venerdì 12 dicembre 2008

C'è crisi? si riforma la giustizia..... e magari la Costituzione

Mentre a Roma si discute Sagunto brucia, dicevano i romani..... noi stiamo vivendo un brutta crisi, a cui c'è da scommetterci seguirà una profonda depressione e migliaia di lavoratori perderanno, dagli atipici a quelli a contratto a tempo indeterminato, il lavoro e il Nostro cosa fa? Riforma la Costituzione a colpi di maggioranza e quando arriva il monito del Capo dello Stato (che finalmente batte un colpo) chiarisce che i principi base non vuole toccarli ma intende mutare quei principi che afferiscono alla giurisdizione (agli organi costituzionali aventi rilievo costituzionale) per cambiarne la composizione. Gira e rigira e si torna sempre a fagiolo sul tema "caro" al Nostro: la giustizia. Qualcuno forse ha mai dubitato del suo interesse per questa materia? Viviamo in un paese dalle mille contraddizioni, che non risolto nè le questioni fondamentali che ne hanno da subito minato le basi nè i problemi che via via si sono accumulati su quelle stesse basi; un paese che ha vissuto vicende oscure che non sono mai state risolte e che hanno visto connivenze con poteri stranieri e interni e che ha avuto stagioni di grandi aperture e altrettante, ne stiamo vivendo una, nel quale la necessaria visione laica è ridotta al lumicino. Insomma sto paese è un gran problema e ora, con la crisi, vede arrivare velocemente moltissimi nodi al pettine che dovrebbero essere risolti a tambur battente e invece no: il problema è la giustizia; o magari il federalismo; o chissà cos'altro. Se fossimo in un paese avanzato questa classe politica sarebbe già stata pensionata invece noi ce la teniamo stretta per precisi calcoli di bottega: c'è chi sta guadagnandoci dalla situazione e non vede perchè cambiare strada dato che per arricchirsi ce l'ha messa tutta e non vede perchè giusto ora debba rimetterci. Il governo ha destinato solo lo 0.4 % del PIL a misure destinate a far fronte alla crisi: troppo poco rispetto agli altri paesi che hanno messo in campo ben altri provvedimenti anticiclici. Da noi la scelta è stata quella più comoda: c'è il mercato? Lo si lasci agire. C'è la globalizzazione? le si dia via libera. Se ci sono vittime e feriti s'interviene per limitare i danni e se ci sono proteste o soggetti che non si allineano poco male gli si dà addosso con il solito armamentario tipico (media, tv, giornali ecc. compiacenti) in dotazione. E la gente? Chi si accorge del giochetto in corso è emarginato e non può far altro che assistere alla barca che affonda, non avendo riferimenti "politici", e ad aprire "l'ombrello" per ripararsi dalle tegole che cadono; chi non se ne accorge vive beato e di tv accontentandosi delle briciole e delle elemosine elargite mentre da sotto non solo la sedia ma l'intera casa gliela stanno svendendo a poco. Ci dicono stesso loro, d'altronde, che è un brutto momento ma cosa deve fare un Governo liberale in questa situazione? E uno democratico? Partendo dall'assunto che non necessariamente un governo liberale "debba" per forza essere democratico ma è espressione di quelle forze organizzate (Weber docet), in contrasto d'interessi fra loro, che vincono le elezioni (unico momento nel quale il "popolo" è chiamato ad esprimere la propria opinione da cui la definizione di "Governo approvato dal popolo") non c'è spazio per l'interesse pubblico ma per quello generale (meglio l'interesse delle lobby che lo hanno eletto) e quindi poco spazio alla realtà sociale sottostante: ossia noi. Invece un governo "democratico" vede sia la diretta sia quella indiretta partecipazione dei cittadini che non rimangono sullo sfondo del panorama socio-politico ma sono diretti decisori del processo politico in corso. Il primo si limita a regolare e ad aspettare che il malato guarisca da solo il secondo agisce fattivamente per risolvere la crisi e somministra al "malato" i giusti medicinali per guarirlo: secondo voi in quale regime siamo? Se vi date la risposta vi sembrerà anche chiaro perchè, nonostante i problemi, da noi sembra che l'emergenza sia la giustizia e non gli operai che perdono il lavoro e con esso perdono anche la dignità del futuro proprio e dei propri figli.

giovedì 11 dicembre 2008

Eutanasia: un video choc

E' un'argomento delicatissimo. Da noi si versano fiumi d'inchiostro e ci si divide fra favorevoli e contrari; persone da anni combattono una battaglia di civiltà che in uno Stato liberale dovrebbe darsi per acquisita; una minoranza religiosa e integralista cerca d'imporre a tutti la propria visione negazionista; la politica, pavida e opportunistica senza badare minimamente al diritto individuale di disporre del proprio corpo come meglio si crede (peraltro riaffermato dalla Corte costituzionale come nel caso di Eluana Englaro il cui padre a tutt'oggi non ha potuto ancora soddisfare le volontà di Eluana visto che non trova nessuno che voglia mettere in pratica la sentenza definitiva) e di assicurarsi una morte dignitosa e libera cui a parere del sottoscritto si ha diritto, cerca di far passare una legge che nei fatti lo impedisce, (e a mio parere più per compiacere Oltretevere che per propria intima convinzione) come già avvenuto per la diagnosi prenatale e fecondazione assistita, seguendo quello che ritiene il trend dei poteri forti: insomma il nostro paese si connota sempre di più come più vicino a Teheran che all'Europa. Ed è solo l'ultimo dei primati, tutti negativi, che abbiamo collezionato negli ultimi 18 anni (sanità, scuola, università, politica, ecc.). Ora però si arriva all'opposto: un canale satellitare ha trasmesso un filmato su un'eutanasia fatta in Svizzera su un cittadino inglese conseziente, malato di sclerosi laterale amiotrofica (meglio conosciuta come SLA), una malattia che non lascia scampo. La moglie ha dichiarato di essere d'accordo e di ritenere che il video aiuterà altri ad affrontare la propria paura. Il paziente ha dichiarato: "Sono stanco della malattia, ma non sono stanco di vivere - ha precisato alle telecamere, poco prima di morire - amo la vita, ma la realtà è che non riesco più a vivere. Se scegliessi di rimanere in vita, sceglierei anche di sottopormi a una vera tortura. Ho optato per un'altra alternativa: porre fine a questo viaggio e intraprenderne un altro. Dal momento in cui la malattia ti paralizza completamente il corpo, non sei altro che una tomba vivente che si nutre attraverso un sondino nello stomaco, non sei nient'altro. E' troppo doloroso". Ora, al di là delle polemiche subito scatenate e le accuse di vouyerismo, in una società civile si dovrebbe riflettere sul tema della dignità e del dolore di vivere "in una tomba" con una malattia gravemente invalidante e si dovrebbe riflettere su come un'individuo arrivi a decidere la propria fine anticipata (e prolungata invece la vita - ma che vita? - grazie alle macchine), ma soprattutto si dovrebbe garantire il diritto dell'essere umano a decidere della propria vita e di come finirla in presenza di gravi malattie invalidanti e non a come vietare e limitare il diritto individuale, in nome di propri principi legittimi ma personali e non condivisi da tutti. Non credo che in Italia si arriverà ad un vero dibattito su questo tema perchè troppo pesante è l'influenza ecclesiale e troppo poca, anzi direi quasi nulla, è la resistenza della parte laica del paese e troppo poca è la resistenza della politica ai grevi interventi nelle materie che gli sono proprie.
ATTENZIONE VIDEO DAI CONTENUTI FORTI. CHI NON E' D'ACCORDO O E' SUGGESTIONABILE OPPURE NON NE CONDIVIDE IL CONTENUTO NON LO GUARDI. IL SOTTOSCRITTO NON SI ASSUME ALCUNA RESPONSABILITA'!!

mercoledì 10 dicembre 2008

Allarme virus? Bufala in corso...........

E' tanto ormai che girano in rete gli alarm su temi o voci o altro che dovrebbero (il condizionale è d'obbligo) mettere gli utenti (non i consumatori) in guardia da possibili sfraceli che possono capitare se si accetta una mail, un messaggio ecc. Non è il caso di cominciare a sfatare un pochino la cosa? Un pò di storia per i neofiti non guasta. I virus ci sono sempre stati in rete, fin da quando l'hanno inventata. All'inizio si diffondevano con i programmi che giravano manualmente nella propria cerchia di amici (molto spesso incolpevoli ma che quando li bekkavano stavano zitti per non fare la figura dei fessi .... poi con lo sviluppo della rete essi si sono adeguati e arrivano via posta elettronica con allegati ai quali, con un minimo di attenzione, si sfugge da soli senza bisogno di antivirus stellari e costosissimi solo se tiene a freno al curiosità. Crescendo la rete sono cresciuti anch'essi ed infati spesso non infettano il singolo pc ma i server diffondendosi a macchia d'olio grazie ad essi (spesso per attaccare società o corporation e spesso diffusi da programmatori che da quelle società sono stati allontanati o licenziati per vari motivi). Negli ultimi anni poi c'è stata l'evoluzione peggiore: l'uso militare dei virus. L'attacco generalizzato a sistemi di difesa digitali da parte di hacker al soldo di governi concorrenti stranieri (e gli esempi non mancano solo se si leggono i giornali e si ha un po di memoria si capisce di cosa sto parlando). Ma il peggiore di tutti i virus è quello "psicologico", ossia quella che poi viene definita bufala. La diffusione di alarm di questo genere da parte, spesso, di burloni comporta il panico o almeno l'ansia da parte di chi li riceve perchè pone, o costringe a porre, la domanda: lo diffondo? E se non lo faccio che accade? Vivendo in una community i meccanismo sono gli stessi del mondo reale: per fare un'esempio il giochino che si faceva tutti da bambini del telegramma, lo ricordate? Bene: è la stessa cosa. Ora non si dice che i virus NON esistono, anzi ci sono, e sono pericolosissimi, e fanno danni ma ormai essi vengono diffusi su una scala che non va più a colpire il singolo pc ma i sistemi nel loro complesso e certo non possono non avere effetti anche sui singoli ma sono marginali e isolati dato che mirano a bloccare il funzionamento della rete nel suo complesso e non di quello del singolo utente. Il punto è: chi e perchè diffonde simili alarm? Come ci si può difendere? E prima di contribuire a diffondere il panico non è il caso di controllare personalmente (sulle software house per esempio) se realmente c'è un virus distruttivo e/o passivo? E poi si tratta davvero di virus o invece non sono trojan o worm o altro di simile che pur se dannosissimi non "distruggono" la macchina ma semplicemente si limitano a "controllarla"? Già perchè ci sono anche virus che non sono distruttivi ma, molto più semplicemente, controllano l'utente e dicono a chi sta da un'altra parte per esempio cosa sta scrivendo e a chi (un'esempio in positivo, si fa per dire, sono i cookie che avvisano chi li emette - spesso società commerciali - di che tipo di surfer siete e potete giurarci che riceverete posta elettronica mirata), oppure agenti informatici che addirittura riescono a tradurre i vostri battiti sulla tastiera e avvisano in tempo reale chi li ha emessi, oppure ancora s'infiltrano nei programmi di gestione delle webcam, che molti hanno, e quando spengete il pc .... ops .... la cam rimane accesa e non lo sapete e venite spiati. Un buon antirus elimina buona parte di queste "noie" (anche fra quelli gratuiti ce ne sono di ottimi per queste "occasioni") ma non può fare miracoli ma il diffondersi di alarm a ripetizione è un'altra cosa: è psicosi, paura diffusa, che a man bassa rende la rete un luogo "pericoloso" (ed in parte lo è ma non certo per i virus piuttosto per i fenomeni criminali come la pedofilia) e istiga chi vuole controllarla, dandogli l'agio di poter intervenire per ripulirla e magari "recintarla" impedendo e uccidendo no i virus o i fenomeni criminali, che rimangono pari pari, ma chi la usa in maniera normale e onesta come il sottoscritto ad esempio. Quindi okkio e SIATE VOI I PRIMI CONTROLLORI PERCHE' SOLO COSI' POTREMO IMPEDIRE CHE LE COMMUNITY APERTE DIVENTINO NEL SIMILMONDO DIGITALE COME I VILLAGGI FORTEZZA CHE NEL MONDO REALE STANNO SPUNTANDO COME FUNGHI MA CHE, A MIA IMPRESSIONE, PIU' CHE TENERE FUORI IL "MALE" (E QUELLO CHE SIGNIFICA E RAPPRESENTA IN TUTTE LE SUE DECLINAZIONI) TENGONO RINCHIUSO IL BENE CHE E' NEL PROFONDO DELL'INDIVIDUO RENDENDOLO EGOISTA E SPAVENTATO ANCHE DALLA SUA OMBRA, MA SOPRATTUTTO DIFFIDENTE VERSO CHIUNQUE NON SIA ESATTAMENTE COME LUI..... LA LIBERTA' E' UN BENE CHE VA DIFESO NON SOLO GIORNO PER GIORNO MA ANCHE CONTRO CHI, DICHIARANDOSENE "DIFENSORE", LA UCCIDE RICHIAMANDOSI AD ESSA E NE DISTRUGGE IL SIGNIFICATO MIGLIORE............

martedì 9 dicembre 2008

Tempi duri per i democratici .....

Partito male il PD finora anzichè essere la novità, e non lo era, si sta dimostrando sempre di più solo un'insieme mal messo di personaggi vari che hanno poco o nulla in comune in perenne lotta fra loro. Con gli avversari del PdL hanno comune tutto (idee, mercato, liberismo, programma politico e sociale, ecc.) tranne il capo e il potere che ha acquisito e nei fatti e negli anni di "duro" lavoro. Questa confusione non fa bene al Pd visto che da quando è sorto non è certo il "sol dell'avvenire" quello che splende su esso ma piuttosto quel che illumina il viale del tramonto di hollywoodiana memoria di quella America che tanto piace al suo "conducator"..... non ci sono buone notizie dovunque egli si giri: molto probabilmente perderà le elezioni in Abruzzo (causa scandali presunti o veri sarà la magistratura a deciderlo) così come in Campania dove fra reati veri e presunti il PD è così a pezzi da permettere alla controparte di lanciare l'accusa del problema "morale" (...) rovesciando completamente tutti i termini della questione degli ultimi 14 anni. E come se non bastasse ci si mettono anche i sondaggi in vista delle europee del prossimo anno: Ipr marketing per Repubblica ha pubblicato un sondaggio che da un'altra pessima notizia al PD, ossia perde punti e vede ridurre ancora il proprio elettorato (è in buona compagnia con la sinistra, cosiddetta, i radicali, la sinistra democratica e i verdi) a tutto vantaggio, udite udite, della IdV di Di Pietro che, sempre a detta de sondaggio sulle intenzioni di voto, balzerebbe quasi al 8% (7.8%) come premio della dura opposizione a Berlusconi fatta da questo movimento: infatti c'è quasi da vederlo il Capo del Governo che nei fatti ha tutto da guadagnare ridimensionando il PD e ghettizzando la protesta nell'IdV e che, forse, non tiene presente la piccola cosa che facendo sponda con l'acerrimo nemico potrebbe riuscire nel miracolo di riunificare i pezzi della sinistra perdendo il "cuscino" del PD che tanto gli torna utile in momenti di crisi a meno che non conti proprio su questo e quindi eliminando l'attuale segretario il PD torni come strumento utile ai propri fini. E' bizantina la politica italiana e lo è sempre di più in questi anni di fallimento del modello "italiano" bipolare (che molti in altri paesi stanno studiando attentamente) sempre più stretto e non connaturato alla indole nostrana: tanta è infatti la nostalgia e tanta è voglia di centrismo nelal società che si aggrapperebbero a tutto ..... anche a al PD

lunedì 8 dicembre 2008

I nostri problemi? non c'è storia con il federalismo

L'Italia ha una via di salvezza: il federalismo! Qualunque sia il suo male il federalismo ne è la cura! Ma non costava? Non è vero che, come detto da più parti, costa molto? E rompendo il vincolo di solidarietà non si mettono le basi della secessione del apese e dell'azzeramento dell'Unità di Italia? In una società come la nostra dove i vincoli, grazie al governo di centrosinistra degli anni 90 (parimenti seguito da quelli di centro destra e destra), di solidarietà sociale, economica e politica sono stati distrutti un regime come quello federale non può che aggravare la situazione: non sarebbe fantascientifico immaginare le (ex)Regioni farsi la guerra (economica e non solo) fra loro con annesse sanzioni reciproche dove chi può emigra nelle regioni ricche e abbandona a se stesse quelle povere che scivolano sempre di più verso il terzo, e il quarto, mondo e senza che nessuno faccia qualcosa dato che tutti quelli che contano davvero ne hanno convenienza: mafie varie, poteri economici e finanziari, politica, gerarchia ecclesiastiche ecc. Le persone comuni poco potranno, perchè come viene prospettato il regime avrà un governo centrale relativamente debole e al posto del centralismo statale ce ne sarà uno regionale, o sovraregionale (anche se voglio proprio vederli i liguri o i veneti farsi comandare dai lombardi o dai piemontesi... ci sarà da ridere) che lo sostituirà completamente. E tutto quello che era Stato sarà Regione, o simile, e chi (ora più di prima) avrà la fortuna di nascere al nord potrà avere cose che altri in altre parti di Italia, pardon ex Italia, se le sogna: tutto quello che fu fatto dal 1860 al 1980 sarà stato tutto inutile e anzi sarà anche presto dimenticato dalle nuove generazioni. La Chiesa tornerà alla situazione preunitaria? E' molto probabile anche questo anche se non credo gli convenga ma la situazione saràmolto rafforzata da una tale situazione perchè, come avvenne nell'interregno fra caduta dell'impero romano e umanesimo, il suo ruolo sarà di passaggio delle consegne e di memoria storica e di conseguenza porgerà solo quelo che torna meglio alla propria "parrocchia" e non certo a quella dei cittadini. La storia, si dice, non torna mai indietro e può darsi che sia vero però se le cose dovessero andare come mostra il trend si dovrà solo "sperare" in un nuovo rinascimento chissà fra trecento, se non siamo estinti già per altre cose, anni forse ci sarà un nuovo umanesimo e rinascimento ma anche invasioni ecc. chissà ma forse sto tirando troppo la corda...... in ogni caso sarà sempre un pò tardi per noi ora ......

test velocità

Test ADSL Con il nostro tool potrete misurare subito e gratuitamente la velocità del vostro collegamento internet e ADSL. (c) speedtest-italy.com - Test ADSL

Il Bloggatore