mercoledì 4 agosto 2010

Blog in ferie....

Meritate o meno che siano mi prendo le ferie dal blog e dalle community (libero, blogspot, msnlive, facebook dove darò un okkiata alle farm ... ognuno ha le sue debolezze)... devo ricaricare le batterie e staccare un pò per riflettere sul "che fare" alla ripresa autunnale, sempre che nel frattempo non chiudano tutto con la legge bavaglio, che son sicuro non porterà rose e firoi ma uno scontro durissimo fra le oligarchie al potere (siamo una sopcietà liberale e le élite si sono autonominate "migliori")... non credo che si sentirà la mancanza: nessuno è necessario sia chiaro e io meno di tutti, in ogni caso finchè ne avrò la possibilità continuerò a scrivere fosse solo per il gusto di farlo..........quindi da oggi .....
BUONE VACANZE A TUTTI SIA SE RESTATE A CASA VOSTRA (E SONO LA MAGGIORANZA NE SONO SICURO) SIA CHE ANDIATE ALTROVE (SEMPRE MENO) !!









IO CHE FACCIO? SEMPLICE, VADO AL MARE E SE RIUSCIAMO AVREMMO IN PROGRAMMA DI PASSARE QUALCHE GIORNO (CI RIMANGONO ANCORA QUALCHE SOLDINO FRUTTO DI MENO SIGARETTE COMPRATE, MENO USCITE, MENO TUTTO) IN TRENTINO ........ A MOLVENO!!



SO GIA' CHE QUALCUNO DIRA' CHE SOLDI CI SONO E IO NE HO... IN REALTA' TUTTI AVREMMO DIRITTO IO HO RISPARMIATO ALL'OSSO PER ANDARCI E L'ANNO PROSSIMO NON SONO SICURO DI FARE IL BIS CON QUESTI CHIARI DI LUNA: CARPE DIEM DICEVANO IN UN BELLISSIMO FILM ED E' QUELLO CHE ABBIAMO FATTO, TUTTO QUI











martedì 3 agosto 2010

Questione morale: l'acqua calda riscoperta

Era dagli anni '70 che si parla di questione morale nel nostro paese. In realtà invece di risolverla se ne sono spesso fatto scudo per dare spallate al potere e entrare nella stanza dei bottoni, ma a risolverla nemmeno a parlarne. Questione morale è fare luce sulle stragi di Stato; questione morale è la corruzione cinquantennale del potere (a tutti i livelli); questione morale è l'evasione (nel senso più generale del termine); questione morale è l'occupazione del potere con la scusa che non c'erano alternative (conventio ad excludendum); questione morale è stata, ed è ancora, l'occupazione delle poltrone di enti e società pubbliche con proprio personale; questione morale è la mancanza di ricambio dello stesso personale politico; questione morale è anche l'incapacità di dare un futuro certo alle nuove generazioni in nome di un ideologia di mercato che presuppone si debba competere sempre comunque e dovunque senza comprendere che, in tempo di crisi o meno, solo se la gente ha soldi spende; come vedete su questo paese non c'è una cappa di piombo ma una serie di strati di amianto puro che un pò alla volta l'hanno avvelenato fin nelle radici: o ci decidiamo a bonificare oppure tanto vale cambiare il nome al paese: non più Repubblica ma Italia SpA dove noi però non siamo dentro il CdA ma solo degli esecutori e basta perchè in ognuno di questi aspetti dello stesso problema porta con sé opportunismi e blocchi sociali ben definiti che si riconoscono solo in coloro che ne rappresentano gli interessi e che sono stati valorizzati proprio dalla politica del non cambiare nulla pur affermando il contrario anche perchè nel nostro paese la genralità delle persone si è sempre accontentata delle briciole che gli lanciavano anziché il pasto realmente luculliano che da decenni altri, i pochi, privilegiati stanno facendo a spese di tutti.....

lunedì 2 agosto 2010

Fiat: come volevasi dimostrare..

Se si voleva una prova provata (gli americani parlano di pistola fumante) che la Fiat senza l'aiuto pubblico non ha spazio l'abbiamo avuta oggi: il cosiddetto "mercato" dell'auto crolla letteralmente, ossia - 25.97%. Perché? E' semplice: senza gli aiuti di Stato la Fiat fa la fine della Chrysler e quindi, nonostante faccia la sostenuta come atteggiamento aziendale e si dia le arie da impresa "globalizzata" senza mamma-Stato ritorna a essere quella che in realtà é, una piccola impresa di diritto privato sovvenzionata larvatamente dal pubblico. In teoria, quindi, il Governo avrebbe una bella leva in mano per far pressione: vuoi sovvenzioni, accetta il confronto e ripensaci ad andare a investire altrove. Nella realtà attuale non è così: il Governo ha tutto l'interesse a che la Fiat faccia il lavoro di depotenziare il sindacato (due li ha addomesticati il terzo i lavori sono in corso) e quindi chiude un occhio sugli sboroni che il CEO dell'azienda fa quando, come dire, sputa nel piatto dove mangia con le sovvenzioni agli acquisti. Entrambi hanno interessi in gioco ed entrambi sono pronti a fare manovre a tenaglia per eliminare quell'ultimo pezzetto di libertà sindacali e civili che esistono; e non solo: dato che i politici, comunque, non cacciano di tasca propria i soldi quindi le varie sovvenzionimesse in campo alla fine le hanno pagate, e le pagano, le stesse persone che ne hanno usufruito; il giochetto è fatto: tutti sono contenti e lo Stato c'incassa l'iva e i politici parlano di "aver" salvato mercato e posti di lavoro. La Costituzione parla di utilità "sociale" della proprietà e da nessuna parte prevede che si debbano buttare nel cestino soldi di tutti per far mangiare una ristretta élite, la quale per giunta poi con quei soldi ci fa altro: Fiat in questo gico non è da sola ma in ottima compagnia ma mentre gi altri lo fanno più o meno alla chetichella, leggi Omsa, lei no.... non può o meglio non è nel suo DNA nel più puro stile padronale che l'ha sempre contraddistinta (dall'appoggio, ben ripagato, al regime anteguerra alle schedature dei sindacalisti dopo la guerra e ciò giusto per citare due esempi) e che non riesce a togliersi per diventare un'azienda realmente competitiva che ce la fa con le proprie gambe e non un azzoppata cui servono soldi pubblici per emanare anche solo un sospiro: mica l'ha fatto solo qui, anzi in Serbia e negli USA i soldi li ha pappati e corre ad abbeverarsi; qui che gli incentivi son finiti chiude mascherando con ragioni "alte" quello che è un semplice calcolo contabile, nemmeno economico. E pensare che c'è chi, anche qui sul mio blogghino da due cent, che la difende in nome del nuovo stile padronale!!

domenica 1 agosto 2010

2/8/1980, Bologna: una volta usavano le bombe...

Già un a volta usavano le bombe per fermare i cittadini, per intimorirli, per spaventarli, per farli rinchiudere nelle case: alcuni reagivano e uscivano lo stesso (IL SOTTOSCRITTO FRA QUESTI, anche se aveva 20 anni; ma i 20 anni di allora corrispondono almeno ai 35 anni di oggi vista l'imperante immaturità e bamboccioneria) e a spaventarsi erano coloro, anche se collateralmente e solo moralmente, che "tifavano" per far precipitare il paese nel caos da cui speravano nascesse uno Stato autoritario, formalmente liberale (basta leggere il piano di rinascita democratica della P2 che a differenza della P3 agiva a livello politico), che eliminasse gli oppositori al potere deviato e, soprattutto, desse il là alla svolta "latinoamericana" allora auspicata da molti anche nei partiti di potere. Ciò allora. Oggi? Non c'è bisogno di mettere bombe o fomentare opposti estremismi o altro, perché? Semplice: hanno il controllo di giornali e tv; hanno trovato un sistema socio-economico, il liberismo, che ha adattato la società ai desiderata delle corporation e delle loro propaggini politiche e finanziarie; hanno infiltrato anche i partiti di "opposizione"; hanno spinto gli italiani a guardarsi in cagnesco (dividi et impera); hanno distrutto le istituzioni portanti della società odierna e futura, ossia scuole e università; hanno frantumato il patto sociale creando una classe di parassiti che figurano poveri ma sono oscenamente ricchi mentre lo Stato abdica alla funzione di controllo e repressione del fenomeno (l'attuale opposizione fu responsabile delle riforme degli anni 90 che ha rotto i vincoli). No, non hanno bisogno di mettere bombe non più....

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