venerdì 29 ottobre 2010

il vero bunga bunga ......

Innazitutto voglio rassicurare tutti, almeno a chi interessa, che sono ancora vivo ed é già tanto, credetemi. L'amato Capo ha già messo le mani (...) avanti: è una persona giocosa, gli piacciono le donne (lui può; io, come da post precedente, no), e non cambierà stile di vita; ha giornate infernali (....) e ha diritto a un pò di svago; fra un pò a sentire le dichiarazioni riportate dai giornali sembrano farne uscire una luce diversa poi ... però le domande che vengono in mente sono tantissime e variano, a seconda delle angolazioni con cui si guarda la cosa, per ognuno di noi. Naturalmente la "sinistra" moralista che vorrebbe che cambiasse stile di vita; non bastano i giudici che gli stanno con il fiato sul collo; ora anche Famiglia cristiana (pessimo segnale) lo attacca perché, a suo parere, manca di autocontrollo (qui c'è il rischio che un bel pò di voti volino via, ahi ahi); insomma nubi e temporali: non c'è pace fra gli ulivi. Si deve dire che l'artiglieria di famiglia si sta letteralmente facendo in quattro per minimizzare e, anche con paragoni storici a mio parere azzardati, rendere "minuscoli" quelli che invece son problemi e seri: non sono le abitudini a essere in discussione ma il fatto che ricopre cariche pubbliche e di altissimo livello per giunta. Il paese reale ironizza e ci ridea crepapelle (con un pizzico d'invidia) però é lo stesso paese che ha a ache fare con problemi reali e pressanti quali: la dispoccupazione al11%; evasione ed elusione mai così in alto (é l'unico record che abbiamo nelle classifiche internazionali); la cassa integrazione in scadenza; un malessere generale che trova sfoghi inattesi proprio sul web; l'emergenza Abruzzo sempre lì sotto gli occhi di tutti (nonostante i tentativi di nasconderla); la munnezza irrisolta con promessa di risoluzione in tempi, dice, brevi; la crisi che continua a mordere e lo fa a tal punto che già é allo studio una manovra, la settima, di tagli, i soliti, per reperire fondi con i quali: rifinanziare le missioni militari di guerra all'estero; trovare soldi per finanziare le scuole cattoliche (non la scuola pubblica di cui non frega nulla a nessuno di loro; ma la lista delle cose di cui non gli frega niente é lunghissima); e i soldi per l'università (un pannicello caldo). Insomma qui il vero bunga bunga ce lo facciamo da soli, tranne il sottoscritto che ieri le ha prese per voler imitare il Capo, senza nemmeno doverci pensare sopra....

giovedì 28 ottobre 2010

Più BUNGA per tutti!!

Nel paese dell'amore con il partito dell'amore dove tutto ciò che conta é tutti si amino é appena nato un nuovo costume sociale: il bunga bunga. Dicesi tale pratica (un innesto in salsa italiana di un costume di un altro "personaggio", estremamente umanitario nei confronti di ragazze "in difficoltà", di provenienza mediterranea di nome Gheddafi le cui gesta abbiamo ammirato durante i viaggi nella "sua" colonia chiamata Italia): c'é una riunione di amici; ad un certo punto "qualcuno" dice BUNGA BUNGA e la parte femminile subito si proietta in vasca, o altro luogo idoneo, per iniziare un rito "baccante" con il succitato "qualcuno"; una cosa innocente e priva di malizia naturalmente.

Ora a questa pratica gli italiani, nella stragrande maggioranza, sono neofiti anche se imparano presto: immagino le tante iniziative familiari, i viaggi organizzati, i convegni, seminari e le conferenze che saranno messe in atto per renderli edotti della nuova pratica "orgiastica" che viene proposta così carinamente.... .... e per essere aggiornato anch'io al momento che scrivo il post ho pensato: ma perché non posso anch'io, cittadino del liberale (depurato da comunsti, pessimisti, disfattisti e moralmente depressi) paese dell'amore governato dall'amato Capo e gestito dal partito dell'amore, accedere alla nuova, e rivoluzionaria, pratica e parteciparvi..... ne ho parlato con la mia compagna/moglie e.............. .....dopo ampia e pacata discussione ......
....... svoltasi nel pieno rispetto delle regole democratiche e liberali ........... e dopo aver proposto una lista di "baccanti" alla compagna/moglie...credo che domani dovrò andare dal medico per improvvise "difficoltà tecniche" sopravvenute che mi impediscono di poter sia continuare a scrivere questo post che fare altroooooooo......... non c'è stato né contraddittorio né cernita delle varie opinioni ..... aiutooooooooooooooooo .........

mercoledì 27 ottobre 2010

Così si fa....

A questa signora si dovrebbe fare un monumento: in poche parole ha messo ko un parlamentare, del pdl per giunta; ce n'é stato anche per altri. In poche parole ha sintentizzato quelli che molti pensano e pochissimi hanno il coraggio di dire apertamente e sotto la luce delle telecamere. Fossi stato lì l'avrei adottata. Vogliamo un capo dell'opposizione: eccolo ce l'abbiamo bell'é pronto, cosa si aspetta a metterla a capo di un movimento popolare e democratico? Cari sepolcri imbiancati che vi autodefinite "opposizione" forse sarebbe il caso che vi faceste da parte e lasciaste spazio a noi. il vero nuovo che trova il suo momento più alto in una mite signora che dicendo il classico "pane al pane e vino al vino" mette in crisi il sistema che vi siete inventati nel 93 per crearvi il vostro castello dorato, nel quale era nascosto il moloch che ora vi sta letteralmente distruggendo, e tenere in scacco 50 milioni di persone? Forza Signora, ci conceda un bis .... ci faccia sognare.

martedì 26 ottobre 2010

E per finire.....

La Fiat é di proprietà pubblica: nei fatti é così. Infatti, fonte "licenziare i padroni" di Massimo Mucchetti edizioni Feltrinelli, dal 1975 al 2010 lo Stato ha "regalato" 200 mila miliardi di lire, come? In vari modi: gli stabilimenti di Arese e Melfi costruiti interamente con soldi pubblici; cassa integrazione 1.228; prepensionamenti 700; mobilità 300; incentivi alla rottamazione; euroincentivi; agevolazioni pubbliche varie; e via dicendo... basta leggere il libro citato o andare sul sito della CGIA di Mestre e informarsi per farsi l'idea di quanto questo paese ha fatto per la Fiat e quanto poco poco sia realmente stato chiesto in cambio..... ora forse esagera Epifani nel dirgli "vattene" perché se realmente accadesse il danno economico sarebbe enorme, però un conto da presentare c'é e se ci fosse un governo che avesse idee in materia ci si potrebbe tranquillamente farci sopra una dormita perché fiat o non fiat l'economia del paese avuto il colpo girerebbe pagina e la sofferenza di chi perde il lavoro sarebbe alleviata dalal rete di protezione sociale che dovrebbe essere mirata a una ricerca di un altro lavoro e non solo a dare una ristorazione parzialissima e che suona come una beffa oltre al danno del peggioramento del livello e della qualità della vita (che solo statisticamente non vengono contenggiati fra i disoccupati) che si vanno ad aggiungere a tutte le altre "vittorie" e mete gloriose che nel corso degli anni abbiamo accumulato e che ha provocato un meno 20% di inattività di coloro che non lo cercano nemmeno più un lavoro, per tacere dei giovani che solo la vera piaga. Quindi avessimo una politica progettuale si ptrebbe investire le esigue risorse nei campi ad alta intensità tecnologica e di lavoro come altri paesi hanno fatto: crisi o non crisi. Ma con un ceto politico siffatto che é autoreferenziale e di corto respiro come ne usciamo? Non bastano certo le inieizioni parolaie di fiducia e nemmeno l'attesa del mercato può essere di consolazione dato che questo feticcio, puramente teorico, riempie le tasche di chi lavorava e il lavoro l'ha perso; non ci sono alternative: o si cambia classe dirigente o si affoga scegliete voi.... anche perché secondo trasparency abbiamo perso ulteriormente posti come paese nella classifica, presentata stamani, della corruzione che, per chi é onesto, é una ulteriore tassazione nascosta (che si aggiunge alle tante altre, sempre nascoste, che abbiamo nel nostro paese) che pesa sulle spalle dei cittadini. E' realmente ancora interessante vivere in un paese che tira avanti passando da un legge a personam ad un altra?

lunedì 25 ottobre 2010

Cosa pretendiamo mai?

Marchionne ieri in fondo che ha detto? Che la Fiat non guadagna un euro dalla "consociata" italiana? Che in Polonia gudagna bei profitti? E perché mai dovremmo scandalizzarci? La Fiat non é più quella di Agnelli: é cambiata, é altro; é una società governata da persone che appartengono a quel ceto sovranazionale (sia di ispirazione progressista che conservatrice) che non ha davvero una patria ma solo un autoriconoscimento del proprio, presunto, ruolo. Cosa volete che sappia di quanto guagana un operaio polacco (circa 800 euro al mese con straordinari, doppi turni, e tutto quello che la fantasia dello spremi l'uomo fino all'osso, e poi con l'osso ci fai il brodo con il quale sostentarne altri, in una catena infinita che in Italia ancora non gli é permesso ..... e dico ancora perché grazie ai sindacati "riformisti" ben prsto anche da noi ci saranno quelle condizioni e non quelle che ci sono ora)? Anche per Chrysler il ragionamento non cambia: é decotta e rimane aperta solo, e dico solo, perché lo Stato ha finanziato il suo salvataggio previo accordo per "l'integrazione" fra Fiat e la fabbrica americana; attenzione però le macchinine Fiat non le faranno gli operai americani, pagati circa 27 euro l'ora, ma gli operai messicani pagati 7 (dicesi SETTE) euro l'ora: ampio spazio per i profitti aziendali e quasi zero problemi di natura, come dire, sindacali e dato che il messico fa parte del NAFTA e ha le free zone (dove anche i pochi diritti riconosciuti non esistono) c'é da scommetterci che le auto nostrane siano "importate" e non costruite negli USA. In un quadro del genere cosa credete che interessi a manager che ragiona in termini sovranazionali se la nostra produttività non é a livelli messicani o cinesi a parità di stipendi? Da anni i critici lanciano allarmi sulla crescita di questa superclasse composta da manager, finanzieri, ecc. che hanno perso il contatto con la realtà delle singole nazioni e dei loro interessi. Noi con le nostre speranze di vita, il futuro non siamo nemmeno all'orizzonte di uno che ragiona così: la sua é una visione "laterale" che non ha al centro l'accrescimento e il miglioramento delle condizioni di vita attraverso una vita di lavoro duro ma solo un conto economico che presenti un valore positivo: e qui conterebbe moltissimo il sindacato unito che faccia muro contro gli estremismi di questi supermanager e non il mercanteggiare la propria visibilità sulla pelle di chi quelle scelte le subisce: davvero questi ultimi credono che avendo firmato accordi in deroga contro sempre più improbabili investimenti (é chiaro come il sole che Marchionne se ne vuole andare, non ci guadagna) le fabbriche non chiudono?

domenica 24 ottobre 2010

Vendola non é la soluzione ....

A Firenze erano in tantissimi al Congresso del SEL: c'era Nicky, il nuovo faro di quella che fu la sinistra; colui che potrebbe essere un alternativa sia rispetto alle mummie del pdmenoelle sia agli avversari veri, il PdL. Sentirlo parlare da un certo fervorino, ti apre dentro e s'insinua quella idea del "si può fare"; poi lo vedi in tv, alla 7, che attacca a testa bassa e vedi che l'avversario lo sfugge non lo considera "pari e pericoloso" e quasi lo tratti con sufficienza: non lo teme e ti chiedi, perché? Non certo per colpa di Vendola, questo é certo. Semplicemente, a mio parere, perché non é "visto" come un pericolo per la casta: un pò perché ne fa parte e un pò perché alla sue spalle non ci sono pezzi da novanta ma "solo" il favore popolare di quella che fu la sinistra; chi ha da temere non é il populismo imperante a destra ma tutto il resto: da Casini (ancora deve capire che i moderati in questo paese non esistono più in seguito alla crisi ceti di centro schiacciati verso il basso) ai cespugli della sinistra (di cui fa parte anche SEL di Vendola), passando per pdmenoelle e Dipietro. In teoria un buon 40%, nella realtà un punto interrogativo grosso come un paese disastrato come il nostro. Ammesso che ci riesca si troverà nelle condizioni di Obama: passato il nulla bushiano che ha lasciato dietro di sé il deserto sociale, politico ed economico; così rischia di essere da noi il dopo berlusca, né più né meno. Macerie su cui si dovrebbe ricostruire tutto: dalla solidarietà all'economia. E si dovrebbe anche guardarsi le spalle dagli alleati: i vari notabili delle varie consorterie non ci starebbero certo a farsi mettere da parte. Ci vuole un progetto, tipo piano Marshall, ma soprattutto coraggio: coraggio per far compiere al paese un'inversione 180°; ci vuole coraggio nel ricercare il consenso popolare, anche facendo scelte difficilissime e dure, mentre i poteri occulti e forti ti fanno la guerra: il rischio é che nasca un tea party, coem negli USA, che ti metta i bastoni fra le ruote, e non é cosa da poco lì immaginiamo qui che non c'è nemmeno quel tessuto, é stato distrutto dal "riformismo" dell'allora governo di centro sinistra di stampo liberista, che la società americana ha. Siamo senza via d'uscita? No, se Vendola bypassa i sepolcri imbiancati della sinistra e si rivolge ai loro elettori; e c'é anche un altro punto da valutare: i suindicati sepolcri imbiancati hanno necessità come i viandante del deserto di nuove energie per poter sopravvivere e tirare avanti, quindi quando capiranno la convenienza, se la capiranno, ci sta pure che lo appoggeranno ma poi? Poi accadrà come con Prodi: un calcio e via al prossimo martire. Scusate ma a Vendola chi glielo fa fare? Io in questa situazione non farei come sta fecendo lui: aspetterei che crolli tutto e con pochi di buona volontà ricomincerei prima di tutto a eliminare la "munnezza" nascosta sotto il tappeto e poi a ricostruire.... ma prima, ripeto, aspetterei che si facciano cadere, e prima o poi accadrà perché é proprio nell'ordine di questi sistema, addosso tutto!

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