardare oltre l'ostacolo creato. Ora il vertice di quest'alleanza di interessi é entrato in crisi e i possibili eredi cercano di dividersene le spoglie; così si possono leggere le convulsioni che abbiamo sotto gli occhi infatti i vari capetti si scontrano fra loro e il partito, se così si può chiamarlo, va a carte quarantotto e con lui il paese perché l'alternativa non c'è (il pdmenoelle ha gli stessi problemi)e nemmeno si vede all'orizzonte. Aspettare gli eventi sarebbe, in un paese normale, la cosa migliore ma non ce lo possiamo permettere perché mai come ora c'é bisogno non tanto di guardare il futuro ma di evitare che sso sia come il passato: c'é bisogno di una frattura sociale prima ancora che politica e, soprattutto, c'é bisogno di un nuovo contratto sociale basato su premesse completamente differenti che abbiano come pilastro una nuova solidarietà e un diversa prospettiva; senza tutto ciò qui non è più in discussione l'unità del paese, già incrinata, ma il futuro stesso perché a quel punto la cosa migliore é ridiventare principati, ducati, contee e quant'altro almeno in questo modo saremo tutti di nuovo servi della gleba sollevati dal compito, e dalla responsabilità, di dover decidere le "migliori" sorti con grande gioia dei "padanisti" che finalmente potrebbero vedere realizzato il loro sogno.....

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