venerdì 6 novembre 2009

.... un virus ........

.... un virus ........

2009: fuga dal ....... PD

Era nato come il "nuovo". Era nato come un partito a-ideologico. Era nato come il partito "americano" che parlava ai nuovi ceti, precari, ma pensava a pescare fra gli straricchi. Com'è finita? Rutelli, fuori. Calearo, fuori. Probabilmente i teodem, via. Insomma la destra del partito, scappa anziché restare e lottare e contribuire: comodo, vero? Nono sono comunisti (ammesso che lo fossero quando si chiamavano così); Non possono essere "socialdemocratici" perché non lo hanno più nel loro DNA, anzi sempre di più si connotano come PDL centrista con un'occhio a sinistra (un'occhio non di più) e l'idea liberista in testa e sapendo che é impresentabile (questa crisi è tipicamente liberista) si vestono di rosa e parlano un linguaggio vagamente sinistroide senza perdere di vista la finanza che è quello che oggi conta davvero. Insomma dalla primarie che ne é uscito, a mio parere naturalmente? E' uscito un partito che ha avuto crisi convulsive e da esse ne é uscito stordito ma in piedi e malfermo. Che i mandarini di centro l'abbandonino è scontato, meno scontato è che il PD riscopra un'anima realmente socialdemocratica e abbandoni il dalemoni (o si decidono a mettersi a fare POLITICA sul serio e scendono dal predellino o è meglio che accettino il lento declino dato dall'oblio della noia); la loro reale fortuna è che alla loro sinistra ci sono altri mandarini più preoccupati del loro giardino che di rappresentare quei ceti che ora non ne hanno e alla loro destra l'IDV è in crisi per lotta di potere al suo interno e che Casini mira a fare asso pigliatutto dei residui e dei fuoriusciti, sennò realmente sarebbe fagocitato dall'onda se dovesse nascere un serio movimento formato da persone serie che vogliono costruire una sinistra moderna che non rinnega il passato ma sa parlare la lingua del futuro: gli italiani di questa parte del cielo sono stufi...... e la guardia é stanca perchè aveva ragione Norberto Bobbio quando si chiedeva chi, una volta cadute le ideologie con il muro di Berlino, sarebbe venuto dopo.

mercoledì 4 novembre 2009

Debito pubblico italiano: sempre più in altooooooooooooooooooo

Davvero sempre più in alto; il rapporto sul debito europeo rispetto al pil italiano é un miraggio mentre il nostro vola come non ha mai volato in precedenza e spaventa i mercati perchè da l'impressione di incontrollabiltà e incapacità del governo di farvi fronte e con esso il debito pubblico che raggiunge punte alte come l'Everest. Ora il punto è: si deve cominciare a pensare a come fare a uscirne perché se raggiunge e supera il 120% la grandezza è tale che si può ritenere incontrollabile e i titoli di Stato non sono altro che carta straccia oppure continuiamo a fare le cicale? Naturalmente il problema non sono i tagli perché quando la buriana arriverà non ci penseranno due volte a tagliare tutto quello che si può tagliare (pensioni, dipendenti, sanità, scuola, Università, e quant'altro) ma però possiamo continuare così? Possibile che non si riesca a capire che é suicida una politica economica, ammesso che questa sia politica economica e non semplicemente spoliazione, siffatta? Non è il caso invece di cambiare classe dirigente e mutare angolo di visuale come ad esempio hanno fatto in paesi realmente civili? Un'esempio: la GM ha deciso di non vendere Opel nonostante che in base a precedenti accordi si fosse pappata o si stesse per pappare bei soldoni pubblici tedeschi? Bé secondo voi cosa farà lo Stato tedesco? Un bel risarcimento. E da noi? Quante fabbriche e industriali italiani hanno avuto soldi per non licenziare e poi, una volta arrivati e incassati i soldi, hanno tranquillamente chiuso e si sono spostati altrove: magari in Polonia, China, ecc. e lo Stato nemmeno ci pensa, da noi, a chiedere indietro i soldi; ecco la differenza: noi i soldi li regaliamo altrove li chiedono indietro se non si sta ai patti. E poi perché la lotta all'evasione è solo nominale da noi? Perché se è vero che sportivi, artisti, industriali, ecc. hanno evaso e portato i soldi all'estero è anche vero che se la Svizzera si dovesse inkazzare sul serio (non avverrà ma ammettiamo l'inammissibile) quanti politici, di destra e di sinistra, sbucherebbero fuori come evasori? E da questi qua ci aspettiamo che facciano davvero la guerra all'evasione? Siamo seri per favore.....

martedì 3 novembre 2009

nessun crocifisso in classe per la Corte Europea

«La presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche costituisce «una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni» e una violazione alla «libertà di religione degli alunni». Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo e ancora: «La presenza del crocefisso, che è impossibile non notare nelle aule scolastiche - si legge nella sentenza dei giudici di Strasburgo - potrebbe essere facilmente interpretata dagli studenti di tutte le età come un simbolo religioso. Avvertirebbero così di essere educati in un ambiente scolastico che ha il marchio di una data religione». Tutto questo, proseguono, «potrebbe essere incoraggiante per gli studenti religiosi, ma fastidioso per i ragazzi che praticano altre religioni, in particolare se appartengono a minoranze religiose o sono atei». Ancora, la Corte «non è in grado di comprendere come l'esposizione, nelle classi delle scuole statali, di un simbolo che può essere ragionevolmente associato con il cattolicesimo, possa servire al pluralismo educativo che è essenziale per la conservazione di una società democratica così come è stata concepita dalla Convenzione europea dei diritti umani, un pluralismo che è riconosciuto dalla Corte costituzionale italiana». Insomma in Europa il crocefisso identifica una religione e potrebbe creare fastidio a chi cattolico non è. Dov'è il problema? Se fossero le scuole private no problem ma nelle scuole pubbliche dove ci vanno tutti (islamici, atei, cattolici, ecc.) che significato ha esporre il crocefisso? Apriti cielo, è scoppiato il casino. Dichiarazioni di tutti su tutto e perfino il ricorso del Governo. Ma non siamo una Repubblica laica? Non ci fondiamo, forse, su principi liberali (e che io sappia i liberali non hanno molto a che vedere con il confessionalismo). E se è vero che la Chiesa ha avuto un ruolo nella nostra storia, innegabile, è anche vero che la stessa Istituzione che ha creato l'Inquisizione, l'Indice e ha bruciacchiato Giordano Bruno ma questa naturalmente non viene ricordato. Hanno negato la fecondazione assistita e la diagnosi pre-impianto in nome della vita così come vogliono imporre l'alimentazione forzata anche contro la volontà dell'interessato per prendere il voto degli integralisti e poi, magari, un ragazzo muore, come affermano i giornali, di disidratazione, oltre che forse di percosse, com'è avvenuto per Cucchi di cui non si sarebbe saputo nulla se non era per la sua coraggiosa famiglia. Un ceto dirigente di separati e divorziati (e anche altro) che "difendono la famiglia" e poi si fanno beccare con colonie di belle e procaci "signorine" arruolate alla bisogna (e magari è così che è cominciata la carriera politica di qualcuna di esse). Come si fa a proclamarsi devoti se a livello etico non si è coerenti? E, soprattutto, se siamo uno Stato laico e non etico che ci fanno i crocefissi in classe? E' vero che la Convenzione fra Stato e Vaticano prevede fra le altre cose (e i molti milioni di euro regalati ogni anno con le tasse di tutti per non dire dei professori di religione "arruolati" con l'avallo della Curia e non per concorso pagati con i soldi nostri) la presenza del Crocefisso è resa obbligatoria: però dato che abbiamo aderito all'Europa, e lì non sono certo impressionabili, le regole, che li esistono, le fa rispettare pena sanzioni pecuniarie. Dobbiamo scegliere: o siamo europei e rispettiamo tutti o ne usciamo e rifacciamo il percorso a ritroso ...... anche nel tempo.

lunedì 2 novembre 2009

e dopo tutto perché non il KKK?

Il nostro è un paese strano. Pur di vincere alle elezioni si sdoganano i fascisti; il Parlamento lavora solo quando interessa al Governo (infatti ora sono in ferie forzate); per racimolare qualche spicciolo si fa la guerra al segreto bancario svizzero (e da quella parte è forse è meglio che non si spinga troppo dato che su un giornale svizzero è uscito un commento anonimo, attribuito ad un banchiere non identificato, che dice chiaro chiaro che è meglio non rompere troppo sennò possono sbucare fuori tutti i conti svizzeri dei politici .... a buon intenditor .......) e si fanno scudi fiscali che consentono di spostare i soldi di 20 metri da una cassetta di sicurezza ad un'altra scudandoli; insomma in un paese così poteva mai mancare il Ku Klux Klan? No naturellment (per gli adepti razzisti del klan, o meno, è francese); infatti è apparso da noi: una burla? Non si sa però anche se lo fosse sarebbe comunque inquietante se dei "bontemponi" hanno pensato di farlo: significa che ci sono persone che ci hanno pensato e altre persone, tarate mentalmente, potrebbero prenderli in parola e mettersi all'opera? E se accade che diciamo (magari scoprendo che sono i "soliti" ragazzi di buona famiglia che si annoiano un pochino e non avendo nulla da fare si divertono a dare fuoco a qualche vagabondo): sono ragazzi che sbagliano?

domenica 1 novembre 2009

Alda Merini

Alda Merini, la poetessa della sofferenza; la poetessa della sofferenza degli esclusi; la poetessa della noncuranza, è morta. Lei stessa ne aveva fatto una scelta di vita quella dell'esclusione e della noncuranza verso gli agi della vita. Cos'ha fatto il paese per una gran donna che ha fatto conoscere la poesia agli italiani? Poco o nulla; nessun vitalizio; nessuna nomina a senatore a vita; nulla di nulla se non i servizi comunali che le prtavano da mangiare. Che lontananza dalle luci e dalle pallettes della ribalta. Che altezza dell'anima rispetto alle bassezze della gente comune: gnomi di fronte a un gigante. Siamo poveri di anima e spirito senza di Lei e siamo poveri di sentimenti senza la sua voce roca che declamava le sue poesie. Che Italia che ci ritroviamo senza un gigante come Lei che ci elevava sulle ignominie delle piccole cose di ogni giorno.

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