sabato 3 gennaio 2009

Israele/Gaza: INVASIONE!!

La scelta è fatta. Israele ha deciso il da farsi e le forze di terra stanno entrando nella striscia di Gaza: c'è poco da dire, sarà un vero e prorpio scontro casa per casa con in mezzo i civili che ne pagheranno il prezzo più alto in termini di vite perdute, feriti e massacri ....... Era necessario? Direi di no se stiamo a guardare la storia della regione che è sempre più esplosiva e che non farà che accrescere le possibilità di allargamento del conflitto stesso. Infatti non credo che il mondo arabo starà a guardare nè credo che l'Iran abbandoni Hamas ma soprattutto non credo che Siria ed Hezbollah non cerchino in qualche modo di dare manforte ai palestinesi (è inutile negarlo, Hamas ha seguito che ci piaccia o meno) magari fornendogli armi o supporto o chissà cos'altro: mai come ora la diplomazia internazionale dovrebbe lavorare per impedire lo scontro diretto ma soprattutto bisogna impedire che intere generazioni di giovani palestinesi ne aumentino le file (o entrino a far parte delle organizzazioni islamiche internazionali che definiamo terroristiche) e espandino la sua presa su quel martoriato popolo. E' chiaro che la forza militare organizzata israeliana non potrà che avere la meglio però mi chiedo: quale sarà il costo che si pagherà? E chi lo pagherà? E quanto pensiamo di andare avanti in questo modo visto che in ogni singolo paese occidentale c'è una bella fetta di popolazione che in un modo o nell'altro sostiene, anche solo per pura appartenenza alla umma musulmana, i palestinesi? E quanti di questi rischiano di entrare nel grande girone del terrorismo islamico? Come già sostenuto nel precedente post è già un'errore dare visibilità con attacchi "guidati" conto i leader islamici ma ora ci stiamo pericolosamente avvicinando, ancora una volta, a quel punto di non ritorno tanto agognato da chi vede nello scontro di civiltà la nascita del nuovo nemico da abbattare (prima era il sovietismo) dietro cui nascondere il permanere di quell'ingiusto sistema che tanto piace ai nuovi ricchi occidentali e che va sotto il nome di liberismo capitalistico entrato in crisi per eutanasia autoinflitta divorando le stesse società che lo sostengono e l'hanno applicato. Naturalmente non è detto che lo scontro sia portato fino all'estreme conseguenze prospettate (sono scenari) però una cosa è certa: le conseguenze non saranno solo immediate ma avremo diversi anni davanti a noi di incertezza non solo economica ma anche sociale e, grazie all'avveturismo occidentale che appoggia sempre più spesso acriticamente quello israeliano, anni di pericolo terroristico anche in casa nostra.

Gaza 2009: Obama dove sei?

E' un problema antico e annoso quello della Palestina e nessuno mai ha realmente voluto risolverlo e dare pace alla regione: il motivo è inutile dirlo perchè si presuppone che tutti sappiano come, una volta creato lo Stato di Israele, lo Stato palestinese sia rimasto una chimera fino ad oggi. Dopo tanti colpi di scena e promesse illusorie, nel XXI secolo, in quella regione niente è come dovrebbe essere, anzi la soluzione che si profila è più simile a quella “finale” che alla pacifica convivenza di due popoli in due stati autonomi e conviventi da buoni vicini. Ieri toccava all'OLP oggi ad HAMAS (finanziata in passato in funzione anti olp proprio dagli israeliani ora acerrimi nemici) ma il risultato non cambia: il mondo civilizzato sta pavidamente a guardare, mentre il più grande campo di concentramento della terra, Gaza, viene messo a ferro e fuoco in seguito al lancio di razzi israeliani. Non m'interessa sapere se gli israeliani hanno torto o ragione, e non c'entra niente l'antisemitismo (paravento dietro il quale giustificare troppe connivenze occidentali), ma il mio pensiero va alle genti che lì vivono e muoiono, bambini compresi, sotto le bombe: in pratica si spara con un cannone su una microscopica zanzara!! In più attaccando Gaza in questo modo non si fa altro che portare carne da macello ad Hamas : giovani che potranno diventare o kamikaze, o terroristi o chissà cos'altro: si deve per altro riconoscere che non facendo niente hamas non la smette di lanciare razzi. L’unica volta che è stata coinvolta nella gestione della politica palestinese ha stravinto le elezioni locali, e questo non poteva andare bene ai mandarini occidentali della guerra, quindi è stata subito ricacciata nella semiclandestinità....... Il punto è: Obama non è Bush, nell'immaginario popolare, non solo americano, ed è stato eletto sull'onda della speranza di un deciso cambio di rotta della politica imperiale statunitense ...... per chi ci crede. Il presidente eletto non ha preso posizione in materia, ma non si può essere sicuri che si metterà di mezzo e imporrà un cambio di rotta, perchè forti sono le lobby nel sistema politico americano, e quelle arabe (pur potenti) non vanno per la maggiore in questi anni in occidente. Un parallelo storico con la Spagna e della sua guerra civile avanguardia della II° guerra mondiale è d'obbligo, ma potrebbe essere d’insegnamento se le oligarchie capissero che tenere compresso un vulcano non è mai una cosa intelligente, anche se nel breve periodo può sembrare la cosa migliore, perchè cresce nel mondo arabo la protesta, e se c'è una cosa che rafforza e unisce la umma musulmana è proprio la percezione della persecuzione dei fratelli con il rischio che anche nei paesi non toccati direttamente dalla crisi ci possano essere proteste e rafforzamento dei movimenti estremisti islamici (che fanno specchio a quelli occidentali) facendo barcollare i cosiddetti regimi "moderati" ma non per questo democratici del mondo arabo. Sembra una situazione senza via di uscita ma non è così: la forza di uno Stato non si vede nel reprimere, ma nella capacità di eliminare l'acqua sporca senza buttare via anche il bambino (cosa che finora l'occidente non ha fatto) facendo danni maggiori di quelli previsti aumentando nel mondo islamico i fermento che potrebbe diventare rivolta e ribellione. cose che non fanno bene, non solo agli affari ma alla stabilità politica dell’intero pianeta.................e per il dopo ricordiamoci di cosa diceva in merito Albert Einstein.

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