sabato 24 novembre 2007

Le donne tornano in piazza? Era ora..........

La manifestazione nazionale contro la violenza sulle donne è un segnale importante che viene dalla società: basta decisioni sopra le loro teste ma soprattutto basta con il pensare che la parte più importante della società sia esclusa in nome di uno strisciante conservatorismo integralista che in questi anni sta smantellando una alla volta tutte le conquiste sociali e politiche che il movimento femminile, e femminista, ha strappato allo Stato e all'oscurantismo. Le questioni sono tante e tutte implicano un solo obiettivo: escluderle dalle decisioni che invece le riguardano direttamente (una per tutte l'aborto) in nome di principi anacronistici e feudali. Oggi sul tappeto della manifestazione c'era la violenza sulle donne: una cosa di cui si parla ma contro la quale, a parte le dichiarazioni di principio, non si fa nulla: assolutamente nulla. Eppure le cifre sono chiarissime: in Italia, ma in questo siamo alla pari come tutti gli altri paesi (peccato che in record negativi siamo imbattibili), la violenza è causa di morte per le donne!! La maggior parte avviene nella famiglia: la stessa istituzione di cui parla la Costituzione e la stessa istituzione per la quale tutti si battono in sua difesa: il sospetto però è la questa difesa non implichi la difesa della sua parte debole ma solo l'accettazione tout court del diktat della sua sacralità al di là di quello che poi vi avviene al suo interno. Se ne difendono i diritti a che a costo di disconoscere quelle di fatto, così come se ne ritualizza la funzione ma poi lo Stato (qualunque sia la maggioranza che governa in quel momento) non stanzia 8in finanziaria e non) che "pannicelli caldi" che non servono a nulla e non ne migliorano le condizioni con politiche a favore di essa, al contrario si prende atto che è in crisi si fanno bei discorsi e belle intenzioni ma poi alla fine tutto si riduce............... al family day e al misconoscere qualunque diritto agli altri "tipi" di famiglie che non piacciono alle gerarchie vaticane e agli integralisti: quindi diventano tabù parole come ABORTO; DIAGNOSI PREIMPIANTO E FECONDAZIONE ASSISTITA; DIVORZIO; FAMIGLIE DI FATTO! Era ora che il movimento femminile, in questa società ipocrita e perbenista nella quale conta soprattutto non scontentare NESSUNO, facesse sentire la propria voce e lo sta facendo a Roma dove migliaia di donne sono scese in corteo a far sentire la propria voce in piena libertà e pacificità. Da notare che le reti nazionali , tranne La7, non hanno dato la diretta della manifestazione che è stata organizzata interamente via internet e si sta dimostrando un successo per gli organizzatori. Una manifestazine viva e combattiva che da speranze per le battaglie che ancora si dovranno affrontare stavolte non solo per allargare gli spazi di libertà delle donne stesse; non solo per dire BASTA VIOLENZA sulle donne e soprattutto NON SOLO PER DIFENDERE QUELLE POCHE CONQUISTE che si è riusciti a strappare al potere, ma soprattutto PER BATTERE QUELL'IPOCRISIA IMPERANTE OGGI NEL MONDO E SOPRATTUTTO IN ITALIA DOVE VALE DI PIU' IL CALCOLO DI QUANTI VOTI SI HANNO O SI PERDONO SE GLI INTEGRALISTI TI VOTANO A FAVORE O CONTRO E SOPRATTUTTO SE HAI FAVOREVOLE O CONTRARIA CERTA GERARCHIA DI UN PAESE ESTERO CHE GIA' PIU' E PIU' VOLTE SI E' INGERITA IN QUESTIONI CHE NON LA RIGUARDANO SE NON DAL PUNTO DI VISTA PURAMENTE ETICO E CHE INVECE DIETRO INTERVENTI "ETICI" HA CONDIZIONATO E CONDIZIONA LE SCELTE POLITICHE DI UNA INTERA SOCIETA'

Dal predellino al loft: cosa cambia?

E iersera è toccato a Veltroni entrare nella fossa del leone e rispondere alle domande presentando le proprie idee al pubblico della La7. La prima impressione è stata quella, innanzitutto, che ci fosse meno assistenza mediatica, anche perchè diversa la formazione politica e culturale rispetto all'ospite precedente che invece di assistenza ne ha necessitata eccome, e si è parlato più di politica e di politica del fare. D'altronde la situazione lo richiedeva dato che mentre B. poteva dire che non faceva polemica con i suoi (ex)alleati, ed invece si è trovato al centro di un'attacco concentrico di Fini e Casini che hanno rimarcato ancora una volta le differenze con lui (dandogli la possibilità di mostrarsi puntuto ma anche vittima ragionevole e non fagocitatore di consensi e di elettorato oltrechè di parlamentari alleati); cosa questa all'ospite segretario del pardem non tange perchè ha il problema di guarda al momento solo all'interno del partito e che gli ha permesso di poter dire che parla con tutti e tutti servono per il percorso che vuole seguire dove non ci sono solo le elezioni all'orizzinte ma quel corollario di riforme che "dovrebbero" portare il paese a muoversi in avanti (magari perdendo pezzi, dico io, di società che rimangono indietro e che non risentono dei soldi che, teoricamente, dovrebbero arrivare dai ceti più ricchi) e a correre. Anch'egli ha, elegantemente, sorvolato sui ritardi che ha l'Italia (ci sono modi nel farlo uno è quello di dire il paese deve riprendere a correre, si ma dove, per fare un'esempio, se ci sono 2 precari per un lavoratore a tempo indeterminato?) rispetto agli altri; rimanendo sempre sul terreno sicuro che si è costruito (riforme, compresa quella elettorale, rinnovamento sociale, ecc.) ha dato l'impressione, per ora solo quella, di maggiore stabilità politica rispetto all'avversario e ai concorrenti interni e soprattutto di sicurezza politica e orizzonti certi verso cui muovere: in realtà non è così. Per motivi evidentissimi proprio la investitura popolare che ha ricevuto lo rendono debole innaiztutto rispetto agli avversari interni, e alle oligarchie concorrenti che ora sono state messe in disparte, che premono per far sentire il loro peso (già sono forti le richieste di conta congressuale) ma rispetto agli esterni sia a sinistra che a destra: a sinistra non si è ancora riflettuto sulla necessità di convergere su una sola aggregazione (che nel breve periodo conviene sia a costoro che a Veltroni in una singolare convergenza di interessi sulla necessità di visibilità da spendere sul tavoli dove si gioca i destini delle future maggioranze) che a destra dove da un lato la voglia di DC e dall'atro la corsa al centro di AN a scalzare FI (o quello che sarà il nuovo nome ma cambia poco dato che sarà comunque filgio di padre certo ma di madre ignota) ingorga e tappa, bloccandola, la parte politica di appartenenza in uno sgomitarsi, a dir poco, disdicevole per chi si presentava come "granitico" e impermeabile alle lusinghe altrui. Quindida questo punto di vista Veltroni dovrebbe avere buon gioco nel presentarsi come il "risolutore" della crisi di transizione che dal 1948 ad oggi blocca il sistema politico italiano (prima la conventio ad excludendum poi il CAF, poi il bipolarismo da guerra civile latente e ora l'uscita proporzionale che presenta il modello tedesco come panacea del male italiano ma che in realtà dimostra solo la incapacità, tipica del nostro paese, ormai cronica di sapersi dare da solo un modella adeguato alla bisogna) con un coniglio, mannaro, tirato fuori dal cappello ad hoc ma che, se non contornato delle dovute regolamentazioni e accorgimenti, falliràcome hanno fallito finora gli altri tentativi di risoluzione di essa. Insomma: si può dire la solita solfa? Non proprio. Nell'ottica di una società americanizzata quale siamo diventati potrebbe anche essere bevuta come una novità di rilievo la cosa che un 50 enne, in mezzo alla gerontocrazia imperante, si sia fatto avanti a dire "cambiamo", invece nell'ottica di una società europea dove ci si confronta fra società mature e solidali invece siamo al nastro di partenza e non abbiamo ancora capito da che parte si corre. Tempi duri!!

L'Italia che si rimette in moto?

L'ultima, come dicono i cabarettisti è sempre la migliore.... Da quando è partita la transizione, 1992, non si sente altro: l'Italia si deve rimettere in moto! Però, come? Lo Stato ha privatizzato e qualcuna svenduto le aziende che aveva, due esempi: Telecom e FS. La prima abbiamo seguito con preoccupazione, e rabbia, le vicissitudini che ha avuto visto che è passata da una mano all'altra senza soluzione di continuità diventando un pozzo di debiti per le speculazioni su essa fatte (dalla razza padrona a oggi) mentre i dividendi erano stellari per chi giocava (ha ragione Grillo!!, purtroppo) a fare il capitalista di ventura con i soldi degli utenti e sulla pelle dei lavoratori che vi lavoravano; la seconda, le FS, è diventata anch'essa un carrozzone, ferroviario, dove si scaricano le contraddizioni delle privatizzazioni all'italiana: servizio scadente come strutture, biglietti e abbonamenti in continuo rialzo senza miglioramento del resto anzi, se lo Stato taglia i fondi si è prontissimi a tagliare i treni pendolari e regionali come accadrà l'anno prossimo, personale "normalizzato" da accordi e compiacenze sindacali (molti attuali dirigenti dell'azienda sono ex boss del sindacato, niente conflitto di interesse per essi?); salvo poche eccezioni i treni pendolari fanno ritardi e igiene e pulizia lasciano un pò a desiderare; non va meglio per il segmento dei TAV, dove a parte carrozza vecchie riciclate, al costo del biglietto non fa da contraltare un servizio adeguato. Insomma in questi due esempi (ma si potrebbe parlare dell'ENEL o delle Poste ecc.) c'è tutto il pressapochismo italiano e della sua classe dirigente che ha fatto le cose in fretta e male rispondendo più agli ordini dei padroni del vapore che alle esigenze dei cittadini, i quali letteralmente "rinko" dalla suadenza della tenaglia che vede media e politica da un lato e allarmi ingiustificati che periodicamente vengono lanciati per tenerli in un continuo stato di allarme sfibrante e distorcente la realtà (in questo siamo americanizzati al 100%) che ci rende preda facile di tutto quello che viene detto, ormai sono rassegnati e frustrati e si avvitano sempre di più nella spirale rassegnazione, frustrazione, rabbia inespressa, depressione, alienazione, violenza hanno perso la capacità di discernere fra le panzane e le cose serie e si appassionano per le vicende di un rality ma accettano passivamente le fregature ammollategli così come seguono il primo che si alza la mattina e gli parla di amore/odio e abolizione dell'invidia e poi si fa i stramaledetti affari prpri sulla loro pelle: ma altrettanto sono pronti a credere in chi prende un vecchio vestito lo riporta in tintoria gli da un colore diverso e gli riammolla le stesse cose, con parole diverse, di 20 anni prima e poi si risvegliano dalla sonnolenza solo, e dico solo, quando la banca si prende la casa o perdono il lavoro o guardano i quattro ricconi fare shopping mentre il loro stipendio non vale la carta su cui è stampato! Un'esempio ulteriore? C'è già l'allarme (e la richiesta, implicita, di interventi di sostegno al settore del commercio) perchè da qui a Natale, e oltre, gli italiani spenderanno pochissimo la loro tredicesima che sarà impegnata tutta fra tasse, mutui, risparmi ecc. e poco per la spesa e i regali: insomma la categoria che ha molte responsabilità nell'aumento della vita repentina che abbiamo avuto con il passaggio da lire a € (tutti sappiamo il cambio, dalla sera alla mattina, avenuto in spregio di qualunque legge di mercato con la proporzione 1 € = 2000 o per meglio dire £ 10.000 = 10 €) ora piange perchè gli stessi consumatori, ridotti al lumicino nei loro guadagni, non spendono più: e cosa si aspettavano? forse come negli USA dove la gente vive di carte di credito a rate per il consumo? Se invece riducessero i prezzi o si attenessero alle leggi del mercato non ci guadagneremmo tutti? E di cosa si meravigliano se poi tutti in massa corrono a comprare dai cinesi manufatti che comprati da quest'ultimi costano 10 € e nei negozi italiani (stessa provenienenza) 50 o più €? E per dare il là al post ne dico un'altra: hanno approvato la cosiddetta class action (di cui tutti parlano come della panacea di tutti i mali) in un ramod el Parlamento: ultime novità sapete quali sono? Ieri la Confindustria, non paga di tutti i soldi che si è messa in tasca nei precedenti 50 anni come solid pubblici sotto varia forma dati, ha fatto sapere che se il Governo non la eliminerà (o riformerà perchè ritenuta impresentabile ma in realtà non differisce da altre leggi di altre paesi dove esiste da anni a tutela dei cittadini) "ci saranno conseguenze": quali non è dato capire però come minaccia niente male, vero? Ora mi aspetto che il Governo tengfa duro e non dia ragione a questa lobby e una volta tanto difenda chi lì ce lo ha mandato per governare e fare gli interessi generali e non quelli di lobby, ma non credo che sarà così se è vero che chi ha inventato le "lenzuolate" (altra bufala come stanno dimostrando i fatti che si leggono dai giornali) ha detto che può essere "migliorata": MI SA CHE POSSIAMO DIRE ADDIO ANCHE ALLA CLASS ACTION. Facile parlare di rimettere il paese in moto: a parole è tutto facile ma per prima cosa chi si deve rimettere in moto è lo Stato, e la sua classe dirigente, che deve smetterla di badare agli interessi delle varie corporazioni che li finanziano o li condizionano e badare a coloro che sono i veri, loro, datori di lavoro ossia noi cittadini di questo depresso e sfigato (per la maggior parte dei suoi appartenenti) paese........................ allora non è meglio per le corporazioni e la varie caste che i cittadini continuino a dormire sonni drogati di veline, pubblicità e truffe, dei vari reality ecc? Se si dovessero svegliare e notare le macerie che VOI avete fatto non credete che ci potrebbe essere una, adir poco, SOLENNE INKAZZATURA potrebbe riportare in auge proteste sociali di massa? Vi conciene?

venerdì 23 novembre 2007

GURADATE QUESTO VIDEO E' ISTRUTTIVO (SEMPRECHE' NON SONO I SOLITI COMUNISTI SABOTATORI NATUARALMENTE) DI COME SI CREANO MILIONI DI VOTI....
guardandolo si notano subito due cose:
1) Non c'è possibilità di controllare se le 7 (8) milioni di firme decantate siano vere o fasulle dato che se è riuscito questo a farlo come burla, perchè non pensare che altri lo abbiano fatto per, "come dire", aiutare la causa?2) Come mai se si mette un nome ne appare un'altro e se invece si mettono certi nomi "noti" invece non vengono cambiati?Un'altro boutade o cosa?

Tasse? Anche le "signorine" devono pagarle..............

Anche le "meretrici" devono contribuire alle tasse dello Stato? Per la Commissione Tributaria della Lombardia la risposta è sì ed hanno ingiunto ad una Signora che aveva case, auto, e altro comprate con i proventi della "libera professione" di pagare il dovuto. Già si fa dura quando si incrociano le varie banche dati ed escono fuori casi come questo che non sono proprio ordinari ma che sono sintomatici del perbenismo italiano per il quale (era anche scritto in una sentenza della Cassazione) non è etico che lo Stato prenda le tasse delle professioniste della prostituzione: fra parentesi questa è la posizione anche di molti parlamentari "perbenisti" che mentre chiedono una legge peggiorativa della Merlini (quella che chiudeva le case chiuse e buttava in mezzo alla strada le cosiddette "signorine" dandole in pasto ai papponi ed alla malavita, senza creare programmi di recupero o altro) sia nei confronti dei clienti che delle prostitute stesse. Quindi la sensazione è quella, tipicamente italiana, di voler nascondere la testa sotto la sabbia e dare solo una risposta repressiva anzichè preventiva, giusto per calmare i benpensanti che si "turbano nel vederle per strada o quando leggono i giornali degli annunci (e magari qualcuno di loro ci va e di corsa pure)", che riconosca la realtà ineluttabile e però contemporaneamente dia mezzi alle stesse per scegliere altre strade nelle quali poter lavorare: ma in ogni caso quello che manca davvero, come al solito, è lo Stato che legifera in materia: in altri paesi lo hanno fatto e ci hanno guadagnato tutti (non solo economicamente): clienti, prostitute e lo stesso Stato. Controlli sanitari; zone dove la prostituzione è libera e regolamentata; pagamento delle tasse che servono a finanziare anche i controlli per evitare giri della malavita e sfruttamento delle persone: insomma se una vuol fare questo mestiere non vi dev'essere costretta ma deve scegliere di farlo in libertà senza papponi e sotto controllo medico: non mi pare una cosa "comunista" questa ma anzi liberale nello spirito e nella regolamentazione a sicurezza di tutti. Tanto ormai il fenomeno è diffuso ed è ampio e sarebeb meglio prenderne atto: ci sono quelle che lo fanno per professione; quelle che lo fanno per arrotondare la propria busta, ecc. non vedo il problema se non quello di evitare che: a) vengano sfruttate;b) lo facciano in sicurezza (niente papponi e criminalità);c) siano controllate sanitariamente (per la sicurezza loro e dei clienti);d) ci paghino le tasse.Come per la droga il proibizionismo non ha funzionato così si deve prendere atto (checchè ne dicano i benpensanti) che anche la prosituzione è un fenomeno si da combattere, ma visto che esiste, e da far espletare in piena sicurezza per tutti. Qui non c'entra nè morale nè etica: è un fenomeno da regolare e sperare che se non proibito sparisca da solo.................

La rivoluzione dal predellino del padrone

Chiunque abbia sentito la trasmissione 8 e 1/2 ieri sera e ha un minimo di spirito critico non può non aver notato come la storia vista dal (ex)Leader della CdL ha un profilo tutto particolare. Nell'introduzione è stato sottolineato che stiamo per entrare nella cosiddetta "repubblica delle mani libere" creando all'istante un partito (con alleanze a geoetrie variabili di "ParDemiana" memoria) cui ci pensava da mesi (addirittura ponendolo sotto brevetto il nome e lanciando contemporaneamente i circoli della libertà nucleo del futuro partito con annesso giornale e tv satellitare)che desse una svolta all'immobile quadro politico italiano spaccato in due, male assemblati, schieramenti (quello di destra tenuto insieme dalla pesonalità del leader e dalla sua potenza mediatica e finaiziaria; quello del centro"sinistra?" che è un rassemblement più tenuto insieme dal "contro" che dal "per") e portasse un pò di "pepe" fra i cosiddetti parrucconi (espressione un pochetto infelice dato che fu coniata durante la tanto odiata Rivoluzione francese che fu la madre del liberalismo e della ragione in antitesi alla superstizione religiosa) e parlando al ParDem perchè AN/UdC intenda e per raggiungere l'obiettivo disposto, al contrario di chi lo credeva "cotto" (soprattutto fra i suoi "ex"alleati) nel costante tentativo di dare spallate, a sfasciare l'alleanza pur di avere la possibilità di costruire un movimento, prima, ed un partito, poi, davveroa sua immagine e somiglianza che bypassasse le normali liturgie democratiche rivolgendosi direttamente al "popolo (ed in questi appello al popolo, con annesso pagamento di 1 €, come non leggere una serie di paralleli storici anche italiani di triste memoria perchè legati ad accadimenti catastrofici che troppi hanno o dimenticato o non studiato, putroppo)" che anche se tiene formalmente in sè il processo di democrazia nella elezione dei dirigenti non pone in discussione tutti i futuri ruoli dirigenti, il suo ad esempio, dato che "discendono dall'investitura popolare (una riporoposizione molto soft del plebiscitarismo tanto temuto dai veri liberali che non ponevano in discussione la sovranità del popolo ma aspiravano a spingere alla guida di esso i cosiddetti "migliori" proprio per evitare democraticismi cui erano allergici per credo ed ideologia)" embrione di un probabile futuro autoritarismo democratico in stile bush. Per il resto siamo sempre alla solita riproposizione del dualismo amore/odio e comunismo/libertà, che d'altronde ha fatto la sua fortuna politica (e cavallo che vince non si cambia) dal 1994 ad oggi mettendo in disparte in ombra gli aspetti meno piacevoli (aiutato benissimo dal conduttore che peraltro è un suo tifoso) e politicamente accettabili come quello che in pratica viuole cannibalizzare i suoi alleati in nome del monolitismo molto poco liberale, per non dire democratico, e altrettanto molto poco proporzionalistico: ecco il perchè della violenta reazione di AN e UdC. Insomma siamo all'alba dell'adunate oceaniche in stile repubblicano? Pare di si perchè è facile dire: 8 mln (ma sono meno di 6, secondo i maligni) di persone hanno firmato per mandare a casa il Governo, ma non è politicamente corretto usare quelle firme per altro e farsene scudo: anche perchè invece che al bagaglino forse dovrebbe farsi un giretto per fabbriche e imprese e tastare il polso delle persone che davvero lavorano e rendersi forse conto che:1. non si possono fare parallelismi fra la paga di un'operaio italiano e quella di un cinese;2. dov'era negli anni 80 quando esplose il debito pubblico, perchè non scese in campo allora?3. le riforme, quelle vere, perchè non le ha fatte visto che nella precedente legislatura aveva una maggioranza bulgara?4. se ne accorge ora che la raiset è un sistema oligopolistico?5. che partito può essere uno che nasce con un brevetto europeo e viene annunciato dal predellino della sua macchina padronale?6. e che democrazia si può sperare di avere nel nostro paese se da un lato si gioca a fare gli americani e dall'altro si creano partiti a vocazione plebiscitaristica?7. se ne accorge che uno stato, uguale a quello usa ridotto alla fame tanto che basta un'uragano e la macchna dei soccorsi affonda nell'acqua melmosa del golfo del messico, come lo vuole lui è uno stato che serve solo da bancomat ai capitalisti dei disastri?Ce ne sarebbero di domande da fare ma sappiamo tutti che saranno come urla nel deserto del pensiero debole e flessibile e il popolo bue già è stato instradato nella nuova stalla che gli stanno preparando. Non posso non notare che comunque una vena di autoritarismo peronista esiste e ieri ne abbiamo avuto la prova: niente contraddittori e niente domande "scomode" anzi assist e suggerimenti nemmeno nascosti: un copione scritto da altri per farsi un pò di pubblicità e nascondere quella che è una doppia sconfitta: non essere riusciti a far cadere l'odiato governo prodi; e non avere più seguito nelle altre forze politiche che prima gli stavano intorno e quindi via con il tentativo di fagocitarle in un modo o nell'altro come avviene nel mercato che tanto piace ossia se non c'è accordo si parte con la scalata e si prende tutto fino a che ne "resterà soltanto uno" e allora ci ritroveremmo come qualche decennio fa..........

giovedì 22 novembre 2007

I lunghi coltelli da I° Repubblica.........

Ha fatto scalpore il cosiddetto "gioco di squadra (qui come da la notizia LA7)" messo in atto fra i dirigenti dei due maggiori network nazionali negli scorsi che avrebbe comportato la creazione di una rete pro-Governo di allora che non fa certo bene nè alla libertà dell'informazione (è già anacronistico parlare di libertà in un paese dove tutta la stampa è in mano a pochi imprenditori) nè alla trasparenza del cosiddetto mercato (ammesso anche qui che esista davvero un mercato)nè ancora sulla gestione del servizio pubblico del quale noi paghiamo il canone e alza il velo sui tanti punti oscuri che ai comuni cittadini vengono tenuti nascosti e non permettono agli stessi di farsi un'idea di quello che davvero accade nei rapporti media/politica (e non solo in questo ma in tutta la rete di intrecci che coinvolge il mondo politico e gli affari). E' vero, le intercettazioni pubblicate dal quotidiano non erano direttamente pertinenti all'inchiesta e quindi in un sistema corretto non si dovevano pubblicare ma è anche vero che in un paese corporativizzato come il nostro è il solo modo per il cittadino di conoscere aspetti ignoti e nel gioco di potere che c'è dietro queste cose il pubblicarle risponde a più fini, il giornale La Repubblica che li ha pubblicati forse l'ha fatto anche per portare a conoscenza dell'opinione pubblica questo spaccato: ma soprattutto nel nostro paese davvero vale il motto del "chi è senza peccato scagli la prima pietra" dato che proprio Panorama spara l'inchiesta che porterebbe ad evidenziare la connessione durante il tentativo di scalata a Telecom di Oak e alcuni esponenti dell'attuale maggioranza (oak in italiano significa "quercia" anche poco fantasiosi peraltro) che ci sarebbero stati dietro; ma soprattutto l'idea che se ne riceve è quella di una guerra sotterranea fra uomini e poteri che a colpi di dossier e scoop mirano a screditarsi a vicenda per partire da punti di forza rispetto agli altri quando ci sarà da negoziare i futuri equilibri sia fra i partiti che all'interno di essi in vista delle cosiddette "riforme ineludibili" che si stanno prospettando. Da parte mia non meraviglia per nulla un tale bailamme perchè i nostri politici (e i gruppi economici e finaiziari di cui sono espressione) non sono nuovi a queste cose e la nostra storia è piena letteralemente di cose del genere: ma nonostante tutto ciò non posso esimermi da.............................

(Al)la ricerca della felicità perduta

Negli USA si sta sviluppando, anche in vista del dopo Bush, un dibattito incentrato sul fallimento della idea base dell'ideologia americana: la cosiddetta ricerca della felicità o per meglio dire il sogno americano; si badi bene non è il "solito" accademico dibattito pseudo professorale tipico di quei paesi, al contrario implica l'analisi approfondita delle scelte di politica economica e sociale fatte dalle classi dirigenti americane, e non solo, degli ultimi trent'anni sia democratiche che repubblicane, cosa non da poco perchè coinvolge anche i think thank dell'una e dell'altra parte e i riflessi che nel mondo occidentale (basti pensare ai danni enormi a livello di tessuto sociale e solidarietà, fatti dalla Thatcher in Inghilterra e proseguite anche dai suoi successori sia conservatori che laburisti) che pur ci sono stati. L'occasione non può essere più proprizia perchè è ormai lampante che l'anarchia liberista è in piena maturazione: non gli serve uno Stato che la controlli; nè gli servono controlli oppressivi sui capitali e sulle vie, anche oscure, che essi spesso prendono; ma soprattutto, ed il punto principale, il liberismo mal sopporta la democrazia e il welfare perchè sono ritenuti "rammollenti" e portatori di pigrizia mentre invece ci vogliono politiche che rendano gli esseri umani "belve" pronte a scannarsi fra loro per qualche dollaro in più (loro lo chiamano "competizione") pena la morte sociale e la fame per chi ne esce sconfitto. Ma perchè è venuta a galla una siffatta discussione? I motivi sono molteplici ma si possono riassumere in due: da un lato è venuto a mancare il guru della cricca liberista Friedman che ha teorizzato e difeso e profetizzato il liberismo, golpista e autoritario, imbevuto di imperialismo neocoloniale, coperta ideologica dello strapotere delle multinazionali e i suoi successori sembrano sia incapaci di ammettere le sconfitte che la storia e i popoli stanno decretando nei confronti delle loro idee "rivoluzionarie" sia, tenaci come pidocchi, perchè continuano imperterriti nella loro opera dsitruttiva tanto che ora sono partiti all'assalto "dell'ultima frontiera" ipotizzabile: l'esternalizzazione di tutte le attività dello Stato (sanità, welfare, apparato burocratico, esercito, tecnologie, ecc) e usare quello che resta, ben poco ormai, solo come un mega bancomat (espressione non mia ma di Naomi Klein nel suo ultimo saggio) a cui spillare fondi a sbafo senza vincoli particolari (si pensi al dopo Katrina dove i fondi federali sono stati usati per costruire quartieri residenziali mentre i poveri continuano ad essere "ospitati" in altre città o Stati dell'Unione, oppure nelle mitiche e da terzo mondo "case FEMA" ma che difficilmente rivedranno i luoghi natii), naturalmente complici i politici, imponendo il mercato dove i servizi diventano un bene di consumo come tutti gli altri a cui se si vuole accedere bisogna pagarli e anche salato e chi non può è out, morto; dall'altro canto i "liberal" democratici cominciano a capire che il dopo Bush sarà un'incubo per chi dovrà amministrare il disastro lasciato sia nell'immagine internazionale che all'interno del paese perchè ormai diventa un cosiddetta "fatica di Sisifo" solo il ricostruire la minima parte di quanto distrutto in precedenza e, conteporaneamente, anche se sono improrogabili interventi volti a rimettere un pò di "Stato" per riequilibrare il malessere. E' noto a tutti che gli americani comuni sono oltremodo scontenti della loro situazione e la possibilità di un miglioramento socio-economico sempre più un miraggio per se e per i propri figli quindi il rischio di una implosione della società è altissimo così cioe di una repentina decadenza del "centro dell'impero". Anche Rifkin lo aveva perconizzato: il sogno americano è stato tradito. E nel resto del mondo occidentale? Non sono messi meglio ma laddove, come in Europa, si èmantenuta una qualche sorta di rete di protezione sociale gli effetti dell'imperante liberismo sono abbastanza limitati enon è un caso che Barroso, liberista convinto, si è speso moltissimo per una due giorni di studio sugli ultimi studi che hanno evidenziato che quel poco del liberismo che si è introdotto ha distrutto un bel pò di tessuto sociale dei paesi membri (Inghilterra in testa naturalmente, ma anche l'Italia che è a tutt'oggi, e con mia grande vergogna, "il paese più americanizzato del vecchio mondo e si vede purtroppo)ma sta anche provocando una reazione non debole dei cittadini di cui una prima avvisaglia è stata la bocciatura della cosiddetta Costituzione Europea imbevuta dell'ideologia liberista e che ha preoccupato non poco gli addetti ai lavori. Ecco perchè ci si sta rendendo conto che la sola" misurazione del PIL come indice di bontà della società non basta e non rende l'idea della situazione: l'economicismo è monco se preso da solo serve altro, molto altro. La scienza triste, nella versione liberista e non, ha fallito: ora sono necessari altre forme d'intervento e prima o poi ci si arriverà se non volontariamente obbligati dato che i citadini non sono solo numeri e statistiche ma persone che hanno speranze e idee da realizzare e non basta dirgli: "schiaccia il tuo vicino e raggiungerai l'eden"....................

mercoledì 21 novembre 2007

...... A proposito di faccia tosta ..............

I Savoia chiedono 260 milioni di € allo Stato italiano come riparazione per danni morali per l'esilio di oltre 50 anni nonchè per i beni confiscati dallo Stato italiano (qui trovate la notizia) per violazione dei diritti dell'uomo . E' vero che gli italiani sono in maggior parte smemorati ma alcuni ancora oggi ricordano o non hanno ancora dimenticato: le cannonate di Bava Beccaris contro gli operai; nè la passività del Savoia di fronte alla marcia su Roma del nano (versione 1.0) di Predappio con i suoi manipoli anche se sarebbero bastati pochi colpi di fucile per farli scappare; nè l'uccisione di Matteotti e degli altri antifascisti, per non parlare delle manganellate agli altri nel periodo predittatoriale; le leggi razziali e quelle antisemite; L'alleanza con il nazismo; il mancato freno allo strapotere mussoliniano e il tradimento dello Statuto albertino; l'indifferenza verso gli esiti interni della guerra; la "fuga" su una corvetta verso Brindisi di tutta la cosiddetta Casa Regnante di fronte ai tedeschi lasciando l'intero paese allo sbando dopo l8 settembre 1943 (per non parlare dei soldati italiani in balia degli ex amici nazisti) e dimostrando un notevole coraggio nelle ritirate strategiche e dulcis in fundo il fatto non da poco che gli italiani dissero NO alla Monarchia nel referendum del 1946 che chiuse, si sperava in via definitiva, con costoro. Poi invece la magnanimità. ed anche un calcolo politico, ha permesso loro di rientrare: ed ecco il ringraziamento!! Richiesta di risarcimento per violazione dei diritti umani Una volta tanto bene ha fatto questo Governo a rispondere picche perchè avremmo dovuto essere noi, cittadini italiani, a chiedere a loro i danni causati dal Regno d'Italia dal 1860 in poi (anche prima sono ancora tanti i chiaroscuri "risorgimentali", con annessi coinvolgimento della massoneria, durante la conquista dell'unità del paese), e come cittadino italiano io li avrei lasciati fuori dal paese almeno per un'altra generazione, visti anche le "disavventure" con la giustizia italiana in cui sono incorsi qualche suo membro nel frattempo nn testimonia a favore del loro reale interesse al progresso civico ed al riconoscimento che come Casa regnante sono il passato non certo il presente e si spera non il futuro. Giusto in un paese come il nostro dove non c'è più un limite nè politico nè etico poteva accadere una cosa del genere. Mi chiedo: con quale coraggio si dichiarano perseguitati? Prima riconoscano pubblicamente e per iscritto la Repubblica italiana, poi chiedano scusa per la mancata opposizione al fascismo e alle sue leggi fascistissime, infine facciano ammenda per la fuga lasciando il paese in balia dei nazisti e i nostri soldati all'estero allo sbando; e si rassegnino ad essere cittadini italiani grazie alla libertà riconosciuta dalla Costituzione: poi, dato che non sembra che muoiano e vivano 400 € al mese, mettano una pietra sul passato e si rassegnino alla vita dei comuni cittadini.

Ciclone in Bangladesh: un'opportunità per il capitalismo dei disastri?

La distruzione portata dal ciclone in Bangladesh (circa 10 mila morti e interi villaggi ed economie locali distrutte) potrebbe rivelarsi un vero affare sia per il ceto dominante in quel paese sia per gli speculatori sulle disgrazie altrui: infatti si sta già guardando alla cosiddetta ricostruzione e si fanno i conti. Il modello potrebbe essere quello solito già visto in altre zone colpite da calamità: raccolte di fondi usati per finanziare villaggi ed hotel per ricchi stranieri; espulsione, più o meno forzata delle popolazioni indigene dalle zone colpite; interventi che favoriscono gli investimenti stranieri al fine di favorire il turismo d'elitè; costruzione di zone cuscinetto per tenere lontani i nativi. C'è da scommetterci che andrà così? Chiaramente la speranza è no ma la tentazione, soprattutto se ci mettono gli occhi sopra i grandi speculatori, è forte come già accadde nelle zone colpite dallo tsunami di qualche anno fa, fu così e mentre ai nativi non è arrivato un dollaro che sia uno immense risorse sono state investite in alberghi e villagi turistici costruiti sulle spiagge dove prima vivevan i pescatori mentre anche i governi locali hanno fatto la loro parte riducendo le tasse e riformando le leggi sulla proprietà per favorirle; e ora se non c'è attenzione da parte delle ong internazionali e locali può accadere anche in Bangladesh la stessa cosa. Il capitalismo dei disastri è ormai una realtà finanziaria globale ed è un vero mercato in espansione che coglie appunto le occasioni delle calamità naturali per presentarsi con il volto buono della ricostruzione nelle zone colpite mentre in realtà mentre fa poco per i nativi fa molto per se stesso e i propri rappresentati.

martedì 20 novembre 2007

Mai così giù gli stipendi: -1900 €

Secondo l'Ires della Cgil gli stipendi in soli 5 anni hanno perso 1900 € che è un'enormità rispetto agli altri paesi dell'area OSCE soprattutto se si tiene conto della crescita reale del costo della vita: significa che sempre più famiglie faticheranno a pagare bollette prestiti e mutui. Il tutto grazie alla cosiddetta politica dei redditi inaugurata dai Governi del centro sinistra e dall'abolizione della scala mobile e a cui non ha fatto fronte interventi calmierativi sul lato del costo delle tariffe e dei prezzi. Quindi mentre la corporazione industriale/bancaria/assicirativa incamerava profitti stellari le gente che lavora e si guadagna la vita vede sempre di più restringersi il livello economico e l'avvicinarsi della povertà che, bontà dei politici, può essere rinviato ma non fermato nel suo approssimarsi. Quali sono le risposte del mondo politico/economico? Le solite:
1.legare parte dello stipendio alla produttività (con maggiori profitti per gli imprenditori e poche briciole per i loro lavoratori che però vedono scaricarsi subito su di essi in negativo, quando il suindicato imprenditore fa kazzate o entra in crisi);
2.allungare la vigenza contrattuale da due a tre anni per diluire gli "stellari" aumenti concessi (così si lavora un'anno gratis e lo stipendio in termini reali si restringe ancora di più);
3. maggiore flessibilità de lavoro (leggasi maggiore precarietà, tutto dire);
4. politica dei redditi (e non dei profitti guarda caso).Sul fronte fiscale poi il disastro è continuo perchè il fiscal drag non viene restituito e quindi i lavoratori (e solo essi) si trovano a dover pagare due tasse: la prima è l'inflazione la seconda le tasse alla fonte: il tutto condito da voci del "sociale (pensioni, assistenza, maternità, cassa integrazione che pesano sulla contribuzione e non sulla fiscalità generale)" che continuano ad essere pagate da essi e solo da essi.
E le OO. SS. che fanno? A parte firmare a ripetizione (gli verrà venuto il callo dello scrittore a forza di scrivere) accordi e contratti poco o nulla anzi spesso si assiste alla migrazione di interi ceti dirigenti sindacali o nel Governo o nell'imprenditoria tutti improvvisamente votati al liberismo e alla fregatura, l'ennesima, da ammollare ai lavoratori che ssi avrebbero dovuto tutelare!! Non è di ora la denuncia che in molte O.S. ci sono iscritti Dirigenza e lavoratori e di conseguenza il sindacato si trova a dover gestire, pappa e ciccia con le varie dirigenze, situazioni scabrose e non sempre si schierano dalla parte dei meno forti. Insomma i lavoratori italiani, come quelli latino americani, cinesi, statunitensi ecc. si trovano nella non invidiabile situazione di essere sempre più l'anello debole della catena economica o per meglio dire la fogna dove vengono scaricate le iniziative liberiste che sono i soli a pagare mentre altri si fanno le ville costoro non riescono nemmeno a dare un futuro ai loro figli visto che i giovani non hanno futuro se non quello di precario a vita e senza possiblità di riscatto: è sotto gli occhi di tutti come in Parlamento e nel Governo sono state trattate le "timide" proposte per alleggerire il precariato da parte della cosiddetta sinistra: centristi che minacciano di far cadere il Governo ecc. il tutto sempre in nome del laissez faire che arricchisce chi è già ricco e da, a chi spera solo di non affogare, una bella spinta verso il basso..............

Finanziaria 2007: per le donne? pannicelli caldi

L'ennesima delusione, contrariamente a quanto affermato dalle Ministre, aspetta le cittadine italiane in questa Finanziaria. I tanto sbandierati "provvedimenti" che avrebbero dovuto aiutare le donne che si dividono fra lavoro e famiglia si sono ridotti a veri e propri pannicelli caldi visto che sono solo di facciata mentre la realtà lavorativa è molto più dura e critica per coloro che si trovano in questa condizione. Il programma della maggioranza è ormai carta straccia anche sotto questo punto di vista; tutta la materia riguardante l'armonizzazione del lavoro femminile alle esigenze della conciliazione fra lavoro e famiglia trova (come peraltro per i precari che sono il vero "lumpenproletariat" stile XXI secolo al soldo dei ceti imprenditoriali) ostacoli, che con maggioranze siffatte, insormontabili, per fare due esempi: asili nido e congedi parentali siamo sempre al palo rispetto a Paesi coem la Svezia che investono nel sociale ben l'1% del PIL. Insomma, mentre si sbandiererà come finanziaria "sociale" in realtà saranno solo cosette di sostegno che non disturbano troppo in realtà i manovratori dell'industria che non vogliono "buttare" soldi in maternità e perdere qualche € in ore di lavoro non lavorate: in pratica saranno elargizioni a chi ne avrà davvero bisogno (dicono) di qualche centinaia di € senza nessuna programmazione nè intervento reale a sostegno dei diritti delle donne: apnnicelli caldi appunto sennò qualche partitino centrista s'inkazza e subito minaccia di votare contro perchè i referenti economici non ne vogliono nemmeno sentire parlare. A parole sono tutti preoccupati del cosiddetto calo demografico ma quandi si tratta di mettere mano al portafogli fanno tutti le manine e soffrono di accorciamento delle braccia improvviso e repentino: ecco perchè è sempre più necessario che invece vengano fatte risaltare queste contraddizioni oggi che c'è un governo come questo perchè domani con la grande ammucchiata che si sta prospettando sarà molto più difficile poterlo fare. In tutto ciò quelle che mancano nel rivendicare i loro diritti sono prorpio le donne che non fanno sentire la loro voce in questa società egoista e machista che è l'Italia oggi. Quella che doveva essere una choc terapy si sta rivelando per quella che è: una bufala. Infatti, come anche denuncia Silvia Ferreri nel film documentario "uno virgola due", ci sono condizioni e situazioni dove sembra di essere in un paese preda della barbarie e non uno che si considera civile, dove la maternità e tutto quello ad essa correlato viene ostacolato in tutti i modi ricorrendo al mobbing pre e post parto se non addirittura scoraggiando le gravidanze: e magari sono gli stessi che la domenica vanno in Chiesa o che votano contro, o si astengono sul referendum che riguardava la fecondazione assistita, oppure sono contrari all'aborto: perchè i nostri cari amici globalizzati (non tutti sia chiaro ma il film documentario da uno spaccato di certa realtà) finchè si tratta di principi, idee e profitti sono liberali fino all'osso, quando invec si parla dei diritti altrui allora alzano un pelo sullo stomaco alto un metro e se ne fregano letteralmente degli altri arrivando a suggerire di abortire se non si vuole perdere il posto.

lunedì 19 novembre 2007

Baby-squillo: se ne accorgono ora?

Ci voleva forse l'allarme del telefono azzurro e di Amato per far salire la pressione sulla nuova emergenza delle cosiddette baby-squillo? Un'altra emergenza si dirà? Si un'altra: l'ennesima. Ma questa, come le altre, non lo è realmente dato che è una cosa comune a molti i paesi (in UK, per esempio, fece scalpore che le universitarie per pagarsi i costi universitari facessero le squillo) ed il nostro non poteva essere esente. Ma cosa credevano? Mica si è secondi agli altri, in queste cose, eh? Anche da noi con l'imperante "laissez-fare laissez passer" i ragazzi avrebbero trovato il modo di far parlare di loro: famiglie stressate, separate, divorziate ma in un aprola con poco tempo per i figli perdono di vista il loro compito principale, quello di educarli, e loro abbandonati a se stessi che si "danno da fare"; sia chiaro che non li giustifico anzi è una cosa esecrabile ed è una sconfitta per la società che ragazzi con debiti di gioco o altro si debbano prostituire per farvi fronte. Ma non è solo la famiglia a dover essere messa sotto accusa: ci sono tutti. Dai liberali d'accatto, alle tv che offrono il modello delle kiappe e tette a gò gò; ci sono i modelli della moda che richiedono anoressiche; ci sono le veline che pur di comparire (e nelle intercettazioni lette sui giornali c'è di che far venire la pelle d'oca anche a Boccaccio) sono disposte a tutto ecc. In quest'orizzonte sociale dove contano i soldi e l'apparire cosa volete opporre (quando a volte sono proprie le famiglie a spingere i figli sul proscenio mediatico)? Lo studio? I sacrifici di una vita a 800 €? Ma, dico, scherziamo? E' già tanto che non ci sia la generalizzazione del fenomeno ad intere genrazioni: però quante volte abbiamo sentito che è stato sgominato un racket di baby-squillo estere in Italia? Ma allora non fregava niente a nessuno dato che erano extracomunitari: ora invece ci tocca direttamente e ci allarmiamo: immagino tutti ad assumere investigatori privati, per il controllo plurimo dei ragazzi, che sbucano dappertutto creando un fiorente mercato nel mercato dell'offerta di "carne", perchè questo è: merce in offerta su un mercato libero senza regole nè controlli dove contano soldi e gestione della domanda. Sono stufo dei soliti discorsi su famiglia, valori, società ecc. bisogna prendere atto che il liberismo è questo: offerta e domanda anche nel crimine; anzi nel peggiore dei crimini la pedofilia 8indotta o meno) e a nulla valgono allarmi e pene severe; invece sarebbe necesario ripensare il cammino fatto finora e mettersi su un'altra via che ridia rispetto e dignità a tutti, anche all'infazia violata!!

......... Salviamo almeno le forme ............

Che fossero maturi i tempi per un cambio di facciata lo si era capito sia da parte centrista che nella destra dato che così come sono ora i poli sono impresentabili ed al di là del voto "contro" non si poteva andare visto che i programmi degli schieramenti, vera lista delle buone intenzione ma impossibili da realizzare, servivano solo pe rattirare indecisi e delusi. Mentre i centristi per dirla in breve "l'hanno tirata per lunghe", cioè hanno discusso, litigato e creato in proprio un porcellum fatto in casa che ha dato la parvenza di democraticità da spendere; a destra non essendo avvezzi a tal fatta di cose prima hanno messo fuori un marchio (regolamente registrato) poi nel più puro stile "aziendale" hanno annunciato l'avvento del "nuovo" in ..... piazza. Il probleme è che ora non esiste più la CdL! Si la scatola cinese s'è rotta ed anche in malo modo con tutti i suoi pezzi che vanno per conto proprio in ordine sparso di fronte al monolitismo, puramente teorico sia chiaro, del ParDem. C'era voglia di da una svolta alla situazione: o meglio di riciclare un pò di nomi e facce nell'uno e nell'altro schieramento: se ne sentiva la necessità per fare il classico anno nuovo scopa vecchia. In realtà a parte qualche pensionamento le facce sono le stesse, magari un pò invecchiate ma sempre quelle così come la necessità di sviare l'attenzione sul fatto che di nuovo nella politica italiani NON c'è nulla nè facce nè altro; anzi no una novità c'è: Grillo ma non fa testo al momento. In gioco ci sono molte cose: dalla riforma elettorale al faderalismo; dalla necessità di continuare sul cammino liberista (liberandosi del peso chi vi si oppone) al grande voglia di CENTRO che si sente in giro dato che chi occupa questo spazio ha la possibilità con il giusto sistema elettorale di gestire, nel classico sistema del pendolo, le oscillazioni dell'elettorato. Ma mentre in un caso ne hanno fatto un quasi reality dall'altra parte hanno mostrato tutta la incapacità di saper dialogare fra loro giocando a rubarsi la scena e a fare guerra al vicino: hanno incominciato in AN prima smarcandosi poi fischiando esponenti di FI; si è continuato con l'UdC, nella componente casiniana, almeno per ora, a scalciare e a guardare dall'altra parte ed ora anche la balena in versione color di FI si è messa in movimento con l'intento prima di fagocitare notabili e voti dei suoi ex alleati e poi di ergersi a unico interlocutore del ParDem. Si scioglierà FI e diventerà PPL (o qualcosa del genere, anche se Crozza ironizzava sul nome che girava affermando che se era PdP poteva sì significare Partito del Popolo ma anche Paperon dè Paperoni, il che è tutto dire) e c'è da giurare che non ci si lascerà scappare l'occasione di dare subito segnali alle controparti che ad essa hanno sempre guardato con simpatia (bontà loro). Ora il punto è: gli elettori si sorbiranno l'ennesima giravolta della casta o gli volteranno le spalle facendo salire alle stelle l'astensionismo? E la cosiddetta sinsitra sarà capace di creare un soggetto in grado di accogliere i voti in libera uscita dal Par Dem; idem anche per la destra: saranno capaci di tenere i voti o diventeranno, ancora una volta, satelliti della balena berlusconiana (che nonostante gli editti che affaermano che il personaggio è finito resteranno con un palmo di naso per la sua vitalità)?In realtà il vero problema è che "questa"politica è stravecchia è come un abito liso che si porta in tintoria per farlo ricolorare ma come sappiamo tutti non si possono fare le nozze con i fichi secchi e prima o poi il vecchio ritornerà fuori prepontemente e senza appelli. Questo paese di cosiddette stagioni ne ha vissute parecchie dal 1948 ad oggi, ognuna che si apriva con la speranza di chiudere con il passato: in realtà esse sono state tutte "estati di S. Martino": breve, intensi ma di corta durata ed il potere ha sempre ritirato fuori la vecchia faccia elitaria e verticistica.

domenica 18 novembre 2007

Guantanamo e le altre: MKUltra, Kubark, Cameron il nesso logico

E' di dominio pubblico, ormai, il manuale del perfetto torturatore versione XXI secolo edito dal Pentagono (per errore? comunque pubblicato su Wikileaks) e datato 2003 (fra parentesi ne avevo parlato nel post 999 <- klikkate qui). Ora però voglio soffermare l'attenzione, oltre a consigliare l'articolo si trova sulla "La Stampa" (<- klikkate qui) voglio invece soffermare l'attenzione sulla disumanità non solo dei torturatori ma soprattutto su chi fece i primi passi in materia (non ai primordi dato che la tortura è ntica quanto l'uomo) ma su chi invece ne fece un metodo scientifico che partendo da malati con problemi mentali teorizzo la possibilità di fare del cervello un pagina bianca attraverso l'elettrochoc e la regressione indotta da esso (attraverso scosse elettriche sempre più forti) ma anche ATTRAVERSO LA DEPRIVAZIONE sensoriale e visiva per fargli perdere la cosiddetta cognizione del tempo e dello spazio ed il minimo contatto con l'esterno, un nome sale alla mente per questa applicazione: Ewen Cameron. Costui con i finanziamenti sia del Governo canadese che della CIA (naturalmente non direttamente ma attraverso enti pubblici e privati) notò che attraverso l'elettrochoc e l'uso di farmaci dati in cocktail i pazienti e la deprivazione acustico/visiva regredivano al livello dell'infanzia da cui la sua idea (con lo stimolo di ulteriori finanziamenti ma anche notorietà internazionali, premi, ed una certa personale ricchezza accumulata nonchè diverse pubblicazioni e libri stampati) di poter cancellare la mente e ricostruirla in un'uomo nuovo sano e pronto per la società: cosa che personalmente trovo già mostruosa così solo per uso medico ma se pensiamo che dalle sue ricerche ne sono usciti un protocollo chiamato MKUltra e il cosiddetto "manuale Kubark" base per l'addestramento dei torturatori in tutti i paesi dove gli USA ci hanno messo lo zampino (dall'Iraq al Vietnam; dal Cile all'Argentina; dal Guatemala all'Honduras ecc.) nel presupposto, non errato, che "dall'altra parte" si facesse la stessa cosa (dimenticando che l'URSS era un paese totalitario, gli USA NO) si è dato il via alla distruzione di un'intera generazione di giovani che era cresciuta nell'ideale del socialismo democratico come alternativa sia al sovietismo che all'americanismo (facce contrapposte dello stesso Giano quello delal polarizzazionedel globo) che era temutissimo perchè funzionava davvero creando delle pericolose alternative ai due poli della guerra fredda.

La grande ammucchiata

Sembra passata la buriana della finanziaria; inziano i giochi in quella che qualcuno definisce la più grande ammucchiata della storia parlamentare italiana dal dopoguerra ad oggi: dal ParDem ad AN tutti insieme appassionatamente in nome delle riforme da introdurre per dare la spinta al paese e mettere in campo anche un nuovo sistema elettorale: il tutto tirando dentro FI voglia o non voglia il suo Leader, anche in un secondo momento. In era di tagli l'idea base è quella di tagliare le estreme e creare un "Grande Centro" che dia la spinta al paese. Prima vittima dell'accordo che si profila è il Governo Prodi che si mantiene solo perchè i cosiddetti pontieri non hanno ancora finito il lavoro e anche perchè la gente non capirebbe (e mi riferisco in particolare alla base elettorae dei DS che fino a ieri ha demonizzato la Destra e che ora invece ci si allea) e perchè, nonostante la necessità della spinta che viene dalle corporazioni, non ancora sono state cambiate le basi costituzionali del nuovo regime che si sta immaginando. Insomma dopo 20 anni rinasce il Centro in versione XXI secolo che prepara l'ennesimo choc economico-politico a cui sottoporre i cittadini per creare le condizioni dell'affermazione definitiva del liberismo (mentre in altri Stati esso viene ripudiato qui lo devono costruire e farsi male fino in fondo) escludendo un buon 20% della società dalla mensa che si sta preparando e selezionando successivamente chi dev'essere ulteriormente escluso fino a raggiungere il livello americano dove un 10% è straricco e il resto vive, quando va bene, poco al di sopra della sopravvivenza e della dignità umana. Se questo sarà o meno il nostro futuro dipenderà dai cittadini e dale loro scelte ma da come si fanno prendere dalle cosiddette "emergenze" (irreali) c'è poco da stare allegri.

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