sabato 3 novembre 2007

Il caso "Kurdistan"

La Turchia sembra sempre più decisa a sferrare attacchi "mirati" in territorio irakeno per distruggere le cosiddette basi del PKK dalle quali partirebbero gli attacchi dei "resistenti" curdi. E ancora un avolta il problema curdo (peraltro non risolto fin dalla fine della I° guerra mondiale) assume nuovi toni di drammaticità. Gasati dal dittatore Saddam (ma l'Occidente creò la no fly zone e invase il paese in nome di parole vuote come democrazia e altro di questo genere); perseguitati sia in Iran (ma l'Iran a detta dell'Occidente è un paese dove la democrazia stile occidentale non esiste e quindi è uno dei motivi di frizione con questo paese), che nella stessa Turchia (che nel recente passato ne disconosceva addirittura l'esistenza definendoli "TURCHI" di montagna e imponendo loro lo studio della lingua turca) che essendo invece un'alleato preziosissimo nostro comporta degli equilibrismi da funambolo da parte nostra per non scontentare uno dei paesi chiave della nostra strategia in quell'area: prova ne sia che la Rice ha definito il PKK un'organizzazione terrorista e che gli USA (quindi anche noi europei immagino) "collaboreranno alla "messa in sicurezza" dei confini turchi; il che in soldoni significa che quelli che erano nostri alleati per abbattere il "mostro" Saddam ora sono terroristi e che molto probabilmente l'intelligence (in gran parte subaffittata agli appaltatori della Difesa americana e della CIA) saranno al lavoro per polverizzare chirurgicamente villaggi e cosiddette basi dei "terroristi" quindi come accadde nella I° Guerra del Golfo con gli sciiti che prima da parte nostra furono sobillati poi se ne permise la repressione, finita la guerra, da parte dell'esercito irakeno con la supervisione occidentale; e ci meravigliamo che la resistenza irakena ci dia addosso poi?. E le speranze di un'autonomia curda (possibile prodromo al riconoscimento dello Stato curdo in un futuro lontano ma qui vedo moltisime assonanze con la questione palestinese/israeliana con tutti gli annessi e connessi) vanno a farsi benedire dato che stanno dimenticandosi del contributo che i peshmerga hanno dato alla disfatta del regime di Saddamita. Com'è facile per noi saltare il fosso: amico di ieri; nemico di oggi; terrorista di domani. E quanto siamo stupidi noi cittadini occidentali che ci beviamo le fandonie che ci propinano...............

L'arroganza della giunta birmana: espulso l'inviato ONU

Non ha limiti l'arroganza dell giunta birmana: perfino il rappresentante dell'ONU, che era lì per preparare il terreno all'arrivo dell'inviato Ufficiale dell'ONU Ibrahim Gambari, è stato espulso. Protetta dalla Cina la giunta ormai è in pieno parossismo di onnipotenza e sta facendo il bello ed il cattivo tempo nel paese che gestisce csulla punta delle baionette. Nonostante gli sofrzi delle ONG e dell'ONU gli sforzi sembrano ormai vani. Non sembra esserci nessuna speranza di liberazione per via diplomatica della popolazione di questo disgraziatissimo paese. E l'Occidente ci si chiederà, che fa? Dove sono le truppe di liberazione? I proclami di portare pace, libertà, mercato, democrazia sono finiti? O forse c'è il recondito scheletro nell'armadio delle multinazionali occidentali che hanno in Cina (ma anche in Birmania) fiorentissimi traffici e lucrosissimi profitti che è meglio "non" disturbare distogliendoli con una guerra non conveniente agli scopi economico/imperialistici ? Non vedo commentatori scaldare cuori dei videodipendenti nè accesissimi dibattitti fra una presunta destra ed una presunta sinistra SULLA NECESSITA' DI "UN'INGERENZA UMANITARIA" nè movimenti di opinione del mainstream ufficiale che, in questo caso con studiato "understatement", si limitano a "regsistrare" le iniziative della associazioni ONG e dei diritti umani. Sono questi i casi nei quali stride maggiormente il contrasto fra l'invasione irakeno/afghana e l'attuale situazione birmana: i soliti due pesi e due misure hce hanno sempre connotato la storia dell'occidente liberista!!

venerdì 2 novembre 2007

Cronaca di una legge "annunciata" da una tragedia

Il terribile episodio di Roma era annunciato da tempo: prima o poi doveva accadere che una cosa del genere potesse capitare in una qualunque città italiana. E non solo per l'immobilismo del Governo (questo o quello precedente non cambia nessuno ha fatto nulla davvero per risolvere il prblema sicurezza), ma anche perchè l'impianto delle leggi è maledettamente garantista e pone troppo in evidenza i diritti dell'imputato e poco quelli della vittima. In Romania solo per il furto ci sono almeno 10 anni di carcere: qui? Per il reato di omicidio? Almeno vent'anni di carcere da fare tutti o quasi: Qui? se tutto va bene dopo 7 anni sei fuori (al netto di indulti e altro). Non è una questione di leggi in realtà nè di sanzioni penali: entrambi ci sono e sulla carta sono severe. In realtà si è persa quella che una volta si chiamava "alterità del diritto" ossia la forza deterrente delle leggi e delle sanzioni connesse perchè si è deregolamentato da un lato il sistema penale e dall'altro si è fatta una politica carceraria che mirava soprattutto a tener fuori, anzichè dentro, gli imputati anche di reati gravi per evitare di costruire carceri nuove e quindi spendere soldi: i maledettissimi soldi che invece si trovano quando si deve sponsorizzare questo o quell'evento o dare un'aumento alle indennità dei politici. Il caso in questione è classico si può dire ed è sintomatico dello stato in cui si trova la giustizia del paese: è una situazione da repubblica delle banane e non da Stato che ha nella propria cultura storica la creazione del diritto romano! Io non sono a favore di leggi speciali, anzi al contrario, ma non posso non osservare che se è vero che i reati stanno diminuendo (anche perchè non se ne denunciano anche più ..... tanto non serve) è la loro efferatezza che da ai cittadini il senso di insicurezza ed inadeguatezza che sentono e se ad esso aggiungiamo l'emissioni di leggi per salvare qualche amico politico o se stessi da qualche indagine giudiziaria di troppo con gli effetti a cascata che abbiamo tutti sotto gli occhi, tutto ciò che sortisce due effetti: fa crollare la certezza del diritto e fa diventare l'Italia il bengodi dei criminali che gli altri paesi sono ben contenti di mandare via (in pratica diventiamo la pattumiera d'Europa, un primato di cui non andare fieri credo). Ciò al netto delle direttive comunitarie che nel nostro paese non vengono applicate puntualmente (c'è n'è anche una in materia di espulsione di cittadini comunitari che è inapplicata da noi) e anzi in passato ci siamo opposti al mandato di cattura europea e al cosiddetto coordinamento della magistrature e delle forze di polizia, al diritto d'inseguimento anche oltre frontiera (forse qualche politico temeva che qualche magistrato inglese o spagnolo potesse farlo arrestare qui in Italia?) tutte "cosucce" che potevano dare il senso di cosa si stava realmente facendo ma così non è stato! Questi problemi in altri paesi europei non sono così gravi perchè non solo hanno chiuso le frontiere a tutti ma hanno anche avviato una dura lotta contro i clandestini con pene non solo severe ma anche applicate senza buonismi di sorta o bizantinismi giuridici: ciò anche per tutelare quelli che davvero cambiano paese per cercare di costruirsi una vita migliore e un futuro diverso a se stessi e ai propri figli!! Quindi mi suonano come lacrime di coccodrillo sia i lamenti della destra demagogica che della destra democratica (quest'ultima che in fretta e furia ha emanato un decreto legge di applicazione del cosiddetto pacchetto sicurezza sempre dopo e non prima naturalmente, e non volendo nememno pensare che si stava, forse, aspettando proprio una tragedia di questo genere per vincere le resistenze della cosiddetta sinistra ipergarantista per poterlo emanare (sarebbe un'enormità davvero....) perchè sarebbe di un cinismo unico ma come diceva un politico qualche decennio fa "a pensare a male si pecca ma quasi mai si sbaglia" soprattutto in un paese sempre più "latinoamericano", detto con il dovuto rispetto per quelli che ora ne stanno uscendo in un modo o nell'altro, degli anni 60-70 del secolo scorso) dopo che una donna buttata in un fosso, forse violentata, ma comunque aggredita selvaggiamente da un criminale rumeno che già in patria era notissimo e pluricondannato entrato clandestinamente nel nostro paese (grazie alla Bossi-Fini che ha relagato solo ad un problema di repressione giudiziaria e poliziesca e non di prevenzione e coordinamento europeo come sarebbe stato logico) e trovatosi davvero a suo agio in questo far west

Crisi: 4 famiglie su 10 non ce la fanno

E' talmente grave la situazione? Si. E' il quadro viene fuori da un'indagine dell'ACRI in occasione della giornata mondiale del risparmio : non so si coglie l'ironia della cosa. Siamo rassegnati a non farcela e ci indebitiamo non più solo per acquistare una casa (cosa ormai irragiungibile economicamente e irrealizzabile con le proposte che ci sono in giro di mutui bancari e finanziari con trucco e i prezzi folli delle case), o per comprare il cellularino al figlio o lo scooter o altri cosucce tipiche della società del consumismo ma per i beni di prima necessità, in poche parole: facciamo prestiti e contraiamo debiti non più per coprire la IV° settimana del mese ma perchè I SALARI NON ESISTONO PIU' E QUINDI PER COPRIRE LE SPESE ORDINARIE FAMILIARI CI INDEBITIAMO AVVITANDOCI NELLA SPIRALE DELLA MISERIA. Siamo praticamente alla fame (come nel titolo 4 su 10) e siamo anche rassegnati mentre non solo gli indicatori ci dicono che i prezzi "liberi", e senza controllo, corrono verso l'alto ma anche perchè l'inflazione rialza la testa e produrre di più non basta a farci guadagnare di più, ma anche l'occupazione è in discesa (parlo di occupazione reale a tempo indeterminato non quella precaria che è invece fiorente ma che io considero parcheggio di disoccupati sfruttati e sottopagati). Insomma siamo in una situazione di precrisi grave ed è sintomatico che i padroni del vapore ci "elargiscano" soldi "compassionevoli" per evitare, forse, proteste e sommosse peraltro giustificate. Ma la cosa ancora più grave è che mentre ci sono questi problemi i nostri bravi amministratori politici (a qualunque livello istituzionale) se ne guardano bene dal ridurre i "loro" costi e da un lato si indebitano con i derivati (come ha denunciato Report di cui avevo già detto in un precedente post se klikkate sul link "report" lo troverete) che sono prodotti finanziari add altissimo rischio (colpevoli fra l'altro della bancarotta argentina); dall'altro pomposamente annunciano di voler ridurre le spese degli organi costituzionali e qualche benefit ma nella realtà (ed è notizia di oggi) quando questi propositi arrivano in Parlamento se ne perde traccia completamente: cose queste di un cinismo unico e che mostrano, se ce ne fosse ancora bisogno l'arroganza di questa casta che non solo è lontana dal mondo reale ma che se ne frega dei suoi amministrati!Trovo uno strano parallelo fra questa situazione e quelle che si venivano a creare nei paesi dove si volevano introdurre ricette "riformistiche (leggi liberiste spinte al limite del crimine economico) e per farlo di fatto si favorivano (o meglio non si interveniva per evitarle e salvo poi leggere che "ci vuole un salutare "rafferddore" per passare ad un'economia cosiddeta virtuosa) crisi profonde sia sociali che economiche (leggi Russia di Eltsin che era osannato dai liberisti mentre il suo paese sprofondava in una crisi nerissima o la Cina cosiddetta comunista dove il programma di liberalizzazione fu scritto da Friedman e co. in persona a scapito della massa di cinesi che dalla sera alla mattina si ritrovavano in mezo alla strada senza più niente) in tempi rapidissimi che non lasciavano il tempo alle pesone di capire quanto accadesse e senza, come si dice in questi casi, le mutande........

giovedì 1 novembre 2007

dal blog: http://www.beppegrillo.it


Anti Gentiloni Divide


Paolo Gentiloni ha fatto il bando sul WiMax. Paolo è uno che non ha tempo da perdere. E’ sempre al tennis con il suo amico Ermete e nei momenti di relax è immerso nella lettura di Liala. Ha fatto carriera, da portavoce di Rutelli al Comune di Roma è diventato ministro delle Comunicazioni. Un ministero che richiede grande impegno e competenza. Paolo conosce i suoi limiti. Le leggi e i bandi li fa scrivere agli addetti del settore:- per la deroga dei termini del digitale terrestre ha telefonato a Confalonieri che gli ha dato un paio di dritte. Ora Fede non ha nulla da temere: non diventerà digitale fino al 2012. Rete4 è salva- per dare nuovi contributi alla stampa e tappare la bocca ai blog ha usato un prestanome. Dato che Paolo è il prestanome di Rutelli, si tratta quindi di un presta-prestanome, il mitico Ricardo (con una c sola) Levi. La Levi-Prodi, scritta sotto dettatura di Berlusconi e De Benedetti, lui non l’ha letta. L’ha anche confessato ai 700.000 blogger italiani e ha detto che in futuro sarà più attento- per il WiMax, la tecnologia che trasmette a 50 chilometri con costi di impianto molto bassi che dovrebbe risolvere il problema dell’ultimo miglio, Paolo ha avuto un’intuizione straordinaria: chi meglio dei responsabili del nostro digital divide può risolvere il problema del digital divide? Dopo un rapido consulto con Telecom, Vodafone, H3G e Wind ha deciso di farli partecipare al bando. “Per incrementare la competizione nelle telecomunicazioni” ha spiegato. Le frequenze per il WiMax di proprietà dello Stato saranno consegnate ai responsabili del ritardo dell’Italia che, secondo i dati dell’Unione Europea, è sotto la media dell’Europa allargata dei 27. Per facilitare l’ingresso dei grandi operatori Paolo ha fissato il prezzo d'asta complessivo di tutte le licenze WiMax in 45 milioni di euro. Un’elemosina per lo Stato. Un prezzo così basso era giustificabile per fare entrare nuovi operatori, come è successo in Francia, non per i soliti noti che guadagnano miliardi di euro. Dopo la pubblicazione del bando, preso dall’entusiasmo per aver superato Gasparri, Paolo ha dichiarato: “Il Governo conferma così gli impegni a ridurre il divario digitale ancora presente in molte Regioni italiane".Grazie a un ricorso della società MGM che non vuole l’ammissione degli operatori UMTS (quelli attuali) alla gara il bando WiMax ha subito un colpo d’arresto. Proviamo noi a dargliene uno mortale con una petizione alla Comunità Europea.Firmate la petizione e diffondete il box di Anti Gentiloni Divide in Rete come un virus.

mercoledì 31 ottobre 2007

Halloween: consumismo, tradizione e religione



Nonostante le proteste dei gruppi religiosi che intravedono in essa chissà quale complotto demoniaco Halloween a scapito dell'inconsapevole "gregge" umano è una festa pagana che risale a tempi antichissimi (si parla di 4000 anni fa) e segnava il passaggio della transumanza del bestiame. Successivamente la festa ha assunto altre caratteristiche e connotazioni sia religiose (per il cristianesimo è la festa di ognissanti) che della tradizione orale ma è negli USA che jack o' lantern diventa la festa che conosciamo oggi tutti. Cosa è cambiato nel frattempo? Come tutte le feste - cristiane e non - sono diventate un'occasione, per le aziende, di aumentare i propri profitti attraverso la commercializzazione di prodotti e gadget e si è perso lo spirito originario delle stesse. Ma suona strano che i fondamentalisti religiosi cristiani si scaglino contro una festa come questa e soprassiedano sulla commercializzazione del natale ecc.
BUON HALLOWEEN A TUTTI !!
okkio che stanotte mi travesto da Darwin Duck
facendomi annunicare dalla mitica frase :" io sono il terrore che svolazza nella notte..." e proprio stanotte vedrai.............. chi ricorda lo slogan tremate tremate le streghe son tornate? E chi si ricorda la risposta data nel film porci con le ali? Son tornati pure gli stregoni streghe fuori dai.............

Ratzingerenza............

L'assalto ai valori della società democratica (direi anche liberale ma non mi voglio far venire il mal di testa e quindi evito) continua imperterrito, il disegno è chiaro come il sole: far diventare l'Italia una società confessionale con un teocrazia messa a guardia dell'integrità morale ed etica dei cittadini i quali un pò alla volta si troveranno con il cappio al collo dell'Inquisizione magari solo per essersi sposati civilmente. Naturalmente non è così sto esagerando probabilmente ma la tendenza sembra essere proprioquesta. Innanzitutto condizionare pesantemente la politica (attraverso l'influenz o "political suasion" che da un lato determini il decadimento della scuola laica e dall'altro faccia pagare i costi della scuola teocratica ai cittadini tutti anche quelli laici. e determinare le scelte dei governi attraverso i politici integralisti facendo da freno alle tendenze libertarie che pure dalla società emergono); poi creare un'impero economico (non sempre trasparente viste le varie inchieste di cui alcune ancora in corso sulle varie iniziative economiche di associazioni collaterali) che dtermini con le proprie scelte le politiche del paese (le stesse scelte che in senso liberista sono così criticate ufficialmente ma che nei fatti "economico/finanziari" sono condivise pienamente) facendone sentire il peso; fare terra bruciata intorno alle conquiste sociali dei decenni precedenti (interruzione di gravidanza, ru486, divorzio, diversità dei generi ecc.) e impedire a tutti i costi di acquisirne di nuove (si pensi al testamento biologico e al limite all'eutanasia impedendo ai malati terminali di morire con dignità e senza sofferenza); nicchiando naturalmente sui tanti "peccatucci" che pure all'interno della struttura ecclesiale vi sono (pedofilia in prims). Insomma ingerenza a TUTTO CAMPO. L'ultima in ordine di tempo L'OBIEZIONE DI COSCIENZA PER I FARMACISTI: tutto pur di determinare l'autocoscienza e l'autodeterminazione dei cittadini visti come branco di pecore che abbisgnano di un pastore e non come animali evoluti in grado di scegliere da soli il proprio destino. Ecco il punto c'è una convergenza (senza complottismi sia chiaro ognuno rimane nel proprio ambito ma l'intervento nella società è comune) d'interessi (e non di valori perchè il liberismo non ha valori ma solo affari profitti per se e costi per altri) fra l'orda liberista che vuole tutti consumatori (il parco buoi) incapaci di "fare" qualcosa per se e praticamente ingnoranti che sono sul mercato libero senza difesa in balia delle multinazionali e la gerarchia ecclesiale che vuole gli stessi cittadini che accettino supinamente quanto gli viene propinato come "verità fondamentale" al di là di qualunque possibile spirito critico. Insomma una mnovra a tenaglia che ha nel centro noi e che non vede nessuno ergersi a criticare quello che è un principio base dello stesso liberismo: l'autodeterminazione e la libera scelta indivisuale.

martedì 30 ottobre 2007

Un'altro colpo allo stato sociale

Continua la guerra al Welfare italiano da parte dei Governi liberisti!!
In un post precedente avevo già riferito della "vocazione" sociale di questa maggioranza ma ora sentite quest'altra: il DLGS 151/2001 ha racchiuso in un Testo Unico tutto quello che riguarda le norme per i congedi parentali ivi comprese quelle relative ai portatori di handicap. Ora, questra è grossa, all'art. 42, comma 5, del suindicato DLGS è stato introdotto un piccolo comma (scritto nel comma 1266 dela Legge 296/2006 alias la Finanziaria) che elimina il conteggio delle ferie quando si prendono i congedi ex 53/2000 (a sua volta ex 104/92, è un labirinto lo so, che a sua volta è la legge quadro sui portatori di handicap) ossia i 2 anni durante tutta la vita lavorativa per assistere il portatore di handicap in condizioni di gravità. Il comma 5 di cui sopra è stato allungato di un trafiletto al veleno che in poche parole dice che durante questi mesi non si maturano i congedi ordinari: ossia non si maturano ferie. Fino al 31/12/2006 si però dopo NO. Come mai? Si volevano ridurre e scoraggiare dal prenderli? O si volevano reperire fondi per qualche consulenza esterna? O semplicemente ridurre i diritti per via amministrativo/legislativa? Insomma bastano davvero 4 righe per cancellare un diritto? E la cosiddetta sinistra radicale dov'era cosa faceva? Dormiva? Mi aspetto di tutto dalla casta e dai suoi accoliti ma qualcosa meno da coloro che fanno le cosiddette battaglie sociali a difesa dei meno fortunati: e nel caso dei portatori di handicap (e di chi li assiste) ci vorrebeb una guardia un pochino più alta non vi pare? Chi avesse ancora dubbi si documenti e vedrà che davvero fra questi ora al Governo e chi li ha preceduti non v'è differenza e fra coloro che verranno e chi starà all'opposizione la differenza sarà ancora minore. Il tutto distruggendo i decenni di conquiste e lotte sociali precedenti.

50 anni di UE

50 anni fa nasceva con il Trattato di Roma la Cee (attuale UE): si lavorava per il sogno di un continente che dopo secoli di guerre sanguinose si avviava sulla strada di una pacifica convivenza fra i popoli. Ma questo sogno era accompagnato da un'altra idea pure: la nascita di uno Stato europeo possibilmente federale in modo da rispettare le singole peculiarità. Padri dell'idea in Italia erano Abertini ma soprattutto Spinelli che immaginavano un percorso che coinvolgesse i futuri cittadini costruendo dal basso la futura società e il futuro Stato. Ma troppi fattori lavoravano contro: il bipolarismo Est-Ovest; la finanza contrarissima ad un disegno del genere; l'egoismo dei governi e, allora, delle classi benestanti, che avevano idee ben diverse in merito. Idee che puntualmente si sono avverate con la nascita di una UE lontana anni luce da quella visione: una Europa finanziaria e liberista che ha costruito il mercato (che doveva essere l'ultimo guado ed è diventato il primo) libero delle persone e dei beni: un bel prodromo alla equiparazione delle persone alle merci e di conseguenza alla loro forzata (se vogliono vivere e sopravvivere) mobilità e questo già accade con gli spostamenti in massa di cittadini dell'est verso la parte occidentale europea. Ma anche la costruzione politica non è com'era immaginata dai padri "visionari": questa Costituzione (poi per fortuna respinta) è un vero obbrobbrio. Insomma un'Europa elitaria che fa gola solo a chi può giocare con i soldi e con la vita altrui e non "quell'Europa" che avrebbe dovuto essere e non sarà mai.

lunedì 29 ottobre 2007

ParDem/CdL: il gioco del treno...............

Si comincia a delineare il futuro della politica italiana. Dopo l'assemblea tenutasi nei giorni scorsi, con la partecipazione di Veltroni e Prodi, al Nord (come segnale alle classi e ai ceti ricchi e benestanti) assume un'assetto più stabile e delineato il percorso del neonato nuovo partito centrista che avrà un'impostazione neodem stile americano che occuperà stabilmente il centro (è bene che lo sappiate cari illusi che ancora credete ad una sinistra socialdemocratica italiana; questi sono indirizzati a spingere verso una neo DC stile americano) della politica spingendo a destra la CdL (anche qui nulla di nuovo dato che se mai nascerà il PdL esso sarà la fotocopia del Par. Conservatore con copyright USA): in linea con quanto affermò Gore Vidal che parlò di Destra Democratica e Destra estremista neocon. L'organizzazione interna sarà in stile federale e la linea economica sarà liberista, mentre quella politica vedrà le cosiddette "mani libere" presupponendo future alleanze con "chi ci sta" e non avrà nè preconcetti nè esclusioni a priori (anche perchè non hanno un punto di riferimento ideale e idelogico, anzi non sanno nemmeno più cosa è un'idelogia). Nulla di cui scandalizzarsi in verità dato che ormai erano anni che si aspettava che maturassero i "tempi" per un passo del genere sia a livello sociale che a livello politico: perchè nella cosiddetta "pubblica opinione" (giornali, tv, opinion leader, ecc. il cosiddetto mainstream) era da tempo che si mandavano input perchè ciò avvenisse e si verificasse l'avvento del nuovo messia mediatico/politico e gli auspici erano chiarissimi. E' una cosa sempre all'italiana ma nulla vieta che gettato il seme la pianta cresca vigorosa e forte con le prossime generazioni di politici. Non è un caso che il Foglio esulti e faccia capire chiaramente che benedice l'operazione e nemmeno è un caso che il Capo della CdL lanci fulmini dato che si vede, in prospettiva spodestato dal centro mediatico della politica e sappia (da uomo di comunicazione attorniato dal fior fiore del gotha degli spin doctor italiani) che ormai il suo tempo è arrivato e che ha di fronte due scelte: o lasciare ai "giovani leoni (Fini e Casini)" o resistere nel frotino assediato finchè può sperando che l'avversario faccia qualche errore grossolano che gli permetta di rinviare una cosa che comunque è inevitabile; il suo pensionamento. Sappiamo tutti che il neonato centrismo italiano non ha nulla di nuovo (sono tutti riciclati) anzi le scorie che si porta appresso lo rendono estremamente instabile al proprio interno perchè le oligarchie sono dure a morire e i vari esponenti non mollano facilmente la gallina dalle uova d'oro e rimangono lì immutabili e dritti come fusi a metà del mitico guado fra potere e politica e fra socialdemocrazia (che non sono più e che forse non sono mai stati) e liberismo. Che ne sarà della storia della sinistra? Sarà davero gettata nel cestino della storia sia perchè messa in ombra dal trend liberista sia perchè i cespugli rimasti sono troppo egoisti e divisi fra loro che preferiscono distruggersi a vicenda (campando sullo "zero virgola") coltivando il proprio orticello (come è nei voti dei neocentristi) o emergerà qualche figura leader che ne rispolverererà i fasti facendoli avvicinare (dopo averli riuniti dietro di sè e nel nuovo contenitore che si spera nasca in fretta) alle grandi socialdemocrazie? Non sono ottimista al riguardo: siamo italiani, in fondo, ed il gusto della divisione (e suddivisione nihlista) ce lo abbiamo nel DNA................. E' vero che la politica ormai a perso il suo ruolo guida, come l'aveva nel XX secolo, e quello che contano sono le "informazioni fra produttori e consumatori scambiate attraverso il meccanismo del libero mercato dei prezzi e delle merci (cito da Von Hayek)" in altre parole contano le imprese, multinazionali o meno, che determinano tutto e mal sopportano uno Stato che interviene, come elemento riequilibratore, nelle distruzioni sociali fatte da un mercato libero e senza regole generali (che lo reindirizzano) e ne mitighino "gli spiriti animali" attraverso teorie, e dottrine, sociali interventistiche. Soprattutto si dimentica che non essendo tutti lupi chi non cel fa viene letteralemente cancellato e diventa un cosiddetto "invisibile" utile in due casi: quando gli si fa l'elemosina con qualche assegno sociale, o quando vota come "utile idiota" in balia di chi gli promette la società perfetta impossibile da raggiungere. E' un gioco degli specchi: comunque si chiamino i due principali futuri partiti la linea politica sarà la stessa e il liberismo sarà lo stesso (muteranno solo le oligarchie economiche di riferimento) nell'equalizzare la scimmia antropomorfa chiamata "uomo" alla merce che si trova in vendita sul mercato libero: si sarà liberi individualmente (finchè non si diventerà un motivo di turbativa per lo stesso mercato e allora lo Stato, o quello che ne rimane, interverrà in maniera coercitiva e scritto e prescritto dai pensatori liberisti Friedman in testa) e si decideranno i propri destini ma i realtà si sarà strumenti altrui che in un foglio di costi e ricavi ne determinerà realmente i destini. In pratica saremo liberi solo sulla carta mentre nella mente, nel cuore, e nelle tasche dipenderemo completamente da mostri lontani e immanenti (veri e propri leviatani) che ci diranno e faranno dire tutto e decideranno le nostre sorti. Che libertà sarà? Quella di morire di fame, sete e malattie.Si noti che non sto profetizzando nulla ma solo registrando la realtà di quanto avviene fuori dall'Italia e che ora stiamo pedestremente copiando: chi ha il coraggio si legga le statistiche degli esclusi nell'America Latina nel Terzo Mondo e negli stessi USA; e si leggano conteporaneamente le statistiche sui profitti da mercato e finanza e sul peso che hanno nella determinazione degli utili dei ceti ricchi e straricchi presenti negli stessi paesi e si facciamo le elementari quattro operazioni che abbiamo imparato a scuola e si ottengono risultati cui possiamo arrivare tutti senza grande sforzo. Massimo Fini aveva ragione nella metafora del treno in corso: corriamo contro il muro (del sistema) a 100 km all'ora contenti della nostra magnificenza e guardando con commiserazione chi si butta, o viene buttato, fuori dal treno.

domenica 28 ottobre 2007

Sentenza Calipari

Che fossimo un paese a sovranità limitata lo si sapeva dal giorno in cui lo scrivemmo nella nostra Costituzione, ma che fossimo sudditi no. Eppure se ci fosse un minimo di orgoglio nazionale l'odata di indignazione dovrebbe sommergere chi supinamente ha sempre accettato che altri si facessero beffe di noi, del nostro paese e della nostra sovranità. Tanto per ricordare un'esempio: il Cermis ed il caso Abu Omar. Nel caso dell'Agente del Sismi dr. Calipari non ci si poteva aspettare altro purtroppo dato il nostro peso a livello internazionale che è prossimo allo zero. Quindi non mi ha stupito nè la sentenza nè la mancanza di reazioni della cosiddetta pubblica opinione, nè (infine ed è la cosa che più mi dispiace) della gente comune che si dice che così non va ma non ci sono nè fax, ne mail nè altro di protesta che facciano capire che ancora una volta ci sentiamo traditi e che valiamo all'estero come il due picche. Mi ha fatto invece inorgoglire quanto affermato dalla Sig.ra Calipari e dalla giornalista Sgrena che hanno davvero avuto quel moto di indignazione che avremmo dovuto avere tutti: ma loro erano direttamente interessate e, come diranno i soliti noti, sempre comprensibile. Stavolta non ci doveva essere ragion di Stato che tenesse dato che ormai sono troppi i misteri dal 1945 che ci coinvolgono direttamente e indirettamente (sia che fossimo parte in causa che terreno di scontro di potenze straniere che si facevano beffe della nostra cosiddetta sovranità e magari avevano connivenze interessate da nostri connazionali che, come da spirito mercantile unificante e caratteristico italiano, erano sempre pronti a offrire qualche servigio in più per la causa) ma sempre poi in ogni caso coperto dal segreto o dalle connivenze. Non sto ad entrare nel merito dato che la motivazione della sentenza ancora non è nota ma nei fatti si riconosce che gli USA possono da noi esigere che un cittadino italiano sia estradato (è appena accaduto) e venga processato rischiando la pena di morte mentre un'americano questa "onta" non la vedrà mai qualunque sia quello che ha fatto. Poco mi è piaciuto il mio paese finora ora ne sono disgustato.....

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