sabato 26 aprile 2008

The day after 25 Aprile....

Una volta si diceva passata la festa gabbato lo santo ma nel caso di "questa" Festa sembra che non sia così. Ho 48 anni e da almeno 28 sento che questa non dev'essere la Festa di una parte ma di tutti; e che vanno ascoltate e rispettate anche le opinioni di chi era dall'altra parte ecc; ma soprattutto è continuo il tentativo di smiinuirne l'importanza riducedone il tutto a una "scampagnata in attesa dei "veri" liberatori: gli americani!! Siamo seri. Innanzitutto essi non hanno liberato un bel nulla: si era in guerra, dopo l'8 settembre il nostro paese, causa fuga precipitosa della famiglia regnante, si calò le braghe loro trovarono la via aperta: non senza aver semidistrutto con i bombardamenti a tappeto mezzo paese ed aver distrutto, senza necessità apparente, l'Abbazia di Montecassino e anche per lo sbarco non è che furono così eroici dato che si fecero aiutare da qualche mafioso d'importazione per fare alcuni esempi; quindi ci andrei piano con il mitizzarli: Napoli si è in pratica liberata da sola; Roma diventò città aperta; le città del centro-nord erano in fermento e sulle montagne la Resistenza era attivissima e teneva spesso in scacco i nazifascisti (a Genova a liberare direttamente la città fu l'arredersi dei nazisti al CLN, quindi di cosa parliamo? In Italia ci fu guerra civile? Certo che ci fu e fu anche aspra e dura. Ci furono stragi nazifasciste? Certo e a iosa basta guardarsi in giro per comprendere, anche senza averla vissuta direttamente, la loro ferocia. Ci furono eccidi e guerre fratricide anche fra partigiani? Certo e non mi pare si sia fatto mistero una volta posatasi l'aurea del mito. Ma parlare di pacificazione va bene? Certo son passati 60 e oltre anni da quegli eventi e ormai le passioni dovrebbero essere sopite e la parola dovrebbe passare agli storici ed in alcuni casi alla critica roditrice dei topi; ma da qui a mettere sullo stesso piano repubblichini e partigiani ce ne corre eccome: loro erano spesso il braccio della violenza nazista: si vuole pacificazione? Riconoscano che erano dalla parte sbagliata del fronte e i valori della Repubblica nata dalla Liberazione e da qui si potrà ripartire, nulla di meno. Se qualcuno ogni anno tira fuori l'argomento lo fa per una propria visione della storia "moderata" ma non nasconde il fastidio per quello che scaturì dopo: non credo sia la storia in sè ma il suo precipitato che dà noia qui, a me pare questo il punto. Altro discorso è il V-Day d iGrillo che al di là delle iperbole (ma qui Bossi è maestro) mette il dito nella piaga: non è in discussione la libertà di espressione in sé ma il suo controllo così come non è in discussione la professione dei giornalisti ma la corporazione, una delle tante, che esprime il proprio potere come una lobby. E di lobby, come di altre corporazioni, l'Italia ne è piena ne scoppia e ne è soffocata: quindi in mancanza di una classe dirigente adeguata ecco che dalla società nascono fenomeni di repulsione di cui Grillo ne è una componente nemeno maggioritaria: dice cose giustissime e che sarebbero addirittura ovvie in un paese normale, ma da noi hanno una forza dirompente perchè vige il controllo, molto poco democratico, dell'informazione o meglio vige l'informazione libera di farsi controllare da chi ha la borsa della spesa: sono pochi i casi di giornalisti scevri da ciò. Quindi, al di là delle polemiche, Grillo pone un problema starebbe alla politica risolverlo, o meglio lo dovrebbe aver già risolto, in senso democratico possibilmente: ma è qui che il nostro paese è in ritardo; è sempre in ritardo perchè non c'è la convenienza e perchè tenendo le redini in mano si evitano domande sconvenienti; anche qui un'esempio: le intercettazioni telefoniche che quando riguardano politici si scatena sempre un putiferio, come mai? Eppure il segreto istruttorio è stato abolito e una volta depositati gli atti tutto è pubblico, proprio tutto. In altri apesi condizioni simili hanno distrutto carriere perchè si guardava l'oggetto dell'intercettazione da noi invece si urla per l'uso dello strumento ma si ansconde il perchè quelal persona è stata intercettata, è questo il punto. Anche la politica è una corporazione e non ammette "esterni" che ne svelino angoli bui: forse un recupero dei "valori" del 25 Aprile sarebbe indispensabile a questo punto, altro che rileggerli e/o annacquarli con immotivate discussioni di metodo e merito!!

venerdì 25 aprile 2008

25 Aprile: V- Day e tradizione

Oggi, secondo molti, c'è la contrapposizione fra il "popolo" di Grillo e coloro che ricordano la Festa della Liberazione, un pò perchè così fanno notizia e lettori, un pò perchè in questo modo (almeno i cointeressati) fanno il gioco di chi vuol mandare in vacca sia l'uno che l'altro. In realtà non c'è contrapposizione: questo paese ha bisogno di una ventata di aria fresca che rinnovi gli "ambienti" istituzionali. Davvero non si può continuare in questo modo: pochi segretari di partito decidono su tutto e tutti; e ancora, pochi determinano i destini economici; un'oligarchia ci gestisce: in piena sintonia con la teoria dei "migliori" che si fanno "carico" dei destini del mondo a mio parere anticamera del medioevo prossimo venturo e prodromo della monocrazia. Sia chiaro non sto invocando nè una nuova tangentopoli nè un nuovo moto di indignazione popolare nè una qualche improbabile rivoluzione morale e etica, perchè non ritengo che questo paese abbia più la capacità di indignarsi visto come è ripiegato su stesso, sulla sue miserie e tragedie. Ma oggi il punto è l'informazione e la sua gestione democratica e fa bene Grillo a puntare il dito su essa mettendo un bel riflettore su essa. Un pò dovunque l'informazione è sotto attacco, non è un fenomeno nostrano, un'esempio per tutti: Murdoch ha da poco acquistato il Wall Street Journal (per chi non lo sa ha un'impero mediatico sul "quale non tramonta mai il sole" , pensate al potere che rappresenta) e il Direttore del Giornale "è stato "dimissionato" e fin qui nulla di male il Capo può farlo, ma, c'è un ma infatti, il Nostro ha scritto un'editoriale di politica estera, dettando di fatto la sua linea politica (proponendo, tra l'altro, l'uscita dell'Europa dalla Nato perchè non seguirebbe più i valori che questa organizzazione rappresenta ; e io mi chiedo quali siano questi valori e soprattutto se, guarda caso, dovessero corrispondere con gli interessi del ponte di comando dei poteri forti transnazionali, in questo caso potrei anche essere d'accordo sul "che ci stiamo a fare in un'organizzazione siffatta?) cosa questa mai accaduta, ossia non è mai accaduto che un'editore intervenga così pesantemente, nel mondo occidentale (Italia inclusa), a "indirizzare" le linee guida di un giornale. Questa è la "libera informazione" che ci dobbiamo aspettare in futuro? Da noi la situazione è di stampo liberale o di stampo sovietico? La domanda è volutamente provocatoria ma la risposta è semplice e complessa insieme: c'è infatti una forte concetrazione nelle mani di pochi "salotti" dell'editoria e quindi il temere un controllo sulla linea dei giornali è lecito e pericoloso per il futuro democratico del paese; ma il punto è un'altro ed è l'autocensura. Quanti giornalisti hanno avuto il coraggio di scrivere contro non solo il proprio editore ma soprattuto contro i proprietari reali della testata? Credo pochi. E' questo il "nostro" problema. L'informazione non è repressa ma guidata, anche indirettamente e spesso gli operatori si autocensurano: per esempio molte informazioni su cose che ci riguardano direttamente le troviamo nella blogosfera e non sulla stampa ufficiale (il mainstream per usare il termine tecnico della comunicazione politica): le iniziative che riguardano diritti acquisiti, come la class action, che in altri paesi sono cosa normale e data per scontata, da noi, invece, sono mete raggiunte solo ora (e non è detto che rimangano tali sopratutto con il nuovo governo) e di tutto ciò sul mainstream zero o poco più. Paura? Tengo famiglia? Autocensura? Oppure il" Mi sono fatto una posizione (anche cambiando repentinamente santo e ideologia politica) di benessere, perchè devo perderla?" E anche "Condivido la situazione, quindi mi sta bene, non do per motivi ideologici le notizie che non ritengo utili al mio modo di pensare ecc." C'è un problema però: nei paesi che si richiamano ai valori "occidentali" la libera informazione dovrebbe essere una pietra angolare del sistema e l'operatore dovrebbe astenersi da queste considerazioni mentre l'editore, occulto o meno, dovrebbe a sua volta astenersi dall'indirizzare la lnea dei media: senza essa il sistema stesso è monco e le persone non hanno una corretta visione delle cose e/o ne hanno una errata; qui il punto è che ognuno è libero di dire e pensare come vuole, MA deve poterlo fare con tutte le informazioni sotto mano esposte nella maniera corretta; da noi (e non solo) non va così e l'informazione è partigiana (con tutto il rispetto per partigiani che hanno dato un contributo alto alla liberazione del paese, e se la mia tristezza è vedrne l'uso che i loro successori hanno fatto di quel dono di libertà), schierata e di parte. Quindi voler vedere una contrapposizione fra il "tradizionale" 25 Aprile e quello di Grillo sa di vecchio, bolscevico, antico regime, per non dire interesse di bottega (quella parte che è rimasta in piedi dopo il terremoto elettorale) da un lato; mentre dall'altro fa il gioco di chi se la ride di tutto ciò perchè fa parte del ponte di comando e sa che le leve sono in mano sua ma anche di chi aspira ad entrarci dalla porta di ingresso principale anche a costo di svuotare di significati una Festa come questa. Il dibattito, falso, sull'equiparazione fra i repubblichini e i partigiani ne è un'esempio. E' vero più di mezzo secolo è passato e molti protagonisti non ci sono più, però non si può fare una commistione perchè una parte voleva liberare il paese l'altra collaborava attivamente nelle stragi dei nazisti e ne era complice a tutto tondo; no grazie, va anche bene chiudere il capitolo ma non va bene distorcere la storia pro domo sua, NO GRAZIE, però il tentativo di far passare l'idea del "ttti" dentro o "tutti" fuori c'è eccome ed è proposto ssotto la rubrica "pacificazione" nazionale. Quindi voler vedere una contrapposizione fra i "due" 25 Aprile è PURA LANA CAPRINA" e, in certi casi, anche malafede perchè non sono in contrasto l'un con l'altro, anzi mai come ora chi davvero avesse a cuore i destini di questo morente paese dovrebbe sperare che la società civile, di cui Grillo è solo "una" componente, si destasse dal torpore mediatico politico in cui è stata ricacciata dopo i "voti" alle primarie (che hanno letteralmente terrorizzato i "boiardi" dei partiti facendogli temere per un secondo che i cittadini volessero riappropriarsi del loro diritto a partecipare alla politica e non solo esserne spettatori passivi) e la campagna (non campagna) elettorale di stile (solo quello) kennediano mirata a perdere ma con l'obiettivo recondito di fare tabula rasa dei cespugli di sinistra per poi spartirsene le spoglie in nome di una modernità che sa di elitismo e poliarchismo che inrealtà non farà altro che allontanare sempre di più non solo la cosiddeta società civile ma tutta la società dalla democrazia. So già l'obiezione: hanno votato ed in massa!! Verissimo, e sono andato anch'io a votare, SI VUOLE ELIMINARE ANCHE QUESTO ULTIMO CENTIMETRO DI LIBERTA' CHE CI E' RIMASTO (citato dal film V PER VENDETTA CHE AD OGNI MOMENTO CHE PASSA MI PARE PIU' DENSO DI SIGNIFICATI ATTUALI), che altro si doveva fare? Non votare e dare a questi gli alibi per fare tabula rasa definitiva della democrazia? Il problema, a differenza di Grillo, a mio parere non è "se" ma per "CHI" e "come" VOTARE ed è questo che ci è sfuggito di mano, o ci è stato rubato, da qualche anno.........................

giovedì 24 aprile 2008

Bush: il waterboarding non è una tortura

Cosa è il waterboarding? Su wikipedia se ne da una definizione asettica ma esatta, ma in realtà nessuno di noi vorrebbe esservi sottoposto perchè sempre una TORTURA è. Nessun essere vivente dovrebbe mai essere torturato, mai. Invece il paese guida dell'Occidente, gli USA, non hanno fatto mistero di considerare la tortura come un mezzo nella guerra al terrore: mi chiedo quale terrore se per primi il terrore lo portano loro? E, ancora, mi chiedo se ci riteniamo portatori di valori come democrazia e libertà siamo migliori se per affermarli usiamo tecniche di tortura e non siamo dissimili da chi combattiamo facendoci odiare dalle popolazioni che vogliamo "liberare"? Tralascio gli argomenti per i quali ritengo che gli USA con Bush, ma non solo con lui, siano un paese alieno dalla democrazia perchè ne ho parlato in passato e la mia idea è chiara come il sole ma che si abbia la spudoratezza di ammettere la tortura ufficialmente beffando le Convenzioni ONU e i Trattati internazionali e sapendo di farla franca perchè nessuno sano di mente oserebbe richiedere la loro incriminazione davanti a ai Tribunali internazionali per la loro potenza militare ed economica anche se è oltremodo oltraggioso per quei diritti umani che essi sbandierano quando devono aggredire, più o meno apertamente, altri Stati (Cile, Argentina, Iraq, ecc.) ma diventano smemorati quando di fronte hanno la Cina (e la questione Tibet ne è un classico esempio di uso "economico" dei diritti umani) o la Russia. Bene ha fatto Amnesty International a lanciare la campagna unsubscribe-me con un video choc che trovate sul sito della campagna http://www.unsubscribe-me.org/ con annesso video che sarà trasmesso anche in tv per sollevare la pubblica opinione contro questa ennesima violazione della libertà elementari a cui un essere umano ha diritto dalla nascita alla morte naturale (mi chiedo cosa ne pensa la Chiesa in materia e perchè non una parola su essi e sulla pena di morte in terra americana durante il viaggio papale). A proposito se volte farvi un'idea visiva di cosa sia abbiate il coraggio di guardarvi il video che ora allego al post che è a questo link: http://www.youtube.com/watch?v=sS4sGYmzCuA

Tagli dolorosi all'Alitalia: non era meglio AirFrance?

Air France aveva detto: "sono necessari tagli al personale, qualche migliaio, ma nessuno sarà licenziato". Oggi il Capo del Governo in pectore afferma che ci saranno tagli dolorosi. Dov'è la differenza? Qual'è la novità? Nessuna ovviamente tranne il cinismo politico e l'opportunismo sindacale che per mantenere propri privilegi di gestione della morente compagnia pubblica ha fatto da collaterale al disegno lettorale dell'allora opposizione: la vera cosa che interessava alla destra populista era salvare Malpensa (una autentica cattedrale del deserto, nessuno ha ancora spiegato perchè un ligure dovrebbe andare a Malpensa per prendere un'aereo per trasvolare a Parigi mentre lo può fare tranquillamente da Genov o se va male da Torino, un mistero italiano) mentre l'Alitalia che era stata in parte risanata prima della nascita dello Hub/cattedrale per imposizione politica è ricaduta ne3l baratro dovendo assicurare alcuni voli, del tutto antieconomici, proprio da esso: anche questo un mistero. Anche per quanto riguarda i 300 mln di euro, nostri soldi, saranno presi pensate un pò da un fondo mnisteriale per la ricerca (sic): insomma puro assistenzialismo in salsa liberismo compassionevole? Mica tanto perchè a pagare saranno i lavoratori, sempre e solo loro che in fondo sono gli unici incolpevoli della situazione: ma è sempre stato così da sempre.

mercoledì 23 aprile 2008

Unità fra PD e IdV? Di Pietro NON LO FARE!!

Si parla di creare un'unico gruppo parlamentare e, in prospettiva, di far confluire il movimento nel PD: sono progetti, idee ma le trattative sono in corso. Se posso dire la mia: NON LO FATE! L'IdV ha ottenuto un bel successo elettorale ergendosi a rappresentante di una parte degli elettori che non si riconoscono nel PD o ne sono scontenti: e Di Pietro che fa? Si fa diluire nel PD? Ci sono state, è vero, proteste per la mancate creazione di un'unico gruppo parlamentare ma da qui a fondersi ce ne corre e ritengo sarebbe un grave errore: sparirebbe un'importante dissenziente dal panorama politico italiano e la si darebbe vinta a chi pensa di fare inciuci con il PdL mettendo la mordacchia a chi si fa portavoce della richiesta di legalità (e tutti sappiamo se non c'è bisogno di legalità e normalità in questo paese) che viene dai cittadini; inoltre. Ora i tempi della politica sono quelli che sono e un qualunque scossone fa saltare piani e idee: ma, mi chiedo, se il PD tratta con Casini e si avvia verso il centro perchè fa l'occhiolino a IdV, forse perchè unendosi ad esso sparisce l'ultima parvenza di opposizione dal paese ufficiale? Non mi pare che la Lega sia sfiorata dall'idea di fondersi con il PdL anzi in alcune zone del paese è avanti al partito berslusconiano e a volte c'è il rischio perchè la gente non lo capirebbe. Quindi, Di Pietro un consiglio da un perfetto "nessuno": LASCIA STARE!! NON SEGUIRE LE SIRENE VELTRONIANE! TAPPATI LE ORECCHIE COME ULISSE E GUARDA ALLA SOCIETA', NON CHIUDERTI NEL PALAZZO.

Alitalia: il lupo perde il pelo ma non il vizio.............

E non parlo solo di Alitalia dove, causa il corporativismo sindacale (e contro la stessa volontà dei lavoratori dei quali molti avevano intrapreso lo sciopero della fame e nono si contano le critiche che i lavoratori fanno alle gerarchie sindacali e le petizioni per il ritorno di Air France al cospetto della morente società), la speranza concreta di salvare, non solo la faccia del paese, migliaia di posti di lavoro è andata (o dovrei dire volata) via ma niente all'orizzonte s'intravede: dove sono le cordate alternative tanto sbandierate (men che meno italiane visto che i calibri da 90 della nostra finanza hanno smentito un loro interessamento)? Ma pur volendo dimenticare (e noi italiani siamo bravi a farlo) le sparate elettoralistiche: i partener stranieri dove sono? Si parla, solo, di contatti con tedeschi, arabi, russi ecc. ma non si vede niente all'orizzonte anzi in pratica la compagnia di bandiera è sempre più lo specchio del paese: in svendita al peggior offerente che ci acquista a prezzo di fallimento. Un sintomo è l'aumento che si accinge a chiedere alla UE, a tassi di interesse di mercato, dai 100 mln a 300 e rotti mln di euro e non solo per fargli fare da ponte ma soprattutto perchè non c'è nessuno e si sta tenendo la compagnia con il boccaglio dell'ossigeno un pò come quando si è in coma profondo e si tiene in vita "strumentalmente" solo perchè la legge o la speranza del miracolo o chissà cos'altro spinge chi sta intorno al malato a seguire questa via. Forse sotto sotto si rivuole nazionalizzarla? E con la Ue come si fa? O vogliamo fare come con l'italietta di epoca fascista rinchiuderci nell'autarchia e nel magnifico isolamento (con tutto quello che ne consegue)? Se non ci fosse da piangere si potrebbe davvero pensare che (come un'utile idiota) Alitalia sarà il grimaldello che spaccare quel poco di costruzione sovranazionale che si è riuscito a costruire in questi anni? Sia chiaro a me quest'Europa NON piace: non è nulla. Non è quella dei federalisti (quelli veri); non è quella di Spinelli e Albertini; non è nemmeno quella immaginata dai Padri sottoscrittori che seguendo l'idea "funzionalista" di Monnet procedeva a piccoli passi. Ma rispetto all'Italietta che si riaffaccia ora è sempre un gigante!! Ho sentito Crozza fare una battuta in tv che era inquietante ma allo stesso tempo significativa del momento che vive il nostro paese: lui si rivolge a Berlusconi io la allargo a tutto il ceto politico attualmente in auge e parafrasandolo: molti di essi per pura vanità vogliono essere ricordati come stratisti; io pensando ai miei figli vi DICO PRENDETE ME E LASCIATE STARE LORO E IL LORO FUTURO

lunedì 21 aprile 2008

I reali vincitori: IdV e Lega, con un ma.....

Si lo so, ormai son passate le elezioni ed è un pò tardi per parlarne ma d'altronde qui non si fa giornalismo ma solo un diario pubblico di uno qualunque che si rivolge ad uno qualunque che passa e non è tenuto nè a leggerlo nè a commentare (d'altronde anche se mi fa piacere che si commenti e che ho visibilità ciò non si significa che devo fare e seguire i trend dei blogger, se no avrei fatto un blog peino di glitter con un pò di tette qualche poesia inventata da me con annesso svenimento sentimentale e avrei scalato tutte le classifiche possibili e immaginabili esistenti o meno dentro e fuori libero.......ma non sarei io )Invece mi trovo a commentare in solitudine gli eventi sociali e politici che tutti stiamo vivendo, nel paese più provinciale e individualistico d'Europa, aspirante a diventare in fieri l'ennesimo (credo la 50° stella) Stato degli USA , e per farlo prima riscopre (anacronisticamente) i valori di patria ecc. e poi si lancia in depressi slanci di rincorsa verso quella che sembra il "nuovo (si fa per dire)" modello proposto dal trend americano, unico (o quasi) in Europa senza averne nè la cultura nè le caratteristiche socio-economiche ; né la classe dirigente per farlo: anzi essendo, fra le altre cose, anche prossimo alla laurea (triennale) in (indovinate un pò ) Scienze Politiche (botta di gioventù) ciò mi serve a riprendere contatto con la realtà dopo l'abbuffata di libri specialistici in comunicazione e politica e a rimettere il naso la dove la classe (in senso weberiano) di "specialisti" che si è venuta a formare negli anni, mantiene il monopolio (e per il più italiano "tengo famiglia" ) si ritrova a chiudere la porta a chi tecnico non è ma dice la propria. Essi dimenticano che la interdisciplinarietà è tipica del nostro essere e che i geni, quale io non sono ma che prendo a modello , vanno al di là delle specializzazioni settarie e spaziano nello scibile porta e levano i quintali di polvere accumulati dalla moda corrente a cui tutti si conformano portando nuova linfa all'intelletto umano. Per fare un'esempio banale: nel 1491 tutti erano convinti che la terra fosse piatta e che al di là del mare non ci fosse nulla; nel 1493 tutti a dire e pensare in termini "sferici". Tutto ciò per far capire come la pancia delle persone comuni cambi e si lasci influenzare dalla mediocrità imperante (molto più rassicurante) mentre il progresso è una costante del nostro essere: l'avvento del genio cambia le carte in tavola e sconvolge la vita delle persone; la piccola angusta vita che tutti crediamo di vivere ma che altri si industriano a complicarci solo per il gusto di esserci, e rimanerci, laddove sono arrivati e non hanno alcuna intenzione di tornare indietro. I vari soloni che scrivono di politica hanno quasi tutti una storia molto trasversale che spesso va dal marxismo al liberismo spinto senza nessun imbarazzo per la propria dignità (è ovvio che cambiare idea si può e si deve ma c'è sempre un limite), tanto poi i "comuni" dimenticano e si bevono tutto. E proprio in questa linea che ritengo vada letta la cosa che IdV e Lega sono "i veri vincitori" delle elezioni non solo in termini di voti (che indiscutibilmente hanno avuto in gran numero) ma anche di come hanno rappresentato, e rappresentano, la "vera" gente (ossia quella che i succitati "soloni" definiscono "gli sconfitti della globalizzazione" ): NOI, i cittadini, che ci troviamo ad essere cavie del laboratorio socio economico, sui quali (al posto di spremersi le meningi su come assicurarci un futuro non dico sfavillante ma almeno accettabile per noi e i nostri figli) tecnici, soloni e classe dirigente innestano "elementi" di novità (che tale non è se pensiamo che il liberismo risale al 1700; mentre il liberalismo è quasi coetaneo e il marxismo è di circa 80 anni dopo) e di competizione reciproca che fanno subire a noi, mentre in realtà sono loro ad esserlo con le oligarchie concorrenti di altri paesi e continenti i cui casini ed errori ci pesano addosso. Per farlo devono sempre tenere i paesi sull'orlo della crisi di nervi di almodovariana memoria; quando c'era il bipolarismo armato dalle bombe nucleari le due potenze dominanti (USA e URSS) per evitare che i propri cittadini trovassero più attraente il sistema altrui tendevano a fornire maggiori ad essi risorse e soprattutto grandi quantità di propaganda negativa e positiva (a seconda dello schieramento sia chiaro); ora che invece non ci sono più ideologie alternative fra loro (e tutti siamo schiavi del pensiero debole e oscillante ) e una sola idea imperante, il profitto (di pochi), non è necessario che tutti stiano bene nè che tutti siano scienziati nè che tutti possano nemmeno sperare che i loro figli stiano meglio, nè che tutti capiscano tutto: al contrario si peritano di dare "solo" un minimo e chi vuole di più (al di là del merito che non esiste visto che nei paesi che sono portati ad esempio il nepotismo imperat e solo pochissimo spazio vien dato al cosiddetto merito, ma questo non lo dicono, sennò fonzie non funziona più), DEVE PAGARE; ivi compresa la propria libertà e i propri diritti che si acquistano a "peso" e mai a saldo. In questo quadro si innestano, dicevo , Lega e IdV esprimono benissimo il "vero" comune sentire delle persone cui la globalizzazione leva sempre di più qualcosa giorno per giorno (foss'anche l'anima non intesa in senso religioso) schiacciandoli verso il basso e che, non avendo più nessuno che ne incanala la visione, e che proprio ad essi si sono diretti con il voto. E' chiaro il fastidio dei partiti maggiori nei loro confronti; ed è anche chiara la manovra a tenaglia che stanno mettendo in essere per ridurne il peso politico e sociale (il PD aprendo a Casini e usandolo come controaltare all'IdV; il PdL minimzzando il peso reale della Lega e facendo melina sulle rivendicazioni di chi ha realmente vinto le elezioni) cercando di eroderne le spinte sociali. Al di là dei temi e dei valori e delle proposte di riferimento, oggi l'italia se vuole avere un minimo di speranza di futuro ha due fari solo a cui guardare e sono appunto questi due movimenti: sia chiaro non è propaganda per loro ma solo un'analisi (spero) corretta. La Lega, al di là delle sparate (si spera virtuali) dei suoi capi, è l'ultimo partito organizzato territorialmente e strutturato come partito popolare e se mantiene la spinta, questa spinta avuta dalla elezioni, diventerà L'UNICA OPPOSIZIONE DI "SINISTRA" ITALIANA o per essere meno aulici: L'UNICA DIFESA DEI CITTADINI CONTRO IL MONOPOLIO POLITICO/ECONOMICO E SOCIALE CHE SI STA COSTRUENDO IN QUESTI ANNI; mentre l'IdV portà diventare, se perdesse i connotati di "ONE MAN PARTY" (che ora ha), L'UNICO MOVIMENTO A CUI GUARDARE SE SI CREDE NELLA LEGALITA' (PERDUTA) E NELL'EGUALITARISMO GIURIDICO E NON (che non significa che siamo tutti uguali ma molto più semplicemente che dovremmo avere TUTTI le stesse opportunità di partenza e non ammazzare il nostro vicino nè farsi raccomandare per ottenere il proprio posto all'interno della società), e in particolare per quella fetta di società che non ha più un punto di riferimento ideale (che si riconosceva nell'area socialdemocratica) che da noi è sparita ma che è viva e vegeta nel resto del mondo civile (escludo gli USA perchè non li ritengo civili visto che hanno pena di morte e considerano gli altri popoli solo in funzione del proprio profitto) e non perchè sia portatore di grandi valori nè di idee che scaldano i cuori ma più semplicemente perchè le cose che dice e che sembrano "rivoluzionarie" da noi, mentre sono comuni e, in un paese normale, addirittura scontate e date per acquisite! Entrambi i partiti hanno un mandato: rappresentare chi non ha voce in capitolo e se lo fanno sarà un bene per loro e per noi; se invece non sarà così per un qualunque motivo: come affermava Toynbee, quando parlava della possibilità che il proletariato occidentale orfano di grandi ideali e oppresso da stati che crescono solo su loro stessi, potrebbe sempre trovare attraente l'islam con il suo concetto di "umma" se non si ha nulla più nulla ................

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