venerdì 19 dicembre 2008

E mentre da noi la Chiesa la fa da padrona in Spagna è messa in riga.....

Da noi lo Stato è sempre più supino agli "Atti di Indirizzo" che provengono da Oltretevere (ultimo esempio il Caso Englaro) nella civile Europa è tutta un'altra musica in queste materie. In Spagna il Governo Zapatero sta varando una serie di provvedimenti che stanno davvero facendo tremare Chiesa ed integralisti non tanto perchè mettono in discussione la religione in sè ma perchè mettono paletti all'influenza cattolica in quel paese avvenuta sempre a scapito delel altre confessioni: soprattutto perchè lì tengono realmente al principio liberale della "libera chiesa in libero stato", non come da noi dove cè la "libera" chiesa ma "non" il libero stato. Lì i mezzi di comunicazione stanno ignorando la notizia o dandole il giusto risalto perchè realmente lì come qui hanno altri problemi, e ben più gravi, da affrontare; cosa che da noi non avviene dove invece ogni singolo starnuto ecclesiale ha l'onore dei riflettori mediaticie i media si adeguano dandogli risalto (a puro titolo di esempio qui metto i link de Il Giornale, Il Messaggero, La Stampa) enorme quando invece sanno benissimo che serve da monito per i pochi, ormai, laici italiani. Ma cos'hanno combinato in Spagna? Una legge sulla libertà religiosa che da spazio a tutte le confessioni religiose nella scuola e nelle altre strutture pubbliche e un'altro provvedimento che prevede l'insegnamento dell'educazione civica nella scuole oltrechè un progetto di rinegoziazione delle prerogative finanziarie che la chiesa cattolica ha in quel paese (credo che il vero punto è proprio questo, toccagli i soldi i peti s'inkazzano sempre); inoltre sono stati autorizzati i matrimoni gay, gli "sbattezzi", e l'assistenza in caso di scelta di abbandonare questa "valle di lacrime" se non si può più vivere, in caso di grave impedimento, dignitosamente la propria malattia. Lo Stato liberale, e democratico a maggior ragione, dev'essere aconfessionale per definizione se vuole consentire la libertà di credo per tutti e deve creare le condizioni in maniera che tutti possano liberamente professare la propria fede senza condizionamenti esterni e senza disparità di trattamento per nessuno dei suoi cittadini, cosa che da noi è una pura chimera al momento. Da laico italiano non posso che provare orgoglio per la forza con cui il Governo socialista di Zapatero sta portando avanti la battaglia di mantenimento della laicità della società e dello Stato visto che non stiamo parlando di proselitismo all'ateismo ma, molto più semplicemente, di dare la libertà di scelata e assistenza eitca e religiosa a tutti in tutti i luoghi pubblici rompendo presunti monopoli confessionali frutto di presunte superiorità di una dottrina rispetto alla altre che in passato sono state foriere di tragedie enormi nel continente europeo: guerre, roghi, persecuzioni, ecc. E non posso che provare vergogna per la sulbalternità della nostra classe dirigente verso Oltretevere svendendo tutte, proprio tutte, le conquiste sociali e politiche che negli scorsi anni sono state raggiunte in Italia. Ha proprio ragione chi affermava qualche tempo fa che l'Italia è l'ultima ridotta dell'integralismo religioso cattolico, e non solo, da difendere a tutti i costi per evitare di perdere quel peso che storicamente da noi ha sempre avuto che l'ha portata a debordare dai limiti in cui dovrebbe essere posta in una società civile avanzata.

giovedì 18 dicembre 2008

Caso Englaro: intimidazioni e attacchi, che crudeltà

Ha ragione chi parla di crudeltà nel caso Englaro oggi infatti c'è stata un'improvvisa conferenza stampa del AD della Clinica Città di Udine che ha denunciato "intimidazioni" da parte di un Ministro della Repubblica (ne parlano i media qui Corriere della sera, La Repubblica, Il Tempo) che parla di "conseguenze immaginabili". E' proprio necessario questo accanimento? Cosa c'è dietro? E' solo per compiacere Oltretevere oppure non si vuole ammettere la sconfitta giudiziaria patita (da cui per loro la necessità di una riforma che metta il bavaglio alla Magistratura)? C'è questo e molto altro tant'è che anche il Presidente della Regione Friuli è stata attaccato da un prelato per essersi schierato a favore della famiglia Englaro e della Clnica Città di Udine. Si potrebbe parlare di arroganza del potere, di idelogismo, di sulbalternità allo Stato Vaticano (uno Stato straniero), ma, soprattutto, si può parlare di "disattenzione" per le proprie funzioni pubbliche che imporrebbero un diverso comportamento a chi le riveste. Come diceva Beha a La7, durante la trasmissione Omnibus, il nostro paese è sulla china e quindi non può far altro che rotolare verso il basso: naturalmente c'è chi lo sta aiutando a farlo più velocemente.........

mercoledì 17 dicembre 2008

Eluana: si infierisce ancora........

Con un'Atto di indirizzo il Ministro Sacconi ha vietato l'interruzione della idratazione e nutrizione alle persone in stato vegetativo permanente e quindi nessuna struttura del SSN, pubblica o privata convenzionata, può decidere diversamente perchè incorre nei rigori della legge. Il Ministro, coadiuvato dai Sottosegretari Roccella e Martini, lo ha spiegato in una conferenza stampa nella quale ha citato un parere della commissione bioetica del 2005, la Convenzione dell'ONU sui diritti delle persone disabili e infine l'art.32 della Costituzione: nonostante la sentenza definitiva della Corte di Cassazione che è passato in giudicato la longa manus integralista ce la sta mettendo tutta per bloccare la liberazione di Eluana e rendere le cose difficili a tal punto che o il padre la porta fuori dall'Italia o lo fa a casa sua visto che, come afferma il Sottosegretario Roccella, altrove è illegale. Insomma siamo agli Atti di indirizzo ora: tutto pur di fermare la procedura e tutto pur di ottemperare agli Atti di indirizzo dello Stato Città del Vaticano (uno Stato estero). Ogni volta che sento e leggo queste notizie oltre a salirmi un moto di indignazione (si sono ancora capace di indignarmi malgrado tutto) e di vergogna, mi sovviene anche un senso di nausea profonda per la battaglia, tutta ideologica, di riaffermazione della loro supermazia che si sta svolgendo da parte di Governo, integralisti, Vaticano contro una nostra concittadina, cui le uniche istituzioni deputate a decidere se ottemperare o meno alle sue volontà ossia la Magistratura, che viene mantenuta prigioniera in un corpo che è vivo solo per le macchine ma la cui anima è già lontana, ponendo i suoi familiari, già duramente provati dalla vicenda e dai contorni mediatici e ideologici, in una condizione di disagio personale e morale condizione in cui nessuno credo ci vorrebbe mai essere: ancora una volta ci troviamo di fronte ad una minoranza che impone la propria volontà ideologizzata alla maggioranza dei cittadini, maggioranza che ha già assimilato il concetto di libertà e autodeterminazione come proprio: se siamo un paese liberale lo dobbiamo affermare e difendere; se siamo un paese democratico lo dobbiamo difendere; se siamo un paese confessionale con una religione di Stato .... allora abbiate il coraggio di affermarlo apertamente che siamo ripiombati nel Medio Evo: a quando l'Inquisizione?

martedì 16 dicembre 2008

Abruzzo per il PD: prodromo delle europee?

La dura sconfitta alle regionali è un'altro campanello d'allarme per il gruppo dirigente del PD che, come ha detto di Pietro, non è nè carne nè pesce e gli elettori infatti lo puniscono. Nessuno nasconde che ci sia pure una "questione" morale ma essa non è ristretta solo a questo partito ma investe l'intero quadro politico italiano e quindi gli elettori ci sono abituati o meglio rassegnati. C'è molto altro invece: c'è un'elettorato in uscita da questo partito che preferisce non recarsi alle urne anzichè votare per qualcosa che non è il PdL ma nemmeno un partito socialdemocratico; non è un partito liberal (troppe commistioni con gli integralisti) e nemmeno conservatore di centro perchè non ne ha le caratteristiche intrinseche. Insomma Di Pietro ha ragione: non è nulla, ed il nulla non si vota da noi: se almeno fosse ammantato di luci, colori e pallettes come il suo concorrente almeno c'è la gistificazione di qualcosa invece loro non hanno nulla da offrire nè ricette alternative. Un'oligarchia così costruita non ha futuro. Alle Europee la musica sarà la stessa? Se si continua così il PD alle europee non ci arriva: imploderà prima molto prima e avremo, per eutanasia, il partito unico al potere e un gruppo di "resistenti" sparuti all'opposizione (parlamentare o meno). E nemmeno si vedono all'orizzonte forze nuove: è proprio crisi. Si la sinistra si vuole riorganizzare ma anzichè cominciare a costruire qualcosa veramente di alternativo che fa? semplicemente continua a dividersi: la scissione di fatto del PRC ne è un'esempio. Nessuno ha cpaito che bisogna incominciare, come dice il Prof. Pasquino, a pensare socialdemocratico e per essere più esatti bisogna cominciare a dare alla gente una diversa prospettiva che avvicini il paese più a Oslo che a New York (peraltro quest'ultimo modello ideale sta miseramente fallendo grazie alla crisi e ai continui scandali che scoppiano quando siamo al "prendi i soldi e scappa"); fnchè non ci si incamminerà per quella via la speranza di una svolta è una pura ipotesi di studio e di esame mentre ben 56 milioni di italiani scivolano, nella loro stragrande maggioranza, verso la povertà ed un triste declino.

lunedì 15 dicembre 2008

il miglior finale per il mandato di Bush

http://it.youtube.com/watch?v=RN7OqGoCp4U
Nel mondo arabo il lancio delal scarpa è il peggior insulto che si possa fare e il Nostro Bush ne ha scansate addirittura due lanciate da un giornalista sunnita irakeno. Addio nel segno della malinconia il suo ma non del mea culpa esplicito, il periodo della presidenza Bush è stato "horribilis" per il pianeta grazie a lui. Un'avventurismo che ha segnato non solo i rapporti fra gli USA e il mondo islamico ma anche con i cosiddetti alleati che sono stati spesso recalcitranti, se non restii, a mettersi in coda e a seguire le follie dell'imperatore che ha spinto il suo paese sull'orlo del fallimento per consentire alle lobby che lo sostenevano di arricchirsi oscenamente. Negli anni d'oro del welfare americano i poveri erano una stretta (quasi congiunturale si potrebbe dire) minoranza poi con il liberismo il divario è via via aumentato fino a tendere la corda della società fino all'estremo limite: oggi si può tranquillamente affermare che gli USA sono tornati ad un periodo pre-depressione (primo ventennio del 1900), dimostrando (se fosse ancora necessario) come la ricetta liberista sia un fallimento e un "velo" per le classi che "contano" al loro arricchimento ai danni della intera collettività: e quando essa non basta c'è un mondo intero da spremere e a cui rapinare le risorse. Diversi autori lo hanno denunciato: Rifkin e Klein, (per fare un'esempio in primis), mettono a nudo la funzione Bancomat dello Stato e per spiegarla brutalmente la privatizzazione dei profitti e la socializzazione dei costi. Anche nel nostro paese, grazie alla sinistra degli anni 90, abbiamo avuto lo shock liberista e ora se ne vedono i risultati. Ma sia da noi che negli USA (come nel resto del pianeta) di cambiamenti di rotta se ne vedono pochi, anzi nessuno. Addirittura vengono arrestati manager e sodali che rubacchiano il poco che è rimasto finendo di fare tabula rasa delle speranze dei loro concittadini. Da noi lanciare le scarpe non usa (anche perchè costano) però forse dovremmo guardare tutti il film di Eduardo, l'oro di napoli nell'episodio dove lo stesso insegnava a fare il pernacchio ai popolani di un quartiere che erano vessati dal nobilastro di turno che pretendeva, quando usciva con la macchina, che tutto e tutti si dovessero scansare
http://it.youtube.com/watch?v=gkrnK0igAP0

domenica 14 dicembre 2008

le pari oportunità? il tutto si risolve con le donne in pensione a 65 anni......

Già pare proprio che siamo alla fine del percorso della parità fra uomo e donna nel nostro paese: infatti basta equiparare il pensionamento et volià siamo uguali; non conta il fatto che le donne, ancora, nel XXI secolo da noi sono quelle che per prime sono licenziate in caso di crisi così come quando sono incinte che sono costrette a firmare le dimissioni in bianco (una pratica barbara che Prodi aveva cancellato e che questo governo ha rimesso su, ma è solo un'esempio se ne potrebbero fare molti altri), ora le equipariamo e possono vivere felici!! E come se non bastasse ci vengono anche a dire che serve a incentivare l'occupazione : balla! Se rimangono più a lungo nel mondo del lavoro i nuovi posti occupati dove si mettono? Qui è il problema. Già i cittadini sono confusi dalla prolissità delle informazioni (un vero e proprio diluvio) ora in questo effluvio ci dicono che rimanendo più a lungo si crea lavoro: si comprende o no il paradosso? In realtà il problema è differente: se questa generazione andasse in pensione nessuno potrebbe pagare le loro pensioni dato che nessuno ha un lavoro che dura abbastanza a lungo da mettere da parte abbastanza contributi, è una questione di grandi numeri: se lavorano 2 uno può andare in pensione, è semplice. Tutta la grande menzogna è cominciata nel 1992 quando ci fu la prima riforma delle pensioni ed è poi andata sempre peggio, ma la chicca sulla torta è stata l'unire l'assistenza con la previdenza facendo pesare su una parte della società quello che invece sarebbe dovuto toccare alla fiscalità generale ed ecco che improvvisamente i conti vanno in rosso e non ci sono più abbstanza soldi per i pensionati di allora, presenti e futuri! Uno dei dogmi del liberismo è la privatizzazione anche, fra le altre cose, delle pensioni e quindi il passaggio agli squali della finanza dei soldi con i quali i pensionati dovrebbero campare: dove è già avvenuto (paesi dell'america latina per esempio) il peggioramento è stato veloce e rapido dando un classico esempio di come siano errate e truffaldine le ricette liberiste. L'attacco allo stato sociale è continuo anche nel nostro paese e, anche grazie alla cosiddetta sinistra nostrana che si è imbevuta della ideologia mercatara, il welfare italiano, per quanto inefficiente e assistito, viene smontato pezzo per pezzo: a partire dalle conquiste sociali e finendo direttamente alla privatizzazione di tutto, pensioni comprese. La faccia tosta è quella di spacciarle per riforme. Un futuro di povertà ci aspetta e non potremo che prendercela con noi stessi per averle consentite e non combattute. E il sindacato? Quelli che non si sono calati le braghe in nome della concertazione sono emarginati ma il vizio è alla fonte: cedettero nel 1992 in cambio di una maggiore compartecipazione alle decisioni e al potere abdicando al loro ruolo primario che era ed è difendete l'ossatura essenziale del paese, i lavoratori. Non vale la "ribellione" della CGIL che ora suona come una nota stonata dato che in passato ha consentito di gettare le basi del disastro attuale: è più un'autodifesa.

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