sabato 1 marzo 2008

Ecco le mission del PdL......

Sono sette i punti che il PdL propone come programma per il dopo elezioni, se vince, che, un pò come il PD, sono onnicomprensivi e più o meno riguardano le stesse materie e, a mio parere, non ci sono significative differenze fra loro. Le accentazioni sono differenti; così come le prospettive, ma alla resa dei conti non si discostano molto l'uno dall'altro: sintomo di come in Italia, come in altri paesi, che si trovano nella fase della campagna elettorale "postmoderna" conti di più lo slogan e il msg breve che colpisce prima lo stomaco e poi la mente dei cittadini che i programmi che nessuno legge come nessuno poi applica: da notare che anche stavolta si rilancia il cosiddetto "Contratto con gli italiani" fatto nel trappolone mediatico preparato da Vespa. Analizziamo.I° Rilanciare lo sviluppo: facile se ci sono soldi in cassa e si pensa allo Stato-bancomat più difficile se ci si aspetta che privati abbiano voglia di rischiare dei propri nelle opere pubbliche magari allettati da guadani futuri. Non servono proclami ma fatti: e di fatti se ne fanno pochi se ci si ferma alle opere infrastrutturali che paghiamo noi con le tasse. Interessante è il rilancio del nucleare che, come dimostrò Rubbia Premio Nobel, non è per niente economico (solo la questione dello stoccaggio delle scorie costa moltissimo in termini sociali oltrechè economici) nè risolve i problemi nel medio termine ma soprattutto non abbassa i costi dell'energia che continueranno a salire, grazie alla speculazione finanziaria, senza freno al meno finchè non ci sarà un Governo che attui in maniera decisa imponendo la calmierazione delle tariffe. Nota a margine: ci fu un referendum sul nucleare e gli italiani dissero "no, grazie".......... II° Sostenere la famiglia: bella idea. Le misure? Quoziente familiare, bonus bebè, politica per la casa, eliminazione dell'Ici per la prima casa, riduzione del peso fiscale di tredicesime e straordinari e, dulcis in fundo, meno tasse per tutti (se possibile) dato che ci si propone di far scendere la stessa pressione dal 44% attuale al 40% (una vera strage di servizi sociali è prevista dato che non credo che si ridurranno le clientele e le consulenze); c'è da giurare che taglieranno anche i trasferimenti agli Enti locali i quali alzeranno i loro tributi quindi, come sempre, quello dato con la destra sarà ripreso con la sinistra: amen........III° Sicurezza e giustizia: qui i precedenti non vanno a favore (per l'uno e per l'altro schieramento a dire il vero).......... fra tagli (quarantennali) e leggi a personam (non abrogate dall'Unione) è come cercare di rianimare un malato terminale in coma. Naturalmente la parte del leone la farà la Bossi-Fini, per il resto non credo ci saranno enormi novità tali da riportare certezza del diritto e rispetto della legalità.IV° Migliori servizi ai cittadini: come e con quale regime? Se si tagliano le spese i servizi ne risentono; se si eliminano sprechi se ne evidenziano altri ma alla fine l'obiettivo è unico: far passare tutto al privato che, si può star certi, è mosso solo da liberalità e non da profitto.V° Rilancio del Mezzogiorno: questione meridionale? sono 120 anni che se ne parla ma nulla è stato fatto, o meglio: soldi ne sono stati stanziati e a fiumi ma si sono persi, guarda caso, per strada e alla gente non è arrivato nulla, nè opere, nè lavoro, nè altro. Solo fame, povertà e cattedrali nel deserto. La vera emergenza non è i irfiuti ma i Comuni del centro nord che, per risparmiare, hanno deciso che il Sud diventi la pattumiera del paese. Altri sarebbero i problemi ma non se ne parla: non portano voti le cose difficili...............VI° Federalismo: si accontentano i leghisti e si creano le divisioni: poi il resto lo farà l'economia.VII° Piano straordinario di finanza pubblica: l'ennesimo. Come per quello del PD nulla di nuovo sotto il sole.......................

venerdì 29 febbraio 2008

PER NON DIMENTICARE CHI,COSA E DOVE SONO I TORTURATORI



GUANTANAMO, ABU GRAHIB, RENDITION ECC..... LA TORTURA E' FRA NOI

PD/PDL: no a gay in lista (almeno a quelli dichiarati)

E' meno male che parlavano di lobby gay: sarebbe la prima volta che una lobby viene sconfitta, particolarmente in un paese senza regole come il nostro. Invece è andata proprio così: niente gay nelle liste dei partiti maggiori. Una vittoria della via mediano scelta dai leader: non scontentare i poteri forti imprimis la Chiesa che si sa considera gli LGBT poco più che malati da curare. Personalmente mi suona ipocrita una cosa del genere, perchè ritengo che la politica debba rappresentare tutte le istanze e le realtà sociali ed escluderne una a priori mi sa tanto di razzistico e fuori tempo (oltrechè fuori luogo) ma si sa che "il fine giustifica i mezzi" e i posti utili per entrare in Parlamento sono pochi e quindi hanno percedenza i "favoriti" del re e i sodali degli ex partiti alleati ora conglobati in questi contenitori che sono PD/PDL: se si voleva un'altra prova di coem siano una fotocopia l'uno della'altro l'esempio degli LGBT e è un'altro, l'ulteriore e, c'è da scommetterci, non l'ultimo

Ora hanno paura: i liberisti chiedono aiuto al bancomat -Stato

E' recessione. Se sono accorti tutti dovunque, è vero che non siamo alla Grande Depressione ma l'indietro tutta è ormai alle porte. L'epicentro del terremoto è naturalmente da ricercare negli USA ma le onde sismiche si stanno riverberando dovunque. E cosa si fa in questi momenti? Si va al Bancomat-Stato e si prendono soldi per continuare a sopravvivere: naturalmente non stiamo parlando dei cittadini che pure ne avrebbero diritto ma le imprese che a mio parere diritto non ne hanno. Per anni, sostenute dai crociati liberisti, le imprese hanno giocato in borsa e ottenuto profitti stellari; per anni hanno giocato con l'economia cercando semper il modo di spendere poco in termini di costi e massimizzare gli investimenti; per anni hanno attinto al credito facile: ora sarebbe venuto per loro il momento di pagare. E invece trovano la ciambella di salvataggio statale che gli evita di affogare. Stesso discorso per gli speculatori che nel parco buoi rappresentato dai cittadini hanno trovato il modo di spremerli fino all'osso: ora sarebbe venuto il momento di dargli una bella ridimensionata ponendo ergole severe che dovrebbero (e potrebebro) impedire a costoro di succhiare il sangue dei cittadini: invece avranno la ciambella di salvataggio bancaria e dopo essersi coperti il cao di cenere ricominceranno esattamente da dove avevano lasciato come se nulla fosse successo; anche in questo caso il bancomat-Stato è pronto ad aiutarli: per loro come per i grandi CEO delle multinazionali c'è il "tengo famiglia". Non è un caso che all'ultimo forum di Davos le voci che chiedevano l'interventismo statale erano tutte concordi che quella brutta cosa chiamata "Stato" forse poteva ancora essere necessaria per rimpinguare i profitti che stanno crollando ai minimi: anche se in realtà gli assegni che i CEO si sono staccati come stipendiuccio (mentre le aziende da loro gestite falliscono o sono lì lì perfarlo) sono stellari e scapito di mercato azionisti e consumatori. Il panico, complici i media, non si è ancora diffuso e il comune mortale un pò alla volta lo si sta abituando alla situazione ma primo o poi la bolla imploderà e i cocci da qualcuno dovranno essere raccolti e ci si può scommettere che saranno gli stessi comuni mortali a pagarne le conseguenze. Naturalmente coloro che in questo sistema si sono messi bene e si sono costruiti una posizione tendono a minimizzare e a difendere il fortino: stessa cosa vale per gli economisti che molto hanno scommesso sul liberismo e che ora si trovano a giustificare le kazzate (pur sempre emerite ma sempre kazzate sono) che in questi decenni hanno tirato fuori, fra cui la più importante è quella proprio delle cosiddette liberalizzazioni che, nonostante gli esempi "argentini", sono il loro cavallo di battaglia: fossimo in epoca "ideologica" il dibattito sarebbe lungo e tedioso ma alla loro prolissità ci si porrebbe rimedio, ma in tempi di mediaticità e di politici plastificati e mediatizzati e virtuali, sembrano come unti del signore. In realtà non lo sono: la loro è solo una teoria economica che va di moda e, sperando che passi presto questa moda prima di distruggere tutto, quindi va temperata perchè a patirne le conseguenze non sono loro ma, appunto, i comuni mortali

giovedì 28 febbraio 2008

Società divisa in tribù? Cominciamo dalle scuole

In Arabia Saudita le commissioni scolastiche hanno proposto di eliminare la "X" perchè ricorderebbe una croce una cosa inammissibile in un paese culla del wahabismo cioè una delle correnti integraliste che hanno partorito i peggiori terroristi islamici (erano sauditi e di buona famiglia i terroristi che hanno lanciato gli aerei contro le torri gemelle americane non afghani o irakeni questo per la storia ma Bush ha fatto finta di non capire......). Da noi un giornale cattolico a mio parere è andato oltre: ha proposto che le scuole siano differenziate. Non nel senso di dividere diversamente abili da cosiddetti "normali" ma di dividere per appartenenza e credo le scuole: se si è genitori cattolici si dovrebbero poter mandare i propri figli in scuole esclusivamente cattoliche se si è comunisti in scuole comuniste e così via.......... è lecito parlare di lucida follia? Pensate al paradosso che mentre molti parlano di società multietnica e plurizzaziale da noi si fa il percorso inverso e ci si chiude nella propria tribù e non si comunica con l'esterno: quanto ci metterebbe una società ad esplodere in questo modo? Se ora ci si lamenta che tutti parlano e nessuno ascolta immaginate allora cosa accadrebbe: cattolici che non comprendono i musulmani; liberali che non comprendono i socialisti e così via, un gran bel macello da cui non potrebbero non venire che problemi dato che verrebbe meno quella base comune che è il nodo fondamentale su cui si tiene tutta la sovrastruttura sociale e lo Stato. Mentre si predica la tolleranza si praticherebeb la separazione; mentre si chiederebbe di aprire le porte all'Altro da sè nei fatti si vivrebbe in una società chiusa a compartimenti stangi dove ognuno rimane al suo posto senza possibilità di migliorare la propria condizione culturale e sociale che sappiamo benissimo avere le proprie radici nello scambio fra simili di informazioni e nel riconoscimento degli altri oltrechè nella condivisione della propria storia. Ci aspetta la costruzione di una società da incubo se qualche politico dovesse fare propria un'idea del genere ed il fatto che un giornale cattolico l'abbia fatta una proposta del genere fa comprendere come anche in quel mondo ci siano fiumi carsici di intolleranza e chiusura al mondo che non possono non preoccupare.

Dal Lichtenstein con l'evasore.............

Una vera polveriera si sta rivelando l'indagine tedesca in merito al paradiso fiscale al centro dell'Europa chiamato Lichtenstein: si può dire tranquillamente che mezz'europa che conta si è trovata in poco tempo sulle prime pagine dei giornali per evasione fiscale con tutto quello che questo significa. L'atteggimento cambia però: nei paesi civili molti sono corsi ai ripari e o si sono autodenunciati e si sono offerti di pagare le multe o, presi con le mani nel sacco, si sobbarcheranno tutto quello che consegue quando ti scoprono. Questo nei paesi civili. In Italia la cosa è differente; da noi fra scudi fiscali e condoni il rischio è quello che dovrà, parlando per paradossi, essere lo Stato a dargli dei soldi per le "preoccupazioni" che gli avrà creato: nel senso che fra tutti i cavilli legisltivi e il fatto che un'evasore sa, oltreché non andare in galera, anche per i gradi di giudizio quanto pagherà, se pagherà, sarà poca cosa sempre ammesso che paghi. In più gli elenchi molto probabilmente non potranno essere resi pubblici per il solito diritto alla privacy che da noi conta di più della Costituzione stessa e spesso dietro essa ci si nasconde di tutto. Fa bene il giornale Libero a chiedere la pubblicità dei nomi, sono d'accordo ma sa benissimo, come lo so anch'io, che ci sono questioni delicatissime a livello legale che difficilmente lo consentiranno. Anche perchè pare che non ci siano "solo" perfetti sconosciuti ma persone "pubbliche" di primo piano che, in tempo elettorale, non vedrebbero doi buon'occhio lo sputtanamento e l'imbarazzo della gogna. Anche perchè noi italiani siamo strani, molto strani, creiamo eroi dove altri aprirebbero le carceri: evasori, manager cocainomani, tronisti, stelline, politici plurimiliardari pro domo sua, tutte persone che sono esempi negativi da noi sono appunto eroi e vengono emulati, diventano dei simboli. I media naturalmente in tutto ciò ci mettono un bello zampino, ma è soprattutto la politica (immagine e specchio di noi cittadini) a rendere possibili queste condizioni per avere approvato leggi che, pur di salvaguardare se stessa, creano privilegi e invogliano a violare la legge facendole perdere la caratteristica principale: la certezza della pena. Siamo messi male da questo punto di vista e non ho ancora visto nessun politico chiedere a gran voce di rendere penalmente rilevanti i reati fiscali che a mio parere sono fra i più odiosi perchè privano la Stato e la società e lo Stato di risorse necessarie per attuare il welfare e lo stato sociale qui tutti devono contribuire come principio costituzionale: anche in questo siamo americani, con una piccola differenza però che lì negli USA con gli evasori sono ferocemente repressivi mentre da noi sono degli eroi....... che strano eh?

mercoledì 27 febbraio 2008

Canone anche per chi ha il pc

Infatti la Rai afferma che la legge prevede che chiunque abbia attraverso un mezzo tecnologico adatto a ricevere le trasmissione tv sia tenuto al pagamento del canone; insomma il canone è dovuto comunque anche se non hai il televisore ma ricevi trasmissioni televisive attraverso la rete: sempre meglio. in una situazione come quella attuale dove lo Stato, la bestia dei liberista sempre più affamata di soldi, va a caccia letteralmente di qualunque appiglio pur di risparmiare da un lato o introitare nuova moneta dall'altro di meglio non ci si poteva inventare che una tassa occulta sulla rete attraverso la presunzione di ricevimento delle televisioni via internet. Sia chiaro non dico che si debba violare la legge sfuggendole in un modo qualunque ma questa mi sembra un pò forte perchè mi chiedo se il canone sarà indiscriminato per tutti oppure aggiuntivo a quello già pagato per le tv tradizionali e personalmente trovo profondamente ingiusto una tassa del genere già per le tv tradizionali che poteva trovare la sua giustificazione quando lo Statoaveva il monopolio e che ora non ha più motivo di esistere per il semplice fatto che non c'è solo più l'ente pubblico ma una serie di tv che hanno rotto il monopolio (al di là delle considerazioni su un'effettiva libertà di comunicazione che da noi non esiste e lo prvano le condanne della Corte di Giustizia europea in materia) e che quindi si trovano in una condizione di disagio effettivo rispetto a chi invece poggia la propria presenza sulla risocssione coatta di una tassa.

Gli italiani e il carovita: sempre peggio

Euripses: +8.4%; Istat: +2.4% ora +4.9%. Rete sociale di protezione uguale ai paesi dell'europa dell'est; politiche familiari: pannicelli caldi; qualità della vita: per un'italiano su 3 la povertà non è più un miraggio anzi è tristemente vicina; in particolare per i bambini che vedono ridursi i fondi a loro destinati dalla società. Cosa abbiamo di buono? Che il 10% della popolazione da noi sta bene perchè non paga lo scotto che pagano gli altri: per loro c'è sempre la fuga all'estero dei capitali mentre per gli altri quello che dovrebbe essere un diritto (costituzione italiana che afferma il principio di una vita libera e dignitosa) è invece un miraggio tristemente lontano. Davvero c'è da rallegrarsi se vince il ParDem o il PdL? Davvero c'è da dividersi se vince questo o quello? O si sceglie il male minore? O invece dobbiamo, una volta tanto riflettere sulla inutilità di una propaganda che punta tutto sulla smemoratezza nostrana? Che ci sventola davanti la produttività per avere pochi spiccioli che dovrebbero, a loro dire, rimetterci in sesto mentre ci vorrebbe come minimo un raddoppio in un solo colpo di pensioni e stipendi (guarda caso però quando se ne parla subito esce la UE e i nostrani economisti che parlano di inflazione): i padroni del vapore hanno negli ultimi 20 anni avuto abbastanza profitti da renderli pari ai loro pari grado di altri paesi e senza preccuparsi minimamente delle sorti dell'economia fanno lacrime di coccodrillo se devono mollare più tasse e aumenti di stipendio preferendo, anzi, delocalizzare con il beneplacido della politica: e noi dovremmo preoccuparci delle loro sorti? Strano paese il nostro: svende come l'Argentina il patrimonio nazionale; attua politiche liberiste che hanno portato gli USA ad avere 50 mln di poveri e paesi come quelli dell'america latina al fallimento; segue il primo imbonitore a disposizione solo perchè gli sventola davanti un'irrealizzabile paese del bengodi. Strano paese anche perchè non ha ancora compreso che il proprio futuro glielo stanno svendendo a prezzo fallimentare senza pagare nemmeno le tasse. Che segue le onde delle mode economiche più per moda che per convinzione e che si accontenta della scienza triste dell'economia anzichè spingere i politici a fare realmente politiche per il benessere pubblico anzichè delle lobby che li sostengono: in primis la ricostruzione di un welfare consono a un paese civile. Che ha dimenticato la separazione fra stato e chiesa e crede che basti eleggere il tal "esperto" per modificare le sorti del paese. Qualcuno ha coniato lo slogan "rialzati, Italia" ma credo che nemmeno un miracolo potrebbe rialzarci, nemmeno volendo perchè qui non si tratta di rianimare un morto ma di ridare vita ad una cosa mai esistita: la nazione italiana.....................

martedì 26 febbraio 2008

AAA CERCASI POLITICI SENZA QUALITA'

Di solito non scrivo tre post al giorno ma mi è caduto l'occhio su una notiziola che mi ha fatto venire l'acquolina in bocca per la sua particolarità e singolarità: chiaro che non mi apsetto nè grandi commenti nè grandi discussioni però ai viandanti della blogosfera suggerirei una riflessione per come siamo percepiti oltralpe e come siamo considerati dai nostri stessi connazionali che sono lì. Veniamo al fatto.Sull'International Herald Tribune ieri è stato pubblicato un'annuncio a pagamento nelle offerte di lavoro che recitava così: AAA cercasi disperatamente politici onesti: lo stipendio è fra i più alti del mondo (il salario è estremamente competitivo e include benefit al di là dell'immaginabile), è garantita l'imunità penale, non si richiedono requisiti particolari, anzi va benissimo essere privi di ogni capacità e, una volta eletti, amici e parenti potranno godere degli stessi benefici; c'era da contattare L.M. e un'indirizzo email (rescue.italy@gmail.com). Una burla? Una beffa? Uno sfogo, magari un pochetto accentuato, di nostri connazionali all'estero? All'estero i nostri connazionali si vergognano di quello che siamo stati capaci di fare qui da noi? Non lo so perchè non conosco queste persone che hano fatto l'annuncio, però come cittadino italiano non mi sento di dargli torto vista la situazione politica italiana e vista la assoluta confusione che regna sovrana in essa e nella società (voluta o meno la cosa non sto a spiegarlo ora ma leggendo il mio blog un'idea ve la sarete fatta credo o no?) sottostante. So già che molti saranno scandalizzati da ciò ma la situazione è tale a mio parere che non serve scandalizzarsi ma altro molto altro: a cominciare da una classe dirigente all'altezza delle sfide che sappia badare più alle reali esigenze dei cittadini che li eleggono che ai fatti propri (mascherati e nascosti sotto verbosi programmi "del fare" che non sono mai attuati).

Rottura fra il ParDem e oltretevere: fu vera gloria?

Sembra acclarata la rottura fra oltretevere e il ParDem veltroniano: in batteria da combattimento l'intero schieramento ufficiale è schierato contro di esso come conseguenza dell'entrata dei radicali nello schieramento pardemino. Fossero altri tempi e altre ideologie sarebbe stato un punto d'onore una cosa del genere ma oggi dove si bada solo all'immagine qualche vena ai polsi dei centristi, disegnati come laicisti a tutto tondo, dev'essere tremata. Ora come ora una situazione del genere se "copre" sulla sinistra togliendo voti e consensi alla cosa rossa, scopre completamente a destra e provoca le reazioni interne di chi come i cattolici presenti in questo partito sentono di fare un pò la riserva indiana un la quinta colonna. Ma è lecito che giornali e istituzioni che fanno chiaro riferimento ad uno Stato straniero possano entrare così pesantemente nella campagna elettorale di uno Stato sovrano? Ed è ammissibile che una gerarchia religiosa anzichè fare l'attività "istituzionale" scende in campo per fare blacklist di buoni e cattivi trattando gli italiani come un branco di scolari? A queste domande forse una volta la risposta sarebbe stata scontata ma oggi invece no: si mettono in bocca il discorsetto che "siamo" liberali e che quindi, in base al principio (violato più volte da parte ecclesiastica) del "libera Chiesa in libero Stato, esse possano entrare pesantemente in affari interni e condizionare l'elettorato che fra poco più di un mese dovrà eleggere l'elitè che la governerà (non potendo scegliere "il" candidato) nei prossimi anni nel bene e nel male. Mi chiedo se abbia ancora un senso parlare di Stato e laico per giunta in un paese come il nostro dove appunto ci troviamo ostaggio di terzi referenti che hanno fatto dell'Italia il terreno di scontro fra secolarizzazione e integralismo e ciò soprattutto per non perdere le proprie posizioni di potere e ricchezza. Già perchè temo che sia solo una questione di potere: o meglio di controllo sulla società che deve sottostare a volontà altrui che però non fanno riferimento ad espressione democratica ma ad uno Stato autocratico e molto poco liberale al suo interno, un vero residuato dei secoli precedenti che dovrebbe essere oggetto di studio e di interessamento per coloro che aspirano a portare la democrazia ovunque mentre invece sembra essere cosdesto che guida la volontà terza dei cittadini italiani. Credo che una buona arma potrebbe essere, se ci fosse una classe dirigente all'altezza, la revisione o la cancellazione del Concordato e soprattutto della Convenzione finanziaria ad esso allegata che da al Vaticano dei privilegi che in tempi di vacche magrissime è oltremodo generosa: ma questo almeno per ora è nel libro delle favole mentrela dura realtà è quella che dobbiamo tenerci le cenciate che arrivano da oltretevere e sorridere perchè lo spettacolo possa continuare.......

Germania 2008: la linke presentee vincente anche all'ovest

La linke (il gruppo della sinistra radicale nato dalla confluenza fra fuoriusciti della SPD e degli ex comunisti) vieppiù si sta affermando come quarta forza nazionale tedesca come provano le ultime elezioni regionali tedesche che hanno messo in seria difficoltà l'alleanza centrista fra socialdemocratici e democristiani che governa il paese nella Grosse Koalition. Un segnale della rinascita di una sinistra che potrebbe essere un campanello d'allarme anche da noi se solo la cosa "rossa(?)" avesse il coraggio di rinnovarsi e creare un'unica entità capace di essere alternativa al centrismo imperante, da noi come in Germania, rinnovandosi nelle strutture e nei quadri oltre che negli uomini: infatti mentre in Germania la linke non è solo "un" partito ma il partito di sinistra da noi invece è "solo" una somma malmessa dei precedenti cespugli sinistrorsi che, c'è da scommetterci, dopo le elezioni riprenderanno la vecchia strada dei gruppi parlamentari autonomi l'uno dalll'altro aggiungendo il danno (la mancata costruzione di un partito di sinistra laddove gli ex pci hanno fatto la scelta liberista e centrista di stampo americano lasciando intere praterie libere alla propria sinistra) alla beffa (la faccia tosta di ripresentare le solite facce, ormai impresentabili, senza alcun rinnovamento effettivo della propria identità e la capapcità della nuova generazione di costruire un movimento che sia "altro" rispetto all'attuale vissuto dai cespugli) a tutto danno di quei ceti che potrebbero benissimo rappresentare se i soliti noti non fossero più attaccati alla poltrona che alla lotta per la difesa delle stesse oltrechè che delle conquiste sociali degli scorsi decenni seriamente compromesse dall'integralismo imperante e dalla mancanza di coraggio degli attuali centristi che del moderatismo hanno fatto la loro bandiera. Invece nulla: vuoto penumatico. Che forse deve partire una sottoscrizione per far candidare politici tedeschi e spagnoli in Italia per vedere da noi un pò di sinistra?

lunedì 25 febbraio 2008

Aborto: nemmeno i medici hanno diritto di parola

Cos'è la Fnomceo? E' la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, è l'organo nazionale dei consigli degli ordini provinciali dei medici. Perchè la CEI, per bocca del suo organo, si scaglia contro di esso? Perchè ha emanato un documento nel quale riafferma cose che in un paese civile sono assodate:
la 194 è una legge moderna e va tutelata.
la ru486 è da introdurre con tutte le cautele ma va introdotta.
la legge 40 è da criticare perchè non tiene in considerazione la "piccola" cosa che con una diagnosi preimpianto e prenatale si evita di mettere al mondo persone che hanno pochissime speranze di vita perchè affette da malattie ereditarie o perchè hanno gravi malattie, anche genetiche.
Il documento è contestuale all'attacco portato alla candidatura di Veronesi dallo stesso giornale nelle file del ParDem. Insomma, in barba alla non ingerenza di uno stato estero, la gerarchia vaticana entra a gamba tesa nella campagna elettorale italiana. Nel silenzio pressochè totale si sta delineando un potere di interdizione ecclesiale che negli altri paesi non ha riscontro e ci configura come paese teocratico che non ha nulla a che vedere con il liberale principio della "libera Chiesa nel libero Stato": manca poco che torniamo all'idea di religione di Stato e la cosiddetta frittata è fatta. Dove sono i laici? E i principi di liberalità? E perchè la candidatura di Versonesi da noia? Pe rtrovare laici oggi bisognerebbe richiamare in vita Diogene dato che sembrano estinti o in corso di farlo: troppo attaccati allo scranno per esporsi i politici temono chiunque possa impedire la perdita della "posizione" raggiunta e quindi in pratica sono succubi del potere altrui; solo il vecchio leone Pannella ruggisce........ alla luna. Mi chiedo perchè gli integralisti non lanciano un referendum contro la 194? Temono di perderlo? Probabile!! I principi base della nostra Costituzione dovrebbero porci al riparo dalle ingerenze altrui, naturalmente quando ci sono persone delle istituzioni che tengano più alla propria indipendenza che al "posto2 in prima fila. Per quanto riguarda Versonesi è chiaro il fastidio della gerarchia ecclesiale per una persona realmente libera, un luminare che con i fatti ha dimostrato quello che sa fare e l'autorevolezza delle proprie opinioni: è temuto e anc he in futuro non mancherà occasione di essere esposto agli astrali di chi non è capace di un normale dibattitto ma sa solo lanciare anatemi e non sa tenere un dibattito nei normali canoni della demcoraticità di una società. Si teme l'idea di cui quest'Uomo è la personificazione: la scienza è libera com anche la società e quindi una Istituzione, che è espressione di tutti, pubblica deve salvaguardare il benessere ed il futuro dei cittadini. Ciò non va bene invece per chi vede perdere le proprie posizioni di potere e sociali e non si rassegna a quello che dovrebbe essere: ossia che la religione è un fatto privato e non si può imporre per legge quello che non è il comune sentore della maggioranza dei cittadini. Se avessimo una politica meno compromessa con i vari poteri lobbistici tutto ciò non accadrebbe, invece dobbiamo sorbirci tutto ciò e anche stare attenti, noi comuni mortali, che questi poteri non passino sopra le nostre teste per creare norme pro domo sua come in questo caso dove è chiaro il tentativo di modificare e vanificare le conquiste sociali degli anni scorsi delle donne e della scienza in nome di un'integrismo che ormai è vecchio come il pianeta e che non ha più motivo di esistere: il nostro paese, come già detto, è una ridotta per loro perchè dovunque stanno perdendo posizioni e vocazioni e quindi qui si gioca la partita più importante e se qui la perdiamo davvero si deve cominciare a fare le valigie per andarsene dato che la ragione sociale del nostro Stato andrà perduta e se ne assumerà una nuova, la teocrazia........

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