sabato 20 novembre 2010

due anni dopo


Sembra un romanzo ma é la pura verità........................
Due anni son passati e L'Aquila aspetta ancora......
poco é cambiato se non le promesse.....

venerdì 19 novembre 2010

La plastica pure alle statue.......

E' ironico, se non fosse tragico, pensare che fosse un argomento di discussione, eppure nella fine dell'impero, come in tutte le operette che solo il popolo italiano sa mettere su senza mai imparare la lezione, accade anche questo: le opere "prestate" per abbellire non incontravano le simpatie dell'amato Capo e vi hanno aggiunto protesi; a volte per rimettere quello che mancava .... altre per allungare quello che sembrava "piccolo" e quindi sminuente (ma non si diceva che non conta la lunghezza ma l'abilità nell'usarlo?). Accade anche questo, in questo paese sempre più simile a una maionese impazzita.... non credo che ci voglia uno psicologo specializzato in sessuologia per capire quale mentalità ci possa essere dietro questi "abbellimenti" e nemmeno credo che ci voglia un quoziente intellettivo che superi quota 80 per arrivare al punto di cosa possa rappresentare avere di fronte una statua con un, come dire, membro (non parlamentare) ritenuto della adeguata lunghezza da chi se lo trova in casa, no non ci vuole molto per arrivarci, vero? Peccato che quei "comunistacci" della stampa internazionale ci sguazzino e sghignazzino alle nosrte spalle; peccato pure che, come pare, si siano spesi un pò di soldi (c'é qualcuno che dice 70 mila euro, altri sostengono che non c'è stato esborso di denaro... come se pagare, con il solo stipendio, dei tecnici per mettere protesi e allungare "membri" non fosse costato alla collettività) per farlo; peccato ancora che non gli bastava piegare la realtà reale alle proprie esigenze plagiando un buon terzo della società facendogli credere cose mai esistite né reali. Come sempre però al pendolo della storia non si può sfuggire: quel che fai ricevi dice un motto e, di conseguenza, ci si convince a tal punto nel convincere gli altri che alla fine ci si crede fermamente; così fermamente che ci si crede davvero e si diventa preda di se stessi e delle balle dette negli anni precedenti: un pò tardi, certo, ma la bilancia tende sempre a pareggiarsi........

giovedì 18 novembre 2010

il modesto contributo........

..... e lo chiamano "modesto contributo": circa 160 milioni di euro più i benefit che si riconoscono alle cosiddette paritarie, leggasi cattoliche. Chi lo dice? Ma la CEI, naturalmente; ci mettono anche il sovrappiù: grazie ad esse lo Stato risparmia 5 miliardi di euro, come a dire troppa grazia che si disturbano a "coadiuvare" quella pubblica sollevandola dal peso di dover educare tutti in maniera uguale e libera. E, come se non bastasse, considerano questo come il primo passo: chiedono altro ancora e poi ancora e ancora. Insomma le scuole paritarie, leggi cattoliche, pretendono di soppiantare quelle pubbliche in tutto e per tutto fino ad arrivare al punto, naturalmente in nome della libertà di scelta delle famiglie (LEGGI QUELLE CHE SI POSSONO PERMETTERE LE RETTE SIA PUR INTEGRATE CON I SOLDI PUBBLICI, OSSIA DI TUTTI I CITTADINI ITALIANI, ANCHE QUELLI CHE CHE NON CI PENSANO NEMMENO A MANDARE I PROPRI FIGLI NELLE SCUOLE - SPERO NON MADRASSE - CATTOLICHE PERCHE' RITENGONO CHE I PROPRI FIGLI DEBBANO CRESCERE LIBERI E NON CONDIZIONATI DA PRECETTI E IDEE DI PARTE, LEGGASI RELIGIOSI PER NON DIRE NULLA DELLE "INFORNATE" SENZA CONCORSO DI INSEGNANTI DI RELIGIONE NELLE SCUOLE PUBBLICHE); per non parlare dei soldi, tantissimi milioni di euro ogni anno, che lo stato dà alla Chiesa: si potrebbero impiegarli diversamente soprattutto in tempi di crisi. Intanto la scuola pubblica agonizza: gli ultimi tagli hanno costretto i genitori in molte scuole del centro-nord, a prendere scopa e paletta e pulirle (e fra un pò a fare anche la vigilanza) a fronte di uno Stato inadempiente nelle sue funzioni costituzionalmente previste di fornire un insegnamento adeguato a far crescere cittadini consapevoli, liberi e responsabili senza chiudere la porta al privato che può assolvere alle stesse funzioni "senza oneri" per la parte pubblica. Quello cui stiamo assistendo é solo la parte finale di un processo che ha visto governi democristiani, di centro-sinistra(?) di centrodestra, fare a gara per distruggere la parte pubblica dell'educazione. Si potrebbe mai invertire il processo? Sicuramente si se la parte sana e laica del paese, in un singulto di dignità, si mette prima a protestare poi a votare chi nel proprio programma valorizzerà la scuola, e la Università, pubblica..... applicando la Costituzione. Sogno? Certo, se pensiamo che ad oggi non c'é nessuno che abbia il coraggio di propugnare un programma siffatto: in linea con quanto in altri settori, penso ad esempio al contrasto della penetrazione delle mafie nel tessuto sociale e politico cui si é abdicato da anni, le attuali forze politiche stanno facendo senza nemmeno il ritegno di doverlo giustificare: si sa che le pecore non hanno diritti.

mercoledì 17 novembre 2010

pandora.... e i vasi comunicanti

Non credo che Saviano abbia voluto attaccare "un" partito politico, non é da lui, ma un "sistema"; ha voluto mettere un punto fermo: far aprire gli occhi ai tanti che, a nord di Roma, si illudono, o si bevono le panzane illudendosi, che sono cose che accadono solo in "terronia". Balla colossale. Basterebbe ricordare l'operazione chiamata "crimine" che ha messo in luce le interazioni fra le mafie e il potere economico e politico in Lombardia; e se proprio non ci si ricorda di ciò oggi c'é un allarme, ossia é stato presentato il rapporto della Direzione Investigativa Antimafia che mette, nel giorno delle polemiche e delle querele, il dito nella piaga proprio la dove i tanti illusi chiudono gli occhi, ossia il malaffare al nord fa gli affari: non potrebbe essere altrimenti perchè é lì che i soldi sono investiti e riciclati; ovviamente non tutti sono corrotti ma il cancro si sta diffondendo a velocità enorme. Il malaffare della mafie, con tutta la ragnatela di "contatti" che é capace di costruire per coprirsi le spalle, é una realtà e tocca tutti, proprio tutti: imprenditori, politici, ecc. Allora dov'é la pietra dello scandalo? Peché i nervi a fior di pelle? E quale recondito motivo danno luogo a reazioni così scomposte? Al punto di querelarlo? Cosa pensano di dimostrare se le stesse indagini provano questi "contatti"? Questo paese si trova avviluppato in un intreccio di malaffare, casta politica conservatrice del proprio status e del ceto che lì ce l'ha portata, dai tanti scheletri che ci sono negli armadi; un viluppo tale che forse questo nodo gordiano non può essere sciolto ma solo tranciato: e per farlo non c'é nessuno all'orizzonte con l'autorevolezza e il background tale per farlo; quindi dovrà toccare ai cittadini che sono il vero obiettivo di Saviano; é a loro che parla ed é a loro che si rivolge il giornalista libero e indipendente armato solo di penna, carta e calamaio nel descrivergli quanto emerge dalle indagini della Magistratura e che non sempre vengono "riprese e lanciate" dai media ufficiali correttamente ma sono usate solo per evidenziare quanto il potere del momento fa (omettendo che non é per leggi fatte che vengono alla luce le "interazioni" ma per le indagini che le forze di sicurezza e la Magistratura, spesso certosine, che danno risultati) dando una patente spesso per nulla meritata.
"un uomo con la penna contro un uomo con la pistola ....... quello con la pistola é un uomo morto ....."

martedì 16 novembre 2010

Aprire gli occhi alla luce fa sempre male....

Ieri sera c'é stata un altra dimostrazione di come si debba fare la tv: non solo dal punto di vista tecnico ma giornalistico; mi é venuto in mente che la riserva indiana in cui é stata rinchiusa la Rai, dal potere, non ne ha ucciso né le professionalità né la voglia di uscirne e i dati auditel gli danno anche ragione visti il 30% e rotti di share fatti con vieni via con me. Immagino i travasi bile e il surriscaldarsi dei telefoni nel mentre la trasmissione proseguiva e si dipanava il suo filo conduttore; immagino anche che tutti quelli che l'hanno guardata (accecati dalla propaganda ufficiale che continua a presentarci un paese che non esiste che somiglia, negli intenti, a quello di Alice ma che poi si dimostra molto più simile all'Inghilterra di V per Vendetta) un moto di indignazione non possono non averlo sentito nascere e crescere: sono anni che dalle indagini vien fuori che si é vero che la radice della mala pianta malavitosa é nel Sud del paese ma é anche vero che le sue propaggini, i suoi rami, per continuare con la metafora arboricola, si sono estesi in tutto il paese riproducendo lo schema vincente, o ritenuto tale, che ne ha fatto la fortuna .... in primis il ricercare un contatto con la politica, in particolare con quei partiti "infiltrabili", per ricavarne protezione e affari. E' chiaro che non ci si deve scandalizzare della tal cosa dato che in un paese corrotto come il nostro il motto "pecunia non olet" é diventato parte integrante della costituzione materiale italiana e quindi credo che prima di indignarsi ognuno dovrebbe guardare in casa prorpia e avere il coraggio di fare pulizia in maniera trasparente davanti ai propri elettori in primis e ai cittadini tutti in secundis e poi, solo poi, indignarsi per le accuse che gli vengono rivolte dai giornalisti indipendenti e liberi che non fanno altro che raccogliere le informazioni che vengono fuori da indagini e processi che null'altro dimostrano se non che i centri di potere finanziari e politici sono permeabili alla infiltrazione malavitosa.

lunedì 15 novembre 2010

Accadde a Milano.... o' miracolo

Miracoloooo ieri a Milano: l'uomo dell'apparato perde e l'outsider vince, si dirà: e allora? siamo nelle primarie e quindi i cittadini scelgono, scelgono? Dov'é la novità? Bé nessuna novità se pensiamo nella maniera tradizionale, con la quale si misurano gli attuali notabili e la loro coorte di ballerine, ecc., se invece pensiamo come penserebbe un cittadino, che so, di un paese normale allora balza un dato evidentissimo: ieri a Milano ha vinto un candidato, Pisapia, che non é quello voluto dall'apparato milanese del PD (che notoriamente non é che brilli per "operaismo") battendo il rivale con il voto dei cittadini: si dirà, dov'é il punto? E' semplice ma importantissimo: Pisapia non ha vinto nel voto, come dire, di "periferia" ma nel voto "borghese" ossia quello dei quartieri del "centro" milanese cuore della città "capitale" economica italiana (la stessa città che é anche il cuore della finanza malavitosa dell'intero stivale dato che qui affluiscono i soldi degli affari, altro che invasione qui mi sa che proprio chi lo dice ne sa qualcosa...) e non é un segnale da poco per un partito come il pd che aspira(va) ad essere la "riscossa" del paese che "produce" nonostante l'amato Capo ma che poi si é rivelato il "più berlusconiano" dell'intero arco partitico italiano con tanto di notabili, correnti, affari ecc. tanto da meritarsi, da Grillo, l'appellativo di "pdmenoelle" che é tutto dire! Che Pisapia abbia vinto proprio nel cuore della città é un segnale: che lo capiscono, il segnale, anziché nasconderlo sotto il tappeto sono in tanti ad auspicarlo ma pochi sanno perché; e forse é un bene ricordaglielo: se la borghesia milanese gira le spalle al PD al partito che rimane? Cosa lo distinguerà dal partito della "milano da bere" dei bei tempi che furono? Cosa ne rimarrà? non sono un estimatore, com'é noto, di questo partito perché lo ritengo direttamente responsabile, per pura pavidità e opportunismo dei suoi capi, dell'attuale situazione quindi se volgo lo sguardo al pdmenoelle é per rispetto della storia che, così malamente, rappresenta e, soprattutto, per rispetto ai suoi elettori che ancora (tappandosi il naso e pure occhi e orecchie) lo votano lo meritano perché se dovesse sparire non solo resterebbero "orfani" ma non avrebbero altro punto di riferimento diretto: ecco perché fossi nei suoi dirigenti presterei orecchio attento al messaggio che da Milano (ma anche da altre città e Regioni, Puglia in testa) arriva perché "quel" voto non é un voto scontato ma sa tanto di addio di una parte del paese a un proprio rappresentante che é ex dato che ha rinnegato anche le attuali radici, non solo quelle storiche (delle quali altri, la Lega, se ne sono appropriati da tempo), sulle quali doveva costruire le proprie future glorie.......

domenica 14 novembre 2010

Camera Si, Senato no: doroteismo imperat

Se si sente così sicuro, come mai l'amato Capo non va alle urne? Se é vero che ha un gradimento del 60% dei cittadini, come mai non ne approfitta e va alle urne? Domande normali in un paese normale non malato di personalizzazione della politica: mica siamo in URSS qui; dovremmo essere in un paese occidentale che ha girato le spalle al comunismo e guarda al liberalismo, dovremmo.... invece siamo alle solite giravolte parolaie: nel linguaggio politico imperante oggi, che stravolge il significato del termini volutamente (un giochino cui partecipano tutti ...... cloni, originali, ecc.), tutti parlano di "andare alle urne", tutti proprio mentre in realtà tutti, per vari motivi (da sondaggi contrari al non voto passando per l'attesa, per qualcuno, della sentenza della Corte Costituzionale salvakiappe) le temono perché il risultato stavolta realmente potrebbe inatteso. Ecco allora che ci si inventa una soluzione dorotea che salva le apparenze ma inguaia il paese ulteriormente aprendo una frattura costituzionale prima ancora che sociale e politica: far votare solo alla Camera dei Deputati; é previsto dalla Carta ma non é quasi mai stato usato perché avveniva prima che le durate delle due camere fosse equiparata (in principio non era così). Se però dalle elezioni uscisse confermata una diversa maggioranza che si fa? Si va a elezioni finché non ci si pega al volere del Capo? Oppure si crea quello stallo, forse é questo che si cerca, che paralizzerebbe la politica oltreché il paese ... no quest'ultimo é già paralizzato quindi chi se ne frega per questi conta solo il potere: a tal punto che oggi qualcuno già parlava di passare di padre in figlio/a la titolarità del partito, siamo all'ereditarietà medievale e se non ci siamo ancora manca poco. Davvero qualcuno crede, vista questa situazione, che solo presentando una mozione di sfiducia questi qui sloggiano lasciando scranni e poltrone ai prossimi eletti? Si rendono conto di chi hanno di fronte o no? Son capaci di tutto (credono davvero che chi c'ha investito tutto per diventare qualcuno si rassegni?) e di fronte devono avere partiti e movimenti anch'essi pronti a tutto: anche a difendere la democrazia.....

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