venerdì 18 aprile 2008

Economist: "mamma mia. Here we go again"



Mi ero ripromesso di parlare del futuro Capo del Governo solo in base ai fatti ma vedere come fuori dall'Italia giudicano la rielezione (è la terza volta!) mi fa davvero inkazzare sui miei concittadini; ma sia chiaro non perchè ne ho altri che sono migliori PERCHE' NON CE NE SONO, ma perchè mai come ora la classe dirgente di questo paese rispecchia i cittadini che partecipano alle elezioni, e votano. Certo però che proprio se le tira le frecciate dato che nel corso della visita del "sincero democratico", e suo amicone, Putin, ne ha fatto qualcuna delle imprevedibili uscite di cui è famoso; e proprio dai giornali si evince che, da personaggio qual'è, non si smentisce mai: ha fatto il gesto del mitra nei confronti della giornalista russa che aveva "osato" chiedere alla csar (si legge zar ) della sua vita privata e lo stesso ha mostrato pubblicamente di non gradire la domanda sulla sua vita privata redarguendola (pare che la giornalista dopo si sia messa a piangere e questo la dice lunga sulla situazione del paese...) così come ha mostrato di non gradire il fuori onda del suo ospite con i giornalisti mettendo in difficoltà lo staff russo. Mi sono quasi addormentato nel sentire ad Annozero l'annosa "discussione" se gli italiani erano "stupidi" o meno quando votano, anche perchè lo trovo irrispettoso: a maggioranza hanno fatto una scelta e questa scelta va rispettata! Ma però questa "imprevedibilità" non da certo una buona immagine all'estero e, come afferma l'Economist, se è vero che parleranno i fatti e su essi sarà giudicato il suo Governo è anche vero che una maggiore sobrietà non guasterebbe, soprattutto ora che promette "sacrifici anche impoplari" a noi mortali per risanare il paese e fare quelle riforme (ogni volta che sento usare da un politico questa parola mi viene l'orticaria perchè sono sicuro che a pagare saranno i soliti e qualcun'altro ci si arricchirà sopra) necessarie per "modernizzarlo" (altra parola da orticaria che significa che altri cetisi avvieranno sul viale della povertà più o meno futura) ottimizzando le risorse (e il terzetto da allergia è ora completo). In realtà dietro tutto ciò c'è una visione elitistica della politica (da cui, a parte le "trovate" non sono alieni i cloni del PD): infatti gli argomenti trattati realmente sono: Alitalia e gli accordi ENI/Gazprom sul gas, configurando l'asse italo/russo che si era venuto a creare negli ultimi tempi del precedente suo governo e che significava l'entrata via Italia dei russi in Europa bypassando la Ue e le altre istituzioni comunitarie e la loro linea maggiormente autonoma rispetto all'orso russo. No ora e da noi non è, e non sarà, così; al contrario saremo stretti "collaboratori" dei russi e loro fiancheggiatori nella loro penetrazione nel Vecchio continente rendendolo maggiormente orbitante verso quel paese in barba alle iniziative di autonomia energetica e politica e quindi maggiormente vulnerabili alle bizze dei loro capi. Stesso discorso vale per Alitalia che sembra riscuotere un'interessamento di Aeroflot (compagnia interamente controllata dallo Stato) che mette in quelle mani la "nostra" compagnia di bandiera: e l'asta vinta da Air France-KLM? E il mercato? Come la prenderanno? Dire una cosa; farsene portatori ideali e poi fare il contrario non è proprio liberale mi pare. E' vero che dietro la compagnia di bandiwera e sulla pelle dei lavoratori si è giocata una cinica partita a tre: sindacati, governo (precedente), opposizione nella quale ognuno mirava a tirare la cortissima coperta per i propri obiettivi iniziali; ma è anche vero che alla fine ad una conclusione si era arrivati ma la volontà sindacale (non quella dei lavoratori) e quella politica hanno remato contro di essa e mirato a "far passare la nottata" in attesa di momenti migliori che molto probabilmente non arriveranno mai se non con misure che più passa il tempo più saranno dolorose per i lavoratori che sono gli ultimi a pagare i guasti altrui, soprattutto perchè su questa triste vicenda si è innestata anche la questione di Malpensa (una vera cattedrale nel deserto "padano") di cui si è fatto una questione di principio. Insomma tutto molto italiano e molto "pizza e mandolino" in barba alla modernità sventolata a destra e a ..... destra
Piccolo aggiornamento:il giornale che per primo aveva lanciato il gossip sulla relazione fra il "sincero democratico" e la ginnasta russa ha chiuso!! Era di proprietà del 352° uomo più ricco del mondo, Lebedev, anch'egli ex agente del KGB (ora FSB). Il direttore del giornale dopo una "visita" di uomini del servizio segreto che hanno interrogato i giornalisti ha rassegnato le dimissioni e poco dopo la società editrice ha annunciato la sospensione delle pubblicazioni. Non voglio fare dietrologia ma se 1+1 fa ancora 2.....................

PD e PdL: i presunti vincitori

Eliminare i cespugli, chiudere il sistema bipolare giocando la partita a due (o poco più). Speravano anche di stravincere ma non è stato così: hanno avuto molti voti ma senza alleati non possono stravincere, nè governare quindi siamo punto e a capo: nulla di realmente nuovo: al posto della giungla partitica due multinazionali della politica l'una il clone dell'altra, che hanno come obiettivo principale l'affermazione del proprio potere e dell'oligarchia di riferimento. Chi manca realmente in un tale quadro? Il cittadino, o meglio il corpo elettorale. Già durante la campagna elettorale è stato il convitato di pietra, ma ora l'assenza è clamorosa, non presi in considerazione nè ascoltati nè rappresentati (tranne i partiti stile Lega). Nella nostra democrazia i cittadini non hanno mai avuto un peso determinante all'interno dei palazzi e nei partiti (a differenza degli altri paesi da noi la politica parla a se stessa non alla società e lo dimostra chiaramente un ramo della scienza politica chiamato "analisi del linguaggio politico" che studia i discorsi della politica e che ha osservato proprio questo fenomeno), ma ora davvero sono all'orizzonte lontano, quasi un raggio verde, di essa: contano meno della carta sulla quale hanno votato. Non si sono ancora raffreddati gli animi (di chi ancora crede in qualcosa) che già ci sono terremoti in atto: la Lega, giustamente, chiede il riconoscimento del proprio peso elettorale e politico; IdV idem dall'altra parte. Cosa accade? Nella destra populista nonostante gli affanni del Capo nel dire che va tutto bene e che alla fine deciderà lui in realtà non è così anzi sta assaggiando anche lui le gioie e i dolori del governare con un'alleato non chino ai suoi ordini. Rispetto a prima ha meno alleati di questo tipo però i leghisti son tosti e non democristiani quindi non mollano sulle richieste a scapito delal facciata efficientista che si voleva dare. Sull'altro lato della barricata la Destra economica (leggasi PD) ha gli stessi problemi con l'IdV (che a anch'esso quasi raddoppiato i voti e quindi giustamente chiede pari dignità) ma, a differenza dei suoi cloni pidiellini, ha la scappatoia DC Casini che pur di mettere becco nel bipolarsmosi alleerebbe anche con il diavolo. Quindi nulla di realmente nuovo nel panorama politico italiano: anzi qui siamo al ritorno al compromesso storico, al "monster" PD-PdL (un moloch, un leviatano) che distruggerebbe l'ultimo respiro di democrazia che gira per il paese; l'affermazione definitiva e realizzata del socialismoscientifico in salsa liberista un pò come in Cina. Andrà così? Non lo so, di una cosa sono, però, certo: nulla sarà più come prima e la socetà che stiamo lasciando ai nostri figli non è quella per la quale avevamo lottato da giovani nè è quella che i nostri padri ci volevano regalare quando facendo la Resistenza hanno eliminato il NANO versione 1.0, no proprio non ci siamo!!

giovedì 17 aprile 2008

God bless America

Il viaggio del Papa negli USA presenta alcune incongruenze rispetto a quello che ci si aspetterebbe da un'autorità morale. Come da copione viene ribadito il NO all’aborto e alle varie pillole così come alla ricerca sulle staminali (cosa quest'ultima di cui non si preoccupano dato che la ricerca lì è tutta finanziata da privati e quindi se ci guadagnano Papa o non Papa si continua sulla via tracciata) trovando orecchie attente nell’attuale amministrazione americana che dal punto di vista in questione è sensibilissima; pur denunciando con forza la "eccessiva secolarizzazione" della chiesa americana, coinvolta in diversi scandali anche pedofili, però il Papa non ne incontra le vittime; poco o nulla si dice sulla situazione sociale di quel paese che è gravissima e chesta rovinando interi ceti sociali. Ma un punto inquieta:la deriva autoritaria che sta prendendo l'America sui diritti umani (la tortura sui prigionieri ammessa esplicitamente dall’Amministrazione) e la ripresa degli "Omicidi di Stato", nonostante la moratoria ONU (gli USA in questo, come in altri campi, sono in buona compagnia con Stati come la Cina ecc.) per i quali non si è sentito spendere nemmeno una parola da parte del Papa: in base alla sentenza della Corte Suprema (composta anche da giudici cattolici che hanno votato a favore con una maggioranza di 7 a 2), che fa ricominciare il conto alla rovescia per i detenuti condannati: in particolare quelli che saranno sottoposti all’iniezione letale, che a detta della stessa Corte, non è dimostrato sufficientemente che non sedino il condannato prima che arrivi la morte e quindi si configura un vero e proprio omicidio. Sarà che nei piani di Ratzinger gli USA occupano un posto particolare perchè sono la I° potenza economica e politica del pianeta? Sarà che si cerca di mettervi radici creando collegamenti "politici" con i locali integralisti usando il nuovo mondo e l'Italia per ricominciare l'evangelizzazione del pianeta? Suonano stonate le parole non dette se poi in altre situazioni se ne fa scudo e arma contro altrui paesi che crisitiani non sono.

Primi problemi per i posti di potere? Ma si corre ai ripari, non vi preoccupate

Facce tese al primo vertice dei "vittoriosi": la Lega, giustamente dato che è la VERA vincitrice delle elezioni nel suo schieramento, presenta il conto e vuole maggiore presenza e ministeri di peso: una storia già letta ma siamo in Italia e va bene così. Personalmente gli do anche ragione dato che il peso al Nord del paese di questo partito è quasi ai massimi storici e quindi, da movimento radicato sul territorio e che della militanza ha fatto un baluardo del voto, chiede "visibilità" e "peso". Infatti, storia già nota anche questa, non si è raggiunto un'accordo e si discute ancora (naturalmente il Capo farà sentire la Sua voce) ma la cosa strana è un'altra: sui giornali oggi si legge di un'incontro fra Veltroni e Berlusconi a casa di Letta (smentita ma viene tutto confermato dai giornalisti e qualcuno parla anche di foto delle macchine) che mai si saran detti? Che sia la nascita delle "larghe intese" da usare come maglio politico e tenere a freno le "intemperanze" dei veri vincitori delle elezioni, ossia Lega, come detto prima, e IdV? Potrebbe essere, come anche potrebbe essere che si siano decisi le mosse per il futuro delle cosiddette riforme condivise e per ora per mettere a tacere tutti si potrebbe fare una mossa alla Sarkozy ossia mettere personalità dell'area PD al Governo.... Però un dubbio atroce sale agli occhi del cittadino: non potrebbe invece accadere che i due leader si mettano d'accordo per costruire un governo, magari in un secondo momento della legisltura, "monster" e totalizzante a scapito non solo dei loro alleati ma anche della democrazia (instaurando una sorta di dittatura della maggioranza che di liberale, idea a cui entrambi dicono di richiamarsi, ha poco o nulla) creando quel Veltrusconi che molti hanno profetizzato prima del voto e che potrebbe diventare una tragica realtà. Come la mettiamo con le voci di "compromesso storico" fra ex comunisti e PdL? E che diranno i loro elettori di cui in questi giorni si è visto uno spaccato proprio in questo blog? Abasseranno la cresta e difenderanno la scelta giustificandola oppure apriranno gli occhi perchè finalmente hanno capito che sono oligarchie di cui visi

mercoledì 16 aprile 2008

Una prima analisi del voto: partiamo dai defunti, la sinistra(?)

E' facile fare una disamina del perchè la cosiddetta sinistra(?), salottiera e radical chic, sia sparita dal Parlamento; dalla svolta della bolognina in Italia c'era la grande occasione di creare una dforza socialdemocratica che si ponesse alla sinistra dell'allora PDS (già instradato dalla gerarchia sulla via del liberismo americano) e aveva l'occasione storica non solo di creare le premesse di quel "pensare socialdemocratico" di cui già allora si sentiva l'esigenza ma anche di mettere le basi di un movimentomeno attento ai tatticismi di palazzo e agli accordi di vertice e più alle esigenze dei cittadini: se si fosse seguita quella strada oggi non sarebbe sparita del tutto. Invece sono state altre le scelte: soprattutto non si è saputo evitare il male storico della sinistra italiana: il divisionismo cronico. Già è proprio questo il punto: fin dalla nascita del Partito socialista nel '800 ha sempre sofferto di divisionismo acuto, ossia è afflitta da scissionismo acuto. Ognuno ha sempre coltivato il proprio orticello a scapito dell'interesse generale della parte sociale rappresentata. E' cosi via nel corso dei decenni fino ai giorni nostri e la "tara" non solo si è acuita ma ne ha distrutto l'ultima parvenza. Il "che fare" ora è d'obbligo. I residuati bellici che ora sono fuori del Parlamento (ma non fuori delle amministrazioni locali dove sono determinanti ancora, un'esempio lo abbiamo sotto gli occhi anche a questa tornata amministrativa) non hanno la capacità di costruire qualcosa di nuovo e diverso presi come sono dal protagonismo e dal proprio particulare: sono figli del personalismo politico e non hanno realmente l'ideologia a cui si richiamano e sono più attenti alla bella statuina che ai problemi delle persone: e la gente, anche la loro, li ha puniti duramente. Non vedendo all'orizzonte personalità tali da riuscire a costruire qualcosa di realmente intelliggibile per i cittadini non vedo nemmeno un grande futuro per questa parte "storica" che rmai può essere consegnata al "giudizio roditore" dei topi edi qualche storico che voglia baloccarsi con queste cose: se invece si volesse intraprendere un cammino di riaffemazione allora le premesse devono essere esattamente opposte a quelle finora seguite o meglio meno salotti e aule sorde e grige e più società viva e militanza, la ricetta è semplice, ma soprattutto una nuova idea forza che scaldi i cuori dei giovani e dei meno abbienti. IL TUTTO PRIMA CHE RISCRIVANO LA STORIA COME PARE IL PROSSIMO GOVERNO, QUINDI PRIMA CHE NE VENGA CANCELLATO ANCHE IL RICORDO E SI PASSA AL "C'ERA UNA VOLTA"...............................

martedì 15 aprile 2008

Elezioni: una prima riflessione

Dai risultati, al momento del post, si evincono una serie di considerazioni che si possono fare. Innanzitutto i due "grandi" si affermano al centro (in tutti i sensi) della scena politica italiana in maniera diversa però: il PD non sfonda, anzi al contrario perde clamorosamente proprio al centro mentre il PdL da solo mantiene e aumenta i consensi; ciò comporterà quasi certamente la necesità che essi, almeno sulle grandi questioni, "collaborino fra loro. In secondo luogo la questione del voto utile: gli italiani hanno preferito dare nel vero senso della parola "utilità" al voto e lo hanno fatto nella maniera migliore: hanno rafforzato due partiti che in qualche modo sono fuori dall'abbraccio centrista ossia la Lega (che ha intercettato benissimo le perplessità e le paure dei ceti colpiti dal liberismo globalizzato), l'Italia dei valori (che ha intercettato "l'antipolitica" e la protesta dei delusi) e l'UdC che hanno preso voti nel campo ex margheritino (molto probabilmente cattolico e democristiano che non se la sentivano di votare per liste da loro ritenute "laiche"). In terzo luogo la sinsitra sparisce dal Parlamento italiano e se lo è meritato perchè si sono presentati nella maniera peggiore ad essi, senza idee ma soprattutto con un matrimonio di interesse che li ha danneggiati. E' stata questa la vera lezione del voto utile: non è più il tempo delle belle parole nè dei futuri radiosi e i miei connazionali lo sanno benissimo ogni volta che fanno la spesa o pagano le bollette e quindi se la sinistra (o quello che rimane) vuole tornare a contare nel paese deve farsi una bella iniezione di idee e uomini nuovi perchè in caso contrario è meglio che non si presenti più alle tornate dato che sarà destinata a buttare nella pattumiera la tradizione ideale centennale di cui si dichiara portatrice ma della quale non ha fatto tesoro. Sinceramente parlando o costoro si decidono a mutare la linea e rinunciano alla litigiosità reciproca o, parafrasando un Grande Italiano (I. Montanelli), saremo costretti a vivere centristi e morire Veltrusconiani. Questi appunti li scrivo di getto e sulla base delle impressioni che si ricavano dai dati elettorali che via via escono e quindi nei prossimi giorni a mente fredda la analisi sarà migliore ma al momento credo proprio che, ancora una volta, avesse ragione il Prof. Pasquino quando diceva che si doveva "pensare socialdemocratico" se non ci si voleva rassegnare all'estinzione da un lato mentre dall'altro quello che è ora necessario è che le forze minori presenti, o forse sarebbe meglio dire sopravvissute, in Parlamento sappiano fare il proprio mestiere di opposizione. credo infine che il vero sconfitto sia proprio il PD e il suo segretario che credevano che bastasse appiattirsi al centro per guadagnare voti alla Destra errando chiaramente sia la linea di azione che la linea politica ed infatti gli italiani li hanno puniti: in un paese normale è vero che non avremmo questa Destra ma è anche vero che gli/lo sconfitti/o si dimetterebbe(ro) per correttezza lasciando spazio ad altri ma da noi è solo un sogno, una chimera: Boselli, Bertinotti e qualcun'altro l'ha fatto: e gli altri?

lunedì 14 aprile 2008

Crisi e Depressione: alte sfere in panico?

Se ci fate caso ci stanno abituando un pò alla volta alla inevitabile; la crisi del sistema c'è eccome e sempre di più gli organismi internazionali (BMI, IMF, ecc.) stanno elaborando strategie non per uscirne nel modo migliore per tutti, sia chiaro, ma solo per mantenere il poco di stabilità che resta in Occidente nascondendo sotto il tappeto le macerie che esse stesse hanno provocato spingendo il liberismo all'eccesso senza attenuarne gli effetti deleteri sui popoli; se ne accorgono anche i ricchi che cominciano a sentire (ed era anche l'ora) il morso su di loro: e potete stare tranquilli che qualcosa si muoverà ora che anche loro cominciano a lamentarsene a voce alta. Ho trovato un'interessante post/articolo su trend-online che, se ce ne fosse la necessità come conferma, mette il dito sulla piaga: questa è uguale se non peggiore a quella del 1929. E, come allora, le istituzioni e i governi, collusi per pavidità, poco fanno per cambiare direzione. Come allora si aspetta il "mercato" e il passaggio della nottata; come allora si guarda andare in pezzi la ricchezza dei paesi nel tentativo di salvare i privilegi e le connessioni dei ceti favoriti e si fa finta di nulla per gli altri. Naturalmente leggo anch'io gli articoli rassicuranti dei "tecnici" che dicono che la situazione è preoccupante ma non grave o che dicono che bisogna avere fiducia ecc.: naturalmente solo uno sprovveduto gli crederebbe e solo un folle penserebbe che il mercato, che l'ha provocata con e sue avventure finanziarie speculative, abbia le risorse per uscirne. Non è così il vero problema qui che non c'è un Keynes che trova una soluzione che in alcuni decenni trova gli strumenti per permettere alle economie di risanarsi e riequilibrarsi mantenendo si il mercato ma evitandogli le "febbri" da speculazione; ma soprattutto manca la paura delle classi dirigenti di un contropotere: che significa? Significa che allora c'era un regime (oppressivo e tutto quello che volete), il bloscevismo, alternativo al capitalismo che le masse che venivano morse dalla crisi avrebbero potuto trovare "attraente" e indirizzarvisi abbandonando la strada democratica: fu questa la vera molla che spinse i governi di allora a muoversi nel senso keynesiano. Questo manca oggi e lor signori sono sicuri che non essendoci alternativa, ipotetica solo, che un'altro regime potesse proporre hanno tutto il tempo che vogliono per aspettare "serenamente" il passaggio del tunnel. Naturalmente la storia e il futuro non si può prevedere ma fossi sempre in lor signori mi rileggerei cosa diceva Toynbee a proposito dei sistemi e delle religioni e comincerei a farmi due conti in tasca perchè se è vero che non c'è regime alternativo c'è qualcos'altro: la summa islamica. Che da sola sta mantenendo lo sforzo di reggere la crisi nei paesi che adottano tale orizzonte e che, nonostante le rivolte per fame in questi paesi, sta assumendo sempre più i contorni di un regime alternativo al nostro e che potrebbe, anche qui da noi, cominciare ad assumere quei caratteri di "attrattatività" che allora ebbe il "socialismo scientifico": tempo qualche generazione e si vedrà se Toynbee aveva ragione o meno. Il tanto peggio tanto meglio potrebbe essere un'atteggiamento, in futuro, accettabile rispetto a fame e miseria che ormai sono qui da noi: basta andare la mattina fuori dai mercati a guardare quante persone rovistano negli scarti per assicurarsi il cibo per capire che quando si arriverà alla proporzione 9 a 1 fra poveri e ricchi fosse solo per sopravvivenza parole democrazia, libertà ecc. hanno molta meno attrattività di altre quali case, lavoro, cibo, sicurezza, futuro, comunità, ecc.

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